Leonardo Lo Cascio

Prestito vitalizio ipotecario

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http://www.bergamopost.it/pensare-positivo/quando-le-coppie-durano-di-piu-consigli-detti-a-dritto-e-a-rovescio/

 
Cos'è il prestito vitalizio ipotecario?

È un finanziamento concesso da banche o intermediari finanziari (il “finanziatore”), a persone di età superiore a 60 anni compiuti (“soggetto finanziato”), garantito da ipoteca di primo grado iscritta su un immobile ad uso residenziale a garanzia della restituzione del prestito, degli interessi e delle spese. Se la persona che richiede il prestito è coniugata, costituente l’unione civile o convivente more uxorio da almeno 5 anni e l’immobile da ipotecare in garanzia del P.V.I. costituisce la residenza di entrambi i coniugi, i costituenti l’unione civile o i conviventi, il relativo contratto di finanziamento deve essere sottoscritto da entrambi, anche se l’immobile è di proprietà di uno solo, purché anche l’altro partner abbia compiuto 60 anni di età.

Dunque il prestito vitalizio ipotecario è una sorta di finanziamento che consente, a chi ha compiuto 60 anni ed ha un immobile di proprietà, di ottenere una certa liquidità garantendola con un’ipoteca posta sull’immobile, senza bisogno di vendere la propria casa o di ricorrere alla nuda proprietà.

Il vitalizio ipotecario serve, quindi, ad ottenere un credito dalla banca in cambio di un finanziamento garantito dall’ipoteca sull’immobile e dura per tutta la vita del beneficiario, ossia dal momento della stipula del contratto fino al suo decesso.

La legge che ha introdotto questa nuova forma di prestito, entrato in vigore da marzo 2016, è il dm 226/2015.

Tuttavia, è necessario essere consapevoli della scelta fatta e degli eventuali rischi che si corrono; per questo il Consiglio Nazionale del Notariato ha pubblicato un vademecum in collaborazione con 14 Associazioni dei Consumatori.

L’obiettivo è di orientare i cittadini verso una scelta consapevole in merito al prestito vitalizio ipotecario, illustrando in maniera semplice e sotto forma di domande le opportunità e i rischi che questo strumento finanziario offre.

Si può stabilire a priori la durata del Prestito Vitalizio Ipotecario?

No, perché dipende dalla durata della vita del soggetto finanziato; se il finanziamento è cointestato al coniuge, al costituente l’unione civile o al convivente, si fa riferimento alla durata della vita del più longevo.

Quando il finanziatore può chiedere il rimborso integrale in un’unica soluzione del finanziamento?

Lo può fare alla morte del soggetto finanziato o se vengano trasferiti, in tutto o in parte, la proprietà o altri diritti reali o di godimento (es. diritto di usufrutto o di abitazione) sull’immobile dato in garanzia o si compiano atti che ne riducano significativamente il valore, inclusa la costituzione di diritti reali di garanzia in favore di terzi che vadano a gravare sull’immobile. 

Il rimborso integrale del Prestito Vitalizio Ipotecario come avviene?

Ci sono due possibilità di rimborso:

  • senza capitalizzazione: il soggetto finanziato rimborsa gradualmente gli interessi e le spese prima del verificarsi degli eventi su indicati; quindi al momento del rimborso dovrà essere restituito solo il capitale;
  • con capitalizzazione: alla scadenza del finanziamento dovranno essere rimborsati in unica soluzione sia il capitale che gli interessi e le spese capitalizzati annualmente. Il finanziamento dovrà essere integralmente rimborsato entro dodici mesi dal verificarsi degli eventi su indicati. In caso di morte del soggetto finanziato, se il finanziamento è cointestato, il rimborso avverrà al momento della morte del più longevo
Cosa significa capitalizzazione degli interessi?

Significa che sugli interessi si producono altri interessi (anatocismo).

Cosa succede alla morte del soggetto finanziato?

Entro 12 mesi dalla morte del soggetto finanziato i suoi eredi devono rimborsare integralmente il finanziamento o, d’accordo con il finanziatore, provvedere in proprio alla vendita della casa. Se entro altri 12 mesi la vendita non si sarà perfezionata, il prezzo si ridurrà ogni anno del 15%, fino a quando la casa non sia venduta.

Il ritardato rimborso degli interessi e delle spese può essere causa di risoluzione del contratto di Prestito Vitalizio Ipotecario?

Sì, se si è scelto il rimborso senza capitalizzazione, il finanziatore potrà chiedere la risoluzione del contratto nel caso di ritardato pagamento (quello effettuato tra il trentesimo e il centottantesimo giorno dalla scadenza) della rata di rimborso degli interessi e delle spese qualora tale ritardo si sia verificato almeno 7 volte, anche non consecutive.

Dove viene iscritta l’ipoteca?

L’ipoteca viene iscritta nei pubblici registri immobiliari con atto ricevuto o autenticato dal notaio, che è un pubblico ufficiale imparziale.

 

 

tratto da http://biblus.acca.it/guida-notariato-prestito-vitalizio-ipotecario/

 

Montascale in casa: pro e contro


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https://www.konemotus.it/montascale/a-poltroncina-vivace/ 

Il montascale è una soluzione che può cambiare in modo radicale la vita quotidiana di chi ha problemi di mobilità. Infatti, una struttura in grado di trasportare le persone su e giù per gli scalini, in tutta sicurezza, abbatte le barriere architettoniche facilitando l’accesso ai vari piani di una casa.

In molti possono avere la necessità di dover installare un montascale: persone anziane, disabili o con difficoltà motorie di grande o lieve entità, non solo per chi si sposta su sedia a rotelle, ma anche solo per chi ha problemi nel piegare le ginocchia.

Considerata l’importanza dell’argomento, può essere utile valutare i principali pro e i contro relativi all’installazione di questo prodotto in casa e fare riferimento solo ad aziende qualificate e altamente specializzate in montascale per disabili o per invalidi.  La scelta dell’azienda giusta, infatti, garantisce un’installazione precisa, professionale e veloce di un montascale che aiuterà te o i tuoi cari a usare le scale in modo sicuro.

 

La scelta si presenta tra montascale a poltroncina e montascale a piattaforma. 

Il montascale a poltroncina è pensato soprattutto per chi fatica a camminare o salire le scale, mentre il montascale a piattaforma (o pedana) è ideale per chi deve muoversi su sedia a rotelle.

In entrambi i casi è fondamentale che le strutture siano robuste e regolabili, in grado di supportare anche persone dall’altezza o dal peso importanti. L’utilizzo quotidiano deve essere sicuro e consentire di spostarsi in piena autonomia e senza sforzi.

Un vantaggio per le persone anziane

Più si va avanti negli anni, più le difficoltà motorie possono aumentare, così come può calare la vista o diminuire la percezione della profondità. La presenza di un montascale in casa può essere di aiuto e fare la differenza tra il poter rimanere nella propria casa – un desiderio più che legittimo che accomuna la maggior parte delle persone in età avanzata-, e il doversi trasferire in una casa di riposo o in altre strutture di tipo sociosanitario.

La prevenzione delle cadute

Chi ha capacità motorie ridotte, pur non essendo costretto su una sedia a rotelle, rischia di rimanere coinvolto in cadute che possono avere conseguenze anche molto gravi. È importante ridurre al minimo il rischio di cadute e il montascale in casa può aiutare in questo, evitando di scivolare o inciampare su un gradino, sia in salita, sia in discesa.

Disponibili anche per spazi esterni

Non solo all’interno della casa: in commercio sono disponibili modelli di montascale realizzati in materiali resistenti e di altissima qualità, progettati per resistere alle intemperie e agli agenti esterni, favorendo la mobilità anche fuori casa. Installare un montascale negli spazi outdoor, in alcuni casi, può fare la differenza tra il poter uscire di casa o meno!

Spostare e trasportare oggetti

Molti incidenti in casa sono causati dal trasporto errato di oggetti, pesanti o ingombranti, da parte di persone anziane o con difficoltà motorie. Rimuovendo l’ostacolo delle scale molti aspetti della vita quotidiana possono cambiare: immagina cosa può voler dire poter raggiungere con facilità il bagno a un piano diverso della casa o recuperare un oggetto, come un paio di occhiali dimenticati, al piano di sopra.

I potenziali “contro”

Nonostante gli enormi benefici portati dall’installazione di un montascale in casa, vediamo per correttezza anche alcuni aspetti che potrebbero essere considerati dei “contro” ovvero: il costo, l'ingombro degli spazi, installazione in condominio, cattive abitudini e nel caso di un montascale usato.

Il costo

Il primo aspetto che potrebbe impensierire chi sta valutando l’acquisto di un montascale è sicuramente il prezzo. Considera però che si tratta di un investimento a lungo termine e che per l’acquisto e l’installazione di un montascale è possibile usufruire di vantaggi fiscali e soluzioni di finanziamento, per non pesare sul budget in modo drastico.

L’ingombro degli spazi

Quando si pensa a un montascale, spesso viene in mente il classico modello ingombrante che occupa parecchio spazio. Per fortuna le cose non sono sempre così: i montascale moderni sono salva-spazio e ben si adattano a scale dritte, curve e persino a chiocciola, lasciando anche lo spazio necessario all’utilizzo regolare delle scale per chi non ha necessità di usare il montascale.

Installazione in condominio

Purtroppo, quando si presenta la necessità di installare un montascale all’interno di un condominio si può andare incontro alla resistenza degli altri condomini, che potrebbero essere contrari. 

Cattive abitudini

Per un anziano con qualche difficoltà motoria, ma ancora abbastanza autonomo, l’installazione preventiva di un montascale potrebbe rappresentare il rischio di una sorta di “impigrimento”. L’attività fisica apporta enormi benefici anche nella popolazione della terza età, tra i quali il miglioramento dell’umore, la prevenzione delle malattie e la riduzione dello stress. Eliminare le scale quando non necessario, quindi, potrebbe rivelarsi un contro da non sottovalutare.

Montascale usato

Se inizialmente l’acquisto di un montascale usato può sembrare una soluzione più economica, è però da valutare con estrema cautela, perché c’è il rischio reale che non sia idoneo alle proprie esigenze. Una corretta installazione va effettuata da chi è specializzato, con il supporto di professionisti e figure esperte in grado di consigliarti al meglio. Con l’acquisto di un montascale usato, invece, tutti questi passaggi delicati vengono saltati.

I potenziali “contro” nell’installare un montascale in casa possono essere aggirati, l’importante è trovare la soluzione giusta per te o per i tuoi cari. Per trovare il montascale ideale si può stilare una lista dei pro e contro personali, parlarne con il medico di fiducia, ascoltare le richieste di chi utilizzerà il montascale e affidarsi esclusivamente a un’azienda qualificata e certificata.

 

tratto da https://www.housemag.it/installare-montascale-pro-contro-vantaggi/

Fotovoltaico: perché averlo?

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https://www.soladria.it/it/pag/blog-5/news/fotovoltaico-e-moduli-ad-energia-solare-1/2017/11/benefici-ambientali-impianto-fotovoltaico-84

 
Rendimento in crescita e queste 3 novità: guadagnare con il Fotovoltaico

Chi mette a casa un piccolo impianto fotovoltaico fa del bene alla comunità perchè riduce le emissioni di CO2 di circa 1.300 kg all'anno. Ma c'è dell'altro...

Con il sole che abbiamo in Italia, un impianto domestico produce un guadagno netto cumulato tra i 21 e i 32mila €, ripagandosi da solo in circa 4 anni.

Rende di più ma occupa meno spazio

Un impianto adesso costa l'80% in meno di quanto costava nel 2005. In più, i pannelli di ultima generazione offrono un rendimento di qualità per almeno 35 anni.

Le 3 novità che aumentano il guadagno

Quest'anno molti hanno approfittato dei nuovi inverter integrati con accumuli, che permettono di conservare l'energia prodotta e non consumata sul momento, per poterla utilizzare ad esempio di sera.

Altri invece hanno iniziato a sfruttare gli ottimizzatori, dispositivi intelligenti che aumentano la resa dell'impianto del 20-25%.

E tanti hanno abbinato il fotovoltaico alle pompe di calore, per produrre gratuitamente acqua calda, riscaldamento e climatizzazione estiva.

La detrazione al 50% è ancora valida

Il problema dello smaltimento dei pannelli non sussiste perchè i produttori sono iscritti ad appositi consorzi per offrirti lo smaltimento gratuito.

L'aumento del valore catastale dell'immobile non riguarda i tradizionali impianti domestici da 3kW.

 

Gli impianti fotovoltaici consentono di trasformare, direttamente e istantaneamente, l’energia della radiazione solare in energia elettrica senza l’uso di alcun combustibile.

Producono elettricità là dove serve, non richiedono praticamente manutenzione, non danneggiano l’ambiente e offrono il vantaggio di essere costruiti “su misura”, secondo le reali necessità dell’utente.

Il componente fondamentale per questa conversione è la cella fotovoltaica, una sottile piastrina di materiale semiconduttore e di piccole dimensioni.

Le celle fotovoltaiche vengono collegate in serie a formare una struttura robusta e maneggevole detta modulo fotovoltaico.

I pannelli fotovoltaici vengono collegati in serie e vengono interfacciati ad un Inverter, un apparato elettronico che converte la corrente continua in arrivo dal campo fotovoltaico in corrente alternata in modo da renderla immediatamente disponibile per le utenze domestiche.

Al fine di ottimizzare la produzione i pannelli solari devono essere disposti con orientamento il più possibile verso la direzione del Sud geografico e con angolo inclinazione rispetto al terreno ottimale (questo dato varia in base alla località geografica di installazione).

Un impianto fotovoltaico può essere progettato per essere isolato dalla rete elettrica e accumulare l’energia prodotta all’interno di batterie (Stand Alone), collegato alla rete elettrica nazionale per l’immissione e remunerazione dell’energia prodotta e non consumata (Grid Connected) o,con l’attuale innovazione tecnologica, si può scegliere di installare un impianto “Ibrido” che congiunga queste due caratteristiche, dove l’energia prodotta dall’impianto viene immagazzinata nelle batterie e, quando sono completamente cariche, l’energia in più viene riversata nella rete elettrica per essere poi remunerata (Storage).

 

 

tratto da http://www.fotovoltaicoperte.com/l/preventivi/index9u.html?gclid=EAIaIQobChMIlYT7r5S83AIVQ713Ch3t-gJ7EAEYASAAEgJ19_D_BwE

http://www.tecnoenergialaspeziasrl.com/fotovoltaico/impianto-fotovoltaico/

Come creare un giardino acquatico?

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http://ivaldisergio1960.altervista.org/giardino-acquatico-in-vaso-come-realizzare-un-mini-pond/?doing_wp_cron=1531924943.4254140853881835937500

 

Come fare a realizzare un mini giardino acquatico?

Chiamati anche mini-pond, i giardini acquatici in miniatura rappresentano una soluzione a misura di balcone, terrazzo o piccolo giardino, realizzabile in un contenitore utilizzando le piante adatte. 

Per creare un piccolo giardino acquatico, o mini-pond, si possono usare diverse tipologie di contenitori: mastelli e tinozze in plastica prive di fori, botti e tini, vasche in pietra, vecchi orci in terracotta verniciata e persino secchi da muratore. L'importante, affinché siano adatti ad essere utilizzati come contenitori per giardini acquatici, è che siano impermeabili, realizzati in materiali atossici e resistenti ai raggi UV e, se vivete in climi freddi, anche al gelo.

La dimensione del contenitore del mini-pond è a nostra discrezione, ma perché il mini giardino acquatico accolga una certa varietà di piante e qualche pesciolino, è consigliabile un'altezza media di almeno 50-60 cm ed un diametro di 60-70 cm. Scegliendo contenitori molto grandi bisogna verificarne il peso una volta pieni d'acqua: potrebbero essere difficili da trasportare e, se collocati su un balcone o terrazzo potrebbero risultare un peso non sostenibile per il solaio sottostante. Per ospitare invece solo un paio di piante acquatiche andrà benissimo anche un secchio o una ciotola.

Infine è fondamentale scegliere la corretta esposizione solare: per la crescita e la fioritura delle piante sono necessarie 5/6 ore di sole diretto al giorno affinché le ninfee e i loti fioriscano, mentre nei mesi estivi un’esposizione ai raggi troppo prolungata potrebbe surriscaldare la temperatura dell’acqua e far proliferare le alghe. L’ideale sarebbe collocare il giardino acquatico in miniatura in modo che sia esposto al sole al mattino e in penombra per il resto della giornata.

Un mini-pond deve ricreare un ecosistema, quindi si dovrebbero prevedere 3 tipologie di piante: galleggianti, sommerse e palustri, che vanno scelte in base alla zona climatica, preferendo specie endemiche e/o rustiche.

 

Ogni tipologia di pianta ha un suo ruolo nel piccolo ecosistema che si crea:

 

  • le galleggianti schermano e filtrano l’acqua (Lemna minorPhyllantus fluitans, Salvinia natans, Stratiotes aloides, etc.)
  • le sommerse ossigenano l'acqua (Nuphar lutea spp., Nymphoides peltata, Trapa natans, Euryale ferox, etc.
  • le palustri danno fiori e purificano l'acqua dalle sostanze di scarto (Carex spp., Cyperus spp., Iris spp., Juncus spp., Equisetum spp., etc.).

 

 

Tutte contrastano la crescita delle alghe assorbendo nutrienti dall'acqua.

I passi da seguire per realizzare un giardino acquatico sono:

  1. Stendere uno strato di ghiaia o ciottoli sul fondo del contenitore;
  2. Sistemare le piante. Le piante sommerse e quelle palustri vanno piantate in vasi di plastica o cestelli forati utilizzando una miscela di 2/3 di argilla e 1/3 fra sabbia non calcarea e terriccio organico e coprendo la superficie dei vasi con uno strato di sabbia o ghiaietto;
  3. Riempire il mini-pond con acqua puntando il getto verso una delle pareti per smuovere il meno possibile il fondo. Lasciare depositare il tutto.

Per il primo mese non vanno aggiunti i pesci per dare tempo all'acqua di “maturare”, prima di poterli mettere a dimora.

Il mini-pond non richiede grandi cure manutentive è sufficiente far circolare l'acqua nel periodo invernale, mediante l'inserimento di pompe, per ossigenarlo e impedire la formazione di ghiaccio in zone particolarmente fredde, mentre in estate è consigliabile cambiare periodicamente una parte dell'acqua e potare le piante più infestanti, come le galleggianti, in modo che non invadano tutto lo spazio. Fondamentale è tenere sempre lo specchio d’acqua sgombro dai detriti, per evitare che la loro decomposizione inquini il giardino acquatico attirando le zanzare. Aiuta una corretta gestione anche la scelta dei pesci da inserire nel giardino acquatico. Se il volume del contenitore lo permette adottate uno o due pesciolini ghiotti di larve (gambusie o pesci rossi), se lo spazio invece è insufficiente potete ricorrere al Bacillus thuringiensis var. israelensis. 

 

 tratto da https://www.architetturaecosostenibile.it/green-life/giardinaggio-creativo/giardino-acquatico-mini-pond-961/

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