Il 53% degli investimenti in efficienza energetica è per la casa


Nel 2015 gli investimenti in efficienza energetica hanno segnato un aumento considerevole trainato dal settore residenziale. È quanto emerge dall’Energy Efficiency Report redatto dall’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e presentato ieri al convegno “L'efficienza energetica in Italia: il mercato, gli attori e il potenziale di crescita di fronte alla svolta del sistema di incentivazione”.


In totale sono stati investiti 5,6 miliardi di euro per il miglioramento dell’efficienza energetica, oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente. Si conferma il trend positivo degli ultimi 4 anni, con una crescita annua del 14% rispetto ai 3,8 miliardi investiti nel 2012, anche se l’aumento più consistente si è registrato nel 2014, quando da 4 miliardi si è saliti a 5,2.

Efficienza energetica negli edifici residenziali

A guidare la classifica è il settore residenziale in cui sono stati investiti 3 miliardi, cioè il 53% del totale.
Gli interventi hanno riguardato quasi esclusivamente l’involucro edilizio e gli impianti di riscaldamento, raffrescamento e illuminazione. Il report ha rilevato un vero e proprio boom di installazioni di pompe di calore, il cui volume d’affari è aumentato di oltre il 50%, arrivando a toccare 1,1 miliardi di euro. Gli interventi sull’illuminazione hanno fatto registrare una crescita di 450 milioni di euro grazie al progressivo aumento di maturità della tecnologia LED.


La maggior parte degli interventi è stata realizzata in modalità “self made”. Questo significa che il committente si rivolge direttamente al tecnico o all’installatore.
Appare invece assolutamente marginale il ruolo delle ESCo (Energy Service Company,  società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica). La loro quota di mercato nel residenziale è stata limitata lall’1%.


Efficienza energetica negli altri settori

Nel comparto industriale sono stati investiti 1,8 miliardi di euro, cioè il 32% del totale. Gli interventi hanno riguardato prevalentemente l’efficientamento del sistema produttivo e l’illuminazione. Tra i settori che hanno mostrato una maggiore propensione agli investimenti in efficienza energetica c’è quello dei prodotti per l’edilizia, che però movimenta cifre limitate.


Negli uffici gli investimenti sono arrivati a 650 milioni e hanno riguardato l’illuminazione (279 milioni), l’installazione di superfici opache (156 milioni). È rilevante anche il peso delle installazioni di superfici opache, poco meno del 25% del mercato totale (156 milioni di investimento). Di questi 650 milioni, 105 sono legati a interventi su edifici della pubblica amministrazione, il 60% dei quali riguardanti le 43.000 scuole del territorio nazionale (64 milioni).
Per gli edifici della Pubblica Amministrazione sono stati spesi 105 milionidi cui 64 milioni per efficientare 43mila scuole.
Nel terziario, in particolare grande distribuzione e hotel, sono stati spesi 130 milioni di euro per l’efficientamento dell’illuminazione (64,5 milioni), i sistemi di refrigerazione (12,6 milioni), la cogenerazione (10,3 milioni) e i sistemi di building automation (4,2 milioni).
Le ESCo non sono riuscite ad affermarsi neanche in questi ambiti a causa della riluttanza degli operatori economici, che sono restii a coinvolgere società esterne nei propri processi aziendali e industriali.


Efficienza energetica e obiettivi 2020

La Strategia Energetica Nazionale stabilisce per l’Italia un consumo di energia primaria nel 2020 di 158 Mtep (unità di misura che rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo). Un po’ più permissivo il pacchetto 20-20-20 che impone un consumo di 167 Mtep.
Anche se l’Italia nel 2015 ha fatto registrare un consumo di energia primaria di circa 165 Mtep, il report ha messo in luce che il calo dei consumi è dovuto alla riduzione della produzione causata dalla crisi economica e non tanto al miglioramento dell’efficienza energetica.
Nello scenario di riferimento della SEN e del Pacchetto 20-20-02 infatti per il 2015 si prevedevano consumi energetici pari a 197,5 Mtep, quasi il 20% in più di quelli registrati.


"La crisi economica ha portato i consumi a un livello prossimo a quello target per il 2020 – commenta il Professor Vittorio Chiesa, direttore Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano –. Ma non è vera efficienza quella che si basa sul mancato consumo: è quindi necessario che gli operatori dell'efficienza energetica nel nostro Paese si diano dei nuovi obiettivi, concreti e raggiungibili".


Secondo le conclusioni tratte dal report, è necessario cambiare ottica e confrontare i risparmi con gli investimenti. “Se si considera uno scenario che procede al ritmo degli ultimi trend – si legge nel report - si vede che gli investimenti partono dai 5,99 miliardi di euro previsti per il 2016 e arrivano ai 7,85 miliardi del 2020, con un tasso di crescita annua del 5,5%: il totale nel quinquennio 2016-2020 si attesterà quindi a 34,46 miliardi di euro, con risparmi cumulati di energia primaria al termine dei cinque anni di 56,7 Mtep, contro i 52,5 previsti dal 20-20-20 e i 70 della SEN. Rispetto agli obiettivi di efficienza energetica per l’Italia il gap è ancora significativo se comparato al target previsto dalla SEN, che si raggiunge all’80%, mentre si è sostanzialmente in linea con quello meno sfidante del Pacchetto 20-20-20”.


Fonti articolo: Edilportale.com, Casa24.ilsole24ore.com



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