Giovani Ance: necessità di investire in innovazione nell'edilizia

Un ripensamento dell’approccio al panorama urbano, un modello innovativo di città, in cui un nuovo afflato di politiche urbane porti a sinergie più efficienti tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione.


Il tutto condito da un incremento degli investimenti in infrastrutture stimato in almeno l’1% nel 2016, un pil che sembra essere pronto a riprendere il proprio cammino e un generale clima di fiducia che rasserena le imprese. Sono i dati più significativi presentati dai Giovani Ance nei giorni scorsi a Roma.

 

INNOVAZIONE A SOSTEGNO DELL'EDILIZIA

“Dobbiamo ripensare il paesaggio urbano promuovendo la rigenerazione del costruito, la tutela dell’ambiente e l’economia circolare”. Lo ha dichiarato la Presidente dei Giovani Ance, Roberta Vitale (in foto), aprendo i lavori del XVII Convegno Giovani Imprenditori Edili. Temi chiave sui quali i vicepresidenti dei Giovani si sono confrontati, nel corso della giornata, con esperti e rappresentanti del mondo della cultura, della politica e delle istituzioni, sono stati un modello innovativo di città, di impresa e di pubblica amministrazione, attraverso un deciso cambio di rotta sia nelle politiche urbane, che nei processi produttivi.


E per raggiungere questo obiettivo, l’associazione di categoria ha le idee chiare. In primo luogo serve una profonda rigenerazione del costruito, attraverso edilizia sostenibile e tutela dell’ambiente, favorendo al contempo l’economia circolare e quindi il riutilizzo di ogni materiale. La riqualificazione, infatti, è stata l’unico comparto dell’edilizia – anche grazie a stimoli fiscali compresi tra il 50% e il 65% - che ha mantenuto un segno + (+19,4%) anche negli anni di crisi.


È l’innovazione il punto da cui partire per immaginare e gestire il mercato di domani: il bene casa non è più solo una necessità, ma è soprattutto fonte di benessere”, ha sottolineato il vicepresidente Nicola De Santis nel corso della prima tavola rotonda, dialogando con Pietro Adduci (Tecma solution) e Massimiliano Fadin (referente Protocolli sostenibilità). Sul tema delle città è intervenuta la vicepresidente Regina De Albertis che si è soffermata  sulla necessità di “riqualificare i luoghi in cui viviamo con un piano strategico di lungo periodo, rinnovando le aree degradate con interventi semplici e convenienti, come accade nel resto d’Europa”.


Ma per i giovani dell’Ance occorre inserire una forma di premialità che garantisca di offrire condizioni migliori a chi spreca meno energia. È necessario, insomma, consentire una detrazione fiscale più alta per chi effettua interventi volti a incrementare l’efficienza e il risparmio energetico. Inoltre, serve incentivare la sostituzione edilizia, prevedendo meno oneri per chi demolisce e ricostruisce, magari con un taglio degli oneri stimato in almeno il 20%. Infine, sempre dal punto fiscale, sarebbe utile secondo i Giovani dell’Ance estendere fino al 2019 la riduzione dell’Iva per l’acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica.


LE IMPRESE E IL BIM

Per quanto riguarda le imprese, devono riguadagnare il loro ruolo centrale del processo di costruzione, riportando il focus sulla qualità delle costruzioni. Possono venire in soccorso delle aziende del settore le nuove tecnologie digitali, attraverso il Bim (Building Information Modelling/Management), uno strumento che permette la gestione integrata e informatizzata di tutte le attività del processo edilizio. Uno strumento che consente di realizzare opere di ingegneria in tutto il mondo, ma che in Italia è ancora quasi sconosciuto, nonostante si tratti di uno strumento rivoluzionario.


La Commissione Ue, proprio lo scorso 19 aprile, ha lanciato un piano da oltre 50 miliardi – tra fondi pubblici e privati – per sostenere iniziative per la digitalizzazione dell’industria. La Gran Bretagna ha stanziato, da qui al 2019, investimenti per 20 milioni di sterline per la diffusione del Bim che, a regime, potranno generare risparmi per le casse pubbliche di 800 milioni di sterline. Serve che anche il nostro paese si doti degli strumenti più innovativi per dare nuovo vigore a un settore che ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella creazione di ricchezza.


GREEN E SHARING ECONOMY

Infine grande spazio anche al tema della green economy: “il futuro dell’edilizia deve passare per un utilizzo più efficiente dei materiali che devono essere a chilometri zero, recuperabili e trasformabili”, ha sottolineato il vicepresidente Andrea Bonifacio, che si è confrontato con l’europarlamentare Pd, Simona Bonafè, il presidente dei giovani di Confindustria, Marco Gay, e il coordinatore dell’osservatorio green economy IEFE, Università Bocconi, Edoardo Croci.
Un focus anche sui fenomeni economici che stanno emergendo con forza nell’economia mondiale. In particolare, la sharing economy: “Questo è un mercato dalle grandi potenzialità”, ha sottolineato il vicepresidente Angelo Turco, “che può creare opportunità per il nostro settore attraverso adeguate sinergie”.


Fonti articolo: Ilghirlandaio.com, Monitorimmobiliare.it



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