News dal franchising

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Un Barbecue da Sogno

un barbecue da sogno

Quando inizia la bella stagione, nasce un gran desiderio di poter sfruttare al meglio la nostra terrazza o il nostro giardino, magari cucinando una buona carne alla griglia, in compagnia di amici e parenti.

Esiste una grandissima varietà di barbecue in commercio, ma perché non costruirne uno fai da te in muratura?

Il costo non è paragonabile con quello dei barbecue già pronti per la vendita ed il risultato sarà di gran effetto e soddisfazione.

In genere è più adatto posizionarlo in una zona ombreggiata, riparata dal vento e lontano da rami e foglie secche. Questo perchè a nessuno piace dover cucinare sotto il sole cocente. Lo spazio deve essere comodo ed ampio a sufficienza per permettere al cuoco di muoversi liberamente e consentire la costruzione di un indispensabile piano di appoggio accanto ad esso. 

Prima di tutto avete intenzione di costruire un Barbecue ad un fuoco o doppio? Che forma intendete dargli? 

Create una bozza con forma, dimensioni varie e numeri di vani, in modo tale da seguirne la costruzione evitando possibili errori nell'elaborazione. 

A questo punto siamo pronti a procedere con la costruzione. 

Strumenti: badile, martello, vanga, livella, cazzuola, staggia, matita, frattazzo, metro, filo a piombo, paletti e trapano con accessorio per l'impasto, per quanto concerne la parte pratica.

Per la messa in opera, invece, si ha la necessità di acquistare: mattoni refrattari e pieni, piastrelle in terracotta, malta cementizia, due lastre di pietra (una per il barbecue stesso e l'altra per il piano di appoggio), una piastra forata ed una griglia. Prima di iniziare la costruzione sarà indispensabile pulire l'area nella quale si vorrà inserire il barbecue, preparando il terreno per le fondamenta e, conseguentemente, scavando una buca, di circa 30 centimetri, per l'intero perimetro.

Iniziamo dalle fondamenta, delimitando il perimetro con l'utilizzo di metro e paletti e scavando una buca. Terminata questa operazione si passa alla colata del calcestruzzo, mischiando cemento, sabbia, acqua e ghiaia e si spiana il getto con cazzuola e livella. Lasciamo riposare per 48 ore. Con il trapano impastiamo la malta cementizia ed iniziamo a stendere i mattoni fila per fila, fino a raggiungere l'altezza prestabilita ed avvalendosi dell'aiuto di cazzuola, frattazzo, livella e staggia. Stiamo molto attenti alla pendenza del muro, grazie all'utilizzo del filo a piombo. Procediamo, allo stesso modo, per la costruzione dei tre muretti. Costruiamo due muretti interni, nel vano inferiore, di una altezza di, circa, 40 centimetri: serviranno a sorreggere il tavellone per la griglia. Non scordiamo di rivestire la camera del fuoco con i mattoni refrattari e lasciamo due feritoie dove poter inserire la griglia.

È ora di fissare la lastra per il piano di lavoro e di rivestire il barbecue, superficialmente, con la posa delle mattonelle in terracotta. L'ultima fase consiste nel posizionare la griglia e la piastra forata. 

Siete pronti per il vostro Barbecue?

 

 


Ulteriori informazioni su: Barbecue fai da te - Barbecue - Come realizzare da soli un barbecue https://www.giardinaggio.it/arredo-giardino/barbecue/barbecue-fai-da-te.asp#ixzz5F01lJXQS


Divani e Pouf fatti in casa

divani

Come realizzare un divano semplice ma allo stesso tempo molto bello, magari recuperando oggetti, spazio e perchè no, anche risparmiando!

Merito del riciclo creativo che ci permette di rivisitare materiali ed oggetti che con fantasia e un minimo di praticità con il bricolage creano oggetti di design unici!

Con i Bancali sufficiente combinarli fra loro per dare vita a strutture resistenti e originali, adatte ad accogliere morbidi materassi e soffici cuscini. E ovviamente si prestano a meraviglia per la realizzazione dei divani, più o meno spaziosi a seconda dei moduli impiegati.

E' possibile rivestire vecchi materassi e grandi cuscini con stoffe. Combinando i cuscini che ne verranno fuori si realizzerà un divano componibile.

Contenitori come letto in ferro battuto, vasche da bagno, box da bimbo, grandi valige vintage, un'amaca e tante altre cose abbastanza grandi potrebbero diventare dei divani; Metre cassette della frutta, pneumatici e sacchi di recupero pieni di spugna, potrebbero diventare dei simpatici pouf.

Chi è un po' più ambizioso potrebbe specializzarsi in divani in muratura, basta solo un piano rialzato e dei grandi cuscini, ideale per chi ha rientranze dovute a pilastri o finsestre incassate. 

Qui sotto potrete trovare alcuni esempi. Tirate fuori la vostra creatività.

Buon Lavoro

https cuscineria.blogspot.it201110sedute in muratura   http www.eticamente.netwp contentuploads201504divano fai da te vasca

https-//cuscineria.blogspot.it/2011/10/sedute-in-muratura                      http-//www.eticamente.net/wp-content/uploads/2015/04/divano-fai-da-te-vasca

http www.eticamente.netwp contentuploads201311xe1o   https www.cosedicasa.comfai da tepoltroncina e pouf con rivestimento di recupero 61882

http-//www.eticamente.net/wp-content/uploads/2013/11/xe1o    https-//www.cosedicasa.com/fai-da-te/poltroncina-e-pouf-con-rivestimento-di-recupero-61882

tratto da http://www.eticamente.net/40896/divani-fai-da-te-idee-originali.html?refresh_ce

 

Guida al significato dei Colori e quale impatto hanno su di noi nella nostra Casa.

lista colori 

Il significato dei colori è un campo molto vasto che abbraccia diversi concetti di varia natura tutti tra loro interconnessi, molti dei quali in relazione alle caratteristiche le proprietà sul corpo umano e sui nostri sentimenti.

I colori sono tanti e hanno moltissime sfaccettature e tonalità diverse, ma tutti derivano da diverse sovrapposizione di 3 colori primari: il blu, il rosso e il giallo. Dall’unione di questi tre colori otteniamo altri 3 colori secondari ai primi: dal rosso col giallo otteniamo l’arancione, dal blu col rosso il viola e infine dal giallo col blu il verde.

I colori complementari sono i colori che uniti con un colore puro danno la luce bianca e sono l’arancione per il blu, il verde per il rosso e il viola per il giallo, ovviamente per quanti riguarda la luce, perchè purtroppo per quento riguarda i pigmenti non è la stessa cosa, anzi, la presenza di tutti i colori in uguali quantità tende ad assumere un colore grigiasto. 

Ma adesso cerchiamo di capire come utilizzare i colori per avere un ambiente che ci renda più felici. 

Il colore rosso ha una grande capacità penetrativa, porta con sé un significato positivo di accrescimento delle forze vitali e di fertilità, ma anche di violenza, vendetta e ferocia. Esso è collegato alle passioni come l’amore e alla guerra, è il colore del coraggio, dell’aggressività, della forza, dell’istinto, del desiderio ed è legato alle pulsioni ancestrali come il sonno, la fame, la sessualità. Chi è attratto dal rosso? I caratteri vivaci, esuberanti e ha un buon rapporto con la sessualità; in fase di eccesso però denota nella personalità una difficoltà a contenere le proprie pulsioni, eccessiva istintività. Il rosso è un colore stimolante, eccitante: aumenta la frequenza cardiaca, respiratorio e la pressione arteriosa, stimola l’attività neuronale, ghiandolare e del fegato. 

È una buona scelta quando si vuole suscitare entusiasmo, soprattutto di notte. Nel soggiorno o nella sala da pranzo, il rosso attira le persone e stimola la conversazione. Sembra, inoltre, che aumenti la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e quella della respirazione. Di solito è considerato un colore troppo stimolante per le camere da letto, ma se siete soli nella stanza di notte, alla luce della lampada, il colore si placa e diventa ricco ed elegante. Le tonalità più intense di rosso fanno salire l’adrenalina come nessun altro colore.

Attenzione, però, a scegliere bene, può rendere alcune persone particolarmente irritabili. La cosa migliore è non scegliere questo colore come tinta principale di una stanza.

 

L'Arancione è il risultato della mescolanza di giallo e rosso è il colore della serenità, senza eccitare come il rosso o avere un’azione elettrica come il giallo; è il simbolo e il colore dell’energia ed è il colore della crescita, della serenità, simboleggia l’alba, il risveglio, adatto a tutte quelle persone che faticano ad alzarsi la mattina. E’ un colore capace di attenuare la tensione, i crampi e di sublimare le pulsioni ancestrali tipiche del rosso in forme e desideri più complessi ed evoluti. L’arancione è legato alla sensualità, alla respirazione profonda ed è quindi perfetto chi ha una respirazione superficiale, toracica, asmatica o per chi soffre di claustrofobia, ma anche per i reumatismi. Stimola l’ambizione e infonde allegria ed è consigliato per quelle persone senza voglia per ritrovare energia; stimola la ghiandola tiroidea ed la secrezione del latte materno; ha un gran potere di riequilibrio energetico e riesce a smobilitare le cristallizzazioni di energia fatto molto importante per molte problematiche cutanee, renali, biliari, nervose e intellettuali. 

Chi predilige l’arancione? In genere una persona aperta e socievole, ma con difficoltà ad esprimere le emozioni, molto riservata con gli estranei e non invadente come chi ama il rosso o appariscente come chi predilige il giallo; allo stesso modo facilmente si liberano dei preconcetti e mentalmente sono molto attivi. 

Arancione è un colore che evoca emozione, entusiasmo ed energia. Anche se non è una buona idea utilizzarlo per un soggiorno, è invece un colore ideale per le palestre. Questo perché consente di liberare le emozioni durante l’attività fisica.

Il giallo è il colore più vivo, radiante, il più vicino alla luce del Sole, ha un’azione stimolante a livello fisiologico, ma il suo effetto risulta a sprazzi, non forte e costante come il rosso; agisce inoltre sui nervi motori, produce energia per i muscoli e, grazie alla sua attività stimolante anche del sistema nervoso, aumenta la capacità di memoria, concentrazione e allo stesso tempo di socializzazione. La personalità risonante col colore giallo risulta estroversa, molto attiva, allegra, originale, entusiasta verso la vita, determinata, ottimista, raziocinante; le persone che si ritrovano a scegliere questo colore in genere cercano la liberazione da un peso, da un’oppressione problematica e vogliono un umore migliore, più leggero e senza troppi coinvolgimenti. La sua presenza assidua denota una sorta di eccesso di fiducia nelle proprie capacità, di disperdere le proprie energie all’esterno senza più dedicare del tempo all’introspezione. 

Il giallo è un colore perfetto per le cucine, le sale da pranzo e i bagni, dove i colori trasmettono allegria ed energia. Nelle sale o nei piccoli spazi, il giallo rende le stanze accoglienti. Anche se è un colore allegro, però, non è una buona idea utilizzarlo come tinta principale di una stanza. In grandi quantità, il giallo tende a creare sentimenti di frustrazione e rabbia. In cromoterapia si ritiene che questo colore sia capace di stimolare i nervi e purificare il corpo.

Il colore verde (complementare del rosso) ha una funzione di equilibrio tra i colori caldi e quelli freddi. La luce verde infonde armonia, comprensione; ha vari significati in base alla gradazione: prosperità, successo, solidarietà, adattabilità oppure falsità e slealtà. Il verde ha da sempre affinità con la natura e la sua luce è legata al rinnovamento, ma anche alla stabilità, alla giovinezza, allo sviluppo, alla speranza, alla fertilità e all’inesperienza. Al negativo vede l’invidia, la superstizione e la gelosia. Un eccesso di verde in tutte le sue forme denota individualismo e indipendenza, con eccesso di concretezza e logica. Il verde ha proprietà antisettiche, disintossicanti, di riequilibrio delle energie; il suo effetto calmante del sistema nervoso è evidente nel bisogno insito nelle persone di immergersi nella natura per avere sensazioni uniche di pace e di equilibrio. 

Il verde è un colore adatto alla cucina ed il salotto. Il verde ha anche un effetto calmante quando viene utilizzato come colore principale per le decorazioni. Si pensa che allevi lo stress e che aiuti la fertilità. Quest’ultimo particolare lo rende una scelta ideale per la camera da letto.

 

Il Blu è ilcolore della calma, della meditazione, della serenità, della pace; essendo il colore del cielo è considerato un colore trascendentale, spirituale, oltre che un colore di protezione. Il blu rappresenta la verità, l’intelletto e polarizza l’attenzione verso l’interno a differenza dei colori caldi; è collegato all’ipofisi che governa tutto il sistema endocrino; ottimo per tutti i problemi che sviluppano calore e dolore. L’azzurro dona una sensazione di spensieratezza, estroversione con gli altri, quello più tendente al verde richiama situazioni di autodeterminazione, mentre quello scuro di meditazione o malinconia. Il rischio maggiore di una personalità azzurra è quello di staccare i ponti con la realtà restando vittima delle proprie speculazioni teoretiche; la personalità blu deve stare attenta a non sfociare nel colore nero, il colore della depressione. 

Questo colore ha un effetto pacificatore del sistema nervoso, della pressione arteriosa, del battito cardiaco in quanto determina rallentamento ed espansione; risulta molto utile nei casi in cui il corpo debba rigenerarsi dopo una fatica o una malattia. L’azzurro blu (complementare dell’arancione) il suo effetto calmante è utile per quei momenti di fretta e di eccitazione nervosa per tranquillizzare e ridare ritmo alla giornata; inoltre è ottimo per l’insonnia, per le palpitazioni, l’agitazione e per favorire lo studio nei bambini molto irrequieti.

Il Blu è consigliato per camere da letto e bagni. Attenzione però: il colore blu può diventare particolarmente sgradevole e freddo quando entra poca luce naturale nella stanza. Se si opta per il blu come colore principale, equilibrate la freddezza della tinta con toni caldi per mobili e tessuti. Per favorire il rilassamento nelle stanze condivise, come salotti e cucine, preferite delle tonalità di blu più calde, come il pervinca, l’azzurro o il turchese. Il blu, è vero, ha un effetto calmante quando viene utilizzato come colore principale di una stanza, ma solo se si scelgono delle sfumature morbide, infatti un blu troppo scuro, infatti, trasmette tristezza.

Il viola (complementare del giallo) è il colore con la frequenza più alta e la penetrazione maggiore e per questo motivo è da sempre considerato il colore dello spirito, stimolante delle energie sottili, dell’inconscio, della creatività e dell’intuizione. La personalità viola è legata al sogno, molto appariscente e originale, ci tiene a piacere agli altri; indicato per a mancanza di sonno, calma gli stati nervosi e irritabili.  

Un suo eccesso può provocare malinconia e perdita del senso della realtà e di concretezza. Molto utile in caso di infiammazioni quali nevrosi, irritazioni dei nervi e per i disturbi della circolazione linfatica in stagno, specialmente per milza, reni e vescica; viene anche utilizzato per problemi al cuoio capelluto e nella sciatica. Il colore viola giova in particolar modo a quelle persone che non riescono ad apprezzare e rispettare i propri pensieri, sentimenti ed il proprio corpo.

Nell’arredamento, i colori cupi riscontrano un grande successo. Il viola può in questo caso essere una buona alternativa perché unisce al contempo profondità e luminosità.
Questo colore è quindi adatto alla camera da letto. Ma anche la scelta della sfumatura è importante: pastello, il viola sarà più sensuale e femminile; intenso (prugna, melanzana), sarà più esotico e spirituale. Il viola tende ad ingrandire la stanza. Si adatta al salotto, alla camera, alla cucina o al bagno, ma non deve essere usato nello stesso modo. Se i viola più pallidi potranno facilmente essere utilizzati sulle grandi superfici, i più scuri si utilizzeranno a piccoli tocchi, solo su un muro, sulle tende o sui cuscini, per esempio. 

Colori neutri (nero, bianco, marrone, grigio)

I colori neutri, come il nero, il grigio, il bianco e il marrone sono essenziali per ogni decoratore. La loro forza risiede nella loro flessibilità: possono aggiungere colore per vivacizzare le cose o per calmarle.

Il nero è in genere utilizzato per accentuare le cose, ma meglio se adoperato in piccole dosi. In realtà, alcuni esperti sostengono che ogni stanza dovrebbe avere un tocco di nero a terra per dare profondità agli spazi.

Per i soffitti: i colori chiari danno un senso di apertura, facendo sembrare la stanza più alta. I colori scuri, invece, fanno sembrare la stanza più bassa, il che non è una cosa estremamente negativa perché, alcune volte, questo può aumentare il senso di intimità.

 

tratto da http://www.donnamoderna.com/casa/colori-casa-feng-shui/photo/Il-bianco-in-casa-puro-ma-freddo https://www.ambientebio.it/permacultura/come-i-colori-delle-pareti-influenzano-lumore/ http://www.iobenessere.it/colori/ 

 

 

Arredare la cucina con Stile in maniera Economica

arredare la casa con stile

In un precedente articolo abbiamo parlato di come riutilizzare i pallet, ma che ne direste di una cucina fatta da utensili fai da te?

Arredarla spendendo poco per tavolini, mensole, carrelli girevoli, mobiletti salvaspazio facili da realizzare con il riciclo creativo di materiali poveri.

Tra i must have della cucina handmade, le mitiche cassette della frutta, che si reinventano come pensili portaoggetti, armadietti, cesti per frutta e verdura. Levigale con carta vetrata a grana fine, dipingile con vernici per legno e proteggile con un mano finale di flatting trasparente, il resto spetta alla fantasia. Appese alle pareti con viti e trapano, facendo attenzione a non danneggiare le assicelle di legno poiché fragili, si tramutano in comode mensole ove riporre servizi da tè, piantine aromatiche, spezie e calici. Assemblate insieme con colla per legno, riposte le une sopra alle altre, formano un originale armadietto a più piani. Altrimenti perché non impiegarle come cesti portafrutta e verdura, da riporre a terra o su un piano rialzato.

cucina fai da te pallets  mensole

I pallet sono rivisitabili in mille varianti, sotto forma di mensole, sui cui ripiani potrai collocare stoviglie, oggetti decorativi, spezie e molto altro ancora. Come procedere? Carteggialo con carta vetrata manualmente o ricorrendo all’apposita levigatrice a nastro: è sufficiente posizionare la carta sotto lo strumento fissandola con i gancetti. Procedi con una levigatura il più possibile uniforme. Aggiungi 3 assi ricavate da un altro bancale nelle cavità del pallet, fissandole con viti e avvitatore. A questo punto dipingi il bancale con un pennello a setole larghe e vernice per legno. Una volta asciutto, passa una mano di flatting protettivo. Puoi finalmente appendere la mensola fai da te con bancale alla parete con viti e trapano.

E per concludere cimentati nella realizzazione di un bel tavolino fai da te: a meno che tu non sia abbastanza abile da realizzarlo interamente con le tue mani recuperando delle tavole di legno, puoi sfruttare l’upcycling. Che ne dici, per esempio, di trasformare una cassettiera o una vecchia porta in un tavolino stiloso? Basta levigare le superfici di legno con carta vetrata, rinnovarle con una mano di vernice e collocare il mobile in cucina. Nel caso si tratti di una vecchia porta collocala su una struttura portante realizzata con due cavalletti di legno. Fissala con viti e gancetti e il gioco è fatto. 

Ecco qui sotto alcune immagini di come riutilizzare posate per ottenere un degli appendiabiti stilosi e diversi o perchè no, anche dei lampadari da cucina che si presentano come pendenti e gioielli preziosi!

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Abbiamo parlato anche di Giardini Verticaliecco qui una bella immagine per ricreare il nostro giardino verticale senza spendere molto ma cmq con stile! 

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Quindi rimbocchiamoci le maniche e buon lavoro!

 

 

TRATTO DA  http://www.eticamente.net/43477/mobili-cucina-fai-da-te-20-idee-economiche.html?refresh_ce

 

 

Arredare le pareti con le piante

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Siamo alle porte dell'estate andremo finalmente in vacanza ma Lo Stress da rientro dalle vacanze estive è in agguato: un senso di malessere e ansia per i doveri che ci aspettano toccano un po' tutti noi e non è semplice tornare alle normali attività.

Cosa fare quindi per combattere questi sintomi? 

Puoi combatterli con un rimedio efficace e naturale: la cura del tuo giardino e dell'orto, oppure in mancanza di spazi verdi, puoi crearne uno artificiale da inserire tra le pareti domestiche.

E' provato infatti che le difficoltà psicologiche dovute al rientro dalle vacanze, si possono attenuare praticando la "cura del verde".

Il contatto con le piante è terapeutico. Se abbiamo visto come le piante riducano l'inquinamento domestico, anche la cura dell’orto e del giardino riduce lo stress. Dedicarsi alla cura delle piante, secondo alcuni psicologi, può portare ad un benessere duraturo perché così facendo si impara ad instaurare un rapporto in pieno equilibrio tra la natura e noi stessi. 

Se non hai un ambiente esterno, prova a ritagliarti uno spazio nel balcone o in terrazza, sperimentando nuove coltivazioni oltre al fiore sul davanzale. Non è un caso se il terrazzo è visto come un ambiente dove poter “respirare” e rilassarsi con gli amici. Per un effetto immediato, in salotto per esempio, bastano pochi semplici elementi: acquista delle piante colorate per gli interni e goditi i benefici della cromoterapia, in salotto stanno molto bene per esempio le piante da fiore come l’azalea e il rododentro, con petali colorati dal potere rassicurante.

 
Giardino verticale: arredare le pareti con le piante

Puoi provare anche con  il giardino verticale da interno, l'ultima tendenza della bioedilizia, si tratta in pratica di dedicare parte di una parete della casa ad uno spazio verde da arricchire con rigogliose piante a foglia verde.

E' l'ideale per coltivare piante in fiore o sempreverdi e inoltre puoi sbizzarirti con la creatività, aggiungendo elementi decorativi. Insomma la parete giardino, oltre ad essere fortemente decorativa, soddisfa l'esigenza di chi ama le piante ma non ha uno spazio esterno in cui farle crescere: un sicuro antistress se vuoi iniziare una nuova attività di giardinaggio al rientro dalle vacanze.

Il giardino verticale da interno è l'ultima tendenza della bioedilizia, si tratta in pratica di dedicare parte di una parete della casa ad uno spazio verde da arricchire con rigogliose piante a foglia verde. In questo filone si inseriscono tutta una serie di progetti che hanno portato il giardino sulle pareti esterne degli edifici (si pensi ad esempio al Bosco verticale di Boeri a Milano), ma anche all'interno degli spazi che vengono pensati in modo da mantenere il leitmotiv vegetale, le pareti assumono così nuove funzioni, divenendo un perfetto supporto per il tuo giardino verticale.

Questa tendenza si sposa con l'idea di arredare le proprie case arricchendole con piante, in modo da poter ritagliare anche in piena città una propria e personale oasi verde, concetto alla base anche dello stile di arredamento Urban Jungle. Negli ultimi tempi ciò che è biologico e sostenibile ha costituito una vera e propria tendenza. C'è più attenzione all'ambiente e, soprattutto, alla salubrità degli spazi in cui viviamo, in quest'ottica la casa si trova al primo posto e tante sono le modifiche che stiamo piano piano apportando per migliorare la qualità della nostra vita.

La parete giardino, oltre ad essere fortemente decorativa, soddisfa l'esigenza di chi ama le piante ma non ha uno spazio esterno in cui farle crescere.

Vediamo dunque qualche idea Fai Da Te per ricreare il tuo giardino verticale. 

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Tratto da  https://www.hellohome.it/piante-esterni/il-giardino-verticale-la-parete-verde-della-tua-casa

Case prefabbricate: pro e contro

vantaggi case prefabbricate 

Sempre più spesso si sente parlare di case prefabbricate, case appunto precostruite in blocchi e poi trasportate e assemblate nel luogo desiderato.

Si tratta di in una soluzione molto utilizzata in alternativa alle abitazioni tradizionali poiché meno costosa e più conveniente in termini di consumi energetici.

Trattandosi di una soluzione piuttosto innovativa nel nostro Paese, è bene conoscere pro e contro delle case prefabbricate, per capire se effettivamente questa può rappresentare una scelta adeguata alle tue esigenze.

Possono esserci tre tipo di prefabbricati

- In legno; 

- In cemento; 

- In muratura. 

 

Vediamole insieme

case prefabbricate in legno

Il legno è il materiale maggiormente utilizzato per questo genere di scelta. Infatti, oltre ad essere ecosostenibile e più facilmente smaltibile rispetto ad altri materiali, presenta alcune caratteristiche interessanti come le ottime capacità di isolamento termico e acustico.

Ma vediamo in dettaglio vantaggi e svantaggi delle case prefabbricate in legno e cerchiamo di capire se si tratta di una tipologia abitativa che può fare al caso tuo.

Cominciamo con il considerare i vantaggi di questa soluzione:

  • come già evidenziato, si tratta di una scelta sostenibile dal punto di vista ambientale e che consente di ottenere anche un risparmio in bolletta: proprio per la capacità isolante del legno i consumi energetici saranno minori: in inverno ci sarà un utilizzo limitato del riscaldamento e in estate verrà garantito invece un ambiente fresco;
  • la sicurezza garantita da un materiale leggero, ma allo steso tempo resistente: anche di fronte a calamità naturali come i terremoti, le case in legno infatti mediamente riescono a resistere anche a scosse del 6-7° della Scala Mercalli;
  • diversamente dai luoghi comuni, si tratta di abitazioni resistenti ad eventuali incendi poiché il legno utilizzato per la costruzione è solitamente lavorato con l’utilizzo di sostanze ignifughe, senza dimenticare che parliamo di un materiale che brucia in maniera molto lenta e graduale;
  • il risparmio dal punto di vista economico non riguarda solo le bollette, ma anche il costo di case in legno prefabbricate; parliamo di una riduzione rispetto alle abitazioni tradizionali di circa il 30-40% più tutte le operazioni relative al trasporto e al montaggio; i costi, inoltre, come per tutte le soluzioni prefabbricate, sono fissi e stabiliti fin dall’inizio, e non avrai sorprese durante o dopo la fine dei lavori;
  • altro fattore positivo che riguarda in generale tutte le case costruite con questa tecnica, è relativo ai tempi di consegna che solitamente non superano i 3 mesi.

Consideriamo adesso il risvolto della medaglia e vediamo quali sono gli svantaggi delle case prefabbricate in legno:

  • solitamente si tratta di una scelta che dovrebbe essere preferita se parliamo di un’abitazione quanto meno di medie dimensioni, poiché nel caso di case piccole non si avrebbe un risultato conveniente in termini di costi/benefici;
  • trattandosi di un progetto ben definito fin dall’inizio non sarà possibile effettuare modifiche significative, per esempio l’abbattimento di una parete potrebbe comportare un costo oneroso. Inoltre si tratta di case pensate soprattutto per fornire tipologie abitative basse, di massimo due piani; se non è questo che stai cercando il legno non è la soluzione ideale per te;
  • infine, uno dei principali problemi delle case in legno riguarda eventuali infiltrazioni di acqua che potrebbero verificarsi, il legno è un materiale ovviamente soggetto a questo problema, se però è stato realizzato un lavoro di qualità e sono state rispettate tutte le procedure previste, non dovrebbe verificarsi nessuna infiltrazione all’interno delle pareti.
Case prefabbricate in cemento

Le case prefabbricate in cemento rappresentano un’alternativa alle classiche soluzioni in legno che va però ben analizzata.

Vediamo allora pro e contro delle case prefabbricate in cemento, partendo dai vantiaggi:

  • anche in questo caso si tratta di un’ottima soluzione in termini di sicurezza dell’abitazione, questa tipologia è infatti stata dichiarata dal Ministero dei Lavori Pubblici come antisismica al 100%;
  • anche per questo genere di tipologia abitativa parliamo di una riduzione di costo permettendoti di risparmiare rispetto ad una casa tradizionale;
  • a livello energetico anche con una casa prefabbricata in cemento puoi ottenere un risparmio in bolletta e soprattutto ridurre il livello di umidità presente nell'abitazione, garantendone anche una maggiore durata nel tempo.

Per quanto riguarda invece i contro di questa soluzione per l'edilizia, ne possiamo mettere in evidenza in particolare due:

  • il primo è legato allo spessore delle pareti che, essendo più ridotto, trattiene meno il calore, rendendo la casa maggiormente soggetta al freddo;
  • il secondo elemento è legato ad un aspetto già messo in evidenza, ossia l’impossibilità di apportare modifiche al progetto, almeno per quanto riguarda il piano di case prefabbricate chiavi in mano, in cui anche le finiture vengono stabile fin dall’inizio. Potresti però scegliere una soluzione in cui sia prevista la possibilità di una maggiore personalizzazione in alcuni casi, in base alla quantità di interventi aggiuntivi aumenterà il prezzo.
  •  
Case prefabbricate in muratura

Veniamo infine ad un’ulteriore tipologia da prendere in considerazione, probabilmente meno conosciuta ma sempre più diffusa, quella della casa prefabbricata in muratura.

Si tratta di una soluzione che utilizza quindi uno dei materiali più classici delle case tradizionali, combinandolo però con le caratteristiche di tipiche di queste abitazioni. Andiamo subito ad analizzare vantaggi e svantaggi delle case prefabbricate in muratura, anche se effettivamente non ci sono particolari aspetti negativi da mettere in evidenza.

  • buon isolamento termico ed acustico;
  • solidità strutturale;
  • tempi molto rapidi nella consegna, come vale in generale per tutte le case prefabbricate, solitamente dai 60 ai 90 giorni;
  • possibilità, diversamente alle altre soluzioni, di personalizzare maggiormente l'abitazione potendo scegliere tra diverse combinazioni;
  • anche in questo caso il costo al metro quadro per case prefabbricate in muratura è inferiore rispetto alle case tradizionali.

Ricorda che in tutti i casi analizzati, per le case prefabbricate la durata nel tempo non è un problema. Infatti, grazie alle tecniche di costruzione più avanzate, ad alcune accortezze e a un'adeguata manutenzione, potrai lasciare la tua abitazione ai tuoi figli e anche ai tuoi nipoti!

Qual'è la scelta migliore per le vostre esigenze? 

tratto da https://www.hellohome.it/ristrutturazioni-materiali/pro-contro-case-prefabbricate-pregi-difetti

Riutilizzare un Pallet o Pedana di Legno

pallet

È ormai risaputo che, tramite il metodo del fai da te è possibile realizzare con le proprie mani oggetti originali.

Si possono inoltre riutilizzare cose che stiamo per buttare via, dandogli nuova vita, come ad esempio i cosiddetti pallet, cioè quelle pedane in legno che generalmente si utilizzano nelle attività commerciali per trasportare le merci. Le pedane si possono chiedere tranquillamente a qualche commerciante. 

Occorrente
  • - Pallet;
  • - Vernici;
  • - Carta abrasiva;
  • - Viti;
  • - Chiodi;
  • - Tasselli;
  • Il riutilizzo più comune di una pedana è quello di trasformarla in un tavolino da salotto. In questo caso decidete innanzitutto l'altezza del tavolino; quest'ultimo va realizzato impilando due o tre pallet. Successivamente si devono carteggiare e tinteggiare con dello smalto coprente o con dell'impregnante. I pallet bisogna unirli fra di loro con delle viti oppure con dei chiodi. Si possono inserire delle ruote alla base per rendere versatile il tavolino. Infine si completa il lavoro posizionando una lastra di vetro o di marmo sottile sulla parte superiore. Un altro utilizzo è la riconversione della pedana in piattaia. Per fare ciò come prima cosa pulite un pallet, levigatelo, tinteggiatelo con dell'impregnante e successivamente con della tinta coprente del colore che desiderate. Non appena la pittura si sarà asciugata, è possibile appendere la pedana alla parete, utilizzando dei tasselli.

Se le pedane sono allo stato grezzo si possono utilizzare per la realizzazione di passatoie sui terreni o in giardino. La pedana può essere utile anche se si decide di sistemare le scarpe. In questo caso bisogna pulirla, levigarla, tinteggiarla con dell'impregnante e con una tinta coprente. Il colore che si utilizza si deve abbinare alle pareti della stanza in cui viene posizionata. A questo punto appoggiate il pallet ristrutturato al muro ed infilate nelle fessure le scarpe. In alternativa si possono fissare dei gancetti al legno per appendere le scarpe da ginnastica.

Se invece smontate una parte della pedana e la rimontate in modo opportuno, si possono realizzare veri e propri complementi d'arredo. Tagliando una sezione e creando una base è possibile ricavare una pratica mensola, oppure un capiente portabottiglie. Inoltre si possono evidenziare le venature del legno passando sulla superficie una fiamma e ricoprendo il legno con dell'impregnante trasparente e del protettivo. Infine è possibile tagliare il pallet in due parti, ottenendo due rettangoli da utilizzare come ripiani per un capiente scaffale. I piedi si possono realizzare con quattro robuste assi; queste ultime vanno fissate una ad ogni angolo con viti autoforanti per legno.

Non dimenticare mai:

  • Tagliando una sezione e creando una base è possibile ricavare una pratica mensola, oppure un capiente portabottiglie.
  • QUI SOTTO ALCUNI ESEMPI DI PALLET RIUTILIZZATI.
  • BUON LAVORO

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Cinque idee per moltiplicare la luce nella tua casa

Avere più luce e moltiplicarla nel vostro appartamento è un’operazione che spesso ripaga più di quanto si creda.

Perché quando beneficiamo di più luce, migliorano l’umore e persino gli spazi risultano visivamente più ampi.

Ecco quindi cinque suggerimenti facili e veloci da realizzare si tratta di lavori interni o di sostituzioni, talvolta limitati a singoli ambienti, che si possono attuare anche se non si sta rinnovando l’intera casa.

 

1 - Un inserto in vetro (o vetrocemento) nel tramezzo L’ingresso prende luce dal soggiorno: una porzione della muratura che divide i due ambienti viene sostituita interamente da formelle di vetromattone. Rimane la separazione e si aggiunge comfort visivo all’abitazione, che così migliora già dall’entrata.

2) Porte in vetro Migliorare le condizioni di illuminazione diurna comporta molti vantaggi: la luce incide sulla vivibilità della casa e favorisce il benessere di chi la abita; riduce l’utilizzo di lampade, con conseguente risparmio. Il corridoio “si illumina” grazie alle porte con battente in vetro che lasciano filtrare la luce dalle stanze allo spazio di passaggio. E con una finitura laccata si preserva ugualmente la privacy degli ambienti. In più, grazie agli stipiti Slim l’effetto è accentuato.

3) La pittura che illumina Per fare apparire più luminosi gli ambienti ci vogliono finiture chiare alle pareti e sul soffitto. Ma tale effetto può essere incrementato con prodotti specifici. Esistono, infatti, pitture per interni formulate proprio per produrre riflessi luminescenti. La scelta è tra diversi tipi, anche rasanti e impermeabilizzanti e finiture all’acqua.

4) La finestra con telaio che scompare Incrementare la superficie dell’apertura senza intervenire sul vano: si può fare con il serramento alzante scorrevole che permette di far scomparire il profilo dell’anta. In pratica, una volta che il telaio dell’infisso viene nascosto all’interno della battuta del muro, si ottiene la massima superficie vetrata possibile e nella stanza entra una maggiore quantità di luce.

5) Il muro trasparente Il bagno privo di finestra, come quello che il progetto ricava dall’antibagno, può usufruire invece della luce naturale: la parte superiore dei muri è formata da lastre in vetro trasparente. Una buona soluzione anche quando si divide in due un bagno lungo. Se le dimensioni dell’inserto lo permettono (massimo L 100 x H 80 cm), si può optare per un serramento apribile a ribalta con sistema elettronico.In corrispondenza dei box doccia le lastre di vetrosono fissate e sigillate alla muratura lungo il perimetro.

 

Tratto da https: cosedicasa.com //www.cosedicasa.com/arredamento/consigli-architetto/piu-luce-10-idee-per-moltiplicarla-81329

Presentazione degli impianti elettrici

ELETTRICI

Un impianto elettrico per civile abitazione è definito come l’insieme di tutti i componenti preposti a generare, distribuire e utilizzare la corrente elettrica.

L’impianto elettrico, così come è definito dall’articolo 21 della norma CEI 64-8, è costituito da:

  • - circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori;
  • - circuiti di alimentazione delle prese a spina;
  • - apparecchiature di protezione.

Per soddisfare i requisiti prestazionali di un impianto elettrico si valutano due fondamentali criteri progettuali:

  • - la flessibilità nel tempo: la facilità d’adeguamento dell’installazione alle mutevoli esigenze abitative ed organizzative;
  • - la sicurezza ambientale: intesa come protezione di persone e cose che in qualche modo interagiscono con l’ambiente in piena coerenza con la norma CEI 64-8.

Tutti i materiali e gli apparecchi utilizzati devono rispondere alle norme CEI ed alle tabelle di unificazione CEI-UNEL e devono essere contrassegnati dal marchio IMQ quando è previsto. Devono essere adatti all’ambiente in cui si installano e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive e termiche a cui sono sottoposti.

Un adeguato numero di circuiti ed un corretto dimensionamento delle linee e delle protezioni sono caratteristiche essenziali per un impianto elettrico efficiente e sicuro. Una progettazione errata può essere causa di danni gravi o gravissimi a cose e/o persone.

L’impianto elettrico deve essere progettato considerando i seguenti aspetti:

  • - superficie calpestabile dell’abitazione;
  • - carichi elettrici impiegati;
  • - esigenze della committenza;
  • accordi fra committente e progettista.

In base a tali valutazioni si definirà la potenza impegnata.

La CEI 64-8 prevede che il valore minimo della potenza di impiego sia pari a:

  • 3 kW per superfici fino a 75 m²
  • 6 kW oltre i 75 m² anche se il contratto di fornitura può essere stipulato per una potenza inferiore.

Gli accordi fra committenza e progettista sono estremamente importanti. La diffusione di tecnologie come il piano cottura ad induzione, per esempio, può richiedere l’aumento della potenza contrattuale a 4,5 kW.

il dm 37/08 prevede la redazione del progetto elettrico per impianti di:

  • - produzione;
  • - trasformazione;
  • - trasporto;
  • - distribuzione;
  • - utilizzazione dell’energia elettrica;
  • - di protezione contro le scariche atmosferiche; 
  • - di automazione di porte, cancelli e barriere; 

In particolare, per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento di tali impianti (all’art. 1, comma 2, lettere a), b), c), d), e), g) dm 37/2008) è redatto un progetto. Fatta salva l’osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, in alcuni casi il progetto è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta mentre, negli altri casi, il progetto è redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice.

I casi in cui è obbligatorio il progetto redatto da professionista per utenze domestiche sono i seguenti:

  • - impianti di potenza superiore ai 6 kW;
  • - superficie superiore ai 400 m²;
  • - impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici per i quali è obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di potenza complessiva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori; 
  • - ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista il pericolo di esplosione o incendio; 
  • - impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici con volume superiore a 200 m³.

Il progetto deve essere realizzato a regola d’arte, ovvero deve essere conforme alle norme di settore.

Il progetto elettrico è composto da:

  • - relazioni descrittive sulla tipologia di impianto e sui materiali; 
  • - tavole grafiche; 
  • - computi metrici;
  • - misure di prevenzione e sicurezza;
  • - capitolati speciali d’appalto.

Tale documentazione si presenta poi allo sportello unico per l’edilizia comunale ed è necessario per il rilascio del relativo titolo abilitativo (permesso di costruire, SCIA, ecc).

In caso di variazioni in corso d’opera il progettista è tenuto ad integrare la documentazione fornita.

Terminati i lavori l’impresa installatrice rilascia la dichiarazione di conformità, realizzata secondo il modello presente negli allegati I e II del dm 37/08 , al committente.

Livelli prestazionali secondo la CEI 64-8

- Livello base;

- Livello standard;

- Livello domotico;

La norma CEI 64-8 stabilisce una classificazione degli impianti elettrici residenziali, prevedendo tre livelli riferiti alle prestazioni impiantistiche del sistema:

  • Livello 1 – livello base, prevede:
  • un numero minimo di punti prese e punti luce distribuiti in modo uniforme in base alla metratura o alla tipologia di vano
  • un numero minimo di circuiti
  • almeno due interruttori differenziali.
  • Livello 2  – livello standard, prevede:
  • un numero maggiore di componenti rispetto al livello precedente
  • l’installazione di un sistema di controllo dei carichi.
  • Livello 3 – livello domotico: l’impianto deve gestire funzioni più complesse (ad esempio controllo delle temperature, rivelazione incendi, controllo remoto, ecc).
  • La scelta del livello prestazionale è stabilita preventivamente dal progettista o viene concordata con il committente. Non si può scendere in ogni caso sotto il livello base (livello 1).

    Di seguito proponiamo una tabella di sintesi relativa ai livelli prestazionali in funzione dei metri quadri e alla dotazione minima da garantire. La superficie considerata è quella calpestabile ed è espressa in m2.

  • Tratto da: http://biblus.acca.it/focus/guida-impianto-elettrico-per-civile-abitazione-parte-1-criteri-generali-e-norme-di-riferimento/

 

Com'è fatto un impianto idraulico?

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Se ti parlo di rifacimento dell’impianto idraulico di casa tua sai di preciso di cosa stiamo parlando?

L’impianto idraulico è composto da tutti quegli elementi che gestiscono la fornitura e lo smaltimento dell’acqua all’interno di un edificio. L’acqua viene usata nei bagni, nella cucina, nella lavatrice, nella lavastoviglie…ma anche nei termosifoni. Quindi quando parliamo di rifacimento dell’impianto idraulico dobbiamo mettere prima in chiaro a quale parte dell’impianto di gestione dell’acqua ci stiamo riferendo e per farlo devi conoscere, almeno in modo indicativo, quali sono gli elementi principali di un impianto idraulico all’interno di un appartamento.

COM’È FATTO UN IMPIANTO IDRAULICO?

Il punto da cui parte il tuo impianto idraulico è chiaramente il contatore. Nei condomini, fino a qualche anno fa (in realtà fino a parecchi anni fa…), i contatori delle varie utenze venivano installati all’interno dei singoli appartamenti: nelle case potevi trovare una o più nicchie con il contatore dell’Enel, il contatore del gas e il contatore dell’acqua. Casa mia, che si trova in un condominio realizzato tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, è fatta proprio così. Ora invece i fornitori dei servizi richiedono che tutti i contatori vengano raggruppati in appositi “vani contatore” che affacciano direttamente in strada: questo serve per facilitare la manutenzione e il monitoraggio dei consumi.

Quindi il tuo contatore dell’acqua potrebbe essere sia all’interno di casa tua sia insieme a tutti gli altri direttametne sulla strada, dipende da quanto è vecchio l’immobile o se sono state fatte delle modifiche nel tempo. Tutto ciò che è a monte del contatore è di proprietà e competenza del gestore dei servizi idrici del tuo Comune, tutto ciò che è a valle è di proprietà e competenza tua.

 

L’impianto idraulico all’interno di casa tua

Una volta che entra dentro il tuo appartamento l’impianto idraulico è formato da una precisa serie di elementi. Vediamo quali sono i principali che compongono un impianto basilare. Chiaramente a seconda della dimensione del tuo appartamento e della quantità di apparecchi terminali allacciati (sanitari ma non solo…) potrebbe variare.

 

  • Il tubo di adduzione dell’acqua che arriva direttamente dal contatore
  • Una chiave di arresto, o rubinetto generale, che serve per chiudere completamente l’impianto in caso di guasti (gravi)
  • Dal rubinetto solitamente l’impianto si divide in due: un tubo va verso la caldaia per essere scaldata, un secondo tubo va direttamente verso i terminali
  • Dalla caldaia partono generalmente altri due tubi separati: uno del circuito del riscaldamento (che solitamente è chiuso: cioè l’acqua esce calda dalla caldaia e, dopo aver rilasciato il calore nei termosifoni o nei terminali che hai installato in casa, rientra nella caldaia fredda per essere scaldata nuovamente); un secondo tubo invece porta acqua calda diretta verso i terminali
  • L’impianto a questo punto può essere di due tipi: a collettore (attualmente il più diffuso) o a derivazione.
    Negli impianti a collettore ogni singolo apparecchio è collegato ad un collettore che smista l’acqua fredda e calda (ce ne possono essere più di uno in casa…) e, a seconda del tipo di terminale, riceve acqua fredda e calda (per esempio il lavabo riceve entrambe mentre il wc riceve solo la fredda).
    Negli impianti a derivazione i tubi dell’acqua calda e fredda corrono parallelamente sotto il massetto, lungo tutta la casa, a formare una sorta di circuito e man mano che lungo la strada trovano i sanitari vengono fatte delle “derivazioni” per fargli arrivare l’acqua
  • I rubinetti, da cui esce l’acqua, e i sanitari (lavabo, bidet, doccia, etc) che hanno lo scopo di raccogliere l’acqua e convogliarla verso gli scarichi
  • La rete di scarico che convoglia le acque sporche verso i punti di raccolta condominiali

 

Puoi immaginare gli impianti idraulici come delle lunghissime sequenze di tubi e diramazioni il cui unico scopo è renderti disponibile l’acqua per quei pochi centimetri che separano il rubinetto dallo scarico del sanitario. Solitamente nella rete pubblica l’acqua è a una pressione di circa 5-6 bar, mentre all’interno degli appartamenti la pressione dovrebbe essere tra i 3-3,5 bar per evitare scoppi di tubature e rumori.

  • Nonostante questa pressione di partenza superiore a quella ideale, agli ultimi piani di condomini abbastanza alti l’acqua potrebbe arrivare con potenza inferiore. In questo caso, come impianti condominiali, vengono installate delle autoclavi (una o più a seconda del numero di piani), che hanno lo scopo di garantire la stessa pressione a tutti i piani.
    Allo stesso modo non è raro, specialmente nei piani bassi, che la pressione sia eccessiva. In questi casi viene installato, dopo il contatore o il rubinetto generale, un riduttore di pressione che serve proprio a riportare la pressione dell’acqua ai valori ideali.
  • La velocità dell’acqua all’interno dei tubi, strettamente legata alla pressione, dovrebbe essere tra 0,7 e 2,0 metri al secondo. In ogni caso, per non avere rumori spiacevoli, è consigliato non superare mai gli 1,5 metri al secondo.
  • I diametri dei tubi che compongono le reti idrauliche sono misurati in pollici: 1 pollice equivale a 2,54cm.
    I diametri maggiormente utilizzati sono 1/2 pollice, 1 pollice, 2 pollici.
  • I materiali delle tubazioni possono essere di vario tipo.
    – Acciaio zincato: molto resistente ma ormai scarsamente utilizzato
    – Rame: anch’esso molto resistente, di facile e veloce posa anche se necessita di saldatura, ottime prestazioni antibatteriche
    – Materie plastiche (PE, PVC, PP): di veloce posa, leggeri, maneggievoli, garantiscono minori perdite di carico (negli appartamenti sono usati per le reti di scarico)
    – Multistrato: combinano le prestazioni di tutti i precedenti, sono ormai quelli più diffusi per gli impianti idraulici all’interno delle residenze.

 

TRATTO DA: ristrutturazionepratica.it  https://www.ristrutturazionepratica.it/guida-rifacimento-impianto-idraulico/

 

 

Cos'è Euribor? Perché è importante?

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L’Euribor, acronimo di EURo Inter Bank Offered Rate, è un tasso di interesse cui sono ancorati molti prodotti di origine bancaria, come i mutui. Il fixing del tasso, alle diverse scadenze, viene battuto giornalmente dall’European Money Markets Institute, un’associazione di diritto belga non profit nata nel 1999 insieme al lancio dell’Euro e domiciliata a Bruxelles. I suoi membri sono le associazioni bancarie nazionali degli stati membri dell'Unione europea. 

A che cosa serve Euribor? Viene utilizzato come tasso medio applicato da primari istituti di credito per operazioni a termine effettuate sul mercato interbancario (con controparte altri primari istituti di credito) con scadenza una, due e tre settimane, e da uno a dodici mesi. L’Euribor varia solamente in funzione della durata del prestito e non dipende dall’ammontare del capitale.

L’Euribor, quindi, è il principale tasso del mercato monetario per calcolare le rate di un mutuo variabile o di un finanziamento. Un tasso che interessa quasi tre quarti delle famiglie italiani, impegnate nella restituzione di un mutuo variabile, e oltre il 90% delle aziende che hanno chiesto un finanziamento. Cifre molto elevate, che presuppongono un flusso di denaro altrettanto importante: dall’Euribor dipendono in Europa qualcosa come 180mila miliardi di euro, mille miliardi dei quali riconducibili ai mutui.

L’Euribor, però, è anche il principale parametro di riferimento per le obbligazioni a cedola variabile su cui hanno investito gli italiani. Parliamo di bond bancari, di Cct, di Bot.

Le intenzioni dell’Emmi, nel 2017 erano quelle di dare un nuovo volto all’Euribor, per renderlo pienamente operativo entro la fine del 2019. Nell’arco di questi due anni c'è una fase sperimentale e un’altra di consultazione per poi avere il via libero definitivo dalle autorità di garanzia competenti e dare il tempo necessario alle banche per adattarsi alla nuova formula.

Che cosa può cambiare per gli investitori?

Se la riforma dell’Euribor sarà portata a termine come nelle intenzioni dell’Emmi, questo tasso non verrà più deciso dalla volontà di una cerchia ristretta di banche ma si baserà su prezzi reali di mercato, cioè sulle transazioni che davvero sono state eseguite, sul denaro dato in prestito a famiglie o ad aziende. Questo avrà delle conseguenze sui mutui ma anche sul mercato dei derivati e, a cascata, sul funzionamento delle tesorerie delle banche. Positive o negative? Il tempo lo dirà.

Tratto da: laleggepertutti.it https://www.laleggepertutti.it/172793_euribor-che-cose-e-come-sta-cambiando

 

Errori più comuni quando si compra casa

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Acquistare casa è una delle decisioni più importanti e probabilmente il principale investimento nella vita della maggior parte degli italiani e, ciononostante, si commettono con molta frequenza gli stessi errori. Comprare casa significa fare un grande sforzo economico e a volte, ci si impegna per buona parte della vita.

Per evitare errori micidiali:

1. In genere non si fanno bene i conti. In Italia, secondo vari studi internazionali, non abbiamo cultura finanziaria. L'acquisto di una casa è l'investimento più grande per molti italiani, eppure non abbiamo preparazione finanziaria adeguata per affrontarla.

2. Molti dimenticano che al prezzo dell'immobile bisogna aggiungere circa un 10% per le spese. Oltre all'iva (se la casa è nuova) o l'imposta di registro (se la casa è di seconda mano) ci sono le imposte catastali. Senza dimenticare l'eventuale caparra, che, sebbene si recuperi (non scendiamo qui nei problemi che si creano quando non si recupera), è pur sempre un esborso non di poco conto.

 

3. Non si fanno i conti sul mutuo, che comporta anche spese e imposte. L'imposta ipotecaria vale in genere il 2% dell'importo del mutuo, senza dimenticare che molte banche vogliono un'assicurazione sul mutuo, che serve per cautelarsi contro i rischi come la perdita del posto di lavoro o il decesso del contraente. È utile, ma costa, e non poco.

 4. Imposte e spese extra. L'acquirente dimentica che essere proprietari di una casa significa pagare delle spese condominiali tutti i mesi ed altri extra che possono far lievitare notevolmente il prezzo. Le case hanno bisogno di manutenzione, per non parlare delle spese comuni (facciata, antenna, ascensore, ecc.). Nel caso poi di una casa indipendente le spese sono ancora più elevate.

5. Soldi per mobili e imprevisti. Quando si fa (o si dovrebbe fare...) un bilancio preventivo, non si aggiungono le spese per i mobili e non si calcola un fondo extra per gli imprevisti che non hanno direttamente a che vedere con la casa, ma che possono mandare in crisi un bilancio familiare (come la rottura della macchina due mesi dopo aver comprato casa).

6. Non richiedere un rapporto sulla tassazione dell'immobile. Il 99% delle persone che compra casa non si informa in anticipo sulle tasse da pagare.

7. Non fare i conti con l'Euribor nei casi di un'ipoteca a tasso variabile. Se l'Euribor è ai minimi, bisogna farsi i conti anche per quando sarà ai massimi. 

8. Chiedere un mutuo con lunghe scadenze. Oltre i 25 anni non conviene comprare: calcolando tutti gli interessi la casa diventa troppo cara.

9. Fare debiti al di sopra del 30% delle proprie entrate. La Banca d'Italia consiglia che la quota del mutuo, sommata al resto dei debiti (la rata della macchina, carta di credito, prestiti personali) non sfori il 35-40% del reddito dei titolari del mutuo.

10. Chiedere garanzie a genitori, amici o parenti. Chi decide di comprare una casa dovrebbe assumersi le proprie responsabilità. Se la situazione si complica trascinerai altre persone nei tuoi problemi. Se in questo momento non puoi permetterti la casa, non comprartela.

11. Spesso chi compra perde il senso di cosa significa caro o economico. Bisogna cercare informazioni statistiche e confrontare i prezzi di mercato. Si possono reperire informazioni in molti modi, dall'agenzia del territorio ai rapporti della banca d'Italia, ma anche attraverso i portali immobiliari.

12. Molti comprano casa pensando che i prezzi aumentino sempre. Le ultime esperienze ci hanno insegnato che le case non aumentano sempre di valore, ma sembra che non tutti lo vogliano capire.

13. Non dare ascolto alle agenzie. In questo momento si può risparmiare attraverso un'agenzia. Negoziare si può e gli agenti lo sanno bene. Per questo possono avere più margine nel far scendere il prezzo e convincere il venditore a sconti sostanziosi.

14. Non negoziare il prezzo fino in fondo. Molti potenziali acquirenti scartano alcuni immobili perché pensano di non poter trattare sul prezzo. Prepararsi a contrattare e avere sempre a disposizione una controfferta, ma sempre dopo essersi fatti i conti. Un'altro errore è quello di accettare un prezzo a metà trattatvia per paura di perdere la casa. Se il vostro budget sono 180mila euro, per esempio, non vi muovete da lì. Se non bastano, non è la casa per voi.

15. Lasciarsi trasportare a livello emotivo. A volte comprare casa è una decisione più emotiva che razionale e l'acquisto risulta poi sbagliato. Se vi sentite stanchi o demotivati dopo mesi di ricerca, sarà più facile decidere male.
Prendetevi un tempo di riflessione.

16. Pensare che i prezzi non scenderanno e quindi precipitarsi. Non ci sono ancora dati evidenti che parlino di una ripresa dei prezzi generalizzata, ma solo alcuni dati parziali che confermano che certe zone hanno tenuto. Se il centro di Milano o Roma sono aumentati, non è detto che succeda lo stesso in periferia.

17. Speculare sulla casa. La casa dev'essere un bene d'uso. Se la compriamo per viverci è un problema relativo, dato che, per lo meno, risolve il problema dell'abitazione. Ma se la compriamo per speculare e poi le cose vanno male avremo distrutto le nostre finanze per molti anni.

18. Non considerare se vale la pena vivere in affitto. In Italia la cultura della proprietà è molto radicata. Vivere in affitto è invece un'opzione che molti neppure considerano. Fatevi i conti e pensate alle possibilità che dà l'affitto, come una maggiore facilità nel cambiar lavoro e cambiare città. Se la differenza economica tra la proprietà e l'affitto è importante, con i risparmi ci si può fare un fondo pensione.

19. Comprare una casa non è come comprare una macchina. È una decisione che può avere delle ricadute sui prossimi trenta anni, un lasso di tempo in cui può succedere di tutto: nascite, morti, divorzi, opportunità di lavoro in altri stati o in altre città.

20. Non consultare il notaio prima della firma di atti importanti come proposte di acquisto e preliminari di vendita. Per esempio, non tutti sanno che i beni provenienti da donazione sono soggetti all'azione di revoca da parte di eventuali eredi defraudati dei loro diritti. Per questo motivo molte banche non concedono un mutuo per l'acquisto di un immobile proveniente da donazione. In questo come in altri casi il parere di un esperto può prevenire da eventuali brutte sorprese.

Fonte: idealista.it https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2010/04/30/5236-i-20-errori-piu-comuni-quando-si-compra-una-casa

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