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Nuova piattaforma per un mercato immobiliare più trasparente

era della trasparenza welovemercuri

Al via piattaforma per un real estate europeo più trasparente

  • Un passo verso la trasparenza e l'efficienza del mercato immobiliare. È quanto si propone l'iniziativa - ai nastri di partenza - che unisce Cerved, Istat e SpazioDati in una partnership strategica per il progetto europeo proDataMarket. Un progetto, finanziato dalla Commissione europea per un controvalore di 3,5 milioni di euro, che si propone di creare una infrastruttura accessibile in modalità sia open che a pagamento che contenga dati relativi al territorio in Europa, tra cui una serie di informazioni riguardanti gli immobili e i terreni e l'analisi di trend socio-demografici. La collaborazione rientra nel quadro del programma Horizon 2020, co-finanziato dall'Unione europea per promuovere l'innovazione e la ricerca all'interno dei Paesi membri al fine di incentivare la competitività dell'Europa a livello globale.

  • Quattro i Paesi coinvolti, Italia, Spagna, Norvegia e Bulgaria. «Il progetto europeo si innesta nel filone dell'innovazione di prodotto e in particolare nel settore dei dati immobiliari del territorio presidiato da una serie di prodotti Cerved, ma si inserisce in un progetto europeo con altri otto partner - spiega Stefano Gatti, area IT, Innovation & Data Sources Manager di Cerved -. Obiettivo della comunità europea è costruire servizi a beneficio del cittadino partendo da questa banca dati e rendendo così più trasparente ed efficiente il mercato immobiliare. Sia per il mercato retail che corporate. Per fare questo nella banca dati si sta realizzando una vera e propria collezione di dati e informazioni che arrivano dal territorio. Il progetto europeo creerà valore dai “big data” favorendo la nascita di prodotti e servizi innovativi a beneficio della competitività globale».

    Tra i dati per esempio ci saranno l'efficienza energetica degli edifici, il posizionamento delle aree verdi sul territorio, oltre a una serie di dati sull'inquinamento e sul traffico e dati in arrivo dalla mappa del territorio. Ci sono anche best case a livello internazionale ai quali ispirarsi come illustreet.co.uk per quanto riguarda la Gran Bretagna oppure zillow.com, siti internet che contengono una serie di dati e di strumenti per comprendere nel dettaglio il territorio e stimare il valore del mattone in modo tale da aumentare l'efficienza del mercato immobiliare. Manca però tra i partner, almeno al momento, l'agenzia delle Entrate, che vanta i dati di prezzi residenziali al metro quadrato via per via in Italia portati in dote da quella che fu l'agenzia del Territorio. «Sono stati selezionati alcuni partner per avviare il progetto, ma il numero dei soggetti coinvolti è destinato a salire» conclude Gatti.

    I dati raccolti nella piattaforma potranno essere utilizzati anche dalle imprese e start-up europee per sviluppare servizi e prodotti innovativi ad alto valore aggiunto, capaci di generare ripercussioni positive sull'indotto delle società. «Attraverso proDataMarket sarà possibile ad esempio, migliorare il processo di assegnazione dei fondi agricoli; ridurre i costi di locazione degli uffici della Pubblica Amministrazione, misurare i rischi idro-geologico quando si costruiscono nuovi immobili - spiegano gli intervistati -. Nell'ambito del progetto, Cerved – in quando azienda rappresentativa di un business ad alto impatto – guiderà i casi aziendali; SpazioDati, fornirà la tecnologia necessaria a creare e gestire la piattaforma dei dati; Istat sarà la principale fonte di dati sociodemografici e di competenza di modellazione statistica». Potrebbe essere quindi l'occasione giusta per compiere un ulteriore e importante passo verso la trasparenza del mondo real estate, che in Paesi come gli Stati Uniti si declina anche attraverso banche dati pubbliche e gratuite che consentono al singolo privato di accedere a tutto lo storico relativo ad ogni immobile in modo a verificarne i passaggi di proprietà, le cifre alle quali sono stati realizzati e di confrontare il costo con la zona e la città.

Fonte articolo: http://www.casaeterritorio.ilsole24ore.com/art/real-estate/2015-03-26/piattaforma-real-estate-europeo-134019.php?uuid=AbxutYYL

Abusi edilizi, esproprio automatico.Il Comune acquisisce gratuitamente il bene scaduti i 90 giorni per demolire

L’acquisizione gratuita al patrimonio comunale di quanto costruito con abuso edilizio non è un provvedimento di autotutela, ma una sanzione che deriva dalla legge per il mancato adempimento dell’ordine, impartito dal Comune, di demolire opere abusive e ripristinare lo stato dei luoghi. Secondo il Consiglio di Stato (sentenza della Sesta sezione del 4 marzo, n. 1064), l’acquisizione avviene di diritto, in quanto effetto ricondotto direttamente dalla legge, secondo l’articolo 31, commi 3 e 4, del Dpr 380/2001, all’inottemperanza dell’ordine di demolizione. Sicché, l’accertamento che il Comune svolge coi propri tecnici, scaduti i 90 giorni per ottemperare, assume carattere dichiarativo dell’effetto traslativo della proprietà già verificatosi con la scadenza del termine rimasto inadempiuto.

Questa scadenza – precisano i giudici – è quindi presupposto per l’operatività automatica della sanzione amministrativa del trasferimento coattivo della proprietà.
Il caso affrontato dal Consiglio di Stato riguardava l’acquisizione gratuita di un’opera abusiva (per variazione essenziale dell’originaria concessione edilizia) e dell’area di sedime di proprietà. C’era stato un permesso a costruire in sanatoria, rispetto al quale l’intervento si poneva, peraltro, in totale difformità. Di fronte all’ordinanza di demolizione e ripristino, non si ripristinava lo stato progettuale nei tempi previsti dalla legge.
La sentenza chiarisce, poi, che il termine di 90 giorni, stabilito dall’articolo 31 del Dpr 380/2001, ha unicamente la funzione di consentire al responsabile dell’abuso di provvedere a eliminarlo entro un tempo determinato. Invece, l’accertamento dell’inottemperanza è il «titolo per l’immissione nel possesso e la trascrizione nei registri immobiliari», in base all’articolo 31, comma 4. Il che significa che l’accertamento può avvenire sostanzialmente senza termine, avendo funzione meramente strumentale rispetto ad acquisizione e ripristino dello stato dei luoghi.
Ora, se l’affermazione sugli effetti automatici riconducibili al mancato adempimento dell’ordinanza demolitoria, viene coordinata con la posizione assunta dalla più recente ulteriore giurisprudenza amministrativa in tema di repressione di abusi edilizi, si delineano le caratteristiche ed il contenuto che le iniziative che il Comune è tenuto ad assumere, di competenza del dirigente comunale preposto al ramo, (Consiglio di Stato, Quinta sezione, sentenza n. 1598 del 2012) di fronte all’inottemperanza all’ordinanza di demolizione:
la sanzione demolitoria è una conseguenza necessitata dell’abuso edilizio ed è sufficientemente motivata col semplice riferimento al permanere del carattere abusivo dell’opera eseguita; il che porta con sè che come carattere vincolato il provvedimento di demolizione non richiede ponderazioni di interessi diversi da quelli pubblici tutelati e coincidenti col corretto uso del territorio, non richiedendo, quindi, motivazione ulteriore rispetto alla dichiarata abusività dell’opera (Consiglio di Stato, Sesta sezione, sentenza n. 6423 del 2014);
se le opere abusive sono realizzate su area vincolata, ai sensi dell’articolo 27, comma 2 del Dpr 380/2001, l’obbligatorietà dell’ordine di demolizione esclude che il provvedimento sia preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento (Consiglio di Stato, Sezione quarta, sentenza n. 2380 del 2014);
l’obbligatorietà del provvedimento sanzionatorio non esclude, tuttavia, l’applicazione del principio di proporzionalità; cosicché il bene da acquisire non solo deve essere individuato con sufficiente precisione, ma nell’applicazione della sanzione l’amministrazione sacrifica la posizione soggettiva del privato, attraverso l’acquisizione dell’area in misura graduata e strettamente necessaria all’obbiettivo dell’interesse pubblico perseguito. Ciò in quanto l’articolo 31, comma 3, stabilisce che l’area acquisita non può essere superiore a 10 volte la complessiva superficie utile abusivamente costruita, (Consiglio di Stato, Sesta sezione, sentenza n. 5607 del 2014);
l’acquisizione al patrimonio comunale viene, peraltro, esclusa in due ipotesi: ? in casi di «accertamento di conformità», quale procedimento diretto a sanare le opere eseguite senza titolo, ma conformi alla normativa urbanistica (Consiglio di Stato, Quarta sezione, sentenza n. 5774 del 2013); nell’ipotesi in cui la costruzione abusiva sia riconducibile al concetto di pertinenza, che presuppone un’opera priva di fruizione o utilizzazione autonoma, in quanto integrata in un organismo edilizio principale (Consiglio di Stato, Sezione sesta, sentenza n. 3178 del 2014).

Fonte articolo: http://www.quotidiano.ilsole24ore.com/vetrina/edicola24web/edicola24web.html?testata=S24&edizione=SOLE&issue=20150326&startpage=1&displaypages=2

Mercato Immobiliare mai più ai livelli pre crisi

Noi stessi lo abbiamo ribadito più volte; i dati provenienti da fonti diverse e tutte autorevoli (Crif, Agenzia delle Entrate, Facile.it…) sono concordi nell’evidenziare una vera e propria inversione di tendenza e, finalmente, un barlume di speranza per il mercato immobiliare.

Complice anche l’intervento di Mario Draghi e della BCE i tassi continuano a scendere, i mutui diventano più sostenibili per chi già li possiede e più accessibili per chi vorrebbe sottoscriverne di nuovi o, ancora, per chi ha modo di rinegoziare o surrogare i finanziamenti ottenuti anni fa a condizioni ben più onerose.

Le case affittate rendono meno e allora tanti propritari le vendono immettendo sul mercato un numero maggiore di immobili rispetto a quelli presenti anni fa (anche se mediamente molto più anziani) e i prezzi di conseguenza scendono. E scendono ad un livello tale che, è bene chiarirlo, non consentiranno mai più di tornare ai livelli del pre crisi e, in particolar modo ai livelli registrati negli anni ’90.

A buttare una secchiata di acqua gelata sui molti investitori che speravano di rivedere ancora i fasti che a quei tempi viveva il mattone italiano è stata Bankitalia nel suo rapporto periodico stilato in merito al mercato immobiliare. A onor del vero, va detto, senza dubbio a pesare sulla situazione attuale sono le difficoltà lavorative che rendono, specialmente per i giovani, quasi un miraggio la possibilità di ottenere un mutuo dalle banche, ma anche il fatto che la situazione verificatasi fra la fine degli anno ’90 e la metà del primo decennio del 2000 era drogata da un sistema che si era instaurato senza una vera possibilità di mantenersi nel lungo periodo come i fatti, purtroppo, hanno dimostrato.

Fonte articolo: http://news.immobiliare.it/mercato-immobiliare-mai-piu-ai-livelli-pre-crisi-21858

Tornano gli investimenti negli immobili di lusso

Si torna a investire nel segmento del lusso, mentre gli acquisti della prima casa di pregio restano fermi. È quanto emerge dal consueto Osservatorio rilasciato dalla società Tirelli Partners, e realizzato in collaborazione con Nomisma, che si focalizza sui mercati di Milano e Roma. Nel complesso si è assistito ad un secondo semestre interlocutorio, dopo un primo semestre in ripresa.

«Il secondo semestre 2014 è stato per il mercato immobiliare delle residenze esclusive un semestre caratterizzato da una significativa ripresa della domanda per investimento - spiegano dalla società -. Restano segnali incoraggianti che riteniamo sbocceranno definitivamente nel corso del 2015». A sostenere il mercato è anche la scarsità dell'offerta: a Milano il totale delle aree di prestigio rispetto alla superficie territoriale della città infatti non arriva al 2,5%.

I sei mesi che hanno chiuso il 2014 hanno evidenziato prezzi sostanzialmente stabili anche se differenziati tra usato (+0,3%) e nuovo (-0,1%), ma sono aumentati gli sconti necessari per chiudere una vendita. Se si guarda a Milano zone come il Quadrilatero o Venezia-Duse hanno registrato perdite maggiori sul fronte dei valori. Qui si compra il nuovo in media con quasi 14mila euro al metro quadrato nella prima zona e con 12.200 nella seconda. L'usato costa rispettivamente in media 13mila euro al metro quadrato e 12.300 euro. I top prices si sono registrati proprio nella zona Venezia-Duse a quota 19.900 euro al mq, seguiti dai 18.600 euro del Quadrilatero. Segue il Centro storico con top price a 15.900 euro e la zona Magenta con 15mila euro al metro.

L'indice di assorbimento scende al 6,5% dal 7,6% del semestre precedente. Siamo lontani dal picco a quota 23% che si è registrato nel primo semestre del 2011. «Si chiude un semestre interlocutorio – commenta Gabriele Torchiani – in quanto solo la componente per investimento ha mostrato una notevole effervescenza.

Un segnale importantissimo perché parla di una ritrovata fiducia nel Paese dopo anni in cui gli investimenti immobiliari italiani venivano dirottati stabilmente all'estero». Complici della vivacità degli investimenti sono anche i terremoti valutari. L'euro così debole rende appetibile acquistare casa in Italia per la clientela americana, inglese e svizzera, che oggi hanno una moneta forte da spendere oltrefrontiera. Ecco perchè torna l'interesse di categorie di compratori che si erano allontanati dal nostro mercato.

Aumentano ancora i tempi medi di vendita che si avviano verso i due anni: 22,9 mesi per le abitazioni di lusso di nuova realizzazione e 24,1 mesi per l'usato. Solo quattro anni fa i tempi erano dimezzati rispetto agli attuali.

L'offerta è ampia, ma non tutta di buona qualità. La parte di scarso appeal è dovuta all'invecchiamento del prodotto immobiliare, al mutamento dei bisogni e alla più ampia disponibilità rispetto al passato di prodotto nuovo.

Tirelli non esclude l'effetto Expo sulla componente dell'offerta. In molti casi si sceglie di rinviare la vendita e di optare per un affitto temporaneo.

Tra le vendite di rilievo del semestre quella relativa a un attico di nuova costruzione di oltre 500 metri quadrati nel centro storico, al sesto e settimo piano con terrazzi e box, venduto per 4,5 milioni di euro, mentre in zona Magenta è stato venduto un appartamento nuovo di 350 metri quadrati al terzo piano senza terrazzo per 2,5 milioni di euro.

Fonte articolo: http://www.casaeterritorio.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2015-03-18/tornano-investimenti-immobili-lusso-162345.php?uuid=AbFZG5TL

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