Rinnovati Bonus ed Ecobonus, anche per le case popolari

Dodici mesi in più per ristrutturare casa e renderla meno energivora con l’aiuto del Fisco. Dal Consiglio dei Ministri che ieri ha varato la manovra 2016 arriva la conferma per un altro anno degli sgravi fiscali sulle ristrutturazioni (bonus del 50%) e degli interventi per il miglioramento energetico degli edifici (bonus del 65%).


Arriva anche la notizia dell’estensione degli incentivi agli enti di gestione delle case di edilizia residenziale pubblica, che potranno così usufruire degli sgravi fiscali per rimettere mano a un patrimonio immobiliare in gran parte obsoleto.

Agli ex Iacp arriverà anche una dote di 170 milioni da usare per le manutenzioni. Un "intervento straordinario sulla case popolari", annunciato dallo stesso premier Matteo Renzi nella conferenza stampa seguita al varo della manovra, che potrà beneficiare anche degli sconti fiscali, ampliando così la mole degli investimenti possibili.


Confermato anche il bonus mobili, una misura che non era entrata nelle prime bozze della manovra, ma che è stata sostenuta in corso di riunione dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. 
La proroga decisa ieri scongiura la riduzione secca degli incentivi all’aliquota base del 36%, ormai stabilizzata. E mette benzina in un motore delle costruzioni inceppato da anni e che senza la conferma gli incentivi fiscali rischiava di perdere una stampella preziosa nel percorso di avvicinamento alla ripresa. 


Gli incentivi vengono confermati nella stessa formula usata l’anno scorso.
1. Per le ristrutturazioni senza miglioramento energetico viene riconosciuta una detrazione Irpef del 50% della spesa in dieci rate annuali, entro un tetto massimo di 96mila euro (che senza proroga sarebbe stato dimezzato a 48mila euro dal primo gennaio).

2. Per gli interventi mirati a migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni (inclusi sostituzione degli infissi e delle caldaie ad alta efficienza) il bonus è riconosciuto nella misura del 65%. Anche qui si tratta di una conferma piena delle misure in vigore l’anno scorso, che include dunque gli interventi antisismici (che altrimenti potrebbero usufruire al massimo del bonus 50% previsto per le ristrutturazioni), le schermature solari e i lavori di bonifica dell’amianto. 

3. Il bonus del 65% dovrebbe essere anche l’unica formula applicabile agli interventi di ristrutturazione promossi dagli ex Iacp sulle case popolari, per la prima volta ammessi a beneficiare degli incentivi. L’obiettivo è dunque ristrutturare, ma ottenendo un significativo miglioramento dell’efficienza energetica di questi edifici, che in molti casi non è difficile immaginare come veri colabrodi energetici. 

4. Confermato per un altro anno anche il bonus mobili, la cui applicazione potrebbe peraltro anche essere allargata. L’intenzione del Governo, ieri a dire il vero ancora in bilico, sarebbe quella di estendere la misura anche agli under 35 che decidono di metter su famiglia. In questo modo le giovani coppie potrebbero beneficiare degli incentivi fiscali anche senza l’obbligo di ristrutturare casa. Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, l’incentivo consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici (in classe A+, A solo per i forni) da calcolare su un importo massimo di diecimila euro. Anche in questo caso la spesa viene recuperata con detrazioni riconosciute in dieci rate annuali. 


Secondo le stime del Governo la conferma dei bonus edilizi ad aliquota massima per un altro anno vale una posta di circa 150 milioni nel bilancio dello Stato, al netto dell’estensione delle agevolazioni agli ex Iacp. Valori che in base agli studi sull’impatto dei bonus vengono comunque controbilanciati dalle maggiori entrate fiscali legate alla realizzazione degli interventi. 


In base ai dati del Cresme e del Servizio studi della Camera, nei primi otto mesi del 2015 gli interventi mossi dagli incentivi hanno sfiorato i 16 miliardi di euro, e si prevede che alla fine dell’anno l’investimento complessivo sarà di 23,5 miliardi. Quanto al numero degli interventi effettuati in quasi venti anni di applicazione dei bonus edilizia (dieci per l’ecobonus) i dati più aggiornati parlano di circa 12,5 milioni di domande presentate. 


Fonte articolo: Il Sole24Ore, vetrina, web.



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