Perchè l'immobiliare è in ripresa nelle grandi città?

Parte da Prato la ripresa delle compravendite di abitazioni. 


Seguono Livorno, Venezia e Firenze, dove si concentrano gli aumenti più consistenti rispetto al 2013, anno in cui il mercato residenziale ha toccato il fondo. 

 

È quanto emerge dalle statistiche provinciali dell’Agenzia delle Entrate sulle transazioni immobiliari dell’ultimo triennio.
Secondo l’ufficio studi Nomisma il 2016 dovrebbe chiudersi toccando le 517mila compravendite, in risalita del 28% rispetto al massimo ribasso del 2013, anno in cui si realizzarono solo 403mila transazioni (la metà rispetto al 2008). Ma la ripresa del mattone non viaggia alla stessa velocità sul territorio nazionale. Si torna a comprare casa soprattutto in Toscana e in Veneto. Sia a Padova che a Treviso, ad esempio, gli incrementi sono tutti superiori al 40 per cento. A Vibo Valentia, Isernia, Cosenza e Reggio Calabria, invece, il trend registra ancora il segno negativo.


Le città della ripresa 

"La ripresa - afferma Luca Dondi di Nomisma - si è concentrata in corrispondenza di grandi aree urbane, come Firenze e Bologna (rispettivamente +46,3 e +40,6%, ndr)". Le performance di alcune città, come Prato o Livorno, risultano sorprendenti, probabilmente "da legare all’entità del ridimensionamento subito in precedenza", sottolinea Dondi. Prima della ripresa c’è stato un forte calo dei prezzi e un tracollo delle compravendite: questi “aggiustamenti” hanno permesso al territorio di presentarsi meglio al momento della ripresa. "Dove il mercato è stato meno rigido - spiega il responsabile di Nomisma - si sono create le condizioni migliori per la ripartenza".


Può influire, inoltre, il fatto che nelle province più dinamiche la crisi bancaria sia stata molto forte: da Mps alla Banca popolare di Vicenza, per finire con Banca Etruria, le vicende legate ad alcuni istituti storici presenti sul territorio hanno accentuato la crisi. "È venuto meno un rapporto significativo, che dava fiducia ai potenziali acquirenti, e ciò ha innescato - gioco forza - una maggiore reattività del mercato", aggiunge Dondi.


Il ritardo dei prezzi

Nel frattempo, però, i prezzi delle case continuano a calare quasi ovunque, anche nelle città in cui le compravendite sono tornate a galoppare. L’esigenza di assorbire gradualmente gli eccessi passati e il meccanismo di resistenza e di difesa di prezzi, a volte insostenibili, ha generato un ritardo sul fronte delle quotazioni che, per la prima volta, non sono allineate alla ripresa della domanda.


Il risveglio dei mutui

Dietro al risveglio c’è naturalmente anche l’allentamento della stretta creditizia. Un elemento che accomuna, seppure con diversa intensità, tutta Italia. Non solo a livello nazionale il numero dei nuovi mutui concessi per l’acquisto di abitazioni è raddoppiato negli ultimi tre anni, ma quel che conta è che in tutte le province - comprese quelle dove ancora il mercato delle compravendite è in sofferenza, i mutui (escluse le surroghe) compaiono con un deciso segno «più».


Il boom delle stipule, ad esempio, supera il 100% a Grosseto e persino nella più tranquilla Ragusa, dove si registra un aumento “solo” del 23% dei passaggi di proprietà. Nella ripresa degli ultimi due anni è notevolmente cresciuta la quota di abitazioni acquistate tramite mutuo (dal 40% a oltre il 50%): "Gli investitori tradizionali sono più attendisti, sperano in prospettive reddituali più certe e in una fiscalità più mite", conclude Dondi.


Il fisco per la casa

E in effetti una spintarella al mattone arriva anche dal fisco. I provvedimenti per dare fiato al mercato immobiliare negli ultimi anni si sono susseguiti in modo un po’ disordinato. Alcuni sono stati sfruttati davvero, altri meno. L’abolizione di Imu e Tasi sulla prima casa non di lusso, ad esempio, può avere inciso poco nelle scelte di acquisto (guidate più da parametri di necessità che di convenienza), ma sicuramente ha dato sollievo a numerose famiglie. Molte delle quali hanno potuto giovarsi - per l’acquisto dell’usato - anche del super sconto sui lavori di ristrutturazione, confermato per il 2017 e ampliato (nella portata e nella durata) per gli interventi antisismici.


Non è un caso, infine, che l’inversione di rotta delle compravendite, dopo il picco negativo del 2013, risalga al primo trimestre 2014: a gennaio di quell’anno entrava in vigore il nuovo regime per la tassazione sulle prime case (imposta di registro dal 3 al 2%, ipotecaria e catastale da 168 a 50 euro).
La legge di Stabilità per il 2016, inoltre, ha ampliato l’agevolazione “prima casa”, consentendo al contribuente che ne ha già beneficiato di non dover più dismettere prima l’immobile agevolato, dandogli un anno di tempo per farlo a partire dalla data del nuovo acquisto.


Fonte articolo: IlSole24Ore.com

 

Prima casa: le agevolazioni del 2017



L’insieme delle azioni messe in moto dal Governo per tirare fuori il nostro mercato immobiliare dall’impasse che lo ha condannato ad anni di immobilità hanno lentamente ridato smalto al comparto che ha indotto a rinnovare molte misure già intraprese e a introdurne di nuove.


Ma come può risparmiare chi acquista la sua prima casa? Vediamo le misure più importanti.

 

Agevolazioni sull'acquisto della prima casa

Bisogna distinguere se l’acquisto avviene da un privato o da un’impresa: nel primo caso l’acquirente dovrà versare:

-       l’imposta di registro del 2%;

-       l’imposta ipotecaria fissa di 50 euro;

-       l’imposta catastale fissa di 50 euro.

Se l’acquisto avviene da impresa, le condizioni sono:

-       Iva al 4%

-       imposta di registro fissa di 200 euro;

-       imposta ipotecaria fissa di 200 euro;

-       imposta catastale fissa di 200 euro.

Le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono versate dal notaio al momento della registrazione dell’atto di acquisto.
Per usufruirne occorre che siano rispettati alcuni requisiti fondamentali. Bisogna che si tratti di abitazione principale, ciò che si intende ai fini Irpef quella in cui il contribuente o i suoi famigliari dimorano abitualmente.


L’immobile deve inoltre essere ubicato nel territorio del Comune in cui l’acquirente ha la residenza o la stabilisca, ma entro 18 mesi dall’acquisto. In alternativa, l’immobile può trovarsi nel luogo dove l’acquirente svolge la propria attività (anche di studio, di volontariato o sportive). Altra condizione fondamentale è che non si deve trattare di immobile di lusso, ma deve rientrare nell’elenco delle categorie ammesse alle agevolazioni.


Le detrazioni fiscali riguardano anche l’acquisto di unità immobiliari da destinare alla locazione residenziale da parte di persone fisiche che non esercitino attività commerciali, nel caso siano di nuova costruzione o sulle quali siano stati effettuati interventi di ristrutturazione edilizia o di restauro o risanamento conservativo. La quota da portare in deduzione dal reddito complessivo Irpef è del 20% sul prezzo di acquisto e nel limite massimo di 300.000 euro, da ripartire in otto quote annuali di pari importo.


Il Fondo Garanzia Prima Casa

Istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la legge 147 del 27 dicembre 2013, in sostituzione del Fondo Giovani Coppie del Fondo Casa, consente l’accesso al credito anche alle famiglie in difficoltà e alle giovani coppie che desiderano acquistare casa. Predisposto nel 2014 per quattro anni, dunque fino al 2017, ammonta a 670 milioni di euro più i contributi di Regioni e Enti pubblici e privati.


Il Fondo concede garanzie economiche pari al 50% della quota capitale, per i mutui non superiori a 250mila euro e implica che la banca non richieda ulteriori garanzie personali al mutuatario oltre all’ipoteca e all’eventuale assicurazione. Il Fondo è concesso anche se la finalità del finanziamento è la ristrutturazione della prima casa o il miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile.


Detrazioni sugli interessi passivi e relativi oneri accessori

Chi acquista la sua prima casa ricorrendo a un mutuo, usufruisce inoltre delle detrazioni degli interessi passivi sul finanziamento stipulato e sugli oneri accessori. La detrazione è pari al 19% e va calcolata su un importo massimo di 4.000 euro, a condizione che l’immobile sia adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto. La stessa detrazione è valida anche se il mutuo è acceso in un momento differente all’acquisto dell’immobile, a condizione che l’acquisto stesso avvenga nei 12 mesi che precedono o seguono l’atto di compravendita.


La detrazione fiscale è prevista anche nel caso di un mutuo contratto per la costruzione o la ristrutturazione di una casa, ma per un importo pari al 19% di 2.852,28 euro in luogo dei 4 mila euro previsti nel caso di acquisto. Anche in questo caso lo sconto fiscale è concesso a condizione che l’immobile sia adibito come abitazione principale entro due anni dall’acquisto.


Abolizione Imu e Tasi

In ultimo ricordiamo l’esenzione più importante sancita dalla Legge di Stabilità 2016, che ha portato all’abolizione dell’IMU e della Tasi sulla prima casa.


Fonte articolo: Mutuionline.it

I Bonus casa e le agevolazioni confermati nel 2017

Dopo le dimissioni del premier Renzi, la votazione della Legge Finanziaria per il 2017 è stata comunque assicurata, e con essa la presenza dei bonus e delle detrazioni fiscali per il prossimo anno.


Mutui.it, in collaborazione con Facile.it, hanno rianalizzato i testi e verificato quali sono i bonus riconfermati, eccoli.

ECOBONUS

C’è ancora l’Ecobonus, ovvero la detrazione fiscale spettante a chi intraprenda lavori di riqualificazione energetica, che ammonta al 70/75% per i condomini (detrazione da spalmarsi su 10 anni ed estesa fino al 2021) e al 65% per le singole case, provvedimento esteso fino alla fine del prossimo anno. Bonus che quindi incentiva alla stipula di mutui e finanziamenti per dare liquidità a questi tipi di progetti.
Chi intende procedere con questo genere di lavori nella propria casa ha tempo fino al 31 dicembre 2017 e potrà richiedere gli sgravi anche se ha dato il via ai lavori grazie ad un mutuo ad hoc.


BONUS RISTRUTTURAZIONI

Sono migliaia, probabilmente milioni gli italiani che, complici proprio i bonus fiscali garantiti, negli ultimi mesi o anni hanno messo mano al portafogli per ristrutturare casa, magari anche richiedendo un finanziamento ad hoc. Fra i riconfermati dal Governo Gentiloni c’è anche il bonus legato alle ristrutturazioni immobiliari. Ancora una volta si potranno portare in detrazione importi pari al 50% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione; a questi costi si potranno aggiungere, con un’ulteriore detrazione pari al 50% dell’importo, anche i costi legati all’acquisto di arredi e piccoli elettrodomestici, anche questo detraibile al 50% da distribuire in dieci anni. (anche se non tutti rientrano nell’elenco di quelli per i quali è possibile chiedere una detrazione, meglio quindi verificare per bene la lista.


ALTRI BONUS E AGEVOLAZIONI MUTUI

Fra i bonus che il Governo attualmente in carica ha deciso di mantenere anche per il 2017 ce ne sono alcuni estremamente importanti; il primo è quello legato all’adeguamento delle case ai criteri antisismici. In questo caso il termine ultimo per richiedere il beneficio fiscale è la fine del 2021 e la detrazione è calcolata in misura variabile fra il 50% e l’80% a seconda del grado di sismicità del luogo in cui sorge l’immobile.


Conferma anche per il fondo di garanzia destinato ai mutui richiesti dalle coppie in cui almeno uno dei due componenti non abbia ancora compiuto il trentacinquesimo anno di età. Stesso beneficio accordato anche per i giovani che, anche se non in coppia, hanno un contratto di lavoro atipico. Tale garanzia riguarderà però solo la quota capitale (non gli interessi) del prestito sottoscritto per l’acquisto dell’abitazione principale, purché il suo valore non superi i 250 mila euro e non rientri nelle categorie “di lusso” A8, A9 e A1.

Per chiunque chieda un mutuo per comprare o ristrutturare la prima casa ci sono inoltre agevolazioni Irpef, che consistono, per il 2016, nella consueta detrazione degli interessi passivi e degli oneri accessori relativi alla quota interessi (non capitale) dei finanziamenti, per un massimo di 4 mila euro.
Non è stata invece confermata, tra le agevolazioni fiscali legate alle abitazioni, la misura che permette di detrarre dall’Irpef il 50% dell’Iva all’acquisto di un immobile di classe energetica A o B direttamente dall’impresa costruttrice.


Chiudiamo questa sintesi con una curiosità; se il 2017 è l’anno in cui avete deciso di buttarvi nel mondo dell’industria alberghiera, beh, avete fatto decisamente bene. Se avete deciso di trasformare casa in albergo, sappiate che, sia pure in dieci anni, potrete beneficare di una detrazione pari al 65% delle spese sostenute.


Fonti articolo: Immobiliare.itMutui.it

Mutui 2017: più tutele e vantaggi giovani coppie

Volete chiedere un mutuo nel corso del nuovo anno e volete sapere se ci saranno delle novità o se tutto resterà invariato come nel 2016?


Ecco quali sono le nuove tutele a favore del cliente ed i nuovi tassi di interesse previsti. 

 

PROSPETTO INFORMATIVO EUROPEO STANDARDIZZATO

All’orizzonte sembrano esserci diverse novità per chi vorrà richiedere un mutuo nel corso del 2017, novità in termini di tutele riservate al consumatore; nello specifico, una novità contenuta nel decreto legislativo 72 del 2016 stabilisce che l’istituto di credito doveva fornire un modulo denominato prospetto informativo europeo standardizzato, il quale dovrà contenere tutte le informazioni relative all’offerta in modo che il consumatore possa fare dei confronti e scegliere così la soluzione migliore presente al momento sul mercato.


TASSI DI INTERESSE

Novità anche un campo di tassi di interesse e sembra che anche per buona parte del 2017 questi resteranno bassi, così come accaduto nell’anno corrente ( 2016) che ha visto i valori storicamente al minimo per i costi dei finanziamenti. Se da una parte rappresenta un vantaggio, bisogna anche mettere in conto che questi tassi di interesse essendo stati troppo al minimo, nel corso del 2017 potrebbero lievitare.


MUTUI PER LE GIOVANI COPPIE

Come trovare le offerte di mutui giovani più vantaggiose del momento? Sicuramente internet potrà essere molto utile in questo caso, perché grazie alle funzionalità dei comparatori online sarà possibile confrontare in pochi minuti le offerte proposte dalle varie banche e finanziarie presenti nel nostro Paese. Non bisognerà fare altro che quindi collegarsi con uno di questi portali e di inserire le caratteristiche del finanziamento che si va a richiedere nell’apposito form e nel giro di pochi minuti il sistema proporrà le offerte dei mutui che soddisfano le preferenze indicate dall’utente.

E' utile sapere che le giovani coppie che intenderanno richiedere un mutuo al momento in cui presenteranno la domanda per il finanziamento non dovranno essere proprietari di alcun immobile ad uso abitativo ed ancora l’immobile che si intenderà acquistare dovrà essere situato in territorio Nazionale e dovrà rientrare nelle categorie catastali A1 A8 e A9.

Richiesto un altro requisito al fine di poter chiedere un mutuo ovvero bisognerà dichiarare di essere un nucleo familiare da almeno tre anni e  la coppia dovrà essere costituita da membri che non superano i 35 anni di età. Nel caso in cui è i giovani siano in possesso dei requisiti sopraindicati, potranno richiedere un mutuo e godere così del bonus mobili giovani coppie che prevede la detrazione sulle spese dal 50% a prescindere dal fatto che l’immobile adibito ad abitazione principale devono essere ristrutturato.


Fonti articolo: Newsitaliane.it, Mutui.it

Compravendite +17,4% e mutui + 12,7%; continua la crescita anche nel III trimestre

E' ancora una crescita a due cifre, sia per le compravendite immobiliari nel complesso sia per quelle residenziali, che viene registrata dall'Osservatorio sul mercato immobiliare dell'agenzia delle Entrate reso noto questa mattina.


Il terzo trimestre del 2016 conferma quindi, con una crescita del 17,4% per le transazioni di case e del 17,8% delle compravendite di tutti i settori, la tendenza ad un deciso rialzo già evidenziata nei due trimestri precedenti, anche allora con tassi a doppia cifra. 

Ancora una volta tra i fattori che spingono il trend al rialzo ci sono i bassi tassi di interesse sui mutui e il contesto economico nel suo complesso, fattori che accrescono l'attrattività dell'investimento immobiliare. Guardando nel dettaglio settore per settore nel terziario i volumi sono saliti del 31,1% (oltre il doppio rispetto al tasso di crescita del trimestre precedente) e nel commerciale si è passati dal +12,9% dello scorso trimestre al +23,3 per cento.


Il residenziale
ha comunque subito una decelerazione della crescita, che passa dal +22,9% del semestre precedente ad un comunque significativo +17,4%, che consente al settore di raggiungere il volume di compravendite più alto dal 2012. La crescita è generalizzata in tutto il Paese, con il segno positivo in tutte le aree, anche se con un rallentamento generalizzato rispetto al trimestre precedente, in alcuni casi abbastanza vistoso.


Ancora una volta è il Nord a registrare la crescita più significativa (+22,3%) di poco inferiore a quella del secondo semestre; il dato è significativo visto che le regioni settentrionali rappresentano oltre la metà del mercato complessivo. "Al Centro il rallentamento è nell'ordine dei 5 punti percentuali (da +20,7% a +15,2%), in linea con la dinamica nazionale; è il Sud, invece, a ridurre in modo più evidente la spinta propulsiva, con un tasso più che dimezzato rispetto alla rilevazione precedente (da +20,8% a +10,0%)" recita il report dell'Osservatorio. 


I comuni minori vanno al sorpasso dei capoluoghi 

A differenza delle rilevazioni precedenti, il tasso di crescita più alto si registra nei comuni non capoluogo, sia alla scala nazionale (+17,9% a fronte di un +16,4%), sia nelle due macroaree centrale (oltre 5 punti di differenza) e meridionale (oltre 3 punti di differenza), mentre al Nord resiste, pur assottigliandosi, una leggera prevalenza dei capoluoghi (un punto percentuale). Il trimestre dell'anno in corso è l'unico in cui la crescita dei comuni non capoluogo è superiore a quella dei capoluoghi di provincia.


Le compravendite nelle metropoli 

Il rallentamento della crescita si conferma in tutte le otto maggiori città italiane per popolazione. Genova e Milano guidano i rialzi rispettivamente con il 25% e con il 23,7% di compravendite in più rispetto allo stesso trimestre di un anno prima. Entrambe rallentano la corsa ma riescono a mantenere un corposo tasso di aumento. Anche se il trimestre scorso Milano aveva messo a segno un aumento delle transazioni vicino al 30 per cento. Spicca il dato di Napoli, che dopo due trimestri con una crescita superiore al 20% presenta, nel terzo trimestre, un volume di compravendite di poco superiore a quello dello stesso periodo 2015 (solo +2,4%); anche Palermo e Roma non riescono a confermare tassi a doppia cifra. In deciso calo (pari o superiore a 10 punti) il tasso di crescita di Bologna e Firenze, mentre l'arretramento è assai meno significativo negli altri casi, a partire appunto dalla già citata Genova.


ANCHE MUTUI IN RIALZO: + 12,7%

"Il mese di novembre ha fatto registrare un nuovo incremento, pari a +13,2% rispetto allo stesso mese del 2015, del numero di interrogazioni sul Sistema di informazioni creditizie di Crif relative a richieste di nuovi mutui e surroghe (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) da parte delle famiglie italiane». Il risultato di novembre – secondo l’Osservatorio Crif – porta a una crescita nell’aggregato dei primi 11 mesi del 2016 pari a +12,7% rispetto al pari periodo del 2015, «consolidando il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi".


Un segnale positivo emerge anche dall’analisi dell’importo medio richiesto, che nel mese di novembre ha fatto segnare "il valore più elevato dall'inizio del 2016 con 125.517 euro, superiore ai 121.051 euro rilevati nel corrispondente mese del 2015». Più nello specifico, si tratta dell’ottavo mese consecutivo di incremento (mese anno corrente su stesso mese anno precedente), che porta il valore medio nell’aggregato dei primi 11 mesi dell’anno a 123.164 euro.
La classe prevalente degli importi nei primi 11 mesi si conferma tra 100.001 e 150mila euro, con una quota pari al 29,5% del totale. Nel complesso quasi 4 domande su 5 presentano un importo inferiore ai 150mila euro.
La durata più richiesta è quella tra i 16 e i 20 anni, con una maggior concentrazione dei richiedenti nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 36,0% del totale.


Fonti articolo: 1. Ilsole24ore.com, 2. Ilsole24ore.com

 

 

Nomisma: mercato immobiliare 2016 chiuderà con +12,3% compravendite

Una seconda parte del 2016 sempre positiva ma più debole rispetto all’exploit dei primi due trimestri (oltre il 20% di crescita certificata dall’agenzia delle Entrate) porterà il bilancio delle compravendite immobiliari a fine anno a segnare un +12,3%, con i prezzi che scontano ancora lievi cali e continueranno il periodo di sostanziale stagnazione.


Sono le previsioni dell’Osservatorio Nomisma sulle grandi città.

"In un contesto fattosi nuovamente incerto – spiega una nota – il mercato immobiliare italiano prosegue il suo percorso di faticosa risalita. Ad alimentare le ambizioni di rilancio è, in particolare, il ritorno di interesse della domanda per l’investimento immobiliare diretto che, nonostante la precarietà delle prospettive e le fragilità reddituali, nel nostro Paese rimane un pilastro dell’allocazione familiare".


Il report sottolinea la sempre maggior dipendenza delle transazioni residenziali dalle erogazioni dei mutui: sono legate alle banche il 59,8% degli acquisti contro il 44% del 2014. "Il legame che si è stabilito nell’ultimo decennio tra scelte bancarie e mercato immobiliare – spiega la nota – appare di gran lunga più stretto di quanto si sarebbe portati a pensare (...). Tale relazione, che nell’ultimo biennio è stata fattore propulsivo della ripresa, espone inevitabilmente il settore alle fluttuazioni tipiche dei contesti più finanziarizzati, riducendone di fatto il potenziale anticiclico". Si tratta di un fattore cruciale per il mercato italiano, "in ragione della precarietà della prospettiva economica generale, oltre che dell'esposizione del sistema bancario in fatto di crediti deterioratI".


Al rilancio dell’attività transattiva non ha fatto eco un’inversione di tendenza dei prezzi, che hanno proseguito la loro dinamica recessiva, seppure con un'intensità progressivamente decrescente. Su base semestrale l'ultima variazione dei prezzi è contenuta in un range minimo che va da -1,1% a -0,6%, confermando per il terzo anno consecutivo la progressiva riduzione dell'intensità del calo dei valori immobiliari.
Da alcuni semestri secondo Nomimsa si assiste a una riduzione contenuta, ma costante, di tempi e sconti che descrive una migliorata condizione di liquidità degli immobili, che, a sua volta, si traduce in un aumento delle compravendite.


A livello territoriale, sono i mercati metropolitani del Centro-Nord (Bologna, Firenze e Milano e a seguire Venezia) ad avere una posizione di vantaggio sulla via del rilancio, mentre tra quelli che manifestano tuttora un ritardo si segnalano i mercati del Sud, Roma, Padova e soprattutto Genova.


I valori di locazione hanno fatto registrare negli ultimi sette anni variazioni più contenute rispetto a quelle relative ai prezzi e ciò è avvenuto anche nell'ultimo semestre dell'anno, con canoni di locazione diminuiti su base annua in un range compreso tra il -1,6% dei negozi e il -0,8% delle abitazioni. Il rendimento lordo annuo da locazione, in media, negli ultimi tre anni si è attestato al 5% per le abitazioni e gli uffici e del 7% per i negozi.


Fonte articolo: Il Sole24Ore

Sondaggio Agenti FIMAA: momento favorevole per comprare casa

Per il 64% degli agenti immobiliari aderenti a Fimaa-Confcommercio la domanda di acquisto di abitazioni nelle grandi città italiane è in aumento: gli ultimi sei mesi del 2016, rispetto alla prima parte dell’anno, la maggioranza degli operatori rileva segnali positivi, che riguardano anche una nuova spinta alla messa in vendita degli immobili.


Secondo il 71% degli agenti intervistati, infatti, sono in aumento le abitazioni sul mercato, perlomeno per ciò che riguarda le grandi città e continuerà anche la fase di crescita dell’offerta immobiliare.

 

Per l’Ufficio Studi Fimaa Italia, che ha elaborato l’indagine, ci troviamo in una congiuntura decisamente vantaggiosa per chi intende comprare casa (per sé o per investire). E non è un caso che la percezione della domanda salga, soprattutto a Cagliari e Firenze, mentre l’ottimismo sulle compravendite è sentito maggiormente in città più grandi come Roma (64%), Milano (62%) e Torino (58% di giudizi positivi).

QUALI SONO GLI APPARTAMENTI PIU' COMPRAVENDUTI?

Solo 16 appartamenti venduti su 100 sono nuovi. Il numero delle compravendite di appartamenti nuovi costituisce il 16% di quelli scambiati. Per quelli recenti il dato è pari al 31%, mentre per quelli vecchi tocca quota 53%.
I bilocali e i trilocali costituiscono gli appartamenti più richiesti. Poco compravenduti i monolocali, i pentalocali e oltre.
Per la città di Bari le tipologie maggiormente compravendute risultano monolocali e bilocali, per Firenze, Milano, Roma e Torino oltre ai bilocali permane una discreta richiesta anche dei trilocali. 

PERCHE' COMPRARE CASA?

Tra le motivazioni che guidano la compravendita della casa, la maggioranza degli Agenti immobiliari Fimaa sostiene che derivino dal primo acquisto, mentre l’indice relativo alla domanda di sostituzione tocca in media il 29% delle transazioni con le sole eccezioni, tra le città monitorate, di Bari (67%) e Firenze (75%) dove il mercato di sostituzione supera quello della “prima casa”. 
L’acquisto immobiliare per investimento ha ottenuto la quota residuale rispetto alle due modalità evidenziate, ad eccezione di Bologna, Cagliari, Firenze e Milano.


E’ il mutuo la modalità di finanziamento più impiegata per acquistare un immobile, nell’80% dei casi, merito dell’incremento delle erogazioni da parte delle banche. I risparmi privati sono utilizzati in media per il 16% del costo di un immobile, mentre la permuta viene segnalata con una percentuale del 4% dei casi.

MERCATO AFFITTI

Per quanto riguarda il mercato dell’affitto, il sentiment ha rilevato un ulteriore incremento della domanda per il 75% degli operatori interpellati, l’offerta di locazione risulta in ulteriore aumento (per il 58% degli intervistati) con canoni in riduzione per il 56% degli operatori Fimaa. Una tendenza alla stabilizzazione viene indicata nelle città di Milano, Firenze, Bari, Bologna e Cagliari.

PREVISIONI FUTURE FIMAA

Commentando l’indagine, il presidente nazionale Fimaa, Santino Taverna, ha sottolineato: "I dati del primo sentiment del mercato immobiliare residenziale sulle città metropolitane italiane realizzato da Fimaa evidenziano un settore in leggera crescita che lascia presagire una ripresa anche verso altre città ed altri territori. Gli acquisti degli immobili residenziali stanno aumentando, soprattutto nelle grandi città, mentre i prezzi, tranne qualche rara eccezione, si stanno stabilizzando. All’incremento della domanda continua a far da contraltare la numerosa offerta".


Il Presidente nazionale Fimaa ha quindi spiegato che "l’attuale ripresa del settore immobiliare è in una fase da consolidare. Se i segnali di ripresa non saranno supportati da un’attenta politica di detassazione per il comparto, oltre che per imprese e famiglie, che faticano ad arrivare alla fine del mese e pertanto si trovano in difficoltà per pagare la rata di un mutuo, sarà comunque difficile vedere la fine del tunnel".


Taverna ha poi concluso affermando: "Per i prossimi mesi il mercato immobiliare dovrebbe continuare a mostrare un trend di positività con compravendite in leggero aumento e una stabilizzazione dei prezzi. E’ indubbiamente un buon momento per chi ha la necessità di acquistare una propria abitazione, ma anche per chi intende investire nel mattone a fronte delle quotazioni più vantaggiose registrate negli ultimi dieci anni". 


Fonte articolo: Immobiliare.itIdealista.it

Crescono ancora le compravendite: +20% dal 2015

Sulla ripresa del mercato immobiliare arriva anche la conferma dell’Istat, che certifica un +20% di compravendite da aprile a giugno di quest’anno.


Confermando appunto il trend registrato dall’Agenzia delle Entrate a metà settembre.

"Nel secondo trimestre 2016 le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari (194.620) – nota l’istituto di statistica – accelerano la crescita, segnando un +20,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dopo il +17,9% registrato nei primi tre mesi dell’anno. Questo risultato positivo riguarda tutti i comparti immobiliari e l’intero territorio".
Si consolida quindi una ripresa che"«nasce dal secondo trimestre del 2015 (+6,2%)" mentre «il minimo storico era stato raggiunto nel quarto trimestre del 2012 (-25,7%), anno in cui le variazioni sono state fortemente negative in tutti i trimestri".


A crescere di più sono stati i trasferimenti nel residenziale (+20,9% su base annua) che rappresentano quasi il 94% del totale degli scambi, ma l’incremento è consistente anche per le unità ad uso economico (+15,3%). Il trend di crescita "risulta omogeneo nelle diverse ripartizioni geografiche mentre per gli immobili ad uso economico è stato molto intenso al Sud (+23,9%) e nelle Isole (+23,7%) e più rallentato nelle regioni centrali (+4,7%)". Interessante notare poi come la ripresa sia stata più pronunciata nei piccoli centri – nelle città la risalita è iniziata prima – per il comparto abitativo (+22% contro +19,6% dei grandi centri), mentre nelle aree metropolitane la crescita più robusta si è registrata per le unità ad uso economico (+17,5% contro +13,9% delle altre città).


L’Istat fornisce anche i dati sull’andamento del credito: "Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche (109.786) registrano un significativo aumento (+24,5%) rispetto allo stesso trimestre del 2015. La crescita interessa tutte le ripartizioni geografiche, con variazioni superiori alla media nelle Isole (+30,9%), al Sud (+29,0%) e al Centro (+26,8%)".


Complessivamente, il primo semestre del 2016 mostra evidenti segnali di espansione sia per le compravendite (+19,4% su base annua) sia per i mutui (+26,5%).


Fonte articolo: Ilsole24ore.com

 

 

Subscribe to this RSS feed

La invitiamo a lasciare il suo numero di telefono per essere ricontattato.

Cliccando invia dichiari di aver letto ed accettato l'informativa sulla privacy