Crescita richiesta mutui, prezzi immobili -2,4

Il Crif ha diffuso oggi i dati sull’andamento del mercato dei mutui nel primo trimestre del 2016.


Ancora una volta la crescita registrata è stata decisamente importante arrivando, a marzo, a fermarsi al 31% sia pur con una riduzione degli importi che si cerca di ottenere e, al contempo, un aumento dei tempi entro cui restituire il finanziamento ottenuto dalla banca.

Va detto che, analizzando nello specifico i numeri dell’osservatorio, si vede come nell’ultima parte del trimestre la crescita abbia in realtà subito un brusco arresto arrivando “appena” al 17,3%, senza dubbio una buona percentuale, ma comunque la più bassa degli ultimi venti mesi. A parziale discolpa del mese di marzo 2016, va evidenziato che nel 2015 fu proprio marzo uno dei mesi migliori ed anche per questo il confronto pare più impietoso di quanto effettivamente non sia; quindi meglio attendere ancora prima di intonare i canti funebri per la fine della ripresa dei mutui.


Il Barometro Crif ha fissato in poco meno di 122.900 euro il valore medio delle richieste di mutuo, ovvero l’11,8% in meno rispetto a dodici mesi prima. Se poco meno del 30% delle domande di mutuo presentate in Italia fra il 1 gennaio ed il 31 marzo 2016 è compresa nella fascia fra i 100.000 ed i 150.000 euro, colpisce come il 27,6% sia invece legato ad importi inferiori ai 75.000 euro.


Questo dato è spiegabile sia in virtù della riduzione dei prezzi degli immobili in Italia, ma anche per i tassi favorevoli che hanno spinto tanti italiani a surrogare mutui ottenuti anni prima. In ultimo, quasi un quarto delle richieste (23,3%) si orienta ad un piano di ammortamento compreso fra i 15 ed i 20 anni.


I PREZZI DEGLI IMMOBILI RESIDENZIALI

Il 2015 si è chiuso con un calo pari al 2,4% dei prezzi degli immobili residenziali (rispetto all’anno prima): a dirlo è l’Istat, che ha sottolineato anche una riduzione significativa dei valori richiesti per le abitazioni vecchie e quelle nuove.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, il 2015 è stato un anno tutto sommato positivo, in cui ha influito in misura evidente la ripresa delle compravendite immobiliari residenziali (+6,5% secondo l’Agenzia delle Entrate – che fa il paio con le sempre maggiori domande di mutuo di cui vi abbiamo parlato).


Considerando, nel dettaglio, solo l’ultimo trimestre dell’anno passato, la contrazione dei prezzi delle abitazioni scende sotto l’1%: -0,2% a livello trimestrale e -0,9% su base annua. Anche se mettiamo sotto la lente solo la performance delle abitazioni vecchie ci fermiamo ad un calo dell’1%, con una ulteriore riduzione del gap esistenti tra prezzi del vecchio e del nuovo; il differenziale della variazione tendenziale passa dall’1,9 del trimestre precedente allo 0,5 attuale.


Fonte articolo: 1. Immobiliare.it, 2. Immobiliare.it



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