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“Trucchi low cost” per aumentare il valore della propria casa

Tempi per la vendita degli immobili si allungano, ma ci sono dei “trucchetti low cost” che permettono di aumentare il valore della propria casa e di renderla più attraente per i potenziali acquirenti, senza spendere cifre esorbitanti e senza dover ristrutturare radicalmente l’appartamento. A dare qualche suggerimento è un portale immobiliare americano che ha stilato una sorta di vademecum per chi si appresta a mettere in vendita la propria casa.

Sgomberare, ordinare e lucidare

Molto spesso nelle immagini a corredo di un annuncio si vedono oggetti personali sparsi per l’immobile, dai vestiti alle scarpe, dagli accessori dei propri animali agli attrezzi da giardinaggio: ebbene, chi vuole vendere il proprio immobile e vuole farlo con il ritorno economico migliore, deve pensare a riordinare tutto e a sgomberare dalla casa e dall’esterno i propri oggetti personali.

Prima di cominciare ad aprire le porte agli agenti immobiliari e ai loro clienti, è bene lucidare tutti i mobili e pulire gli specchi; ordinare gli armadi, sistemare il giardino e i balconi e rendere l’aria che circola nella casa pulita e, possibilmente, profumata. Esistono perfino delle scuole di pensiero, fra gli agenti, che raccomandano di far trovare la cucina inondata dal profumo di un caffè appena fatto che dia subito la sensazione di famiglia e di quotidianità. Questi accorgimenti, presi ancor prima della visita di un agente che aiuti a stabilire il prezzo di vendita, incrementerebbero il valore dell’immobile garantendo una possibilità di guadagno maggiore. Se si vive ancora nella casa da vendere, bisognerà fare qualche sacrificio cercando di renderla il più impersonale e ordinata possibile (pazienza se per qualche mese si dovrà rinunciare alle proprie foto o al proprio disordine!).

Rendere la casa scenografica

La casa da vendere è come una vetrina: lo stesso abito inserito in un contesto più o meno studiato e più o meno “scenografico” fa sicuramente un effetto diverso su chi lo guarda. Anche per gli immobili vale il concetto di scenografia e questa va assolutamente studiata nei minimi dettagli. Abbellire il balcone o il giardino, perfino il pianerottolo, con fiori freschi e colorati rende tutto più piacevole e contribuisce a far impennare l’umore di chi viene a visitare l’immobile. Se ci sono degli angoli di casa un po’ tristi o vuoti, non sarebbe una cattiva idea cercare di riempirli con mobili o semplici suppellettili. E se non si ha intenzione di spendere dei soldi per nuovi elementi, allora si potrebbe pensare a cambiare la sistemazione di quelli già presenti. In questo caso il consiglio è quello di far vedere gli ambienti a un amico, se non si vuole ricorrere a un esperto: serve una persona che guardi e commenti tutto con obiettività, caratteristica che di certo manca a chi è il proprietario della casa e ci vive abitualmente.

Attenzione a bagno e cucina

Secondo le ultime ricerche la cucina e il bagno sono le stanze che, se ristrutturate, contribuiscono maggiormente ad aumentare il valore dell’immobile. Bisogna renderli prima di tutto “impersonali”, come il resto degli ambienti, in modo che diano l’impressione di essere già pronti ad accogliere i nuovi proprietari con le loro cose e le loro abitudini. L’ultimo consiglio per queste due stanze, valido in ogni caso per l’intero immobile, è quello di dare una rinfrescata alle pareti: ridipingerle, possibilmente con colori neutri, rende gli ambienti più puliti, più freschi e quindi più invitanti.

Fonte articolo: http://news.immobiliare.it/trucchi-low-cost-per-aumentare-il-valore-della-propria-casa-21537

Immobiliare, fimaa-confcommercio: "mercato finalmente in ripresa. Ma per la svolta positiva servono meno tasse"

"Il quadro già delineato dagli operatori fimaa-confcommercio sul mercato immobiliare è in perfetta sintonia con il trend tracciato dai dati dell'agenzia delle entrate. Dopo una lunga serie di segni negativi, l'andamento del mercato sembra finalmente essersi invertito". A dirlo Valerio Angeletti, presidente nazionale fimaa-confcommercio.

Angeletti ha quindi affermato: "scorgiamo, infatti, dei veri segnali di crescita delle compravendite immobiliari, favorite dal calo dei prezzi e da una leggera ripresa delle erogazioni dei mutui per acquistare casa. Ci auguriamo che la ripresa delle compravendite che sta interessando soprattutto le grandi città del nord e del centro del paese contagi anche il mezzogiorno".

 

Il presidente nazionale fimaa-confcommercio ha poi concluso spiegando che i presupposti della ripresa ci sono tutti, ma per la vera svolta positiva del settore dell'intermediazione immobiliare va diminuita la pressione fiscale sul mattone: "non è possibile, infatti, che negli ultimi quattro anni le tasse sulla casa non solo hanno cambiato nome, disorientando i cittadini, ma sono più che raddoppiate aumentando del 115%. Continuando di questo passo non si va da nessuna parte".

Fonte articolo: http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2015/03/06/114545-immobiliare-fimaa-confcommercio-mercato-finalmente-in-ripresa-anche-se-lenta-ma

 

Mutui: l'80% delle richieste è per l'acquisto della prima casa, c'è parità tra tasso variabile e fisso e la durata media è di 24,5 anni

L'80% del totale delle richieste di un mutuo avviene per l'acquisto della prima casa, c'è una sostanziale parità tra tasso variabile e fisso, a livello nazionale la durata media è di circa 24 anni e mezzo e nel secondo semestre 2014 l'importo medio è stato pari a circa 109.400 euro. Questo è quanto emerso dall'analisi del prodotto elaborata sugli ultimi sei mesi dello scorso anno.

L'analisi ha preso in esame parametri quali finalità dell'operazione, tipologia, durata e importo medio di mutuo di tutti coloro i quali hanno sottoscritto un finanziamento ipotecario attraverso le agenzie a marchio kìron ed Epicas.

Finalità dell'operazione - l'acquisto della prima casa è la motivazione principale per la quale si sottoscrive un mutuo e rappresenta l'80% del totale delle richieste, mentre l'acquisto della seconda casa incide solo per l'1,8%.

In entrambi i casi si registra un calo rispetto al secondo semestre 2013: la variazione è contenuta per la seconda casa (che rappresentava il 2,5% del totale) e più marcata per la prima casa, che prima raccoglieva l'84,7% delle richieste. Risulta in aumento la percentuale delle operazioni di sostituzione e surroga, che un anno fa erano l'1,7% del campione e ora ne rappresentano il 3,8%, mentre quelle relative all'ottenimento di maggiore liquidità sono l'1,6% (in leggera discesa rispetto al 2%).

Tipologia di tasso - in un contesto in cui le dinamiche degli indici di riferimento evidenziano tassi che hanno raggiunto nuovamente valori storicamente minimi e un costo del prodotto (spread) medio più contenuto rispetto agli anni passati, si registra una sostanziale parità nella distribuzione delle richieste di mutuo a tasso variabile e fisso. Poco più del 41% dei mutuatari ha scelto un tasso variabile puro, mentre il 39,1% ha optato per una programmazione certa e sicura dell'impegno economico, scegliendo la stabilità del tasso fisso.

Rispetto a un anno fa il tasso variabile puro raccoglie sempre la maggioranza delle preferenze, ma ora è in fortissimo calo la percentuale di chi sceglie il tasso variabile con Cap (passato dal 14,3% del secondo semestre 2013 all'1,5%); Dalla parte opposta continua ad aumentare la concentrazione del tasso fisso, che l'anno scorso rappresentava il 27,5% e oggi è il 39,1%.

Durata del mutuo - a livello nazionale la durata media del mutuo è stata di circa 24 anni e mezzo. Il 70% dei mutui ha una durata compresa tra 21 e 30 anni e poco meno di un terzo si colloca nella fascia 10-20 anni, mentre i prestiti ipotecari di durata inferiore a 10 anni rappresentano solamente lo 0,2% del totale a causa dei costi elevati della rata mensile. Le operazioni con durata superiore a 30 anni hanno rate più economiche e sono più accessibili alla clientela ma, poiché vengono giudicate eccessivamente rischiose da parte delle banche, sono poco praticate.

Nelle regioni del nord Italia prevalgono duration più elevate, anche se solo in queste macro aree sono concentrati i pochi mutui di breve durata; nelle regioni meridionali e insulari si effettuano maggiormente mutui di durata compresa tra 21 e 30 anni; l’Italia centrale segue sostanzialmente la media generale.

Importo del mutuo - nel secondo semestre 2014 l'importo medio di mutuo erogato sul territorio nazionale è stato pari a circa 109.400 euro. Nel nord-est e nel centro Italia si eroga mediamente più che a livello nazionale; nel mezzogiorno e nelle isole, invece, il ticket medio risulta inferiore al dato complessivo, mentre il nord-ovest si mantiene sostanzialmente in linea. In generale, i valori sono più alti nelle regioni del nord Italia (poco più di 110.000  euro nel nord-ovest e quasi 113.000 euro nel nord-est) e più bassi nel sud (103.100 euro) e ancor di più nelle isole (98.900 euro). la macro area dove il mutuo è risultato più elevato è quella dell’Italia centrale, con un ticket medio pari a 113.900 euro.

Il 41,2% dei mutui erogati ha un importo compreso tra 50 e 100.000 euro, mentre il 39,7% si colloca nella fascia successiva (100-150.000 euro). Circa il 17% dei mutuatari, invece, ha ottenuto un finanziamento superiore a 150.000 euro.

Fonte articolo: http://www.idealista.it/news/finanza-personale/mutui/2015/03/04/114479-mutui-casa-tutto-su-richieste-tassi-e-durata

Detrazioni per il 2015: ristrutturazione della casa e assicurazioni, tutte le novità

Il nuovo anno ha appena preso avvio e già si inizia a parlare di dichiarazioni dei redditi. E già, le scadenze si avvicinano più velocemente di quel che si pensa e allora è bene iniziare a prepararsi a quel che ci aspetta, tanto più che l’anno 2015 viene presentato come un anno di svolta nel sistema di contribuzione fiscale del nostro paese.

2015: le novità
Il governo capitanato dal fiorentino Matteo Renzi, ha da tempo annunciato l’avvento di importanti novità in materia fiscale. La prima e più importante con cui fare i conti, dato che probabilmente non sarà esente da complicazioni, è quella del regime definito “precompilato”. Significa che la traccia del nostro modello 730 ci arriverà già pronta.
Questo non significa che sarà lo Stato a definire quanto prelevarci, infatti sarà possibile andare a modificare il modello, soprattutto per introdurre le tanto amate detrazioni.
Ecco, allora che puntuale sorge la domanda: cosa e quanto posso portare in detrazione?

Tutto quello che si può detrarre
Iniziamo parlando di una voce di spesa spesso onerosa e altrettanto antipatica all’interno del budget familiare: quella delle assicurazioni. Polizze vita, assicurazioni per auto, scooter e quant’altro, saranno tra le voci detraibili (e non solo per la parte sanitaria, come avveniva fino ad oggi). Considerate che potrete detrarre le polizze a nome vostro, ma anche quelle a carico dei vostri familiari (dato che è probabile che siate sempre voi a dover provvedere).
Inoltre, se avete da poco messo mano a importanti lavori di casa, considerate che quella è un’altra voce di spesa che comporta detrazioni importanti.
Se avete operato il recupero del patrimonio edilizio della vostra città (avete capito bene, per il fisco la vostra casa è definita proprio così) avete diritto ad una detrazione pari al 36%, che potrebbe salire al 55% se nel corso dei vostri lavori siete stati particolarmente rispettosi dell’ambiente, mediante l’uso di materiali dedicati al risparmio energetico.
Fate attenzione alle modalità di pagamento a favore di ditte e/o fornitori, per aver diritto alle detrazioni, dovrete seguire procedure e modulistiche apposite. Considerate ad esempio che, generalmente non sono validi i bonifici effettuati in home banking. Quindi chiedete bene alla vostra filiale prima di procedere.

Procedendo ancora, vediamo quale altre voci possiamo detrarre:

– Spese di istruzione, asilo nido, scuole superiori, università (anche nel caso di corsi di laurea on line nelle Università telematiche , es. Unicusano). Fino ad un massimo di 632 euro per ogni figlio.
– spese mediche, nella misura del 19% per tutti i familiari a carico, entro il limite di 6.197,48 euro
– Interessi passivi del mutuo, entro il limite di 4.000 euro a testa per ciascun coniuge.
– Eventuali spese di agenzia immobiliare.
– Spese veterinarie, entro il 19%.
– Il riscatto della laurea (per la parte previdenziale).
– Spese funebri.
– Attività sportive, anche quelle dilettantistica dei vostri figli, entro il limite di 210 euro.
– Spese per adozioni internazionali.
– Contribuzioni di previdenza e assistenza.
– Donazioni a favore di enti, onlus, scuole e (sempre che ci sia qualcuno che lo faccia ancora) partiti politici.
– Spese per personale domestico e badanti, compresi i contributi di previdenza che versate a loro favore.
– Abbonamento ai servizi di mobilità pubblica, entro i 250 euro l’anno.
– Spese per le attività di formazione.

Fonte articolo: http://www.quotidianomutui.it/2015/02/11/detrazioni-per-il-2015-ristrutturazione-della-casa-e-assicurazioni-tutte-le-novita.html



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