Presentazione degli impianti elettrici

ELETTRICI

Un impianto elettrico per civile abitazione è definito come l’insieme di tutti i componenti preposti a generare, distribuire e utilizzare la corrente elettrica.

L’impianto elettrico, così come è definito dall’articolo 21 della norma CEI 64-8, è costituito da:

  • - circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori;
  • - circuiti di alimentazione delle prese a spina;
  • - apparecchiature di protezione.

Per soddisfare i requisiti prestazionali di un impianto elettrico si valutano due fondamentali criteri progettuali:

  • - la flessibilità nel tempo: la facilità d’adeguamento dell’installazione alle mutevoli esigenze abitative ed organizzative;
  • - la sicurezza ambientale: intesa come protezione di persone e cose che in qualche modo interagiscono con l’ambiente in piena coerenza con la norma CEI 64-8.

Tutti i materiali e gli apparecchi utilizzati devono rispondere alle norme CEI ed alle tabelle di unificazione CEI-UNEL e devono essere contrassegnati dal marchio IMQ quando è previsto. Devono essere adatti all’ambiente in cui si installano e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive e termiche a cui sono sottoposti.

Un adeguato numero di circuiti ed un corretto dimensionamento delle linee e delle protezioni sono caratteristiche essenziali per un impianto elettrico efficiente e sicuro. Una progettazione errata può essere causa di danni gravi o gravissimi a cose e/o persone.

L’impianto elettrico deve essere progettato considerando i seguenti aspetti:

  • - superficie calpestabile dell’abitazione;
  • - carichi elettrici impiegati;
  • - esigenze della committenza;
  • accordi fra committente e progettista.

In base a tali valutazioni si definirà la potenza impegnata.

La CEI 64-8 prevede che il valore minimo della potenza di impiego sia pari a:

  • 3 kW per superfici fino a 75 m²
  • 6 kW oltre i 75 m² anche se il contratto di fornitura può essere stipulato per una potenza inferiore.

Gli accordi fra committenza e progettista sono estremamente importanti. La diffusione di tecnologie come il piano cottura ad induzione, per esempio, può richiedere l’aumento della potenza contrattuale a 4,5 kW.

il dm 37/08 prevede la redazione del progetto elettrico per impianti di:

  • - produzione;
  • - trasformazione;
  • - trasporto;
  • - distribuzione;
  • - utilizzazione dell’energia elettrica;
  • - di protezione contro le scariche atmosferiche; 
  • - di automazione di porte, cancelli e barriere; 

In particolare, per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento di tali impianti (all’art. 1, comma 2, lettere a), b), c), d), e), g) dm 37/2008) è redatto un progetto. Fatta salva l’osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, in alcuni casi il progetto è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta mentre, negli altri casi, il progetto è redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice.

I casi in cui è obbligatorio il progetto redatto da professionista per utenze domestiche sono i seguenti:

  • - impianti di potenza superiore ai 6 kW;
  • - superficie superiore ai 400 m²;
  • - impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici per i quali è obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di potenza complessiva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori; 
  • - ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista il pericolo di esplosione o incendio; 
  • - impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici con volume superiore a 200 m³.

Il progetto deve essere realizzato a regola d’arte, ovvero deve essere conforme alle norme di settore.

Il progetto elettrico è composto da:

  • - relazioni descrittive sulla tipologia di impianto e sui materiali; 
  • - tavole grafiche; 
  • - computi metrici;
  • - misure di prevenzione e sicurezza;
  • - capitolati speciali d’appalto.

Tale documentazione si presenta poi allo sportello unico per l’edilizia comunale ed è necessario per il rilascio del relativo titolo abilitativo (permesso di costruire, SCIA, ecc).

In caso di variazioni in corso d’opera il progettista è tenuto ad integrare la documentazione fornita.

Terminati i lavori l’impresa installatrice rilascia la dichiarazione di conformità, realizzata secondo il modello presente negli allegati I e II del dm 37/08 , al committente.

Livelli prestazionali secondo la CEI 64-8

- Livello base;

- Livello standard;

- Livello domotico;

La norma CEI 64-8 stabilisce una classificazione degli impianti elettrici residenziali, prevedendo tre livelli riferiti alle prestazioni impiantistiche del sistema:

  • Livello 1 – livello base, prevede:
  • un numero minimo di punti prese e punti luce distribuiti in modo uniforme in base alla metratura o alla tipologia di vano
  • un numero minimo di circuiti
  • almeno due interruttori differenziali.
  • Livello 2  – livello standard, prevede:
  • un numero maggiore di componenti rispetto al livello precedente
  • l’installazione di un sistema di controllo dei carichi.
  • Livello 3 – livello domotico: l’impianto deve gestire funzioni più complesse (ad esempio controllo delle temperature, rivelazione incendi, controllo remoto, ecc).
  • La scelta del livello prestazionale è stabilita preventivamente dal progettista o viene concordata con il committente. Non si può scendere in ogni caso sotto il livello base (livello 1).

    Di seguito proponiamo una tabella di sintesi relativa ai livelli prestazionali in funzione dei metri quadri e alla dotazione minima da garantire. La superficie considerata è quella calpestabile ed è espressa in m2.

  • Tratto da: http://biblus.acca.it/focus/guida-impianto-elettrico-per-civile-abitazione-parte-1-criteri-generali-e-norme-di-riferimento/

 



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