L’efficienza energetica dell’immobile per rivalutare il mattone

Quando abbiamo, negli scorsi giorni, tracciato l’identikit della casa ideale, abbiamo sottolineato l’attenzione che, per gli italiani, riveste l’efficienza energetica dell’immobile a cui puntare: il 67% delle domande relative al comparto residenziale punta all’acquisto di immobili almeno in classe C. Un elemento che ci spinge a credere come sia ormai passato il messaggio che una classe energetica migliore comporta anche un risparmio notevole, considerando il lungo periodo. Eppure, molto si deve fare per far sì che a una domanda così consapevole corrisponda un’offerta adeguata.

Secondo gli ultimi calcoli di Nomisma l’83,6% degli immobili presenti sul territorio italiano è contraddistinto da una classe energetica bassa, mentre solo poco più del 15% vanta una classe compresa tra C e A+. L’ennesima prova che il patrimonio immobiliare del nostro Paese, in cui risiede larga parte della nostra ricchezza, si sta giorno dopo giorno deteriorando, e che bisogna correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Anche perché, e questo è bene ribadirlo, se prima della grande crisi del comparto immobiliare era l’offerta a guidare la domanda, ora il settore si reggerà sui bisogni, sulla domanda stessa, che arriva da soggetti non più disposti a spendere per immobili vecchi e poco efficienti.

Riqualificazione” sembra essere, evidentemente, la parola chiave: sia come volano per dare respiro al settore edile, sia per evitare di svalutare ancora il mattone italiano. Federcostruzioni, intervenuta a commento dell’analisi, ha ribadito il concetto: più che puntare su nuove costruzioni ed infrastrutture, è meglio riqualificare il patrimonio urbano, senza dimenticare di renderlo sicuro dal punto di vista sismico e idrogeologico.

Fonte articolo: http://news.immobiliare.it/nomisma-l%E2%80%9986-delle-case-italiane-non-e-in-classe-energetica-efficiente-21161



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