Stabilità: gli emendamenti "casa" passati al Senato

La riduzione da 100 a 40 milioni nel 2016 e a 70 milioni nel 2017 del taglio ai Caf. L’aumento al 5% dell’Iva per alcune prestazioni soci-sanitarie fornite dalle coop sociali (gettito di circa 34 milioni l’anno). Esenzione dall’Iva per gli agricoltori con un volume d’affari inferiore a 7mila euro. Allargamento delle maglie del Fondo di garanzia per le Pmi per consentirne l’accesso alle imprese dell’indotto Ilva. Destinazione di 160 milioni all’Emilia Romagna e di 30 milioni alla Lombardia per la ricostruzione post terremoto.


Sono questi gli ultimi correttivi alla Legge di Stabilità approvati dalla commissione Bilancio del Senato nella notte tra mercoledì e ieri e confluiti nel maxi-emendamento su cui in serata il Governo, dopo alcuni ritardi contro i quali si è scagliata l’opposizione, ha posto la fiducia che sarà votata oggi dall’Aula di Palazzo Madama. Con conseguente primo via libera alla manovra che da lunedì approderà alla Camera dove saranno affrontati importanti nodi rimasti in sospeso: dalla sicurezza al pacchetto sud fino alle Province e alle pensioni.


Le misure del pacchetto casa.
1. Approvato dalla Commissione anche il ritocco che sul versante della tassazione della casa “salva” le delibere comunali adottate tra fine di luglio e fine settembre (ma con decorrenza 2016) lasciando il nodo del saldo del 16 dicembre per Imu e Tasi e non escludendo così un possibile pagamento della differenza con un conguaglio il prossimo anno. Un’eventualità che non piace però al Governo. Anche per questo l’ingresso del ritocco nel maxiemendamento è rimasto fino alla fine in bilico.


2. Non pagano i separati: si deve considerare come prima casa, e quindi esente dalla Tasi, la casa coniugale assegnata al coniuge in caso di separazione, divorzio o annullamento del matrimonio; gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite a prima casa dai soci; gli alloggi sociali; gli immobili posseduti dal personale delle forze armate.


3. Raddoppia il bonus mobili (la detrazione si calcola non più su 8mila euro ma su un massimo di 16mila euro), purché avvenga per la prima casa di proprietà della coppia, anche di fatto (non è stato approvato un emendamento che estendeva il bonus alle coppie in affitto).


4. Affitti in nero: arriva una stretta sui proprietari che fanno pagare ai propri inquilini una quota dell'affitto "superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato". Qualsiasi accordo in questo senso è nullo ed entro sei mesi dalla riconsegna dell'abitazione al proprietario, il conduttore può farsi restituire le somme in più pagate.


5. Il canone Rai si pagherà in 10 rate nella bolletta della luce. Nel 2016 però, per via dei tempi tecnici di adeguamento dei sistemi di fatturazione, il primo versamento avverrà «cumulativamente» dal primo luglio 2016. Sale ad 8.000 euro (dai 6.700 attuali) la soglia di reddito per l'esenzione del canone Rai a favore degli ultra 75enni.


Fonti articolo: Il Sole24Ore vetrina web;

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-19/le-misuretassa-casa-094815.shtml?uuid=ACNfIIdB&nmll=2707#navigation

Legge di Stabilità verso l'approvazione: il pacchetto casa

Un'ultima maratona notturna per consegnare questa mattina il testo all'Aula di Palazzo Madama che entro sabato (probabilmente già domani) darà il suo primo via libera al testo con il ricorso da parte del Governo alla fiducia. La blindatura sarà autorizzata oggi dal Consiglio dei Ministri.


Stop alle tasse sulla casa per i separati che lasciano l'abitazione principale all'ex coniuge, per le forze dell'ordine trasferite e per gli alloggi sociali.



Stretta contro gli affitti in nero che rende "nullo" dal 2016 a ogni accordo che preveda che il canone sia superiore a quello registrato (entro 30 giorni dalla stipula del contratto) con la possibilità per affittuari di chiedere alla riconsegna dell'immobile «la restituzione» delle maggiori somme corrisposte.

Ripristino del tetto di 1.000 euro per l'utilizzo del contante per i money transfer. Innalzamento per gli “over 75” dagli attuali 6.700 euro a 8mila euro della soglia di esenzione dal canone Rai, che per gli altri utenti dovrà essere pagato in 10 rate con le bollette elettriche bimestrali e sarà accompagnato da un meccanismo rafforzato di incroci dei dati tra Anagrafe tributaria, Authority per l'energia, Viminale e Comuni. il canone per il servizio radiotelevisivo sarà addebitato «sulle fatture emesse dall'impresa elettrica aventi scadenza del pagamento immediatamente successiva alla scadenza delle rate», con scaglionamento da gennaio a ottobre. 
Per via dei tempi tecnici di adeguamento dei sistemi di fatturazione per il 2016 il primo versamento delle rate scadute avverrà "cumulativamente" dal primo luglio 2016.

Ripristino al 22% dell'Iva sul pellet che il testo originario della Stabilità aveva fatto scendere al 10%.


Ok allo stop della tassa sulla prima casa per i proprietari che la danno in uso gratuito a parenti fino al secondo grado disabili, allo sconto Imu del 25% per i proprietari di una seconda casa messa in affitto a canone concordato e all'estensione dell'imposta agevolata di registro al 2% per l'acquisto della prima casa anche a chi al momento del rogito possieda già un immobile ma lo vende entro un anno. 


Stop Tasi per case in comodato d’uso ai figli. 
L'intesa sullo sconto Imu prevede in particolare che la somma delle aliquote dell'Imu e della Tasi non possa superare il 4 per mille, ed è stato recepito in un emendamento delle relatrici Federica Chiavaroli (Ap) e Magda Zanoni (Pd), con una copertura finanziaria di 80 milioni di euro.
Un altro punto d’intesa tra maggioranza e opposizione trasformato in emendamento oggi approvato dalla commisisone prevede la cancellazione della Tasi anche per le case date in comodato d'uso ai figli (o ai genitori), ma con una limitazione: varrà per un solo immobile, con esclusione di ville e castelli. L’emendamento in materia prevede che il proprietario, per poter usufruire dell'agevolazione, non debba possedere un altro immobile ad uso abitativo in Italia. Inoltre nel 2015 deve aver abitato nella casa che intende cedere al parente in linea retta entro il primo grado. In pratica, la casa ceduta al figlio viene "trattata" dal punto di vista fiscale, come prima casa anche se il proprietario non vi risiede.


Fonte articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-19/casa-niente-tassa-i-separati-091644.shtml?uuid=ACr2wEdB;

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-19/legge-stabilita-oggi-aula-senato-governo-si-prepara-fiducia-091337.shtml?rlabs=2;

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-17/stabilita-sconto-imu-25percento-case-affittate-canone-concordato-095616.shtml?uuid=ACayYjbB.

Il notaio risponde su compravendita, mutui, tasse


A margine dell’iniziativa "Comprar casa senza rischi", organizzata a Milano dal Consiglio Nazionale del Notariato - e che ha visto erogare oltre 1000 consulenze nel giro di poche ore -, si è cercato di capire quali sono i temi di maggior interesse per i potenziali acquirenti.


Ecco le risposte del notaio Piercarlo Mattea alle domande più calde su rent to buy, compravendita, aste, imposte sulla casa e mutui.

1) Rent to buy – Qual è la problematica maggiore dei contratti introdotti dallo Sblocca Italia?
La problematica del rent to buy è la non particolare vantaggiosità fiscale. Si paga infatti l’imposta sia sulla componente affitto che sulla componente di compravendita, quindi viene pagata una doppia imposta.

In quali casi il rent to buy può essere una reale opportunità?
Quando ho un’esigenza abitativa da soddisfare, ma non sono certo che comprerò la casa. In questo caso il rent to buy funziona, perché ho la possibilità di imputare parte dei canoni a conto prezzo. Se invece uno è già sicuro di volere un particolare immobile, o più che all’acquisto è interessato alla locazione, mettendosi nell’ottica del rent to buy rischia di spendere di più. 

Sappiamo che il rent to buy viene visto un po’ come una via d’uscita per le persone che ritengono di non avere un reddito sufficiente per l’acquisto, cosa ne pensa?
Se queste persone non hanno un reddito sufficiente, ma prevedono che lo incrementeranno, questa può essere una soluzione. Se invece il loro reddito non è sufficiente per comprare casa, però potrebbe essere sufficiente per giustificare il rimborso di un mutuo, è molto meglio che la casa la comprino con i soldi della banca. ll rent to buy non è uno strumento per risparmiare, anzi in questo caso diventerebbe solo più oneroso.


2) Compravendita – Quali sono i rischi e le garanzie offerte al compratore per chi acquista sulla carta?
Il DL n. 122 del 2005 prevede una tutela su due fronti per gli acquirenti degli immobili in costruzione (TAIC):

- Economico: perché copre la fase dal preliminare al momento del rogito. Occorre che il preliminare sia un atto registrato, anche non notarile, e non una scrittura privata tra le parti. In questo modo il costruttore è obbligato a fornire al futuro acquirente una fideiussione che copre tutte le somme  versate a titolo di caparra e di acconto. Se il costruttore fallisce o non può portare a termine la costruzione per altri motivi, l’acquirente può avere indietro i propri soldi rivolgendosi alla banca o all’assicurazione che l’ha rilasciata (escute la fideiussione).
È importante che sia stato per lo meno già chiesto dal costruttore il permesso di costruire. In caso contrario, non vi è tutela da parte della legge. 

- Assicurazione decennale postuma: contro i vizi dell’immobile o rovina dello stesso. Per 10 anni c’è un’assicurazione che copre l’acquirente dopo il rogito, perché altrimenti l’acquirente rischia di trovarsi senza un interlocutore. Il notaio quando fa un atto d’acquisto di una casa nuova ha il compito di richiamare le parti e darne atto nel rogito così l’acquirente è tutelato.


3) Mutui – Fino a che punto è legale contrarre un mutuo oltre l’80% del valore della casa?
Perfettamente legale. L’80% è una clausola all’interno della legge sul credito fondiario, che dice “erogabile in presenza di altre garanzie”. Altre garanzie potrebbero essere un’assicurazione o un altro immobile che per esempio offre un genitore. La banca valuta la capacità di reddito più della garanzia. Se c’è la garanzia accessoria data da un’assicurazione o ulteriore garanzia data da un terzo concede anche il 100%.


4) Tasi e Imu – Quali sono i pericoli della maggiorazione Tasi che viene di fatto scaricata sulle seconde case?
Avrà un effetto scoraggiante sui piccoli investitori. Renderà l’investimento immobiliare sempre meno appetibile. Una cosa che poi il Governo vuol fare perché vuole spostare la ricchezza dall’aspetto immobiliare all’aspetto produttivo.


5) Asta – Qual è la differenza tra asta pubblica e privata?

- Asta pubblica: viene fatta su delega dei tribunali e riguarda le posizioni già in sofferenza. Ad esempio un immobile che proviene da un fallimento o è proprietà di un soggetto che aveva concesso ipoteca su quel bene a garanzia di un mutuo e poi non ha rimborsato il mutuo. La banca ha agito esecutivamente su quell’immobile e lo manda all’asta. Sono pubbliche  perché partono dai tribunali. I notai ricevono la delega insieme ad altri professionisti e curano tutta la fase.

- Asta privata (difficile che si tratti di un solo immobile): è una cosa molto nuova che sta appena superando la fase sperimentale. Può ricorrere a un notaio sia un privato (costruttore) che un’azienda o un Ente che ha un patrimonio immobiliare da dismettere (INPS, INAIL, un sindacato). Danno al notaio l’incarico di “banditore”, il quale comunicherà pubblicamente che in tale data si svolgerà l’asta di tali particolari lotti inseriti in questo gruppo d’immobili. Qualunque notaio che è inserito nella rete aste notarili può fare da soggetto ricevente delle offerte. Queste aste avvengono per via telematica attraverso il portale del notariato: www.notariato.it


Fonte articolo: http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2015/11/10/118198-cinque-domande-ai-notai-su-rent-to-buy-compravendite-aste-imposte-sulla-casa-e

Introdotti i metri quadri nelle visure catastali

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Non solo vani. Nelle visure catastali fanno il loro debutto i metri quadri. Per 57 milioni di immobili il "documento di riconoscimento" rilasciato dall'Agenzia delle Entrate conterrà nero su bianco anche il dato relativo alle superficie. Una rivoluzione che semplifica anche il calcolo della tassa sui rifiuti.


Nel comunicato diffuso dal Fisco si legge che "L'Agenzia delle Entrate rende disponibile la superficie catastale nelle visure delle unità immobiliari censite nelle categorie dei gruppi A, B e C. Una novità che semplifica la vita ai proprietari di 57 milioni di immobili, mettendo a loro disposizione un dato finora visibile solo nelle applicazioni degli uffici". Arriva direttamente in visura anche la superficie ai fini Tari, per consentire ai cittadini di verificare con facilità la base imponibile utilizzata per il calcolo della tassa rifiuti".

 

Metri quadri visura catastale.
Oltre ai dati identificativi dell'immobile (sezione urbana, foglio, particella, subalterno, Comune) e ai dati di classamento (zona censuaria ed eventuale microzona, categoria catastale, classe, consistenza, rendita), da oggi sarà riportata direttamente in visura anche la superficie catastale. 57 milioni di unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria, iscritte in catasto e corredate di planimetria.


Metri quadri tariffa rifiuti.
Le visure si arricchiscono di un'altra informazione importante per i cittadini: la superficie ai fini Tari, che, per le sole destinazioni abitative, non tiene conto di balconi, terrazzi e altre aree scoperte di pertinenza e accessorie. Ciascun proprietario avrà così a portata di mano anche questa informazione, già fornita dall'Agenzia delle Entrate ai Comuni grazie ai flussi di interscambio dati già attivi, per poter verificare la base imponibile utilizzata per il calcolo del tributo sui rifiuti.


In caso di incoerenza tra la planimetria e la superficie calcolata, inoltre, i contribuenti potranno inviare le proprie osservazioni, attraverso il sito dell'Agenzia, e contribuire quindi a migliorare la qualità delle banche dati condivise tra Fisco ed enti locali. Già dal 2013 i Comuni possono segnalare errori di superficie riscontrati su immobili presenti nella banca dati catastale.


Aggiornamento banche dati.
La novità, che arriva al termine di un periodo di sperimentazione che ha coinvolto gli uffici provinciali - Territorio di Brindisi, Foggia e Ravenna - lascia al momento fuori, in attesa delle opportune verifiche nell'ambito delle attività di allineamento delle banche dati, gli immobili che presentano un dato di superficie "incoerente".
Quanto agli immobili non dotati di planimetria, che risalgono perlopiù alla prima fase di censimento del Catasto edilizio urbano, e sono di conseguenza privi anche del dato relativo alla superficie, i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l'inserimento in atti della piantina catastale. Una regolarizzazione che, per l'attuale normativa, è d'obbligo se si è intenzionati a vendere.


Fonte articolo: http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2015/11/09/118186-agenzia-delle-entrate-nelle-visure-catastali-debuttano-i-metri-quadri-addio-ai

Niente Imu seconde case se ci abitano i figli

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Sono molti i genitori che, per garantire una rendita ai propri figli o fare in modo che abbiano una casa nella città in cui vanno a studiare decidono di investire in una seconda casa.


Ad oggi questi investimenti, registrati come seconde case nella stragrande maggioranza dei casi, sono soggette al pagamento dell’Imu, ma è al vaglio una proposta che prevede l’esenzione dalla tassa se l’immobile è concesso in comodato d’uso a un parente di primo grado a cominciare, ovviamente, dai figli.

 

Ad annunciare la possibile modifica alla Legge di Stabilità attualmente in discussione al Senato è stata una delle relatrici, la senatrice Federica Chiavaroli. Di certo la proposta, come le altre che si stanno analizzando in aula, dovranno affrontare la non ignorabile difficoltà delle scarse risorse. Per finanziare questa abolizione e gli altri cambiamenti al vaglio la disponibilità economica è di appena 300 milioni di euro. Oggettivamente non tantissimi.


La modifica annunciata dalla senatrice Chiavaroli non è stata ancora analizzata da un punto di vista finanziario, ma è ritenuto un cambiamento importante perché, secondo dati ufficiali dell’Istat, riguarderebbe circa l’8% dei cittadini italiani.


Fra i provvedimenti che potrebbero entrare a far parte della Legge di Stabilità anche quello che prevede l’introduzione di alcune agevolazioni fiscali per chi dà in affitto un immobile a canone concordato.


Rimane invece ancora aperto e piuttosto acceso lo scontro sui Comuni. Ancora una volta, nonostante le dichiarazioni del ministro Padoan, il presidente dell’ Anci Piero Fassino si è recato a Roma per battere i pugni sul tavolo e portare all’attenzione del Governo centrale le forti perplessità e i timori che l’abolizione della Tasi genera in sede all’associazione che rappresenta.


Fonti articolo: http://news.immobiliare.it/niente-imu-sulla-seconda-casa-se-ci-abitano-i-figli-24567

Appoggio dell'Abi al Governo sulla detassazione immobiliare

Disco verde dall’Abi sull’impianto complessivo della manovra tracciata dal Governo. La valutazione positiva è stata espressa ieri sera, durante l’audizione di fronte alle commissioni bilancio di Senato e Camera, dal direttore generale dell’associazione di Palazzo Altieri, Giovanni Sabatini. In particolare, viene ritenuta "positiva" la scelta del Governo di eliminare le tasse sulla prima casa, un intervento che "potrebbe avere effetti congiunturali più ampi rispetto ad altre forme di stimolo" della domanda.


"Tra i fattori di maggiore discontinuità rispetto al passato", ha detto Sabatini, "si rinviene la scelta di puntare ad una generalizzata detassazione del settore abitativo. Anche questa scelta è da ritenere positiva". 

A questo proposito, ha rilevato il Direttore generale dell’associazione delle banche "è da considerare con attenzione l’effetto-fiducia che può scaturire dal provvedimento ed il fatto che interventi nel settore dell’edilizia sono destinati ad avere effetti positivi più intensi rispetto ad altri settori, sia per la capacità di attivazione produttiva, sia perché i beni immobili sono la principale garanzia per la concessione di finanziamenti". Per tali ragioni "l’intervento sul settore potrebbe avere effetti congiunturali più ampi, rispetto ad altre forme di stimolo dal lato della domanda". 


Un recupero quello della domanda di credito che appare in corso e suffragato secondo l’esponente dell’Abi dai dati relativi alle erogazioni di nuovi prestiti avvenute nei primi nove mesi dell’anno , che evidenziano un incremento del 92,1 per cento per quel che riguarda i prestiti alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione (di cui il 30% dovuto a operazioni di surroga) e un incremento, sempre su base annua, del 16,2% per quel che riguarda i nuovi prestiti alle imprese.


Dalle aziende di credito è venuta anche la segnalazione del rischio di alcune difficoltà applicative connesse alla riscossione del canone Rai attraverso le bollette dell’energia elettrica. "Alla luce delle nuove disposizioni europee che dettagliano il set di informazioni dai inserire nei bonifici – ha affermato Sabatini – è necessario un confronto in sede tecnica sulla fattibilità dei bonifici stessi, dal momento che la cornice armonizzata dell’Area unica dei pagamenti in euro pone alcuni problemi in materia di addebiti in conto". 


Altri interventi.
Sul piano dei contenuti dall’Abi sono venuti peraltro alcuni suggerimenti al Governo. Il primo è la necessità di potenziare ulteriormente il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, riprendendo la logica della legge di stabilità del 2014 che lo pone al centro del sistema nazionale di garanzia. La proposta dell’Associazione bancaria è quella di favorire l’apporto di nuove risorse finanziarie al Fondo da parte di soggetti pubblici e privati (in particolare le amministrazioni regionali) anche per evitare la moltiplicazione sul territorio di fondi di garanzia che realizzano politiche agevolative non sempre coordinate tra loro.
Sarebbe invece opportuno, si sostiene da Palazzo Altieri, che, in funzione dell’ammontare delle risorse apportate, le Regioni potessero concordare con i ministeri competenti condizioni più favorevoli di accesso alla garanzia del Fondo per le imprese del proprio territorio, secondo la propria politica economica.
L’altro suggerimento rivolto al Governo è quello di una revisione dell’attuale governance del Fondo di garanzia, prevedendo che nel consiglio di gestione siedano anche i rappresentanti delle banche.


In campo fiscale, Sabatini ha inoltre segnalato che "nell’ambito degli interventi auspicati per assicurare una maggiore efficienza del nostro sistema tributario non ha ancora trovato soluzione il tema del regime dell’Iva di gruppo". Le transazioni infragruppo vengono tassate perché il nostro paese non ha ancora dato attuazione alla disposizione della direttiva Iva che accorda agli Stati la possibilità di considerare come un unico soggetto passivo ai fini dell’Iva le persone giuridiche stabilite nel territorio di quello stato. Ma in tal modo, per le banche le transazioni infragruppo comportano un aumento dei costi di produzione , ha rimarcato il direttore generale dell’Abi, lamentando che siano state disattese le aspettative che si erano create con la legge-delega per la riforma fiscale.


Fonte articolo: IlSole24Ore, vetrina web

Confedilizia e Fiaip: tassa unica immobili e incentivi affitti

"Bene che il Governo abbia deciso di dare un segnale di fiducia al settore immobiliare attraverso la detassazione della prima casa, oltre che con la proroga delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e per il risparmio energetico, ma ci sono almeno tre punti che meritano di essere rivisti". Così il Vice Presidente nazionale di Confedilizia, Michele Vigne, sulla Legge di stabilità firmata dal presidente Mattarella e ora al vaglio del Senato.


"Tre i punti che possono essere modificati", precisa Vigne:
"Per prima cosa chiediamo che la previsione di un utilizzo della maggiorazione Imu-Tasi dello 0,8 per mille soltanto in alcuni comuni venga tolta".

Confedilizia punta il dito anche sulla previsione di una tassazione elevatissima (aliquota Imu-Tasi che può giungere al 6.8 per mille) sugli immobili cosiddetti di lusso, tra cui rientrano anche quelli di interesse storico-artistico, soggetti a vincolo. "L’effetto, all’evidenza, è quello di una differenziazione oggettivamente esagerata per immobili che, pur accatastati diversamente, sono destinati in tutti i casi ad abitazione principale", sottolinea il Vice Presidente, che poi passa all’ultimo punto che andrebbe modificato: 

"Con meno di 100 milioni di euro è possibile iniziare a dare un segnale di attenzione a un comparto dell’immobiliare in particolare sofferenza, quello degli immobili affittati, rilanciando nello stesso tempo l’investimento immobiliare. Ci attendiamo che il Parlamento, che aveva chiesto interventi in questa direzione in sede di esame della nota di aggiornamento del Def, approvi le conseguenti integrazioni al disegno di legge governativo, agevolando anche quella mobilità del lavoro che è necessaria in questa fase".

 

Il Presidente della Fiaip, Paolo Righi in un'audizione presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati ha presentato la sua personale ricetta su service tax, permuta e locazione: Con la legge di stabilità 2016 il Governo ha dato un segnale di fiducia al settore immobiliare attraverso la detassazione della prima casa. Oggi è necessario ripristinare definitivamente il principio fondato sulla diretta relazione tra il tributo imposto e il reddito prodotto dal bene tassato, ponendolo alla base della riforma della fiscalità immobiliare. I mille tributi fiscali che gravano sugli immobili (Imu, Tasi, Irpef, addizionale regionale Irpef, addizionale comunale Irpef, cedolare secca, Ires, Irap, imposta di registro, Iva, imposte ipotecarie e catastali, imposta di bollo, imposta sulle successioni e sulle donazioni, tasse sui rifiuti, tributo provinciale per l’ambiente, contributi ai Consorzi di bonifica, tassa occupazione spazi pubblici) rendono impossibile, per un investitore, calcolare il proprio ritorno economico sull’investimento e continuano a costituire una zavorra pesantissima per la ripresa del mercato immobiliare”.


Si rende, dunque, necessario, secondo la Fiaip, prevedere una tassa unica sugli immobili (Service Tax), che includa tutti i tributi, auspicando che essa si fondi su un’effettiva correlazione con i servizi che l’ente locale fornisce all’immobile. In questo modo si rispetterebbe allo stesso tempo il principio di eliminazione dell’imposizione patrimoniale e si risponderebbe anche ai criteri propri del federalismo fiscale.

“Una riforma complessiva della tassazione immobiliare si dovrebbe fondare su una semplificazione del quadro tributario e su alcune misure imprescindibili:

- abbassamento generale a lungo termine della pressione fiscale sugli immobili;

- abolizione della tassa sulla prima abitazione per tutti;

- introduzione di una tassa unica sugli immobili.


Pressione fiscale
“Occorre assumere quale principio di fondo nell’ambito di una riforma complessiva della tassazione immobiliare (riforma anticipata da questo Governo) la soppressione di  qualsiasi forma di imposizione di tipo patrimoniale. Ciò si tradurrebbe, quindi, in una definitiva eliminazione di un’imposizione fiscale su di un bene che non produce alcun reddito, quale l’immobile adibito ad abitazione principale. 
Il mantenimento, tuttavia, della tassazione sugli immobili A/1, A/8, A/9, comporta per Fiaip, purtroppo, il permanere di una patrimoniale su alcuni immobili. Gli agenti immobiliari Fiaip chiedono una semplificazione della tassazione sugli immobili e l’introduzione di una vera “Service tax” , oltre all’eliminazione di qualunque imposizione  patrimoniale, anche per gli immobili non adibiti ad abitazione principale, che non  devono più essere gravati da una tassazione patrimoniale.


Incentivi in caso di cessione in permuta
Tra i numerosi punti proposti dalla Fiaip per il rilancio del mercato immobiliare anche gli incentivi fiscali in caso di cessione in permuta. “Una proposta - sottolinea Paolo Righi -  che consentirebbe di coniugare la ripresa del mercato immobiliare con gli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici e che potrebbe anche esentare, per un tempo definito le imprese costruttrici dal pagamento delle imposte dirette ed indirette (IUC, Irpef, Ires, Irap) gravanti sugli immobili ricevuti in permuta - da qualunque soggetto - a fronte della cessione di immobili abitativi ed a condizione che le stesse imprese effettuino lavori di ristrutturazione sugli immobili ricevuti”. 


Misure per la locazione
Sul tema delle locazioni, inoltre, il presidente nazionale Fiaip, Paolo Righi ha affermato che per il rilancio: “E’ necessario rivedere la normativa vigente sulle locazione, sia in termini di tassazione, che di durata dei contratti: “liberalizzare” e incentivare il mercato delle locazioni significa non solo soddisfare un'esigenza sociale, ma anche ripristinare le condizioni per rilanciare l'investimento immobiliare da sempre bene-rifugio per gli italiani”.
Infine, nel corso dell’audizione Fiaip ha inoltre proposto la possibilità di rendere il contratto di locazione titolo esecutivo e di ridurre l’aliquota IMU a favore dei soggetti che concedono in locazione i propri immobili, con particolare riferimento ai contratti di locazione stipulati a canone calmierato. 

Nel pacchetto di proposte presentate dalla Fiaip anche l’estensione e l’aumento della misura della detrazione delle spese sostenute dal contribuente in campo immobiliare, in quanto è necessario intervenire anche sull’innalzamento dell’importo delle spese detraibili siano esse riferite all'acquisto dell'immobile che alla provvigione versata agli agenti.
In quest’ottica Fiaip auspica la rimodulazione dell’IVA nella fattura dell’agente immobiliare, poiché è più corretto rapportare l’ammontare della percentuale IVA contenuto nelle fatture degli agenti immobiliari all’ammontare della percentuale IVA/imposta di registro versato dall’acquirente dell’immobile.


Fonti articolo: http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/10/27/news/vigne-tre-dubbi-sulla-legge-di-stabilita-1.12344448

 

http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2015/10/28/118072-fiaip-service-tax-permuta-e-locazione-un-tris-dassi-per-rilanciare-il-mattone

Aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille sulla Tasi

Torna la super Tasi. L’addizionale dello 0,8 per mille che i Comuni possono applicare alle seconde case, facendo così arrivare la soglia massima di prelievo complessivo sugli immobili (Tasi+Imu) dal 10,6 all’11,4 per mille, sarà in vigore anche per il 2016.


Alla fine, dunque, hanno vinto i Sindaci che da questa quota aggiuntiva di Tasi l’anno scorso hanno incassato circa 350 milioni di euro e che hanno vincolato il premier Matteo Renzi alla promessa fatta prima del varo della legge di stabilità: i Comuni, aveva detto il premier, non avrebbero perso nemmeno un euro dall’abolizione delle tasse sulla prima casa. E così è stato. 


A farne le spese saranno come al solito i contribuenti per i quali il conto potrebbe essere molto più salato del gettito prodotto l’anno scorso dall’addizionale Tasi. Fino all’anno scorso, infatti, questa poteva essere applicata solo dai Comuni che avevano previsto e finanziato detrazioni a favore dei proprietari di prime case. Ora, eliminata la Tasi sulle abitazioni principali, viene meno questa condizione. E dunque l’addizionale potrà essere applicata senza vincoli. Tranne quello di non superare il tetto dell’11,4 per mille. Confedilizia stima che il conto per i proprietari immobiliari potrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi di euro.


La bozza riveduta e corretta della manovra, dopo il dietrofront annunciato da Renzi, conferma il ritorno dell’Imu sulle prime case di lusso (categorie A1, A8, A9) che continueranno a pagare anche la Tasi, abolita invece per le abitazioni principali appartenenti alle altre categorie catastali.


La Tasi non sarà più pagata dagli inquilini ma solo se hanno destinato l’immobile ad abitazione principale. Diversamente dovranno pagarla. I proprietari che danno in affitto un’abitazione dovranno pagare la quota di Tasi stabilita dal Comune con regolamento (può variare dal 70 al 90%). Nei municipi che nel 2015 non hanno deliberato nulla, i locatori pagheranno il 90% del tributo.


Fonte articolo: http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201510212044538624&chkAgenzie=ITALIAOGGI&titolo=Torna%20la%20super%20Tasi 

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