Case in Italia: aumenta il numero di villini e di immobili di medio livello

Uno stock di 74,3 milioni di immobili censiti su tutto il territorio nazionale al 31 dicembre 2016.


Un numero di immobili in crescita rispetto al 2015 di 352.000 unità.

 

Una crescita che non si arresta per tutte le tipologie catastali con l'unica eccezione degli uffici, diminuiti dello 0,1%. Questa la fotografia che emerge dalla statistiche annuali dell'Osservatorio immobiliare dell'Agenzia delle entrate pubblicate ieri.


La fotografia complessiva

Nel 2016, rispetto all’anno precedente, sono in aumentano le abitazioni (+0,2%), i negozi e le pertinenze (gruppo C, +0,7%), mentre diminuisce il numero degli uffici, in calo dello 0,1%. Ma risulta in crescita dell’1,7%  anche il numero degli immobili censiti nel gruppo F nel quale rientrano gli immobili in corso di costruzione. Sale anche lo stock degli immobili a destinazione speciale (+1,3%) e quelli ad uso collettivo (+1%).


Sempre più abitazioni di medio livello

Le abitazioni (unità del gruppo A, eccetto la categoria A/10 alla quale appartengono gli uffici) sono il gruppo di immobili più numeroso con 34,9 milioni di unità, circa 80mila in più del 2015. Tra queste, più del 72% è costituito da abitazioni economiche (categoria A/3) e civili (categoria A/2), quota che sfiora il 90% se si aggiungono le abitazioni popolari (A/4), mentre il restante 10% è frazionato tra le altre categorie del gruppo.


Crescono in particolare i villini (+0,9%), le abitazioni di tipo civile (+0,7%) e quelle di tipo economico (+0,4%). Calano, invece, gli immobili rurali (-3%) e le case ultrapopolari (- 2,4%). Diminuiscono però anche le case quelle signorili (-2,1%), le ville (-0,7%), le case popolari e i palazzi di pregio (- 0,6%). Ci si riposiziona, quindi, su abitazioni con caratteristiche standard, senza particolari pregi. E' in aumento, però, la rendita delle abitazioni che a fine 2016 risultava pari a 16,9 miliardi di euro, circa 83 milioni di euro in più rispetto al 2015, con una media di 484 euro per abitazione.

 
Il calo delle rendite per gli immobili industriali

La rendita complessiva del patrimonio immobiliare, che a fine 2016 supera i 37 miliardi di euro, risulta però in calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente. La riduzione complessiva è determinata in gran parte dalla revisione delle rendite degli immobili a destinazione speciale, che fanno registrare un calo del 5,1%, in particolare nella categoria D/1, alla quale appartengono gli immobili industriali. Questo dato risente delle nuove norme introdotte dalla Legge di stabilità 2016, che hanno escluso dal calcolo della rendita le componenti impiantistiche destinate alla produzione, e ad alcune operazioni di rettifica di rendite catastali errate.


Fonte articolo: Repubblica.it



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