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Prospettive 2017: residenziale oltre 550.000 compravendite, prezzi in rialzo nelle grandi città

Per l’immobiliare il 2016 si è chiuso con un bilancio positivo. I dati evidenziano che nei primi nove mesi c’è stato un incremento medio delle transazioni del 20,3%.


Nomisma stima che l’anno passato si sia chiuso con 517.164 transazioni. Se lo scenario resterà positivo il 2017 registrerà 552.602 compravendite, in rialzo del 6.9% sul 2016.

Milano resta la città con le maggiori prospettive di recupero; qui i prezzi starebbero già registrando alcuni lievi incrementi. Insieme al capoluogo lombardo anche Roma guida il mercato con trend concreti. Altre città come Torino, Bologna, Genova e Firenze vivono tendenze positive per le vendite ma registrano prezzi fermi.


La domanda dinamica e l’offerta che inizia a diminuire, soprattutto sugli immobili di qualità, potrà determinare un’ulteriore contrazione delle tempistiche di vendita e un minore margine di trattativa soprattutto su queste tipologie immobiliari. "Sia il segmento della prima casa sia quello a uso investimento e casa vacanza saranno vivaci - dice Megliola -. Ma se l’immobile è da ristrutturare o presenta degli elementi negativi si venderà solo dopo ulteriori ribassi di prezzo" - dice Fabiana Megliola, responsabile ufficio studi Tecnocasa.


Sempre più marginale è l’acquisto della seconda casa per la prima volta. "È un bisogno scomparso rispetto a dieci anni fa - dice ancora Giordano -. Ed è qui che la crisi di prezzo è molto più sentita. Per i giovani anche l’acquisto della prima casa non è un bisogno pressante, vista la mobilità che ormai li contraddistingue". Anche nel caso delle separazioni la domanda diventa locativa. La domanda abitativa diventa principalmente urbana.
Il mercato della locazione sta migliorando perché i proprietari hanno trovato metodi più sicuri. Formule nuove come la locazione per tempi brevi o per studenti cambiano il panorama.

Uffici: chiuso l’anno con scambi a 3,5 miliardi 

Il comparto non residenziale (commercial) dovrebbe chiudere il 2016, secondo i dati preliminari di Cbre, con volumi pari a 8,9 miliardi di euro, superiori del 9% al totale 2015. Il volume del quarto trimestre è invece superiore del 107% rispetto al trimestre precedente e superiore del 18% rispetto agli ultimi tre mesi dello scorso anno.


Nel 2017, secondo i maggiori esperti, si potrebbe replicare il risultato del 2016, inaspettato perché non influenzato dalle attese e dall’esito del Referendum. Buone le prospettive per gli uffici che nel 2016 ha totalizzato scambi per 3,52 miliardi di euro (1,527 miliardi nell’ultimo trimestre dell’anno).
Gli esperti sono concordi nel dire che per il settore office si conferma l’importanza degli aspetti qualitativi. 


"Per gli immobili “prime” in centro i prezzi sono aumentati molto, anche del 30% - dice Gabriele Bonfiglioli managing director di Coima Sgr -. Il mercato resta asimmetrico, con altre tipologie di immobili da valorizzare, per i quali gli yield sono più elevati. Ma valorizzarli diventa una strategia interessante".


"A consuntivo del 2016 i due mercati di Milano e Roma chiuderanno in positivo in termini di assorbimento - dicono da Gabetti -. Porta Nuova si conferma uno dei quartieri emergenti nella realtà milanese. A Roma la zona più attiva rimane l’Eur".
È sempre nel segmento office che si è conclusa la maggiore vendita del 2016: il portafoglio da 500 milioni di euro che Intesa Sanpaolo ha ceduto a Poste Vita, Generali e Banca Imi.


Retail: prevista una crescita del 20% 

Il segmento retail, nonostante la crisi economica e la situazione critica dei consumi, si è rivelato nel 2016 una asset class di riferimento. I grandi investitori internazionali sono tornati a investire in centri commerciali e nelle High street italiane, una nicchia quest’ultima di successo perché ritenuta non correlata a variabili che potrebbero mettere in pericolo la tenuta del real estate.


Nelle città come Milano, Firenze e Venezia, i flussi turistici garantiscono lo shopping.
"Il retail nel 2016 pesa intorno ai 2,2 miliardi di euro - dice Davide Dalmiglio, head of Capital Markets di JLL in Italia -. Nell’ultimo trimestre c’è stata una buona accelerazione, che pensiamo continui anche nel 2017, con velocità differenti. Il segmento High street continuerà a dominare la scena, i centri commerciali saranno sempre un’asset class interessante ma riteniamo che non avranno una crescita di valori come le vie dello shopping. I volumi potrebbero crescere l’anno prossimo del 20%".


Quali i trend? "L’interesse verso asset di qualità nel Sud - dice Dalmiglio -, ma anche verso retail park e l’attenzione per centri commerciali dominanti e di grandi dimensioni".
Secondo il Cncc, consiglio nazionale dei centri commerciali, la sfida adesso è riportare lo shopping center in città, come avviene in alcune capitali europee. Un progetto al quale Cncc sta lavorando con il Demanio per fare incontrare investitori e Stato, il quale potrebbe mettere a disposizione immobili dimessi ma in posizioni appetibili.


Fonti articolo: 1. Ilsole24ore.com, 2. Ilsole24ore.com

 

 

Donazione senza notaio possibile? In due modi


La donazione è un contratto che prevede sempre l'accettazione del beneficiario e la firma dell'atto in presenza di due testimoni davanti a un notaio.


Notaio che si dovrà occupare anche di alcune verifiche preliminari e della successiva trascrizione e registrazione del contratto.


Ci sono due casi, pero', in cui la donazione dell'immobile puo' avvenire anche senza presenza del notaio.Vediamo quali sono.



Donazione indiretta immobile 

La donazione di un immobile può avvenire anche la cosiddetta intestazione della casa in nome altrui. Si tratta della cosiddetta donazione indiretta. Il caso più frequente è quello di un genitore che acquista un immobile pagando il prezzo e intestandolo al figlio o di chi acquista una casa in un contratto preliminare però al momento del rogito sostituisce a sé il proprio figlio fornendo lui il denaro.

In questo caso oggetto della donazione è il denaro con cui si acquista l'immobile. La presenza del notaio non è necessario e questi interviene solo per la redazione dell'atto di vendita.

Però, come appunto insegna la sentenza n. 24400/2016, la decadenza dall’agevolazione "prima casa" può verificarsi anche per ragioni non imputabili alla parte acquirente. Cosicché anche la parte venditrice deve mettere in conto una sua possibile responsabilità in caso di mancata concessione dell’agevolazione al contratto con il quale il venditore ha alienato un’abitazione a un acquirente che ha domandato l’agevolazione "prima casa" e che ha poi visto revocarsi l’agevolazione per causa al medesimo non imputabile. 

Usucapione + donazione indiretta

L'alternativa è seguire la strada dell'usucapione a favore del donatario.  Questa può essere fatta dichiarare dal tribunale o attraverso un processo di mediazione. Nel primo caso, i due soggetti, donante e donatario, possono dare inizio a una causa che, considerando l'accordo esistente, non dovrebbe avere tempi lunghi. Compito del giudice sarà accertare che il donatario ha posseduto l'immobile per oltre 20 anni. La sentenza avrà effetto retroattivo e sarà trascritta nei pubblici registri immobiliari.

Nel caso in cui si scelga la mediazione il processo sarà più corto e meno costoso. Un mediatore si occuperà di redigere un verbale in cui si dichiarerà l'effettiva usucapione del donatario. Solo successivamente il notaio dovrà autenticare le firme e si dovrà procedere alla trascrizione del verbale davanti al conservatore dei pubblici registri.


Fonte articolo: Idealista.it

 

I Bonus casa e le agevolazioni confermati nel 2017

Dopo le dimissioni del premier Renzi, la votazione della Legge Finanziaria per il 2017 è stata comunque assicurata, e con essa la presenza dei bonus e delle detrazioni fiscali per il prossimo anno.


Mutui.it, in collaborazione con Facile.it, hanno rianalizzato i testi e verificato quali sono i bonus riconfermati, eccoli.

ECOBONUS

C’è ancora l’Ecobonus, ovvero la detrazione fiscale spettante a chi intraprenda lavori di riqualificazione energetica, che ammonta al 70/75% per i condomini (detrazione da spalmarsi su 10 anni ed estesa fino al 2021) e al 65% per le singole case, provvedimento esteso fino alla fine del prossimo anno. Bonus che quindi incentiva alla stipula di mutui e finanziamenti per dare liquidità a questi tipi di progetti.
Chi intende procedere con questo genere di lavori nella propria casa ha tempo fino al 31 dicembre 2017 e potrà richiedere gli sgravi anche se ha dato il via ai lavori grazie ad un mutuo ad hoc.


BONUS RISTRUTTURAZIONI

Sono migliaia, probabilmente milioni gli italiani che, complici proprio i bonus fiscali garantiti, negli ultimi mesi o anni hanno messo mano al portafogli per ristrutturare casa, magari anche richiedendo un finanziamento ad hoc. Fra i riconfermati dal Governo Gentiloni c’è anche il bonus legato alle ristrutturazioni immobiliari. Ancora una volta si potranno portare in detrazione importi pari al 50% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione; a questi costi si potranno aggiungere, con un’ulteriore detrazione pari al 50% dell’importo, anche i costi legati all’acquisto di arredi e piccoli elettrodomestici, anche questo detraibile al 50% da distribuire in dieci anni. (anche se non tutti rientrano nell’elenco di quelli per i quali è possibile chiedere una detrazione, meglio quindi verificare per bene la lista.


ALTRI BONUS E AGEVOLAZIONI MUTUI

Fra i bonus che il Governo attualmente in carica ha deciso di mantenere anche per il 2017 ce ne sono alcuni estremamente importanti; il primo è quello legato all’adeguamento delle case ai criteri antisismici. In questo caso il termine ultimo per richiedere il beneficio fiscale è la fine del 2021 e la detrazione è calcolata in misura variabile fra il 50% e l’80% a seconda del grado di sismicità del luogo in cui sorge l’immobile.


Conferma anche per il fondo di garanzia destinato ai mutui richiesti dalle coppie in cui almeno uno dei due componenti non abbia ancora compiuto il trentacinquesimo anno di età. Stesso beneficio accordato anche per i giovani che, anche se non in coppia, hanno un contratto di lavoro atipico. Tale garanzia riguarderà però solo la quota capitale (non gli interessi) del prestito sottoscritto per l’acquisto dell’abitazione principale, purché il suo valore non superi i 250 mila euro e non rientri nelle categorie “di lusso” A8, A9 e A1.

Per chiunque chieda un mutuo per comprare o ristrutturare la prima casa ci sono inoltre agevolazioni Irpef, che consistono, per il 2016, nella consueta detrazione degli interessi passivi e degli oneri accessori relativi alla quota interessi (non capitale) dei finanziamenti, per un massimo di 4 mila euro.
Non è stata invece confermata, tra le agevolazioni fiscali legate alle abitazioni, la misura che permette di detrarre dall’Irpef il 50% dell’Iva all’acquisto di un immobile di classe energetica A o B direttamente dall’impresa costruttrice.


Chiudiamo questa sintesi con una curiosità; se il 2017 è l’anno in cui avete deciso di buttarvi nel mondo dell’industria alberghiera, beh, avete fatto decisamente bene. Se avete deciso di trasformare casa in albergo, sappiate che, sia pure in dieci anni, potrete beneficare di una detrazione pari al 65% delle spese sostenute.


Fonti articolo: Immobiliare.itMutui.it

Mercato affitti in Italia: le ultime tendenze

Buone notizie sul fronte degli affitti. Il mercato ha registrato una lieve ripresa. Nel primo semestre del 2016 sono aumentati i canoni di locazione delle grandi città.


A rilevarlo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. Dall’indagine è emerso che l’incremento è stato dello 0,7% per i monolocali e i bilocali e dello 0,8% per i trilocali.

 

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha fatto sapere che su tutte le tipologie, per la prima volta, si vede un segnale positivo, attribuibile prevalentemente a una diminuzione dell’offerta immobiliare e a una migliore qualità della stessa.

Chi sceglie l’affitto

Secondo l’indagine, anche nel primo semestre del 2016 molte sono le persone che non riescono ad accedere al mercato del credito, primi fra tutti i giovani, i monoreddito e gli immigrati; a questi si aggiungono gli studenti e i lavoratori fuori sede.

L’analisi demografica di coloro che cercano casa in affitto ha evidenziato che il 38,6% ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 30,9% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni. Il 61,3% è invece rappresentato da single.

Perché si sceglie l’affitto

Secondo quanto emerso dallo studio, il 61,1% di chi opta per l’affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, il 35% lo fa in seguito a un trasferimento legato a motivi di lavoro e il 3,9% lo fa in seguito a un trasferimento legato a motivi di studio. Rispetto all’anno precedente, è scesa la percentuale di quest’ultima motivazione, probabilmente in seguito alla minor mobilità dovuta al fatto che gli studenti scelgano università più vicine al luogo di residenza.

Gli immobili più richiesti

La domanda di abitazioni in affitto si concentra soprattutto sui bilocali (40,5%) e sui trilocale (35,6%).

I contratti più utilizzati

Sul fronte dei contratti più utilizzati, l’indagine ha rilevato che ad essere cambiato sensibilmente con il tempo è l’utilizzo del canone concordato, che si è attestato intorno al 22,9%, trovando sempre più consensi tra proprietari e inquilini. In un anno è passato dal 18% al 22,9%.

Le tendenze

Lo studio ha evidenziato che i potenziali locatari sono sempre più esigenti nella ricerca dell’immobile e ha registrato una maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, non solo relativa allo stato dell’immobile, ma anche all’arredamento, alla presenza di ambienti luminosi e di servizi in zona.

E’ in aumento l’interesse per gli immobili arredati o parzialmente arredati ed è apprezzata la presenza del riscaldamento autonomo, perché consente una riduzione dei costi condominiali. Sul fronte dei proprietari, l’indagine ha rilevato una maggiore attenzione che si traduce in un miglioramento della qualità dell’offerta abitativa in locazione.


Fonte articolo: Idealista.it

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