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Al via REbuild per rilanciare l'immobiliare italiano

Oggi e domani si svolgerà al Palazzo Congressi di Riva del Garda REbuild, convention nazionale sull’innovazione della riqualificazione e gestione immobiliare.


Giunta alla IV edizione e organizzata da Habitech - Distretto Tecnologico Trentino – e Riva del Garda Fierecongressi, REbuild porrà all'attenzione degli addetti ai lavori tematiche fondamentali come la deep renovation, la rigenerazione urbana o la digitalizzazione dell'edilizia, per spiegare quali importanti possibilità si nascondono dietro la riqualificazione degli edifici.

"Con oltre 18 milioni di abitazioni che necessitano una riqualificazione, il nostro Paese ha il secondo patrimonio immobiliare più vecchio al mondo, inadeguato dal punto di vista energetico, estetico, funzionale, ambientale e della sicurezza" sottolinea Thomas Miorindirettore di Habitech e ideatore dell’evento.
La riqualificazione è la strada per far recuperare valore all'immobile, per rilanciare l'economia e l'occupazione del settore e per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni che ci pone l'Europa entro il 2050. Farlo ad un tasso di un'abitazione al minuto, per i 18 milioni di minuti che ci dividono dal 2050, richiede un ripensamento delle tecnologie e della filiera ma soprattutto dei processi finanziari ed amministrativi”.


Le risorse per far partire il mercato? Sono già tutte su tavolo, basta saperle sfruttare. La vetustà del patrimonio italiano costa ogni anno alle famiglie 42 miliardi di Euro per una media di 1.650 Euro ad abitazione, dovuti alla sola spesa corrente dei consumi energetici e a cui si aggiungo le necessità di manutenzione straordinaria delle strutture.


Si parlerà di
- riqualificazione radicale, meglio nota come deep renovation, attraverso casi eclatanti come quello condotto in Olanda, dove in soli 10 giorni è stato possibile trasformare un'abitazione usurata e poco efficiente dal punto di vista energetico in una casa con bollette azzerate e garantite per trent'anni;
- rinnovamento delle infrastrutture in grado di agevolare la rigenerazione urbana a partire dalle vie di comunicazioni, fondamentali per avviare nuove fasi di sviluppo, alle nuove tecniche di riqualificazione ad edificio occupato, evitando agli abitanti di dover lasciare la propria casa per agevolare gli interventi, alla riqualificazione modulare e ad esempi di realizzazione di hotel diffusi passando attraverso il coinvolgimento della popolazione.


Ma REbuild 2015 sarà anche occasione per raccontare come le nuove tecnologie stanno radicalmente modificando gli approcci nei processi di realizzazione degli edifici grazie all'utilizzo di droni e realtà aumentata, nella gestione dei consumi attraverso la connessione degli oggetti, e nell'interazione tra l'utente e gli spazi urbani.


Fonte articolo: http://www.edilportale.com/news/2015/06/aziende/rebuild-2015-al-via-la-convention-nazionale-sull-innovazione-della-riqualificazione-e-gestione-immobiliare_46554_5.html



Il nuovo APE slitta al 1° Ottobre

L'obbligo di compilare l'Attestato di prestazione energetica degli edifici secondo le nuove linee guida predisposte a livello nazionale scatterà il 1° ottobre prossimo. Così ha deciso dalla Conferenza Unificata che ha dato il via libera definitivo, dopo un lungo lavoro di confronto e limatura, al decreto che detta le modalità per la certificazione in edilizia in attuazione alla Direttiva 2010/31/UE e agli schemi di relazione tecnica di progetto.

 

L'ultima data proposta dal Mise era quella del 1 agosto: alla fine, però, si è preferito accogliere almeno in parte la richiesta avanzata dalle Regioni, dietro la motivazione di consentire ai tecnici abilitati al rilascio dell'Ape di prendere confidenza con i nuovi software. Il decreto Ape dovrà comunque essere pubblicato in Gazzetta entro il 28 giugno, pena la mancata chiusura da parte dell'Europa della procedura di infrazione aperta a carico dell'Italia e l'impossibilità per il nostro Paese di utilizzare i fondi strutturali della programmazione 2014-2020.


Stessa situazione vale anche per il Decreto (parallelo) sui requisiti minimi di efficienza energetica per gli immobili, che ha avuto l'ok il 25 marzo dalla Conferenza Unificata, ma non è ancora uscito stato pubblicato in via ufficiale. Anche per questo, la data di entrata in vigore (fissata al 1° luglio) potrebbe slittare a inizio ottobre.


Sotto l'aspetto pratico, la grande novità in arrivo con le linee guida varate la scorsa settimana, è che da ottobre tutte le Regioni (con l'eccezione delle Province Autonome) utilizzeranno uno stesso sistema per classificare la performance energetica dell'edificio. E questo nonostante, sulla carta, la clausola di cedevolezza lasci comunque liberi i territori di agire con propri sistemi locali a patto di aver recepito con atti propri la direttiva comunitaria. «Alla fine, ha prevalso una scelta di omogeneità – commentano dal Mise – che va nella direzione di offrire ai proprietari di casa e agli acquirenti un'unica scala di confronto, comparabile, in tutta Italia».


L'Ape, rispetto ad oggi, prenderà in esame le prestazioni dell'immobile anche per il raffrescamento estivo, oltre che per il riscaldamento invernale e la produzione di acqua calda sanitaria. Le classi saranno dieci (dalla migliore o A4 alla peggiore o G) e verranno determinate non più secondo il parametro dell'Epi limite, bensì in funzione del rapporto fra la prestazione di un edificio e quello di un fabbricato di riferimento. Se per gli edifici nuovi i parametri di riferimento (l'indice di prestazione media) sono già disponibili, per quelli esistenti l'Enea avrà 18 mesi di tempo dall'entrata in vigore del decreto per predisporli. 


Il nuovo attestato conterrà infine consigli e raccomandazioni su quali interventi mettere in atto per migliorare l'efficienza del fabbricato nel modo più economico possibile. Dopo l'entrata in vigore, sarà anche creata una banca dati a livello nazionale degli attestati (Siape), che consentirà di tracciare nel tempo uno quadro chiaro del costruito in Italia.


Fonte articolo: quotidiano condominio, ilSole24Ore

 

Perchè è saltata la Riforma del Catasto?


Tanto tuonò che non piovve. La Riforma del Catasto rischia di saltare, o come minimo di ritardare ancora. In teoria previsto per oggi, il secondo e determinante decreto attuativo della delega fiscale in tema di immobili non arriverà invece in Cdm.

bloccarlo, a pochi giorni dalla scadenza della delega (il 27 giugno), il putiferio creato dalle simulazioni approntate dall’Agenzia delle Entrate. Pare che le rendite si impennino arrivando a cifre folli, con conseguenti tasse supplettive e maggiorative.

 

In realtà, se le rendite aumentano, le aliquote di Imu e Tasi dovrebbero scendere: come tradurre il tutto nella nuova Local Tax non è dato sapersi, ma nel frattempo meglio temporeggiare.


I calcoli delle Entrate che hanno fatto saltare il banco. Secondo i primi calcoli – elaborati dalla Uil-Servizio politiche territoriali in base proprio al possibile algoritmo messo a punto dall’Agenzia delle entrate – i valori degli immobili ottenuti applicando la nuova formula decollano ovunque, sia in centro che in periferia, nonostante lo sconto del 30%, inserito nel decreto per attutire i rialzi.
Le più tartassate – guarda un po’ – sarebbero proprio le abitazioni oggi classificate come economiche e popolari (A3 e A4), soprattutto se ubicate nei centri storici. Esempi: a Napoli il valore di una casa popolare in centro sale di sei volte. A Roma di quattro. A Venezia di cinque.


La Riforma del Catasto sulla carta. Il dlgs sulla riforma del catasto fabbricati, attuativo dalla legge n. 23/2014 e all’esame del consiglio dei ministri di oggi, prevede che il valore patrimoniale degli immobili sarà determinato dall’Agenzia delle entrate (divisione ex Territorio) mediante stima diretta, con processi uniformi a livello nazionale e con parametri specifici per ciascuna categoria catastale, elaborati da Sose.
Le funzioni statistiche (cioè il rapporto tra valori di mercato e le caratteristiche dei fabbricati) e i relativi ambiti di applicazione, validati dalle commissioni censuarie, saranno adottati con decreti del Mef. Alla procedura collaboreranno i comuni.


Fonte articolo: http://www.comuni.it/2015/06/fisco-choc-salta-riforma-catasto-oggi-cdm-chiarificatore/



Nuovo Albo Geometri idonei alla valutazione immobiliare

Valutazione immobiliare e due diligence ad appannaggio dei Geometri qualificati. Parte infatti l’albo nazionale dei Geometri libero professionisti qualificati nella valutazione e nella due diligence nel settore degli immobili con la pubblicazione del nuovo sito dedicato.

L’Associazione Notarile delle Procedure Esecutive (ANPE) e il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri laureati (CNGeGL) hanno infatti firmato un protocollo d’intesa per riorganizzare la presenza dei geometri sull’intero territorio nazionale, con “un elenco di geometri liberi professionisti qualificati nella valutazione immobiliare, che sarà disponibile a richiesta degli interessati o dei roganti”.

Obiettivo dichiarato di questa importante iniziativa per la professione di Geometra è di garantire “certezza, legalità, trasparenza, professionalità ed affidabilità in tutte le relative fasi nell’ambito della circolazione degli immobili”.

Ma chi sono tali geometri qualificati e libero professionisti a cui il protocollo si riferisce? Innanzitutto, tutti i geometri iscritti all’Albo e che abbiano conseguito in maniera continuativa alla loro formazione professionale. Sarà lo stesso CNGeGL a verificare il possesso di una “speciale qualifica” in grado di “assicurare l’idoneità nella valutazione immobiliare” da parte dei geometri stessi (qualifica Rev del TEGoVa o ISO 17024).


Tale processo passerà preliminarmente per una fase iniziale e transitoria, nella quale, invece, tali verifiche saranno messe in atto direttamente dal Collegio di appartenenza del professionista, attraverso l’utilizzo del sito web dedicato a questa iniziativa (www.anpe.cng.it), un portale di informazioni, che testimonia la direzione del Consiglio Nazionale di rendere sempre più incisiva e semplificata la comunicazione, compresa quella tra gli addetti ai lavori.
Nel sito saranno reperibili tutte le informazioni utili: la procedura di invio delle domande per l’ottenimento dell’iscrizione e del relativo rinnovo, nonché l’anagrafe dei professionisti qualificati, ecc.


“È un ulteriore contributo che la categoria dei Geometri Italiani", spiega il presidente nazionale CNGeGL Maurizio Savoncelli, "utile a migliorare e a qualificare un settore molto delicato, quale quello delle procedure di esecuzione immobiliare. Una attività che rafforza la stretta collaborazione e sinergia con il mondo del notariato e l’ambito della giustizia civile, dove i geometri storicamente svolgono un ruolo strategico”.


Fonte articolo: http://www.geometri.cc/valutazione-immobiliare-albo-nazionale-dei-geometri-qualificati-anpe-cngegl.html

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