Terremoto e sicurezza: serve piano antisismico nazionale

La frequenza del terremoto che si ripete nel Centro Italia, facendosi sentire sempre di più anche nella Capitale, impone alle istituzioni un ripensamento generale del rapporto con il territorio”, dichiara il Presidente della Confederazione sindacale delle professioni tecniche, Calogero Lo Castro.


“La priorità deve essere data alle infrastrutture delle zone maggiormente colpite, ma da subito bisogna mettere mano ad un piano di intervento nazionale per la manutenzione edile, pubblica e privata. Vanno ricostruiti interi centri, ma più in generale – sottolinea il presidente di Confedertecnica - va messa in sicurezza una parte enorme del Paese, Roma inclusa”.

“L’Italia deve ripensare alla propria edilizia in chiave antisismica, perché è evidente a tutti che lo spostamento delle faglie non è un fatto isolato, ma un fenomeno purtroppo destinato a durare a lungo”. “Confedertecnica c’è ed è pronta a fare la sua parte”, conclude Lo Castro.


Per la geologa abruzzese, Tania Campea, Guida Ambientale Escursionistica dell’AIGAE "In Italia ben 24 milioni di persone vivono in aree potenzialmente ad elevato rischio sismico e le scuole e gli ospedali sono “fortemente esposti”, anche perché il patrimonio edilizio scolastico è decisamente vetusto, con un 60% costruito prima delle norme sismiche, che porta a quasi 29.000 le scuole a rischio.
Sarebbe necessario rimettere al centro del discorso pubblico l’attivazione del “Fascicolo del Fabbricato”, spiega la geologa, che aggiunge: “I geologi devono essere coinvolti anche nelle scuole per la divulgazione della prevenzione. L’unica possibilità che abbiamo è la prevenzione”.


Ricordiamo che da quest'anno è possibile usufruire del Sisma Bonus fino al 2021 per le zone a rischio (1, 2 e 3).


Fonti articolo: Casaeclima.comGreenews.info

Cambio destinazione d'uso dell'immobile, come funziona?

Trasformare un loft industriale in un’abitazione privata significa non solo procedere ad un’importante ristrutturazione ma in primo luogo dover effettuare un cambio di destinazione d’uso.


Come si procede? Quali sono i costi da tenere in considerazione prima di iniziare cambio di destinazione d’uso?

Quando si parla di destinazione d’uso si definisce in edilizia l’insieme delle modalità e  finalità di utilizzo di un certo edificio. La prima verifica da compiere preventivamente è quella di recuperare il cosiddetto Piano Regolatore, un insieme di norme approvate dal proprio Comune di residenza che possono vietare o meno il cambio di destinazione d’uso in particolari zone. Se il Piano Regolatore non pone particolari limiti, è il momento di capire quali autorizzazioni vanno richieste al Comune.


Occorre in tal caso distinguere a seconda che il cambio di destinazione d’uso comporti o meno l’esecuzione di opere edilizie. Se non vi sono allora per ottenere il cambio basterà presentare una DIA, la Denuncia di Inizio attività oppure la SCIA, la Segnalazione certificata di Inizio attività, a seconda delle decisioni del Comune. Se il cambio di destinazione d’uso prevede invece delle modifiche strutturali o distributive, allora andrà chiesto un Permesso di Costruire vista l’importanza dell’intervento da realizzare.


Se l’immobile oggetto del cambio di destinazione d’uso si trova in un condominio occorre verificare che nel regolamento condominiale non vi siano restrizioni in tal senso. Se così fosse occorre prima di procedere al cambio chiedere l’autorizzazione alla stessa assemblea. Dopo aver ottenuto le autorizzazioni necessarie si potrà procedere all’intervento che comporta inevitabilmente anche il cambio di categoria catastale dell’immobile.
Si definisce cambio d’uso urbanisticamente rilevante quello che comporta il passaggio ad una categoria diversa, anche senza opere edilizie. Cambiando la categoria cambia anche la rendita su cui andranno calcolate le tasse, come Imu e Tasi.


Il Decreto Sblocca Italia ha modificato l’articolo  23-ter del Testo Unico dell’Edilizia (d.P.R. 380/2001) secondo cui costituisce cambio rilevante della destinazione d’uso “ogni forma di utilizzo dell’immobile o della singola unità immobiliare diversa da quella originaria, ancorché non accompagnata dall’esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare l’assegnazione dell’immobile o dell’unità immobiliare considerati ad una diversa categoria funzionale” inserita in un catalogo ben definito. Sono quattro le categorie funzionali oggi possibili: residenziale e turistico-ricettiva, produttiva e direzionale, commerciale e rurale. In base al Testo Unico dell’Edilizia è sempre possibile il cambio della destinazione d’uso all’interno della stessa categoria funzionale, salvo diversa previsione da parte delle leggi regionali e degli strumenti urbanistici comunali.


Ma quanto costa il cambio di destinazione d’uso? Le spese da tenere in conto sono quelle necessarie per i lavori materiali all’interno dell’immobile, a cui si aggiungono le parcelle dei professionisti coinvolti – diverse a seconda se il cambio di destinazione d’uso prevede o meno opere edilizie – e gli oneri di urbanizzazione.


Fonte articolo: Cosedicasa.com

Legge di Bilancio 2017: i fondi per la casa, l'edilizia e le città

Via libera alla Legge di Bilancio per il 2017. Il Senato ha approvato senza modifiche, con 166 voti favorevoli, 70 contrari e un astenuto, il testo già licenziato dalla Camera. 


Sono confermati la proroga dell'Ecobonus 65% e della detrazione 50% per gli interventi sulle singole unità immobiliari, il sismabonus e i bonus maggiorati per i condomìni. 

Via libera anche al credito di imposta per la riqualificazione degli alberghi, al Fondo Infrastrutture da 47,5 miliardi di euro e a una serie di misure per il risanamento delle periferie e il post-Expo.
Salta invece la proposta di estendere l’Ecobonus 65% alla bonifica dell’amianto in condominio e alla classificazione sismica degli edifici senza lavori. Non ce l’hanno fatta neanche la cessione del credito di imposta nei lavori sulle singole unità immobiliari e la detrazione del 50% per la sistemazione a verde delle aree pertinenziali.

ECOBONUS 65% E DETRAZIONI 50% SULLE  RISTRUTTURAZIONI

Confermata la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2017, dell’Ecobonus 65% sugli interventi di efficientamento energetico delle singole unità immobiliari.
Gli interventi di efficientamento energetico nei condomìni usufruiranno di bonus graduati in base all’entità dei lavori e ai risultati raggiunti. Si partirà quindi dal 65%, come nelle singole abitazioni, ma si potrà salire al 70% se l’intervento interessa almeno il 25% dell'involucro edilizio, ad esempio quando si dota l’edificio del cappotto termico. Gli incentivi potranno arrivare al 75% nel caso in cui l’intervento porti al miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva. Gli incentivi saranno validi per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Le detrazioni saranno calcolate su un ammontare delle spese fino a 40mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Il rimborso avverrà in cinque anni anziché in dieci.

Il Bonus del 50% sugli interventi di ristrutturazione eseguiti sulle singole unità immobiliari e sulle parti comuni dei condomìni sarà prorogato fino al 31 dicembre 2017. La stessa scadenza del 31 dicembre 2017 è prevista per il Bonus Mobili, cioè la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici efficienti abbinata ad un intervento di ristrutturazione.

Non discussi gli emendamenti della Commissione Ambiente della Camera. Quattro emendamenti non discussi dall'Aula che ha rimandato la decisione al Senato, ma dati i tempi stretti, determinati dalla crisi di Governo, il secondo ramo del Parlamento ha approvato il testo uscito dalla Camera, senza modifiche.
Una delle proposte, approvate dalla Conmmissione Ambiente della Camera, prevedeva la possibilità di estendere la detrazione del 65% delle spese, sostenute a partire dal 1° gennaio 2017, per le certificazioni sismiche e statiche eseguite su prime e seconde case e sugli immobili destinati ad attività produttive situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3, anche se non seguite da lavori di messa in sicurezza. La Legge di Bilancio agevola queste spese, ma solo nell'ambito di un intervento di migioramento o adeguamento antisismico.

Il secondo emendamento prevedeva la possibilità di riconoscere l'Ecobonus 65%, con tetto massimo a 100mila euro, alla rimozione dell’amianto dalle parti comuni degli edifici condominiali, realizzati dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018 nell’ambito di un lavoro di riqualificazione energetica.

Non è passata neanche la possibilità di estendere la cessione del credito di imposta ai lavori sulle singole unità immobiliari. Al momento questa chance è riservata solo ai lavori sulle parti comuni degli edifici condominiali.

L'ultima proposta rimasta fuori dalla legge di Bilancio è il riconoscimento della detrazione del 50%, con tetto a 20mila euro, anche agli interventi di sistemazione a verde delle aree scoperte pertinenziali. 

SISMABONUS

Per quanto riguarda la messa in sicurezza antisismica, ci sarà una detrazione fiscale del 50%, che sarà possibile richiedere fino al 31 dicembre 2021, con tetto di spesa incentivabile a 96mila euro e rimborso in cinque anni. L’incentivo cresce a seconda dei risultati raggiunti con l’intervento. Sarà infatti riconosciuto un bonus al 70% o all’80% in caso di miglioramento di una o due classi di rischio. Nelle spese incentivabili rientrano anche quelle per la classificazione e la verifica sismica.
 
Nei condomìni il bonus fiscale parte dal 50%, ma può arrivare al 75% e 85% in presenza di miglioramenti di una o due classi di rischio riguardanti tutto l’edificio. Il tetto di spesa incentivabile sarà di 96mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari del condominio.

Per la ricostruzione post-sisma sono stati stanziati 6,1 miliardi: 100 milioni nel 2017 e 200 milioni all'anno nei 30 anni compresi tra il 2018 e il 2047. Come già annunciato, sarà erogato un miliardo di euro per la ricostruzione degli edifici pubblici: 250 milioni nel 2017, 300 milioni tra il 2018 e il 2019, 150 milioni nel 2020.

RIQUALIFICAZIONE ALBERGHI, CICLOVIE TURISTICHE 

Per il 2017 e il 2018 sarà riconosciuto un credito di imposta del 65% per la riqualificazione delle strutture ricettive turistico alberghiere, inclusi gli agriturismi.
La legge ha stanziato 13 milioni di euro per il 2017, di 30 milioni di euro per il 2018 e di 40 milioni di euro all'anno tra il 2019 e il 2024 per lo sviluppo del sistema nazionale di ciclovie turistiche.

PERIFERIE 

Al Fondo per l'attuazione del Piano nazionale per le città saranno destinati 7 milioni di euro per il 2017 che finanzieranno il Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.

PROVENTI DEI TITOLI ABITATIVI

A partire dal 1° gennaio 2018 i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni previste dal testo unico dell'edilizia saranno destinati esclusivamente e senza vincoli temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate, a interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all’acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico, nonché a interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura nell’ambito urbano.

APPALTI

In caso di licenziamenti dovuti a cambi di appalto, cui fanno seguito assunzioni presso altri datori di lavoro, in attuazione di clausole sociali, non si dovrà pagare il contributo di licenziamento.

In condominio, il pagamento della ritenuta del 4% (a titolo di acconto sui corrispettivi dovuti per le prestazioni relative ad appalti di opere o servizi) si pagherà solo dai 500 euro in su.

SCUOLE BELLE 

Il programma Scuole Belle, scaduto il 30 novembre, è stato prorogato fino al 30 giugno 2017. Alla misura sono destinati 128 milioni di euro, che si aggiungeranno ai 64 milioni stanziati per il 2016.

MILANO: POST EXPO E HUMAN TECHNOPOLE

Stanziati 8 milioni di euro nel 2017 per la riqualificazione dell’area Expo 2015. Il progetto, che avrà durata pluriennale, prevede il trasferimento nella zona di alcuni dipartimenti scientifici dell’Università degli Studi di Milano e la costruzione, insieme a “Human Technopole”, di un polo della didattica, della ricerca e dell’innovazione. Le risorse messe in bilancio costituiscono uno stanziamento iniziale, che coprirà l’avvio delle attività di progettazione propedeutiche alla realizzazione delle strutture, ma saranno integrate per consentire lo sviluppo pluriennale del progetto.


Fonte articolo: Edilportale.com

"Semplificazione" edilizia in vigore dall'11 dicembre

Una tabella di 142 pagine che indica in maniera analitica, per attività economica, edilizia e ambiente, cosa serve a livello autorizzativo per fare una determinata cosa.


La “semplificazione” della riforma Madia della pubblica amministrazione (Dlgs 222/2016), che si salva dalla tagliola della Corte costituzionale, realizza una codificazione delle attività delineando un quadro aggiornato in vigore dall’11 dicembre di obblighi e di titoli abilitativi “massimi” che servono; nel senso che a livello locale non si possono chiedere titoli abilitativi di maggior peso. 

E questo dovrebbe comportare una maggiore uniformità di trattamento nelle singole realtà italiane laddove oggi si assiste anche a situazioni molto differenziate.
Ad esempio, in fatto di edilizia i regimi amministrativi definiti dal provvedimento sono quattro: attività di edilizia libera; comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila); segnalazione certificata di inizio attività (Scia), anche in alternativa al permesso di costruire; permesso di costruire.

 
ATTIVITA' DI EDILIZIA LIBERA

L’elenco degli interventi realizzabili in regime di attività libera (e per i quali non serve la comunicazione di inizio lavori) comprende:
- installazione di pannelli solari e fotovoltaici a servizio degli edifici fuori dai centri storici;
- pavimentazione e finitura degli spazi esterni, anche per la sosta, entro l’indice di permeabilità; 
- realizzazione di aree ludiche senza scopo di lucro;
- installazione di elementi di arredo nelle aree pertinenziali degli edifici.


QUANDO LA CILA, LA SCIA E IL PERMESSO DI COSTRUIRE

Il restauro e il risanamento conservativo che non interessano le parti strutturali dell’edificio prevedono la Cila, mentre per ristrutturazioni pesanti, interventi di nuova costruzione in diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali, ristrutturazione urbanistica disciplinata da piani attuativi è ammessa la Scia alternativa al permesso di costruire e l’inizio dei lavori è fissato a 30 giorni dalla sua presentazione. Per la nuova costruzione di manufatto edilizio continua a servire il permesso di costruire.
Il soggetto che ha presentato la Scia o che è titolare del permesso di costruire può richiedere il certificato di agibilità entro 15 giorni dalla fine dei lavori o presentare un’autocertificazione sottoscritta da un professionista.

COSA ACCADE PER LE ATTVITA' COMMERCIALI

Per quel che riguarda le attività economiche (le tipologie censite sono 72) da ricordare la distinzione tra bar e pizzerie in zone tutelate (dove scatta il silenzio assenso più la Scia ma non serve l’autorizzazione) mentre nelle zone non tutelate è sufficiente la Scia unica. Così come un dato importante è la possibilità di avviare una media struttura di vendita solo con il silenzio-assenso entro 90 giorni (laddove fino ad oggi in alcune realtà serviva l’autorizzazione preventiva).

AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI

Sul fronte dell’ambiente la necessità di autorizzazione cade per situazioni apparentemente meno impattanti:
- dieci situazioni sottoposte a permessi diventano soggette a semplici comunicazioni (tra cui voltura dell’autorizzazione integrata ambientale in caso, ad esempio, di cessione dell’impianto;
- messa in esercizio dello stabilimento per le emissioni in atmosfera;
- smaltimento degli scarti alimentari trattati con dissipatore a livello domestico;
- valutazione previsionale del clima acustico per asili nido, scuole, ospedali, case di cura e riposo, parchi e abitazioni vicine ad autostrade;
- utilizzo agronomico delle deiezioni animali in allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue provenienti da piccole aziende agroalimentari, prima sottoposte ad autorizzazione stante il rischio rappresentato dai carichi di azoto e ammoniaca, prima da autorizzare).

Debuttano poi quattro situazioni di silenzio-assenso, prima sottoposti ad autorizzazione (modifica non sostanziale di impianti già in possesso di Aia o di Aua e utilizzo da parte dei consorzi di bonifica delle acque fluenti nei canali per usi diversi da quello irriguo, operazioni di invaso, sghiaiamento, sfangamento e manovra degli scarichi delle dighe).


Fonte articolo: Ilsole24ore.com

Lavori in condominio: nessuna ritenuta del 4% fino ai 12.500 euro

La ritenuta di acconto del 4% per gli appalti dei condomini dovrà essere effettuata solo quando vale almeno 500 euro.


È una delle prime modifiche di interesse per le costruzioni in arrivo dalla commissione Bilancio della Camera, che domenica ha iniziato a votare gli emendamenti alla manovra, saltando per la verità (almeno per ora) alcuni passaggi particolarmente delicati, come l'articolo 2, che contiene tutto il pacchetto sulle detrazioni fiscali. 

Arriva così, con un emendamento del Partito democratico, una novità che semplifica gli adempimenti dei condomini e restituisce un po' di liquidità alle imprese. In pratica, dal prossimo anno tutti i lavori di piccolo importo, fino a una soglia di 12.500 euro, non ricadranno più sotto l'ombrello degli obblighi di ritenuta, scattati nel 2007.


La norma interviene, per l'appunto, sulle regole stabilite dalla Finanziaria del 2007, nel passaggio che regolava le ritenute sui corrispettivi dovuti dal condominio all'appaltatore. Quella legge dava al condominio il ruolo di sostituto di imposta. In fase di pagamento dei lavori, da quel momento, l'amministratore deve trattenere dal saldo una ritenuta pari al 4% del totale, "a titolo di acconto – spiega la legge - dell'imposta sul reddito dovuta dal percipiente, con obbligo di rivalsa, sui corrispettivi dovuti per prestazioni relative a contratti di appalto di opere o servizi, anche se rese a terzi o nell'interesse di terzi, effettuate nell'esercizio di impresa". Quindi, si tratta della classica ritenuta d'acconto che, di fatto, drenava liquidità delle imprese, facendogli accumulare crediti di imposta.


Adesso, a quella norma viene introdotta un'importante eccezione, sulla base di un emendamento del democratico Mino Taricco. Il versamento della ritenuta, dal momento di entrata in vigore della legge di Bilancio (primo gennaio 2017), non dovrà essere effettuato sempre. Il condominio, che in questa situazione resta comunque qualificato come sostituto di imposta, dovrà trattenere il 4% soltanto "al raggiungimento della soglia minima di 500 euro dell'ammontare della ritenuta medesima". A conti fatti, quindi, la ritenuta del 4% scatta soltanto per pagamenti di importo superiore a 12.500 euro. Sotto questo limite le imprese potranno incassare tutto. Anche se resta fermo, a carico del condominio, l'obbligo di versamento entro il 30 giugno ed entro il 20 dicembre di ogni anno.


Fonti articolo: Quotidiano dell'Edilizia IlSole24Ore, vetrina web

Al via il SAIE: crescita e criticità del settore costruzioni

Presentato a Bologna il XXIV Rapporto Congiunturale Previsionale del Cresme, realizzato nel 2016 con il patrocinio di SAIE e con il contributo di Integra, Sistemi Urbani, Cnce e Formedil. 


Lo scenario descritto dal Rapporto è il riferimento per il settore e sarà condiviso il 19 ottobre in occasione del convegno inaugurale di SAIE 2016 alla presenza della filiera delle costruzioni e dei professionisti, con ANCE, Federcostruzioni, Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, Consiglio Nazionale Ingegneri e Oice, evento a cui è stato invitato anche il Ministro delle Infrastrutture dei Trasporti Graziano Delrio.

Incertezza e complessità rimangono una costante, ma i dati che arrivano dal settore delle costruzioni, elaborati dal Cresme, descrivono una ripresa dai valori contenuti, ma più alti di quelli dell’economia.
In apertura della presentazione è intervenuto Franco Boni, Presidente di BolognaFiere, che ha ripreso il piano del governo per l’Industria 4.0. “Un piccolo contributo lo daremo anche noi come BolognaFiere, nell'immediato futuro il quartiere fieristico sarà interessato da un importante programma di revamping e ampliamento che integrerà bellezza ed efficienza energetica. Avvieremo un concorso e coinvolgeremo architetti e ingegneri”. 


LO STATO DI FORMA DELLE COSTRUZIONI

Nel corso della presentazione Lorenzo Bellicini ha delineato lo stato di salute del settore delle costruzioni, sottolineando che il tasso di crescita degli investimenti nel 2016 è del 2,2%, mentre nel 2017 sarà del 2,6%. "Il mercato è trainato nel 2016 dagli investimenti in manutenzione straordinaria e riqualificazione del patrimonio energetico, dalle opere pubbliche e dall’edilizia non residenziale di nuova costruzione. Il motore principale della nuova fase ciclica – ha spiegato Bellicini, direttore del Cresme - è l’attività di manutenzione straordinaria e ordinaria del patrimonio esistente che per l’Italia vale l’82%”.


Molto positivi sono anche i dati nei primi 9 mesi del 2016, che descrivono le compravendite immobiliari,
il credito alle famiglie, la vendita di finiture e impianti, la vendita di macchine movimento terra. Non ci sono invece segnali positivi dalla nuova produzione residenziale che continua a frenare: nel 2016 gli investimenti in nuove costruzioni residenziali in Italia sono di poco superiori all’8% del valore della produzione dell’intero mercato delle costruzioni.


L’ipotesi sostenuta dal Cresme  è che sia finita la fase recessiva nel 2015 e che si sia avviato un ciclo nuovo. “Si può parlare di primo ciclo dell’ambiente costruito – ha dichiarato Bellicini - sottolineando quindi l’importanza della riqualificazione del patrimonio esistente, ormai pari al 73% del valore della produzione del settore nel 2016, attraverso l’integrazione tra costruzioni, impianti e servizi”.
Il valore della produzione del mercato delle costruzioni nel 2016 è stato di 166,2 miliardi di euro (contro i 165,5 miliardi di euro del 2015) ma si consideri che il valore degli investimenti in fonti energetiche rinnovabili è stato stimato pari a 1,6 miliardi di euro, considerando che nel 2010 superava i 32 miliardi.


Tra i dati critici anche quello della mancata crescita dell’occupazione nel settore delle costruzioni. Ma “un insieme di nuove norme e direttive – si legge nel rapporto Cresme – ha puntato negli ultimi anni a riconfigurare il settore verso nuovi modelli operativi”.


Il motore principale dell’innovazione resta quella tecnologica, l’evolversi di modelli organizzativi e la crescita di produttività. Non solo, il mercato delle costruzioni e quello delle infrastrutture hanno via via integrato quello degli impianti, allagandosi al mondo dei servizi.
Ne consegue che il partenariato pubblico e privato, il facility management, l’energy technology e la gestione sono temi centrali per ripensare come innovare il mercato, sposando innovazione tecnologica e digitalizzazione.


IL SALONE

Progettare, Costruire, Abitare sono i tre percorsi tematici in cui sono suddivise le 13 iniziative di riferimento ospitate nei 10 padiglioni della Fiera di Bologna, all’interno dei quali troveranno spazio centinaia di stand, decine di convegni, e numerosi incontri btb tra i professionisti. Verranno presentate le eccellenze del know how in tema di progettazione, costruzione e gestione di interventi di mitigazione e di riqualificazione sismica.
 
 
SAIE 2016 sarà occasione di approfondimento su nuovi strumenti e procedure, con particolare attenzione al BIM viste le recenti novità introdotte dal Codice degli Appalti. SAIE 2016 accenderà un faro su tecnologie e materiali intelligenti, prodotti e macchine a basso impatto per raccontare attraverso l’esperienza della manifattura italiana l’impegno e la sfida sui temi della rigenerazione urbana, della riqualificazione sostenibile, della protezione sismica e idrogeologica.
Ancora, SAIE si propone come hub per la condivisione di idee, soluzioni e visioni per costruire smart building, per fare squadra dal basso, per la realizzazione di smart cities frutto della sinergia tra progettisti, impiantisti, artigiani, insieme a tutte le grandi aziende già affermate a scala internazionale.


Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, è stato invitato a tagliare il nastro di SAIE 2016 e a dare inizio all’appuntamento fieristico con un convegno inaugurale dedicato a "Casa Italia, primo passo verso una filiera delle costruzioni 4.0" promosso da SAIE e ANCE a cinquanta giorni dal terremoto che ha colpito il Centro Italia e in concomitanza con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge per la ricostruzione.


Fonti articolo: Monitorimmobiliare.itEdilportale.com

Open Demanio: i cantieri in Italia sono online

Oltre 320 milioni di euro di investimento (per la precisione 321,5) per 138 interventi, di cui già 25 nella fase di cantiere (per oltre 97 milioni di euro), 17 regioni interessate.


Questi i principali numeri del programma che vede il Demanio come committente di vari appalti, dalle piccole e medie manutenzioni alle più impegnative trasformazioni immobiliari. 

 

In cima alla lista delle principali operazioni c'è la razionalizzazione in corso a Firenze - valore 18 milioni - con al centro la trasformazione della caserma De Laugier, che ospiterà vari corpi della Polizia di Stato. Al secondo posto, per valore investito, c'è il progetto di Chieti, che vale 15 milioni, con il cantiere in progettazione, e che prevede di concentrare una decina di funzioni pubbliche "assortite" (dalle dogane alle scuole, dal corpo forestale alla Finanza). In tutto, solo prime dieci operazioni valgono più di 115 milioni di euro. Quattro interventi della Top ten sono in fase di cantiere.


Tutto questo è ora a portata di clic, visionabile sul portale open data che viene progressivamente arricchito dai tecnici dell'Agenzia guidata da Roberto Reggi.
Dopo avere messo on line l'intero patrimonio immobiliare - terreni e fabbricati - con relativo valore in euro e geolocalizzato nel dettaglio e dopo aver dedicato una sezione apposita ai fari, l'Agenzia ha da poco aggiunto uno step successivo. Si tratta appunto di OpenDemanio-Cantieri, l'applicazione che consente di conoscere nel dettaglio gli interventi geolocalizzati, con relative informazioni su valore e fase di attuazione. Ovviamente, la piattaforma sarà aggiornata con i nuovi investimenti che saranno deliberati. 


Non solo, l'Agenzia sta già lavorando per arricchire ulteriormente la mappa con altri due livelli specifici.
Il primo è quello dei federal building, le grandi operazioni di razionalizzazione delle sedi della Pa nelle principali città italiane. La mappa "open" dei federal building sarà on line nei prossimi giorni.
A questa seguirà la mappa delle valorizzazioni, cioè tutta la "carne al fuoco" che il Demanio ha predisposto con i numerosissimi accordi, tavoli e protocolli che sono stati sottoscritti a vari livelli con enti locali e Regioni. 


"La finalità dell'intero progetto
- spiega una nota del Demanio - è di mettere a disposizione dei cittadini e del territorio informazioni utili e complete sulle operazioni di rigenerazione del patrimonio immobiliare in gestione all'Agenzia del Demanio, in modo da rappresentare le opportunità offerte dalle iniziative in corso e stimolare così altri progetti di crescita, occupazione e sviluppo locale e nazionale".


Fonte articolo: Ediliziaeterritorio Ilsole24ore.com

La crisi porta innovazione anche nell’edilizia: -6 al Saie

A Bologna tutto è pronto per l’apertura del 52° Saie, il Salone dell’edilizia, storico appuntamento dedicato al mondo delle costruzioni in Italia che quest'anno parte dal 19 ottobre. Ma la ripresa del settore costruzioni latita.


L’edizione 2015 del Salone aveva consacrato la certezza del rilancio, dopo nove anni di crisi, di fronte al massiccio dispiegamento di forze pubbliche per invertire il ciclo, tra risorse stanziate per le infrastrutture, nuovo codice degli appalti, cancellazione del patto di stabilità interno, clausola di flessibilità. 

"Abbiamo dovuto dimezzare le nostre stime, che fino a pochi mesi fa prevedevano una crescita del 6% degli investimenti in opere pubbliche, e complessivamente prevediamo che l’anno si chiuderà per il settore costruzioni con un +0,3%, troppo poco per creare le condizioni di effettiva ripresa", afferma Flavio Monosilio, direttore del centro studi Ance.

Una lettura critica del contesto, quella confindustriale – e in attesa di un confronto con lo scenario del settore che Cresme dipingerà il giorno prima dell’inaugurazione della kermesse bolognese – che spiega il perché saranno sempre i temi che avevano tenuto banco nell’edizione 2015 della riqualificazione, del riuso, della sicurezza, dell’efficienza energetica a dominare la quattro giorni bolognese alle porte.
"L’innovazione è la chiave di volta per il rilancio dell’edilizia e Saie è su questo fronte che deve insistere nel suo ruolo di salone specializzato di riferimento per il settore".


È tutta innovazione quella che si muove dietro ai grandi interventi al centro dell’Agenda del Governo ricondotti a sistema nel piano "Casa Italia", dalla prevenzione antisismica alla messa in sicurezza delle scuole, dalla lotta al dissesto idrogeologico al recupero a impatto zero di edifici e città. "Le crisi portano innovazione e l’edilizia, per quanto settore più statico della media, non fa eccezione – precisa Monosilio – anche in virtù del forte processo di selezione delle imprese rimaste sul mercato. Credo che l’estensione degli incentivi fiscali finora concessi solo al residenziale sarà il driver dell’accelerazione nel 2017. Il vero ostacolo al cambiamento, ora che si sono più risorse e meno vincoli, sono le Pubbliche Amministrazioni, per le loro scarse capacità progettuali e realizzative".


Saie, in questa trasformazione, ha il valore aggiunto di essere piattaforma espositiva aggregante di tutta la filiera del settore costruzioni dove le innovazioni arrivano a sintesi. 
Pochi i numeri della fiera diffusi a una settimana dall’inaugurazione del salone, che si svolgerà su dieci padiglioni con 200 eventi in programma e 160 prodotti novità e che nell’edizione 2015 aveva richiamato nel quartiere Michelino 93mila visitatori (15mila stranieri) con 452 eventi in agenda.


"Siamo a un punto di svolta, alla fine di un ciclo e all’inizio di uno nuovo, in cui però sono completamente cambiati i paradigmi», afferma Luca Dondi Dall’Orologio, managing director di Nomisma, di fronte agli effetti di un decennio di crisi che ha dimezzato il settore delle costruzioni in Italia, con 800mila posti di lavoro persi e 100mila imprese uscite dal mercato. "Si impone un ripensamento profondo anche delle manifestazioni fieristiche, che per fare da volàno al comparto devono agire in modo unitario", conclude Dondi, riferendosi alla necessità di aprire un dialogo tra Bologna e Milano (che negli anni dispari organizza Made).


Fonti articolo: IlSole24Ore, vetrina web

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