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Ecobonus e ristrutturazioni: guida operativa agli incentivi fiscali

 La legge di Stabilità 2015 (legge 190/2014) ha stabilito (art. 1, comma 47) l'estensione fino al 31 dicembre 2015 delle detrazioni - riconosciute fino al 31 dicembre 2014 nelle misure del 50 e del 65% - previste per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico. Medesime considerazioni valgono anche per il bonus mobili e grandi elettrodomestici, quindi, anche per tale beneficio si avrà un anno in più.
È stata, inoltre, prorogata, fino al 31 dicembre 2015, anche la detrazione del 65% in merito alla messa in sicurezza antisismica degli edifici (prime case ovvero edifici industriali) ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2 ex Dpcm 3274/2003), che dal 2015, secondo la precedente formulazione della norma, sarebbe scesa al 50%.

Da quanto sopra si evince che:
- vi è ancora tutto il 2015 ad aliquota massima, per gli sconti fiscali relativi agli interventi di recupero edilizio delle abitazioni (50%), di risparmio energetico negli edifici (65%) e per l'antisismica (65%). Ma dal 2016 si torna al 36%, senza aliquote intermedie di passaggio;
- un anno in più anche per il bonus mobili al 50%, che sarebbe scaduto il 31 dicembre 2014. Per meglio dire la detrazione (50% su una spesa massima di 10mila euro) per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici, nell'ambito di interventi di recupero edilizio (articolo 16, comma 2 legge 147/ 2013).

Si evidenziano, inoltre, le seguenti novità sempre introdotte dalla legge di Stabilità 2015:
- la detrazione Irpef/Ires del 65% in tema di risparmio energetico è stata estesa anche:
all'acquisto e alla posa in opera di schermature solari (allegato M, Dlgs. n. 311/2006), fino ad un valore massimo della detrazione di 60.000 euro;
- all'acquisto ed alla posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, fino ad un valore massimo della detrazione di 30.000 euro;
- come noto l'acquisto di un immobile ristrutturato a uso abitativo da un'impresa di costruzione può fruire della detrazione Irpef del 50%. Le relative spese possono essere portate in detrazione dall'imposta sul reddito delle persone fisiche. Allo scopo di ottenere l'agevolazione i lavori devono essere eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che, a seguito della novità apportata dalla Legge di Stabilità 2015, devono provvedere entro 18 mesi (prima il termine era di 6 mesi) dalla data del termine dei lavori alla successive alienazione o assegnazione dell'immobile.

TABELLE: DETRAZIONE FISCALE CONCESSA IN BASE AL PERIODO DI SPESA PER

1) INTERVENTI DI RECUPERO EDILIZIO
2) INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO ENERGETICO

Detrazione per interventi antisismici

Prorogata fino al 31 dicembre 2015 la detrazione del 65% (prima delle modifiche della legge di Stabilità 2015 sarebbe scesa al 50%) riferita agli interventi antisismici. Conseguentemente, per le spese relative agli interventi finalizzati all'adozione di misure antisismiche, attivate su edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità, riferite a costruzioni adibite ad abitazione principale o ad attività produttive, spetta una detrazione nella misura del 65% (per le spese sostenute dal 4 agosto 2013 al 31 dicembre 2015), fermo restando il limite di spesa di 96.000 euro riferito a ciascuna unità immobiliare facente parte dell'edificio, a condizione che le procedure di autorizzazione siano avviate a decorre dal 4 agosto 2013 (DL n. 63/2013 convertito in legge 3 agosto 2013, n. 90).

Da ricordare che gli interventi per l'adozione di misure antisismiche e per l'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente e comprendere interi edifici e, ove riguardino i centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari (CM n. 29/E/2013).

LE DEFINIZIONI DA RICORDARE: TABELLA

Detrazione per gli acquirenti e gli assegnatari di immobili ristrutturati
Come noto è prevista una detrazione Irpef sulle spese sostenute per l'acquisto o assegnazione di unità immobiliari, a uso abitativo, facenti parte di un edificio interamente sottoposto ad interventi di restauro e risanamento conservativo eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione o da cooperative edilizie a condizione che le stesse provvedano alla successiva alienazione o assegnazione dell'immobile in uno specifico termine.

Si ricorda che:
- la detrazione in esame torna applicabile agli acquirenti (soggetti Irpef) in relazione alla quota di proprietà dell'immobile;
- la detrazione in esame va ripartire in 10 rate annuali di pari importo.
La detrazione in commento si applica nel caso di interventi di ristrutturazione riguardanti interi fabbricati (l'agevolazione trova applicazione a condizione che gli interventi edilizi riguardino l'intero fabbricato e non solo una parte di esso, anche se rilevante), eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che provvedono, entro 18 mesi dalla data del termine dei lavori (tale termine è stato innalzato proprio dalla legge di Stabilità 2015, infatti, precedentemente il termine era di 6 mesi), alla successiva alienazione o assegnazione dell'immobile.

Si fa presente che tale detrazione non è legata alla cessione o assegnazione delle altre unità immobiliari, costituenti l'intero fabbricato, così che ciascun acquirente può beneficiare della detrazione con il proprio acquisto o assegnazione.
Inoltre, la detrazione torna applicabile quando sono stati effettuati interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia di cui alle lettere c) e d) del comma 1 dell'art. 3 del Dpr n. 380/2001.

Va segnalato anche che l'acquirente ovvero l'assegnatario dell'immobile ad uso abitativo deve calcolare la detrazione (che a seconda dell'anno di sostenimento della spesa sarà pari al 50 o 36%), indipendentemente dal valore degli interventi eseguiti, su un importo forfetario, pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell'abitazione.

Esempio
Nel caso in cui un contribuente abbia acquistato un'abitazione al prezzo di 300.000 euro, l'importo su cui calcolare la detrazione (25% di euro 300.000) ammonta ad 75.000 euro, mentre la detrazione effettivamente spettante (se l'immobile è stato acquistato entro il 31 dicembre 2015) sarà pari a 37.500 euro (50% di 75.000 euro). Tale ultima detrazione (37.500 euro) dovrà essere poi ripartita fra i soggetti che ne hanno diritto in 10 rate annuali di pari importo.

TEMPISTICA DELLA DETRAZIONE: TABELLA

Dal 1° gennaio 2015 ritenuta sui bonifici dell'8%
Dal 1° gennaio 2015 è stata aumentata dal 4 all'8% la misura della ritenuta sui bonifici relativi ai pagamenti per beneficiare dei bonus più sopra riportati. Più nel dettaglio si fa riferimento alla ritenuta che gli istituti di credito (banche e poste) devono fare sui bonifici, a titolo di acconto di imposta. La misura fu introdotta dal Dl n. 78/2010 al livello del 10%: quando il proprietario di casa emette il bonifico per pagare l'impresa edile (o progettisti o fornitori) – metodo di pagamento da utilizzare necessariamente – la banca deve trattenere e versare al Fisco una quota del pagamento, a titolo di acconto delle imposte che pagherà l'impresa. La misura serviva anche a monitorare più efficacemente pagamenti e adempimenti fiscali delle imprese. Tuttavia, le proteste delle piccole imprese, moltissime artigiane, fecero abbassare tale ritenuta dal 10 al 4% (Dl n. 98/2011). Alla luce della legge di Stabilità 2015, la ritenuta a decorrere dal 1° gennaio 2015 aumenta dal precedente 4% (valevole fino al 31 dicembre 2014) alla nuova misura dell'8%.

Fonte articolo: http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/

Case di lusso: per le agevolazioni prima casa dal 13 dicembre solo il criterio catastale

Tornano a uniformarsi i requisiti oggettivi - relativi cioè alle caratteristiche dell'immobile - per ottenere l'agevolazione “prima casa”, a seconda che l'atto sia o meno imponibile a Iva.
Anche per gli acquisti soggetti a Iva, come già avviene dal 1° gennaio 2014 per quelli esenti o fuori campo (quindi soggetti a imposta proporzionale di registro), saranno escluse dal trattamento fiscale di favore le abitazioni di categoria catastale A1 (signorili), A8 (ville) o A9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico-artistico). Il parametro di esclusione non sarà più dunque il fatto che l'abitazione sia considerata di lusso secondo i criteri fissati dal decreto del ministro dei Lavori pubblici del 2 agosto 1969.

La novità arriva con l'articolo 33 del decreto sulle Semplificazioni fiscali (Dlgs 175/14), che è stato pubblicato il 28 novembre in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il prossimo 13 dicembre. E interviene su una situazione che dall'inizio dell'anno aveva bisogno di esser riallineata.

La «parificazione»
Negli acquisti imponibili a Iva, il riferimento ai criteri previsti dal Dm 2 agosto 1969 – vigente ancora per pochi giorni - è quello a un'articolata casistica che, ad esempio, nel caso degli appartamenti taglia fuori dal bonus “prima casa” «le singole unità immobiliari aventi superficie utile complessiva superiore a mq. 240 (esclusi i balconi, le terrazze, le cantine, le soffitte, le scale e posto macchine)». Fino al 31 dicembre 2013, quelli stessi criteri valevano anche per gli acquisti non soggetti a Iva (da privati, enti o imprese esenti): per effetto dell'art.10 del Dlgs 23/2011 come modificato e integrato dal Dl Istruzione (art.26, Dl 104/2013 convertito dalla legge 128/2013) che, oltre a ritoccare le imposte di registro, ipotecaria e catastale, ha portato nel 2014 il nuovo requisito oggettivo della categoria catastale.
Dallo scorso 1° gennaio, nelle compravendite soggetta a imposta proporzionale di registro, l'agevolazione “prima casa” può quindi essere ottenuta per un immobile che ha le caratteristiche previste dal Dm 2 agosto 1969 ma che non è classificato come A1, A8 o A9. Dalla vicina entrata in vigore del Dlgs Semplificazioni, lo stesso accadrà per gli acquisti da imprese di costruzione o ristrutturazione entro cinque anni dalla fine dei lavori (o che esercitano comunque l'opzione Iva).

Le imposte agevolate sull'acquisto
L'agevolazione “prima casa” consiste in imposte inferiori alla norma. Per gli acquisti da privati (o enti o imprese esenti da Iva) si paga l'imposta di registro del 2% (anziché del 9%) sul valore catastale del fabbricato, indipendentemente dal prezzo di vendita e con un minimo di mille euro; più imposte ipotecaria e catastale in misura fissa di 50 euro ciascuna (non si pagano invece l'imposta di bollo e le tasse ipotecarie, pari a 320 euro). Per gli acquisti imponibili a Iva, è prevista invece un'imposta del 4% sul prezzo di vendita, al posto del 10% altrimenti previsto per gli immobili non di lusso, più imposte fisse (registro, ipotecaria e catastale) per 600 euro complessivi (200 euro ciascuna). L'agevolazione comprende le pertinenze, una sola però per ogni categoria C/2 (soffitta e cantina), C/6 (rimessa) e C/7 (tettoia chiusa o aperta).

I requisiti soggettivi
Oltre ai requisiti oggettivi, bisogna rispettare quelli soggettivi. L'acquirente deve infatti avere la residenza nel comune dove si trova l'immobile o impegnarsi a stabilirla lì entro 18 mesi dalla stipula dell'atto. Ma si può comprare, pur senza esservi residenti, nel comune dove si studia o lavora; e se ci si trasferisce all'estero per lavoro, la casa può trovarsi nel comune dove ha sede o esercita l'attività il soggetto da cui si dipende. Se l'acquirente è un cittadino italiano che risiede all'estero, l'immobile può essere situato in qualsiasi località purché sia la “prima casa” sul territorio italiano.
Chi compra deve inoltre dichiarare di non deve essere titolare, esclusivo o in comunione con il coniuge, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su un'altra casa nel comune dove si trova quella acquistata. Né titolare su tutto il territorio nazionale, neppure per quote o in comunione legale, degli stessi diritti (inclusa la nuda proprietà) su un'altra abitazione acquistata, anche dal coniuge, con l'agevolazione “prima casa”.
Ad ogni modo, comprare un immobile come prima casa non comporta per forza doverlo destinare a propria abitazione principale. Le due definizioni (“prima casa” e “abitazione principale”), ai sensi fiscali, non sono equivalenti: si può infatti fruire delle agevolazioni previste per la prima casa pur abitando (ad esempio: in affitto o comodato) in un immobile diverso da quello che si vuole acquistare.

La perdita del bonus
Così come si ottiene, il bonus si può anche perdere. Quando? Se viene presentata una falsa dichiarazione; se non si trasferisce la residenza entro il termine di 18 mesi; se l'immobile viene rivenduto o trasferito, anche a titolo gratuito, entro cinque anni dalla data di acquisto: in quest'ultimo caso, le agevolazioni possono essere mantenute se entro un anno dalla rivendita si compra un'altra casa da adibire ad abitazione principale. La perdita del beneficio fiscale significa dover versare l'imposta “risparmiata” (differenza tra quelle ordinaria e quella agevolata), aumentata di una sanzione del 30% oltre agli interessi.

Fonte articolo: http://www.casaeterritorio.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2014-12-04/case-lusso-agevolazioni-prima-144819.php?uuid=AbptJujK

Fermare il calo del mercato con la riqualificazione dell'immobile

Un patrimonio che sta perdendo di valore giorno dopo giorno e che potrebbe riprendere quota con la riqualificazione condominiale. Questa, in sostanza, l'idea che sta dietro l'iniziativa di Anaci (associazione di amministratori immobiliari) che punta a coinvolgere amministratori e condòmini per frenare la caduta dei prezzi premiando chi si impegna a migliorare le condizioni abitative. E incrementare le attività delle imprese del settore, già orientato alla ristrutturazione (si veda il Sole 24 Ore del 19 novembre scorso).

Esiste infatti un problema di rigenerazione e riqualificazione urbana: «È necessaria - dice il presidente Francesco Burrelli - una nuova forma mentis anche da parte della cittadinanza, che deve acquisire consapevolezza delle opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico in campo edilizio e impiantistico». Per questo, insiste Burrelli «gli amministratori condominiali sono chiamati ad assumere un ruolo di guida favorendo la diffusione di informazioni e di una conoscenza più consapevole dei problemi dell'efficienza ambientale e della sicurezza nelle abitazioni».

Riqualificare l'immobile, quindi, vuol dire anche rivalutarlo: il risparmio energetico (che può arrivare al 60% dei relativi costi) e il miglioramento della qualità abitativa spingono la casa ai primi posti nella qualifica dell'appetibilità e bloccano la sua svalutazione. Una riqualificazione completa (non quindi solo energetica ma anche ambientale), dicono all'Anaci, può arrivare a costare 1 milione di euro (in un condominio di 80-100 unità immobiliari), che però si ammortizzano rapidamente grazie al risparmio energetico e alla rivalutazione economica.

Anaci ha già messo a punto il progetto Abitare Biotech, un protocollo tecnico e gestionale per gli amministratori di condominio per una maggiore valorizzazione degli edifici e conseguente incremento del rating immobiliare. Abitare Biotech viene proposto nel convegno di venerdì 5 dicembre alle 14.30 a Bologna (Cappella Farnese di Palazzo D'Accursio in piazza Maggiore 6): durante l'incontro verrà illustrato il nuovo sistema di monitoraggio degli edifici che prende avvio con il check-up dell'immobile; non una semplice diagnosi energetica ma un sistema che aiuta a fotografare lo "stato di salute" di ogni edificio, considerando gli otto settori chiave presenti: audit, design-for-all, sicurezza e conformità, energia, comfort e qualità dell'abitare, acqua e attrezzature comuni. Tra i vantaggi dell'applicazione del protocollo c'è un sito internet specifico, un repository dove condomini e amministratori possono facilmente archiviare e successivamente consultare tutti i documenti relativi al condominio, dal nuovo libretto di impianto per la climatizzazione ai dati relativi alla sicurezza dell'immobile: certificazioni della funzionalità degli impianti e più in generale dell'abitabilità dell'edificio come le dichiarazioni di conformità (Dm 37/2008) o di agibilità (Dpr 380/2001).

Un corso per tecnici professionisti abilitati alla diagnosi energetica degli edifici, alle imprese del settore riqualificazione, agli energy manager di patrimoni immobiliari pubblici e privati e alle Esco che operano nel settore da più di 5 anni, verrà presentato il 10 dicembre a Milano (info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Fonte articolo: http://www.casaeterritorio.ilsole24ore.com/art/condominio/2014-12-01/fermare-calo-mercato-riqualificazione-192153.php?uuid=Ab63VviK

In aumento nel terzo trimestre gli investimenti italiani sul real estate nazionale

  Tornano gli investitori italiani sul mercato. Dopo una lunga fase dominata da investitori esteri, soprattutto di natura opportunistica come i fondi Usa Balckstone, Cerberus, Tristan e così via, si riaffacciano al real estate gli investitori del Paese. Secondo un report CBRE, l’aumento di investimenti domestici nel terzo trimestre ha ridotto leggermente la quota totale di capitale straniero investito nei primi nove mesi che si attesta sul 71%.

Nel terzo trimestre del 2014 gli investimenti immobiliari in Italia hanno superato il miliardo di euro, secondo il report appena pubblicato. I volumi sono in aumento del 5,5% rispetto ai tre mesi precedenti, e di oltre il 16% su base annua. Rispetto allo scorso trimestre, questo è stato caratterizzato dal perfezionamento di due transazioni per asset singoli e core come la vendita del centro commerciale Le Terrazze (SP) e dell'HQ di Credit Suisse a Milano per oltre 100 milioni di euro ciascuno.

Rimangono ancora nella pipeline, perché perfezionati all'inizio del quarto trimestre o in via di perfezionamento, la cessione del 50% delle quote di CBRE Global Investors nel centro commerciale Roma Est e l'acquisizione di Olinda Fondo Shop. Altri grandi del sono attesi nei prossimi mesi, come la vendita dell'ex sede Unicredit a Milano da definirsi entro l'anno. “I volumi d'investimento aumentano per il terzo trimestre consecutivo e l'interesse da parte degli investitori non sembra diminuito dopo l'estate, nonostante le avvisaglie di una nuova recessione economica per il Paese ed il posticipo dell'inizio della ripresa al 2016” spiegano dal team di Cbre. In particolare il volume investito è tornato sopra la media trimestrale degli ultimi tre anni, e le transazioni di portafogli hanno proseguito a rappresentare la quota principale del volume totale degli investimenti, pari a poco più della metà. Un segnale che rende concreti i primi risultati delle novità contenute nel Decreto Sblocca in tema di immobiliare.

Il volume degli investimenti nei primi nove mesi del 2014 si è attestato a circa 2,7 miliardi, il 7% in meno sullo stesso periodo dello scorso anno. La lentezza nel perfezionare gli investimenti insieme ad una carenza di prodotto che riduce la possibilità di acquisire asset di grandi dimensioni ha contribuito al risultato.

Nel trimestre gli uffici tornano a superare il settore retail, rappresentando il 45% del volume di investimenti trimestrale, quasi interamente concentrati a Milano, che si conferma il mercato italiano più importante.

Per quanto riguarda la distribuzione settoriale degli investimenti nei primi nove mesi dell'anno, il settore retail con quasi il 50% del totale si conferma il più attraente pur perdendo qualche posizione rispetto al settore uffici che segue con il 30% del totale investito. A far crescere gli investimenti nel settore uffici nel trimestre è stato il perfezionamento di due acquisizioni di portafogli, entrambi acquisiti da Cordea Savills sgr per conto di Cerberus. Migliora il settore della logistica con i volumi in aumento grazie all'interesse per portafogli Pan-europei da parte di investitori internazionali ed il ritorno di operatori specialistici come Prologis che ha espresso l'interesse per una futura fase di espansione in Italia attraverso ulteriori acquisizioni.

Fonte articolo: http://www.casaeterritorio.ilsole24ore.com/art/real-estate/2014-10-28/investimenti-mattone-aumento-italia-123706.php?uuid=AbX2xmYK

 

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