Boom dei mutui per Abi; e le compravendite?

È di queste ore la nota dell’ABI – associazione che riunisce circa l’80% delle banche operanti nel nostro Paese – che attesta che nei primi sette mesi dell’anno in corso il complesso dei mutui concessi alle famiglie italiane è stato pari a 26,6 miliardi di euro, cifra pari all’82% in più di quanto erogato nel 2014 (14,6 miliardi).


Un numero enorme, questo, che però non implica certo un aumento delle compravendite immobiliari: dobbiamo innanzitutto ricordare l’importanza rivestita dalle surroghe nell’ultimo anno. La sostituzione di un mutuo in corso con un altro a tassi più vantaggiosi è stata una pratica molto comune di questi mesi, più richiesta dagli italiani dei tradizionali mutui prima casa.

 

  • I numeri dell'Abi. 
    L'ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è superiore sia al dato dello stesso periodo del 2013, quando si attestarono a 11,383 miliardi, sia al valore dei primi sette mesi del 2012 (13,045 miliardi). I mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi sette mesi del 2015, il 49,4% delle nuove erogazioni complessive; nei mesi più recenti sono in forte incremento i mutui a tasso fisso che hanno superato a luglio 2015 il 60% delle nuove erogazioni, erano meno del 20% dodici mesi prima.

  • Con riferimento specifico ai mutui alle famiglie per l'acquisto delle abitazioni, i dati che si riferiscono al periodo gennaio-luglio del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti. Nel periodo l'ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 26,603 miliardi di euro rispetto ai 14,605 miliardi dello stesso periodo del 2014. L'incremento su base annua è quindi dell'82,2%.

  • A luglio 2015 il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione prossima allo zero (-0,1%) nei confronti di luglio 2014, stesso valore del mese precedente e migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. Per i prestiti bancari a famiglie e imprese lo scorso luglio è stato il miglior risultato da aprile 2012.

 

Le compravendite.

Numeri, questi, che però non implicano un aumento delle compravendite immobiliari, visto che nel corso del nel I trimestre 2015 le convenzioni notarili diminuiscono del 3,6% in un anno (Fonte Istat). Dobbiamo infatti ricordare l'importanza rivestita dalle surroghe nell’ultimo anno. La sostituzione di un mutuo in corso con un altro a tassi più vantaggiosi è stata una pratica molto comune di questi mesi, più richiesta dagli italiani dei tradizionali mutui prima casa.


Oltre a questo fenomeno, dobbiamo ricordare come il 2015 sia contraddistinto, per ciò che concerne i mutui, da un abbassamento dei tassi di interesse applicati ai finanziamenti, tanto per i fissi quanto per i variabili. Se Euribor ed Eurirs ai minimi storici hanno ridotto i tassi, la principale conseguenza è stata una maggiore possibilità dei mutuatari di ambire a percentuali più elevate del valore dell’immobile. Sono aumentati, mediamente, i cosiddetti loan to value, cosa che ha permesso alle banche di erogare, complessivamente, importi più elevati.


Quindi tanti mutui sono il frutto di consolidamento debiti, ricalcolo rate, allungamento del periodo di dilaziona mento, passaggi da tasso variabile a tasso fisso. Quel che è certo è che siamo tornati ai livelli del 2011, ma per risalire, anche in questo aspetto, ai dati pre-crisi la strada è molto lunga.


Fonti articolo: http://news.immobiliare.it/mutui-dallabi-segnali-confortanti-23803;
http://www.intelligonews.it/articoli/28-agosto-2015/29802/boom-di-mutui-c-il-trucco
 



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