Iconacasa è un franchising immobiliare in continua evoluzione che rappresenta un punto di riferimento del real estate italiano. Un modello imprenditoriale fondato sull’innovazione ma soprattutto focalizzato sulle persone e orientato ai giovani.
Il progetto è frutto dell’idea imprenditoriale dei soci fondatori, Giancarlo Quassia, Nicola e Daniele Amoruso.
LA CRESCITA
Grazie a un modello di business vincente, Iconacasa ha conosciuto una crescita rapida, ma allo stesso tempo sana.In pochi anni il franchising si è imposto come una delle aziende protagoniste del settore immobiliare.
Dai 5 punti vendita del 2013 agli oltre 200 previsti per il 2025: sono questi i numeri della straordinaria crescita del progetto Iconacasa. Oggi il franchising è presente nella maggior parte delle regioni d’Italia e ha varcato i confini nazionali approdando in Spagna con il primo ufficio nella Comunità Valenciana.
Nel 2023, inoltre, Iconacasa ha raggiunto un importante traguardo festeggiando i primi 10 anni dalla fondazione.
Iconacasa è convinta che la strada migliore per sviluppare il proprio business sia investire sulle persone, in particolare sui giovani, puntando sul loro talento da curare, proteggere e coltivare. Il progetto Iconacasa, infatti, è focalizzato sulla formazione dei giovani talenti, offrendo loro la possibilità di sviluppare il proprio potenziale e crescere, sia dal punto di vista personale che professionale, contribuendo a loro volta alla crescita della rete.
È la visione del mondo così come lo vogliamo. Un ecosistema in cui a crescere non è solo la rete immobiliare, ma anche tutte le persone che ne fanno parte e quindi tutto l’indotto, fatto di agenzie immobiliari e servizi rivolti sia alle imprese sia ai clienti finali delle agenzie stesse.
Iconacasa è un ecosistema in cui la crescita della rete procede di pari passo con la crescita di ogni persona che ne fa parte. Il successo del singolo rappresenta il successo del gruppo.
AFFILIATI DELLA RETE
Sono al centro del progetto: a loro è garantita una esperienza professionale al massimo livello. Ad ogni affiliato è concesso l’utilizzo di insegna e marchio, l’accesso ai servizi, alla formazione e soprattutto al know-how con metodi e organizzazione del lavoro. L'Affiliato si impegna a contribuire al successo e alla crescita della rete rispettando brand identity e valori aziendali.
AREA MANAGER
Assumono un ruolo chiave nella ottimizzazione delle attività e nel coordinamento degli uffici fornendo supporto a 360 gradi a ogni singolo Affiliato della propria area. Gli area manager giocano un ruolo fondamentale nella crescita e nella sostenibilità del franchising. equilibrando la strategia aziendale con le dinamiche locali.
CAPO DISTRETTO
Punti di riferimento sul territorio: coordinano le attività degli area manager e supervisionano lo sviluppo della rete in linea con mission, vision e valori. I capi distretto assumono una responsabilità strategica di gestione operativa, garantendo il rispetto della brand identity e assicurando l'allineamento degli uffici con gli obiettivi globali del franchising.
SERVIZI
Gli Affiliati Iconacasa possono beneficiare di una suite completa di servizi progettati per guidare, supportare e garantire ogni imprenditore. Dall’assistenza tecnica alla formazione, dalle risorse umane al supporto per l’utilizzo dei software fino ad arrivare all’ideazione di strategie di marketing: ogni affiliato ha a disposizione gli strumenti giusti per raggiungere i propri obiettivi.
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Offrire maggiori garanzie a chi acquista un immobile "su carta".
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Nel testo per la "riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza" un articolo dedicato alle "garanzie in favore degli acquirenti degli immobili da costruire" prevede che il contratto sia stipulato per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, in modo da garantire controlli maggiori sugli adempimenti di competenza del costruttore. Le garanzie già in vigore per gli acquirentiChi acquista su carta è già tutelato dal D.lgs 122/2005. Al momento della stipula del contratto per il trasferimento non immediato della proprietà dell’immobile da costruire, il costruttore deve procurare all’acquirente una fideiussione pari alle somme riscosse e a quelle da riscuotere prima del trasferimento della proprietà.
Immobili da costruire, in arrivo maggiori tuteleLa nuova legge cerca di prevenire eventuali comportamenti scorretti o dimenticanze che, in caso di fallimento, possono danneggiare l’acquirente.
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Cambiare la disposizione dei mobili, dare un tocco di colore -quello giusto però-, scegliere i complementi perfetti e curare l’illuminazione.
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Bastano questi interventi, non strutturali e temporanei, per cambiare volto a una casa e far scattare il colpo di fulmine con i compratori: è questa la filosofia dell’home staging, una nuova strategia di valorizzazione immobiliare arrivata in Italia da qualche anno.
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Si torna a parlare di tassa sulla prima casa, ma per i proprietari ad alto reddito. La richiesta arriva all’Italia dall’Europa nel pacchetto di raccomandazioni specifiche per Paese.
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Tra le misure concrete da prendere, c’è proprio la reintroduzione dell’Imu sulla prima casa, ma solo per le famiglie sopra un certo reddito, oltre alla più volte citata Riforma del catasto e a una soluzione della situazione relativa ai crediti bancari deteriorati. PER L'UE CONTA il reddito e non la categoria catastaleBruxelles chiede all’Italia di spostare l’imposizione fiscale dai fattori di produzione, ad esempio le imposte sul lavoro, ai fattori che hanno meno impatto sulla crescita, come la tassa sulla prima casa per i redditi alti. In realtà, come ben si sa, ad oggi sia l'Imu che la Tasi si continuano a pagare sulle case considerate di lusso. Invita, inoltre, a ridurre la spesa pubblica.
Confedilizia: Le TASSE sulla casa haNNO creato danniSolerte la replica di Confedilizia. L'organizzazione dei proprietari di casa ha sottolineato che la tassazione sugli immobili deve essere ridotta, per favorire la crescita.
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Molto spesso, specie in ambito di compravendite immobiliari si sente fare riferimento all'atto di provenienza.
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Partiamo dalla definizione: l'atto di provenienza è quel documento che attesta la proprietà del bene immobile in capo alla persona del debitore.
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Potrebbe tornare alla ribalta la riforma del Catasto. Il Governo ha intenzione di inserirla nel Piano nazionale delle riforme allegato al Documento di economia e finanza (Def) che sarà presentato ad aprile.
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Riforma del CatastoIn base alla bozza del decreto attuativo della Delega fiscale, mai approvato, gli immobili non sarebbero più raggruppati in categorie e classi, ma in due tipologie di fabbricati: quelli ordinari e quelli speciali. Gli appartamenti verrebbero inseriti tutti nella categoria ordinaria O/1, mentre ville, immobili signorili e artistici avrebbero una regolamentazione diversa.
Riforma del Catasto e rischio aumento delle tasseConfedilizia, Confederazione della proprietà edilizia, alla riforma del Catasto risponde “no grazie”. Per il presidente, Giorgio Spaziani Testa, la riforma apre “uno scenario di ulteriori aumenti di tassazione sugli immobili, mascherati attraverso improbabili redistribuzioni”. Riforma del Catasto e invarianza di gettitoSecondo Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA, società che si occupa della valutazione, acquisizione e dismissione del patrimonio immobiliare, "ci voleva l’ennesima bacchettata dell’Unione Europea perché tornasse alla ribalta il tema della riforma del catasto, una delle grandi incompiute dell’attuale legislatura”. Il fatto che il Governo sia intenzionato a ripercorrere la strada dell’invarianza di gettito rischia a suo avviso di far tradurre di nuovo l’operazione in un nulla di fatto.
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Gli agenti immobiliari attendono ancora flessioni dei prezzi, dopo che anche la fine del 2106 è stata all'insegna di un lieve ma costante ridimensionamento delle quotazioni.
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Di conseguenza è in aumento la quota di operatori ottimisti sulle prospettive del settore, che in termini di transazioni sta già dando buoni riscontri come dimostra l'ultimo dato ufficiale sulle compravendite nel terzo trimestre 2016 fornito dall'agenzia delle Entrate (+17,4%), che mercoledì 1° marzo diffonderà i dati relativi all'intero anno.
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Con il nuovo modello di successione, approvato il 27 dicembre 2016 con un Provvedimento del Direttore, l’Agenzia compie un ulteriore passo verso la semplificazione e la digitalizzazione. La presentazione telematica vale infatti anche come domanda di volture catastali e non sarà quindi più necessario rivolgersi agli Uffici provinciali-Territorio dell’Agenzia delle Entrate per perfezionare la pratica. Inoltre, il calcolo delle imposte in autoliquidazione è automatico ed è possibile versare il dovuto direttamente con addebito in conto corrente.
Infine, grazie al passaggio al canale telematico, gli uffici territoriali dell’Agenzia potranno visualizzare le dichiarazioni di successione inviate telematicamente da tutti i contribuenti. Diventa perciò possibile richiedere copie conformi presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia. In ogni caso, la dichiarazione di successione presentata sarà disponibile sia nel cassetto fiscale del dichiarante, sia in quello di coeredi e chiamati.
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Buone notizie sul fronte degli affitti. Il mercato ha registrato una lieve ripresa. Nel primo semestre del 2016 sono aumentati i canoni di locazione delle grandi città.
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L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha fatto sapere che su tutte le tipologie, per la prima volta, si vede un segnale positivo, attribuibile prevalentemente a una diminuzione dell’offerta immobiliare e a una migliore qualità della stessa. Chi sceglie l’affittoSecondo l’indagine, anche nel primo semestre del 2016 molte sono le persone che non riescono ad accedere al mercato del credito, primi fra tutti i giovani, i monoreddito e gli immigrati; a questi si aggiungono gli studenti e i lavoratori fuori sede. L’analisi demografica di coloro che cercano casa in affitto ha evidenziato che il 38,6% ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 30,9% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni. Il 61,3% è invece rappresentato da single. Perché si sceglie l’affittoSecondo quanto emerso dallo studio, il 61,1% di chi opta per l’affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, il 35% lo fa in seguito a un trasferimento legato a motivi di lavoro e il 3,9% lo fa in seguito a un trasferimento legato a motivi di studio. Rispetto all’anno precedente, è scesa la percentuale di quest’ultima motivazione, probabilmente in seguito alla minor mobilità dovuta al fatto che gli studenti scelgano università più vicine al luogo di residenza. Gli immobili più richiestiLa domanda di abitazioni in affitto si concentra soprattutto sui bilocali (40,5%) e sui trilocale (35,6%). I contratti più utilizzatiSul fronte dei contratti più utilizzati, l’indagine ha rilevato che ad essere cambiato sensibilmente con il tempo è l’utilizzo del canone concordato, che si è attestato intorno al 22,9%, trovando sempre più consensi tra proprietari e inquilini. In un anno è passato dal 18% al 22,9%. Le tendenzeLo studio ha evidenziato che i potenziali locatari sono sempre più esigenti nella ricerca dell’immobile e ha registrato una maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, non solo relativa allo stato dell’immobile, ma anche all’arredamento, alla presenza di ambienti luminosi e di servizi in zona. E’ in aumento l’interesse per gli immobili arredati o parzialmente arredati ed è apprezzata la presenza del riscaldamento autonomo, perché consente una riduzione dei costi condominiali. Sul fronte dei proprietari, l’indagine ha rilevato una maggiore attenzione che si traduce in un miglioramento della qualità dell’offerta abitativa in locazione.
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