Leonardo Lo Cascio

Purificare l'aria naturalmente

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http://www.lizart.eu/irrigazione/

 

Ci sono diverse le specie floreali che riescono a purificare l’aria, non parliamo della capacità di produrre ossigeno che accomuna l’intero regno vegetale, parliamo di piante capaci di pulire l’aria agendo da filtro naturale. La capacità che hanno alcune piante di purificare l’aria è stata apprezzata anche dalla NASA, tanto che negli anni Ottanta, l’agenzia aerospaziale ha stilato la lista delle piante dalle proprietà purificanti. Vediamo insieme otto di queste varietà vegetali.

- L’Aloe Vera non è famosa solo per il suo succo, le sue capacità purificanti sono notevoli, tanto che la pianta è finita nell’elenco redatto dalla NASA.

- La Sanseveria, meglio conosciuta come “lingua di suocera”, oltre a portare un tocco di eleganza all’ambiente domestico, riesce a pulire l’aria di casa: le foglie della pianta riescono a catturare e neutralizzare sostanze come la formaldeide e altri agenti chimici comunemente sprigionati dai detergenti per la pulizia domestica. La Lingua di Suocera può essere sistemata in bagno, neutralizzerà la formaldeide liberata dalla carta igienica, in più, la Sanseveria non teme l’ambiente umido del bagno e non necessita di molta luce.

- Il Crisantemo è ottimo per pulire l’aria da composti a base di benzene, presenti in abbondanza nelle plastiche, detersivi, collanti e vernici. La pianta dovrebbe essere coltivata in prossimità di una finestra: necessita di molta luce.

- La Dracena cresce bene anche in condizioni di scarsa luce. Riesce a pulire l’aria rimuovendo diversi agenti inquinanti.

- Azalea, Rhododendron simisii è il simbolo della lotta contro il cancro riesce a purificare l’aria filtrando formaldeide e altri composti chimici. Predilige un ambiente molto illuminato.

- Lo Spatifillo è una bellissima pianta ornamentale non necessita di particolari cure eppure partecipa attivamente alla pulizia domestica: riesce a disattivare molti dei composti organici volatili, i cosiddetti VOC.

- Palma, chamaedorea sefritzii è una pianta che ama l’ombra. Purifica l’aria filtrando sostanze come benzene, formaldeide e tricloroetilene.

- Gerbera è la pianta dai grossi fiori colorati, vive bene in piena luce e purifica l’aria rimuovendo le tracce di trielina, sostanza scaricata sui capi d’abbigliamento dai comuni detersivi.


Tratto da https://www.ideegreen.it/piante-per-pulire-laria-27297.html#yM8H9McsU1QOF5of.99

Deodoranti per ambienti

DEODORANTI NATURALI PER AMBIENTI1

http://www.nonsprecare.it/deodoranti-per-ambienti-8-alternative-naturali-e-non-tossiche-che-funzionano-davvero

Molti dei deodoranti in commercio possono essere paragonati a un cocktail di sostanze tossiche che non sono sane per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Chi vuole proteggersi dall’inquinamento domestico dovrebbe, innanzitutto, evitare ogni tipo di profumo artificiale. Alcune delle sostanze che possono trovarsi nei deodoranti per ambiente domestico:

  • Formaldeide (cancerogeno)
  • Diversi fenoli (irritanti per la pelle)
  • Distillati di petrolio come butano e propano
  • Methylformaldeidie (cancerogeno, tossico per l’organismo e per l’apparato riproduttivo)
  • Acido n-butanoico (neurotossico, può alterare il sistema endocrino)
  • nitromuschi (sono stati correlati al cancro e squilibri ormonali)
  • muschi policiclici (possono provocare alterazioni endocrine)

In realtà la lista di sostanze chimiche che troviamo nei deodoranti domestici continua. L’industria dei deodoranti per l’ambiente usa fino a 3.000 ingredienti chimici sintetici diversi. Niente a che vedere con le fragranze naturali quali oli essenziali, estratti da fiori e piante. I problemi legati alla salute sono tanti, soprattutto in presenza di bambini piccoli, anziani e… tappeti! Sì, perché queste sostanze chimiche si accumulano nelle tappezzerie (rivestimento del divano, tappeti…) e nel corso del tempo vengono trasferiti sulla nostra pelle e sul nostro corpo.

Altro problema sta nelle quantità: il nostro olfatto sviluppa una sorta di resistenza all’odore (diciamo pure che “ci abituiamo”) e quindi a lungo andare abbiamo bisogno di aumentare l’impiego di questi prodotti. La soluzione a questo problema è semplice: basterà provare a ruotare diversi profumi.

Se i potenziali pericoli per la salute non ti hanno scosso, sappi che l’intero ciclo di vita di un deodorante sintetico è un incubo per la natura e per l’ambiente. Per fortuna esistono delle alternative naturali ai profumi per ambienti che troviamo in commercio. Molte di queste alternative possono essere preparate in casa con il fai da te.

L’Acqua di rose fai da te può essere una buona base per preparare profumi per il corpo e per deodorare gli ambienti domestici in modo naturale. L’acqua di rose può essere impiegata anche per preparare un deodorante per la casa da irrorare come spray o da aggiungere all’acqua dei termosifoni durante l’inverno.

Il procedimento è semplice: mescola 500ml di acqua calda (o acqua di rosa) con due cucchiai di bicarbonato di sodio e agita bene. Tieni presente che l’acqua deve essere calda ma non bollente. Quando il bicarbonato si sarà completamente disciolto, aggiungi qualche gocce di olio essenziale di limone, lavanda e/o altri agrumi, poi agita ancora. Se usi questa miscela come deodorante spray per la casa, ricordati di agitare benissimo prima dell’uso.

Gli oli essenziali sono ottimi alleati per deodorare l’ambiente in modo naturale, l’unica raccomandazione e di fare attenzione nell’impiego nei bruciatori di essenze. Gli oli essenziali possono avere anche ripercussioni positive sul benessere psicofisico di chi vive in casa.

Ricorda, poi, che per profumare la casa in modo naturale puoi utilizzare un gran numero di piante da appartamento capaci di purificare l’aria agendo da filtro, oppure elementi semplici come tè, caffè, camomilla…. basta un po’ di ingegno e un pizzico di conoscenza.


tratto da https://www.ideegreen.it/deodoranti-per-ambiente-domestico-60135.html#dK8S1ZZJKd1FRAgm.99

Condominio: odori di cucina del vicino

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http://www.vitadamamma.com/154485/eliminare-l-odore-di-fumo-cibo.html

Nell’ipotesi in cui gli odori della cucina arrivino a casa del vicino condominiale, potrebbero configurarsi i contorni di un reato. 

A sostenerlo è la Cassazione con la recente sentenza n. 14467/2017, secondo cui sono colpevoli ex art. 674 c.p. i proprietari di un appartamento condominiale che hanno provocato continue immissioni di fumi, odori e rumori, molestando così i propri vicini.

L’art. 674 del codice penale, rubricato “Getto pericoloso di cose” recita:

chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a duecentosei euro.

La ratio della norma è evidentemente diretta a tutelare l’ordine pubblico, anche in ambito condominiale. Peraltro, per la sussistenza del reato è evidentemente indispensabile il requisito della potenzialità nociva, ovvero che la cosa gettata, versata o emessa sia diretta a molestare la persona.

Nella sentenza in esame, due coniugi erano stati chiamati a rispondere della contravvenzione di cui all’art. 674 c.p., che sopra abbiamo esaminato in brevità, poiché, nella qualità di proprietari dell’appartamento al piano terra del fabbricato, provocavano continue immissioni di fumi, odori e rumori nel sovrastante appartamento del terzo piano di proprietà di altri due coniugi, molestandoli ed imbrattando l’alloggio da loro occupato.

Gli imputati presentavano, come unico motivo di ricorso, l’interpretazione dell’art. 674 c.p., che non sarebbe estensibile analogicamente alle emissioni di odori e che, “secondo la dottrina maggioritaria, è necessario che le emissioni siano atte ad offendere, imbrattare o molestare le persone e che siano vietate dalla legge, mentre nella fattispecie si trattava di emissioni di odori di cucina che, per loro natura, non erano atte ad offendere, imbrattare o molestare le persone e che certamente non erano vietate dalla legge”. Con il ricorso, gli imputati hanno precisato che la giurisprudenza di legittimità che si era occupata dell’art. 674 c.p. con riguardo agli odori si era riferita alle “molestie olfattive” derivanti da attività industriali e solo agli odori che avevano superato il cosiddetto limite della stretta tollerabilità, che comunque avrebbe dovuto essere accertato a mezzo perizia. Con ciò, domandano l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata e l’assoluzione dal reato di cui all’art. 674 c.p., perché il fatto non sussiste.

Dinanzi a tale fattispecie, la Corte d’Appello di Trieste ha tuttavia escluso la possibilità di pronunciare l’assoluzione per insussistenza del fatto ed ha dichiarato invece la prescrizione, perché, non solo ha ritenuto correttamente sussunta la fattispecie concreta sotto la previsione dell’art. 674 c.p. che comprende anche le emissioni olfattive moleste, bensì ha valutato anche in modo congruo la prova dei fatti “raggiunta in primo grado attraverso le testimonianze delle persone offese, definite come chiare, precise, logicamente strutturate, ribadite in sede dibattimentale senza alcuna contraddizione ed esposte senza inutili enfatizzazioni, marcature o sottolineature di qualche aspetto della vicenda oltre il necessario e l’essenziale”.

Peraltro, la Corte territoriale ha valorizzato come riscontro esterno alla denuncia, la deposizione di un teste che era stato chiamato ad ispezionare professionalmente, a spese delle persone offese, la canna fumaria, aveva accertato che presentava una fessurazione verticale, che, a suo dire, era “certamente” la causa della fuoriuscita di odori, vapori, e finanche dei rumori e residui di combustione.

Pertanto, come peraltro precisato anche da precedente e recente giurisprudenza

“la contravvenzione prevista dall’art. 674 c.p. è configurabile anche nel caso di “molestie olfattive” a prescindere dal soggetto emittente (…) con la specificazione che quando non esiste una predeterminazione normativa dei limiti delle emissioni, si deve avere riguardo, condizione nella specie sussistente, al criterio della normale tollerabilità di cui all’art. 844 c.c., che comunque costituisce un referente normativo, per il cui accertamento non è necessario disporre perizia tecnica, potendo il giudice fondare il suo convincimento, come avvenuto nel caso di specie, su elementi probatori di diversa natura e dunque sulle dichiarazioni delle persone offese e del tecnico di loro fiducia”.

 

tratto da https://www.consulenzalegaleitalia.it/condominio-odori-cucina/

DEUMIDIFICARE? NO PROBLEM

Umidita

https://www.ambientebio.it/rimedi-naturali/fai-da-te/umidita-in-casa-ecco-alcuni-rimedi-naturali-per-liberarcene/

 

Come deumidificare un ambiente: consigli per eliminare l’umidità dagli ambienti domestici senza l’uso del deumidificatore elettrico.

L’eccesso di umidità in una casa può portare conseguenze negative sulla struttura dell’edificio e sulla salute di chi ci abita: problemi respiratori, congestione nasale, mal di gola e persino attacchi di asma.

E’ per questo che è importante deumidificare un ambiente. Di solito a determinare la quantità di umidità presente in casa è la collocazione geografica e la stagione, purtroppo in particolari condizioni strutturali, anche l’edilizia incide sulla quantità di umidità presente in casa.

L’umidità può causare muffe e può fornire l’habitat ideale per ospitare batteri e virus. Secondo alcuni studi pubblicati dal Kenneth Hellevarg dell’Università dello Stato del Nord Dakota, i livelli ottimali di umidità in un ambiente domestico, possono variare dal 30 a un massimo di 50 per cento. Capire come deumidificare un ambiente è semplice. Certo l’utilizzo di un deumidificatore potrebbe essere utile ma ci sono anche delle piccole strategie per deumidificare un ambiente senza condizionatori d’aria o strumenti ad hoc.

 
come deumididificare un ambiente senza deumidificatore elettrico?
  • Ventilare la casa aprendo porte e finestre quando la temperatura esterna è abbastanza adeguata da garantirvi il giusto comfort termico.
    Nota bene, per regolare la giusta quantità di umidità in casa e impattare al minimo sul condizionatore estivo o invernale, piuttosto che tenere socchiusa la finestra per diverse ore, è consigliato spalancarla per pochi minuti.
  • Utilizzato un ventilatore da soffitto, in commercio si trovano ventialori-lampadari anche a prezzi vantaggiosi. Le ventole, girando, attireranno l’aria secca all’interno della casa diminuendo il grado di umidità.
  • Diminuite la quantità di tempo che passate sotto la doccia o nella vasca da bagno. Quando asciugate i capelli, aprite leggermente la finestra. Se lavate gli abiti, asciugate la biancheria all’esterno della casa scegliendo luoghi come la terrazza o il balcone. Evitate di mettere lo stendino in casa: i panni asciugandosi sprigioneranno vapore che intensificherà il grado di umidità del vostro appartamento.
  • Azionate una ventola mentre state facendo il bagno o la doccia, in tal modo, le ventole porteranno l’umidità all’esterno della casa. Valutate l’allestimento di un impianto di ventilazione controllata, i sistemi più moderni consentono anche il recupero dell’energia termica investita per riscaldare o raffreddare la casa.
  • Fate in modo che quando piove, l’acqua non si accumula lungo il perimetro della casa. Tale operazione aiuterà a deumidificare un ambiente perché una grossa fonte di umidità è proprio il suolo. Potete evitare che l’acqua piovana si accumuli intorno alla casa facendo delle modifiche alla vostra grondaia o convogliando le acque piovane in una cisterna di raccolta, utile per l’irrigazione del giardino.
  • Fate attenzione quando annaffiate le piante della vostra abitazione. Il terreno bagnato potrà umidificare l’aria, pertanto annaffiate solo quando è realmente necessario.
  • Se utilizzate un’asciugatrice, per evitare l’accumulo di umidità, assicuratevi che l'asciugatrice sia poggiata ad una parete che affaccia all’esterno e non ad un’altra camera. Lo “sfiato” dell’asciugatrice libera molta aria calda che aumenta rapidamente il tasso di umidità. Al termine del ciclo di lavaggio della lavastoviglie, prima di aprire il portello, attendete che il vapore acqueo si sia completamente condensato altrimenti si sprigionerà in cucina andando a umidificare tale ambiente.
 
Deumidificare un ambiente: coibentazione e ponti termici

Se avete forti problemi di umidità in casa, oltre a valutare l’impiego di deumidificatori passivi o deumidificato elettrici e sistema di ventilazione controllata con recupero di calore, eseguite un’attenta valutazione della muratura del vostro edificio.

L’umidità ha un’origine! Le cause che rendono un ambiente umido sono molteplici e vanno dalle cattive abitudini (asciugare biancheria in casa, mancato attivamento della kappa aspira vapori in cucina, uso del phon senza eseguire ricambi d’aria…) a problemi strutturali.

In condizioni ideali, la casa dovrebbe essere ben coibentata (isolata termicamente), con un tetto freddo o tetto ventilato (per evitare il fenomeno della condensazione) e soprattutto dovrebbe essere priva di ponti termici. L’umidità di risalita e la condensa sono i principali alleati dell’umidità in casa. 

Deumidificatori elettrici e condizionatori

Per deumidificare un ambiente sono molto diffusi impianti ad hoc come l’aria condizionata con sistema di controllo dell’umidità e i deumidificatori elettrici. Questi dovrebbero essere installati con criterio nell’abitazione, tenendo conto del grado d’isolamento termico e della metratura dell’appartamento da deumidificare. Anche la manutenzione andrebbe fatta periodicamente soprattutto per quanto riguarda i deumidificatori dove il cosiddetto “sacco” va svuotato con una certa frequenza.

ISTRUZIONI PER UN DEUMIDIFICATORE FAI DA TE 

OCCORRENTE:

- Bottiglia di plastica
  • - Sale grosso da cucina
  • - Freezer
  • - Nastro adesivo

Indicazioni utili:

la quantità di sale giusta da mettere nel deumidificatore dipende dalla grandezza della stanza. In genere cento grammi di sale dovrebbero bastare a deumidificare una stanza di sedici metri quadrati (4mX4m).

PROCEDURA

  1. Prendete la bottiglia di plastica, munita di tappo e assicuratevi che sia perfettamente asciutta al’interno
  2. Praticate una serie di fori sul tappo
  3. Tagliate la bottiglia in due, con la parte del fondo che risulti più lunga dell’altra
  4. Posizionate il sale grosso nella parte di bottiglia a imbuto poi mettetela in freezer per 10 ore
  5. Trascorso il tempo,incastratela con l’altra parte della bottiglia, fissandola con del nastro adesivo

Ora potete posizionare il deumidificatore naturale dove ritenete più opportuno
Dopo qualche giorno, troverete dell’acqua in fondo alla bottiglia (dipende da quanta umidità c’è nella stanza) e noterete che man mano il sale diminuerà. Appena la quantità di sale si esaurisce, ripetete l’operazione
Se ci sono aloni di muffa sulle pareti, il deumidificatore va posizionato verso questa zona, oppure i corrispondenza delle finestre con condensa.

ATTENZIONE: non buttate l’acqua che si forma in fondo alla bottiglia, usatela per sturare le tubazioni della cucina.

Un deumidificatore naturale fai da te più efficace si può ottenere sfruttando altri sali come il cloruro di calcio o il gel di silicio. Questi deumidificatori fai da te, oltre a essere più efficaci, sono altrettanto semplici da preparare e anche economici: 1 kg di sale di calcio (cloruro di calcio) si compra con circa 7 euro e può arrivare a deumidificare un ambiente di 50 mq.

 

tratto da https://www.ideegreen.it/come-deumidificare-un-ambiente-1777.html#WAercbDAs2eULbWw.99  https://www.ideegreen.it/deumidificatore-naturale-fai-da-te-27044.html#otKRRwo3Zg4Zh8bA.99

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