Nuovo APE Nazionale, come funziona

Sì a molte modifiche puntuali di carattere tecnico inserite nell’ultimissima versione del testo. No alla richiesta di proroga dell’entrata in vigore delle nuove regole sull’attestato di prestazione energetica degli edifici. Oggi la conferenza unificata darà il previsto parere a due schemi di decreto che manderà in pensione il variegato sistema regionale che regola la classificazione energetica degli edifici e il relativo attestato.


Mentre il raffinamento del testo ha visto l’accoglimento di numerosi emendamenti proposti dalle regioni - e recepiti nell’ultima bozza considerata “definitiva” dal ministero dello Sviluppo - sull’entrata in vigore resta la suspance fino all’ultimo. 

Le regioni non rinunciano a chiedere uno slittamento al 1 ottobre mentre nelle ultime bozze resta confermata la data del 1 agosto, termine ribadito dai rappresentanti del ministero dello Sviluppo nell’ultima riunione tecnica del 15 giugno. 
Non è però detta l’ultima parola. Nelle ultime interlocuzioni è sembrato che il Ministero alla fine potesse cedere anche sulla proroga della data di entrata in vigore. L’obiettivo del governo resta infatti quello rendere esecutive le nuove norme il prima possibile, per rispettare una prescrizione europea fino ad ora ignorata, che ci ha causato l’apertura di una procedura di infrazione e che in prospettiva ci preclude l’utilizzo dei fondi comunitari del ciclo 2014-2020 (si veda l’articolo di analisi). 


Ape unico nazionale, classe energetica in 10 livelli: da A4 a G 
Al di là della data di entrata in vigore, la vera novità è una radicale semplificazione rispetto all’attuale decentramento. Al posto del sistema decentrato a livello regionale arriverà l’impianto “statale”, con un solo schema di Attestato di prestazione energetica (Ape). Lo stesso processo di unificazione riguarderà anche la relazione tecnica del progettista sulle prestazioni degli impianti nell’ambito di interventi di ristrutturazione, oggetto di un secondo schema di decreto ministeriale, anche questo all’ordine del giorno della conferenza unificata per oggi. 


L’Ape dovrà indicare le seguenti informazioni:
- prestazione energetica globale dell'edificio sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile, attraverso i rispettivi indici;
- classe energetica, determinata attraverso l'indice di prestazione energetica globale dell'edificio (espresso in energia primaria non rinnovabile); qualità energetica del fabbricato, ossia la capacità di contenere i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento;
- valori di riferimento (come i requisiti minimi di efficienza energetica vigenti);
- emissioni di anidride carbonica;
- energia esportata;
- raccomandazioni per il miglioramento dell'efficienza energetica dell'edificio, con le proposte di interventi più significativi ed economicamente più convenienti (distinguendo gli interventi di ristrutturazione da quelli di riqualificazione energetica);
- informazioni correlate al miglioramento della prestazione energetica (come gli incentivi di carattere finanziario e l'opportunità di eseguire diagnosi energetiche).

Il livello di prestazione energetica dell'edificio (oppure dall'unità abitativa) sarà indicato da lettere, che vanno dalla A (massimo livello prestazionale) alla G. I livelli saranno 10: i primi quattro livelli saranno tutti A, con quattro gradazioni: da A4 (massimo livello prestazionale) ad A1. 
Lo schema di Ape esaminato oggi dalla conferenza unificata reca è stato aggiornato con le modifiche chieste dalle regioni. 


Fonte articolo: Ediliziaeterritorio, ilSole24ore



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