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Tasse sugli immobili: anche Confedilizia chiede riduzione

“Per il settore immobiliare, come per tutta l’economia, servono segnali forti di riduzione delle tasse. È questa l’unica strada per far tornare la fiducia e, di conseguenza, far ripartire in modo strutturale crescita, lavoro e consumi”. Così il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, in una nota, commenta i dati dell’Istat sulla crescita della disoccupazione a febbraio sottolineando gli effetti negativi che la tassazione sugli immobili quasi triplicata rispetto al 2011, ha prodotto sull’intera economia“.

“Colpire in modo così pesante – come si è fatto negli ultimi tre anni – un settore che tradizionalmente rappresenta circa un quarto del Pil, che impiega oltre due milioni e mezzo di occupati, che ha riflessi diretti e indiretti su decine di settori economici, vuol dire dover mettere in conto ciò che si è poi puntualmente verificato: crollo delle compravendite; chiusura di migliaia di imprese nei tanti comparti della filiera immobiliare; conseguente perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro; caduta dei consumi dovuta all’effetto di impoverimento, stimato in circa 2.000 miliardi, prodottosi in capo ai proprietari”.

Fonte articolo: http://news.attico.it/2015/03/31/confedilizia-per-il-settore-immobiliare-servono-segnali-forti-di-riduzione-delle-tasse/

Home staging: rivalutare l'immobile per la vendita

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Da qualche anno, anche qui in Italia, possiamo usufruire di una tecnica alquanto utile in campo immobiliare. Si chiama Home Staging e si tratta di un’arte che preparare la casa in modo adeguato in vista di una vendita. Questa tecnica è nata già negli anni ’80 soprattutto negli Stati Uniti d’America per divenire poi famosa nelle nazioni del Nord Europa.

Oggi, finalmente, anche in Italia, è stata riconosciuta la sua validità e, senza poterlo negare, si sono visti gli ottimi risultati. Si parla infatti dai dati ISTAT di un incremento della velocità di vendita che arriva addirittura alle due settimane. Proprio così. Gli stessi immobili che prima, abbandonati a loro stessi, incurati e trasandati non trovavano riscontro e rimanevano per mesi appesi alla vetrina di un’agenzia immobiliare che più volte provava quasi una sorta di vergogna nel mostrarli, si sono rivelati ottimi affari in grado persino di far scaturire emozioni nell’acquirente.

 

E bastava davvero poco in certi casi. Con una minima spesa e un po’ di fantasia si ottengono grandi risultati. Non si deve mai dimenticare che l’intenzione di acquisto di una casa si perfeziona nel primo minuto di visita. Il colpo di fulmine, il primo impatto è quello che fa innamorare o rifiutare. Ovvio, dapprima l’investimento, cosa alla quale il venditore non era abituato, non era certo visto di buon occhio. Quando però si iniziò a capire che in fondo, si trattava soltanto di un investimento che permetteva così di guadagnare meglio e più presto, ecco che l’Home Staging potè fare le sue diverse entrate in scena smuovendo anche così un mercato immobiliare che quasi stava decadendo. E’ la remise in forme di una casa, come dice la famosa Paola Marella. Si va alla ricerca dell’estetica prima di mostrarla o di mostrarsi al mondo.

Si può scegliere inoltre se fermarsi ad un’home staging che si preoccupa soltanto dell’architettura dell’immobile e quindi si parla prevalentemente di restauro, o se invece si preferisce andare a toccare anche l’arredamento tenendo conto che la maggior parte delle volte un locale ammobiliato da l’idea della dinamicità, del vissuto e quindi del calore domestico piuttosto della staticità del vuoto. E’ stato per tutto questo che anche qui nel nostro Bel Paese si possono frequentare oggi anche corsi che educano e insegnano all’Home Staging e veri e propri professionisti in tale tecnica: gli home stager.

Figure di grande supporto che devono saper cogliere il desiderio del cliente, avere parecchia creatività e sposare il rinnovo ad un giusto valore economico. Ma anche architetti e arredatori si sono evoluti immettendo nella loro professione questa filosofia che non ha eguali. La filosofia migliore per far vendere casa. Un aiuto concreto che permette oltretutto di rivalutare l’immobile anche del 10-15% in più.

 

Fonte articolo: http://www.marketingimmobiliare.it/home-staging-come-leva-di-marketing/

In quale zona della città comprare casa?

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Il mercato e le imprese di settore stanno facendo di tutto per far riprendere il mattone: dai mutui a tassi agevolati, ai prezzi che continuano a scendere, in questo momento la voglia di comprare una prima casa sembra stia tornando in auge tra i giovani italiani. Così ci si mette alla ricerca, incoraggiati anche dalla bella stagione, e ci si comincia a guardare intorno. Quali sono le priorità? Una di queste è sempre la location: in quale zona della città conviene comprare?

 

 

Un noto portale americano ha stilato una serie di consigli sulle zone strategiche in cui comprare casa garantisce un valore costante, se non addirittura crescente, nel tempo e un possibile ritorno economico qualora si decidesse di rivendere. Ad esempio, comprare casa nelle vicinanze di una scuola o di un polo universitario garantisce sicuramente una vita comoda con i propri figli, nonché la possibilità di averli sempre vicini in qualsiasi momento e risparmiare sui trasporti. Nel caso delle università, l’immobile sarebbe molto vantaggioso nel momento in cui si dovesse decidere di metterlo a reddito, visto che gli studenti sono tra le categorie che maggiormente cercano casa in affitto.

Anche comprare casa vicino a un’area di verde pubblico e a luoghi per le attività all’aria aperta potrebbe essere una buona mossa: vivere lontano dallo stress quotidiano e poter uscire con la propria famiglia sono occasioni che di sicuro fanno bene alla vita personale.

Nel tempo perdono meno valore le case che offrono delle belle vedute: il mare, un lago, un parco, ma anche semplicemente un giardino o una piscina sono molto meglio che un balcone da cui si vedono solo le case degli altri vicini o una strada trafficata. Ma non basta: oltre a panorami piacevoli è importante che nella zona ci siano tutte le comodità, dai centri commerciali, alle farmacie, agli uffici per arrivare agli ospedali. Infine, il quartiere deve essere accogliente e ben gestito. È importante che si tratti di un’area in cui il vicinato è cordiale e, meglio ancora, in cui si promuovano delle attività volte a favorire una piacevole convivenza.

 

Fonte articolo: http://news.immobiliare.it/le-migliori-location-in-cui-comprare-casa-21939



Il cantiere non salva la prima casa

rotoli-e-caschetto Il trasferimento della residenza entro 18 mesi, nel Comune in cui è stata acquistata una abitazione con i benefici fiscali in materia di imposta di registro per la prima casa non è derogabile, se non per un impedimento «improvviso ed inevitabile» o da «cause di forza maggiore». A chiarirlo è la Commissione trbutaria regionale della Liguria, sezione di Genova, con la sentenza 18/1/15, depositata lo scorso 8 gennaio (presidente Soave, relatore Toppati).
Il caso
La vicenda ha inizio con una compravendita. Il contribuente aveva acquistato un immobile usufruendo delle agevolazioni prima casa, ma non aveva rispettato il termine di 18 mesi fissato dalla legge per trasferire la residenza nel Comune in cui è ubicato l’immobile. Il contribuente si era difeso sostenendo la non perentorietà del termine di 18 mesi e invocando, quale termine di decadenza, quello previsto dalla normativa sull’imposta di registro per l’accertamento d’ufficio. Inoltre, aveva addotto quale motivo per il mancato trasferimento, il ritardo verificatosi nei lavori di ristrutturazione.
A seguito dell’accoglimento del ricorso da parte del collegio di primo grado, l’agenzia delle Entrate aveva presentato ricorso in appello, vincendo la controversia. Le agevolazioni prima casa consistono nella possibilità di ottenere una riduzione delle imposte da pagare al momento dell’acquisto di un immobile (attualmente l’imposta di registro è del 2 per cento al posto del 9 per cento). Al fine di usufruire di queste agevolazioni, l’immobile deve essere ubicato nel territorio del Comune in cui l’acquirente ha, o stabilisca entro 18 mesi dall’acquisto, la propria residenza. La dichiarazione di voler stabilire la residenza nel Comune dove è situato l’immobile acquistato deve essere resa dall’acquirente nell’atto di acquisto.
La decisione
Con la sentenza in esame, la Ctr ha anzitutto chiarito, che il termine di 18 mesi deve considerarsi perentorio e che il richiamo al termine triennale dell’accertamento d’ufficio nulla ha a che vedere con la fruizione dell’agevolazione in questione (come precisato nell’ordinanza della Cassazione 6834/2013 e nella sentenza 10807/2012, richiamate dalla Ctr).
Come peraltro indicato anche dall’agenzia delle Entrate, le circostanze impeditive al trasferimento della residenza nel Comune di ubicazione dell’immobile possono essere eccepite solo se improvvise e inevitabili e solo se non potevano essere note al momento della stipula dell’atto di acquisto.
I lavori di recupero
Nel caso di specie la commissione ha osservato che, trattandosi dell’acquisto di un immobile di campagna non abitabile a causa dei lavori da sostenere, l’acquirente avrebbe già dovuto sapere dell’impossibilità a rispettare il termine perentorio, pertanto non avrebbe dovuto richiedere l'’applicazione delle agevolazioni.
La commissione, pertanto, non ha riconosciuto il carattere di «imprevedibilità» al mancato trasferimento della residenza in virtù delle condizioni in cui si trovava l’immobile al momento dell’acquisto, né ha riconosciuto alcuna causa di forza maggiore. Pertanto, accogliendo il ricorso dell’ufficio, ha stabilito la decadenza dall’agevolazione del contribuente.

Fonte articolo: http://www.quotidiano.ilsole24ore.com/vetrina/edicola24web/edicola24web.html?testata=S24&edizione=LUNEDI&issue=20150330&startpage=1&displaypages=2



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