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Crisi alle spalle, compravendite in aumento del 6%



"Il mercato immobiliare italiano si è lasciato alle spalle la pesante crisi degli ultimi sette anni ma la risalita sarà lenta e non priva di insidie". È lo scenario che traccia Nomisma nell'Osservatorio sul mercato immobiliare presentato oggi 25 novembre a Milano in collaborazione con Intesa Sanpaolo Private Banking.


In attesa dei dati ufficiali dell'Agenzia delle Entrate sul terzo trimestre che saranno diffusi la prossima settimana, l'istituto bolognese stima compravendite residenziali in crescita del 6% a fine anno. E prezzi delle case ancora in calo del 2,5% su base annua, ma che dovrebbero fermare la discesa dal 2016. Restano più marcati i cali delle quotazioni (e le prospettive di risalita) sul fronte uffici (-3,4%) e negozi (-2,6%).



Secondo Nomisma, "si rafforzano i segnali di miglioramento del mercato immobiliare, che si erano delineati a partire dalla seconda parte del 2014, anche grazie a un quadro macroeconomico sicuramente più favorevole, seppure non si tratti di dinamiche eclatanti". 


Viene sottolineato come le mutate condizioni congiunturali hanno fatto riemergere una domanda mai sopita ma che ha ancora bisogno di sostegno: circa il 75% delle famiglie italiane che cercano casa potrà infatti procedere all'acquisto solo grazie il sostegno economico da parte delle banche. Le condizioni macroeconomiche "indubbiamente favorevoli" non sono infatti "sufficienti per alimentare un percorso di risalita non assistita". Con la quota di transazioni senza ricorso al credito è scesa nel 2015 al di sotto del 45%.


La risposta del sistema bancario all'impennata delle richieste non è mancata. L'incremento delle erogazioni per l'istituto bolognese è risultato eclatante, "seppur di gran lunga inferiore rispetto ai dati diffusi anche da autorevoli istituzioni nel corso dell'anno".
Più nel dettaglio, "il capitale erogato alle famiglie per i mutui nei primi sei mesi del 2015, al lordo delle iniziative di portabilità, è stato di 17,3 miliardi con un incremento di 53 punti percentuali sul primo semestre del 2014 e di 34 sul semestre precedente. Per la seconda parte dell'anno le previsioni ammontano a 21 miliardi di euro". Con un progressivo consolidamento nei prossimi anni.


Nomisma sottolinea però anche che rimangono alcune incognite soprattutto legate a persistenti situazioni critiche legate al peso dei crediti deteriorati. Ma anche al rischio di "iniziative di dismissione massiva di asset immobiliari a garanzia di crediti pesantemente svalutati accentuino ancora una volta la pressione ribassista dei prezzi".


"Analizzando le 13 città monitorate – comunica Nomisma – la crescita dei livelli di attività è risultata uniforme e diffusa sia per le residenze che per gli immobili ad uso produttivo. La maggiore rigidità dei prezzi nel corso della crisi si riflette nell'andamento anticipatorio delle quantità rispetto ai valori, con un ritardo dei secondi che tende ad ampliarsi nel tempo". In ambito residenziale, "l'offerta continua a crescere nei semicentri e nelle periferie mentre si conferma stabile nelle zone di pregio e nei centri".


Anche il mercato degli affitti si conferma abbastanza uniforme in un confronto delle zone urbane ed è "interessante notare come nelle zone di pregio e nei centri la domanda di acquisto di case che non viene soddisfatta dagli immobili presenti sul mercato sembra orientarsi verso la locazione, in attesa di un miglioramento delle condizioni di accessibilità, oltre che di qualità".
Il rendimento
medio lordo annuo da locazione delle abitazioni si è attestato al 5,1% in linea con quello degli uffici (5%).
Si conferma elevato –7,3% annuo – il rendimento medio rilevato da Nomisma per i negozi.


Sul fronte "Corporate", "l'esposizione verso il sistema bancario induce a ritenere che la ripresa non possa dirsi pienamente consolidata, anche se dai numeri parrebbe robusta. Da parte degli operatori prevale un giudizio stabile rispetto alle quantità immesse nel corso dell'anno sul mercato, mentre la domanda è risultata ancora in calo, anche se non sono mancate indicazioni di assestamento. L'offerta si presenta stabile con l'eccezione dei centri città dove invece è in crescita".


In ultimo, Nomisma evidenzia come negli anni Duemila furono gli strumenti di investimento italiani ad alimentare e dare robustezza alla crescita del comparto; al momento l'Istituto bolognese non vede le condizioni per individuare "chi possa rilevare il testimone dagli operatori opportunistici esteri e dare continuità alla fase espansiva in atto".


Oggi più che mai va segnalata "una forte correlazione tra le dinamiche del settore immobiliare e le scelte allocative delle banche, per cui nel momento in cui ci dovesse essere una conferma della tendenza espansiva dal punto di vista del credito ci saranno segnali di irrobustimento della crescita per quanto riguarda il settore immobiliare". I segnali di miglioramento dati dall'aumento delle compravendite sono però da inquadrare in "una fase di incertezza che si innesta dopo una crisi molto lunga in cui le famiglie hanno pesantemente risentito della doppia ondata recessiva, e quindi la connotazione di questa nuova fase espansiva sarà la fragilità".


Fonti articolo: http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2015-11-25/nomisma-crisi-immobiliare-spalle-ma-risalita-sara-lenta-compravendite-rialzo-prezzi-ancora-giu-105942.php?uuid=AC3clzgB&refresh_ce=1

http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/cuoridenari/extra/mattone-italiano-nomisma-crisi-121701-gSLAYmbZRB

 

Dopo oltre 4 anni l'edilizia torna a crescere


Dopo 54 mesi di crisi ininterrotta, il settore delle costruzioni registra un’inversione di tendenza: sono tornati i segni positivi per la produzione che, a settembre 2015, mostra una crescita dello 0,4%, e per l’occupazione che al secondo trimestre 2015 fa rilevare un aumento del 2,3%, pari a 34.000 occupati in più nell’ultimo anno.


I dati arrivano da una rilevazione di Confartigianato, che coglie i primi tenui segnali di "risveglio" del settore delle costruzioni.

 

 

L’occupazione torna a crescere.
La crescita dell’occupazione arriva dopo quasi 5 anni di gravi difficoltà - spiega Confartigianato - che hanno provocato la perdita di 378.000 addetti. Gli aumenti più marcati di occupati, pari al +3% nell’ultimo anno, si registrano nelle regioni del Nord e nel Mezzogiorno. 
Rimane critica, invece, la situazione del mercato del lavoro nel Centro, dove l’occupazione in edilizia fa segnare una contrazione di un ulteriore 0,3%.


Crescono i settori dei prodotti per l’edilizia.
Segnale positivo arriva anche dalla filiera manifatturiera di 20 settori che forniscono prodotti per l’edilizia dove la produzione a settembre cresce del 4,6%, anche se persiste un calo del 3,2% nel totale dei primi 9 mesi del 2015.


Diminuisce la spesa in opere pubbliche.
Ma insieme a queste indicazioni, Confartigianato mette in evidenza una forte diminuzione della spesa in opere pubbliche (fabbricati, strade e altre opere del genio civile, quali porti, condotte, opere per la difesa del suolo, linee ferroviarie, ecc): nella media del quinquennio 2010-2014 è stata pari a 24.762 milioni di euro, vale a dire 5.092 milioni in meno (-17,1%) rispetto alla media dei 29.854 milioni tra il 2005 e il 2009. Nel 2014 gli investimenti delle Amministrazioni pubbliche in costruzioni sono crollati a 20.864 milioni di euro.


La strada per il recupero è lunga e impervia: basti dire che i livelli di produzione delle costruzioni di settembre 2015 sono inferiori del 28,9%rispetto a quelli dello stesso mese del 2011 e addirittura inferiori del 41,8% rispetto ai massimi di settembre 2007.


Per uscire dal tunnel: i bonus per l’edilizia.
“La spinta per uscire dal tunnel della crisi - sottolinea Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato - può arrivare su due fronti. Da un lato con i bonus per le ristrutturazioni edili e la riqualificazione energetica degli edifici previsti dal Governo nella Legge di Stabilità che consentono di raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari”.


La Riforma degli appalti.
“Il secondo fattore di stimolo per il settore delle costruzioni - prosegue Fumagalli - è rappresentato dalla Riforma del Codice degli Appalti approvata dalla Camera il 17 novembre. La Riforma recepisce le sollecitazioni di Confartigianato per valorizzare il ruolo delle micro e piccole imprese, contribuire a risolvere il grave problema dei ritardi di pagamento, semplificare le norme sulla materia, garantire trasparenza nella filiera degli appalti. Confidiamo - conclude Fumagalli - nella rapida e definitiva approvazione della riforma da parte del Senato e ci auguriamo che i decreti di attuazione tengano nel debito conto tutti i criteri introdotti dal Parlamento”.


Fonte articolo: http://www.edilportale.com/news/2015/11/mercati/costruzioni-confartigianato-primi-segnali-positivi-dopo-5-anni-di-crisi_49042_13.html

L'appuntamento con la Tasi e le aliquote dei Comuni

Mentre l’attenzione viene catalizzata dall’addio alla Tasi sulla prima casa e dallo stop agli aumenti delle imposte locali – destinati a scattare dal 2016 – sarà bene non perdere di vista l’appuntamento del 16 dicembre. Data in cui più di 25 milioni di proprietari sono chiamati a versare il saldo di Imu e Tasi per il 2015. E la notizia è che per il quarto anno di fila il conto sarà mediamente più caro di quello pagato l’anno scorso.


Su 19,8 milioni di abitazioni principali l’aliquota media della Tasi applicata dai Comuni italiani cresce dell’11% rispetto al 2014, passando dall’1,88 al 2,09 per mille. 

Per una casa con una rendita catastale di 600 euro significa pagare 211 euro anziché 189, senza considerare eventuali agevolazioni, che potrebbero alleviare l’esborso ma che sono obbligatorie solo oltre il 2,5 per mille.
I dati sono stati rilevati dal Caf Acli per Il Sole 24 Ore del lunedì analizzando le delibere sul sito delle Finanze, e dimostrano come sulle prime case si concentrino i maggiori rincari in percentuale. Di fatto, sugli altri immobili, l’aumento medio annuo è nell’ordine del 2%, con una punta del 2,4% sulle case sfitte: per l’alloggio dell’esempio di prima l’esborso per Imu e Tasi passa da 935 a 990 euro.


I ritardatari. 
Nel calcolo delle aliquote “fanno media” anche le delibere approvate da 866 Comuni dopo il 30 luglio. Per renderle applicabili al Senato è stato introdotto un emendamento al Ddl di Stabilità, che però non dovrebbe essere confermato alla Camera. La situazione, quindi, resta incerta. 


La maggior parte delle delibere tardive sono in aumento, ma non è sempre così. Tra i nove capoluoghi ritardatari, ad esempio, Andria, Matera e Terni hanno alzato le aliquote, mentre Lanusei le ha ridotte.
L’effetto finale delle decisioni 2015, quindi, potrà essere valutato solo a consuntivo. Anche se l’Ifel ne dà, per ora, una misura contenuta: "La nostra stima è che i rincari avranno effetto per 190 milioni di euro e gli sconti per 60, con un aumento effettivo di 70 milioni", afferma Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e delegato Anci per la finanza locale.


Gli sconti modesti.
"Al di là delle incertezze e degli aumenti, colpisce la scarsa differenziazione tra un tipo di fabbricato e l’altro", commenta Paolo Conti, direttore del Caf Acli. "Dove il prelievo è più elevato – prosegue – tende a esserlo su tutti gli immobili, come succede in genere nelle città sopra i 50mila abitanti. Ma ciò dimostra il fallimento del federalismo, perché significa che le condizioni di finanza locale o i valori catastali impediscono di articolare una vera politica fiscale".


Anche quando gli amministratori hanno voluto usare la mano leggera, si vede tutta la difficoltà di introdurre sconti robusti. Sulle case in uso gratuito ai figli le aliquote medie crescono dello 0,3%, mentre sugli affitti concordati scendono dell’1,1%: troppo poco per ridare appeal a questa formula contrattuale, che va anche incontro agli inquilini a basso reddito. E non è un caso che proprio per i canoni agevolati il Senato abbia inserito nel Ddl di Stabilità per il 2016 uno sconto del 25% su Imu e Tasi.


"Siamo soddisfatti che la maggioranza, insieme a gran parte dell’opposizione, abbia finalmente inserito la riduzione del prelievo sugli affitti per il 2016 tra le proprie priorità – osserva Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. "In questo senso giudichiamo positivamente, anche se si potrebbe fare di più, e con oneri ridottissimi, la riduzione del 25% della tassazione delle locazioni a canone concordato, che fino a quattro anni fa in molte città erano esenti da Ici o tassate con aliquote dell’1 o 2 per mille".


Le distorsioni. 
Alcuni dei Comuni che hanno aumentato la tassazione finora l’hanno fatto usando la maggiorazione Tasi dello 0,8 per mille introdotta per finanziare le detrazioni sulla prima casa. Maggiorazione che sarà mantenuta anche nel 2016, nonostante l’eliminazione del prelievo sulle abitazioni principali. "A ben vedere questa componente andrebbe eliminata, visto che finora era, per legge, utilizzabile solo per finanziare detrazioni sulla prima casa", rileva Spaziani Testa.


Il risultato indiretto, invece, è che chi alzato il prelievo nel 2015 vedrà in qualche modo consolidata la propria posizione nel 2016. Osserva Castelli: "Stiamo tornando a un sistema in cui lo Stato trasferisce risorse ai Comuni. Attenzione, però, perché si rischia di premiare chi ha alzato le tasse sulla prima casa, che si vedrà rimborsato tutto il maggior gettito, e non chi le ha contenute. Se si sceglie la finanza derivata, andrà studiato un meccanismo che permetta di legare i trasferimenti alla buona amministrazione, e non al livello di pressione fiscale».


Fonte articolo: Il Sole24Ore vetrina web.

Stabilità: gli emendamenti "casa" passati al Senato

La riduzione da 100 a 40 milioni nel 2016 e a 70 milioni nel 2017 del taglio ai Caf. L’aumento al 5% dell’Iva per alcune prestazioni soci-sanitarie fornite dalle coop sociali (gettito di circa 34 milioni l’anno). Esenzione dall’Iva per gli agricoltori con un volume d’affari inferiore a 7mila euro. Allargamento delle maglie del Fondo di garanzia per le Pmi per consentirne l’accesso alle imprese dell’indotto Ilva. Destinazione di 160 milioni all’Emilia Romagna e di 30 milioni alla Lombardia per la ricostruzione post terremoto.


Sono questi gli ultimi correttivi alla Legge di Stabilità approvati dalla commissione Bilancio del Senato nella notte tra mercoledì e ieri e confluiti nel maxi-emendamento su cui in serata il Governo, dopo alcuni ritardi contro i quali si è scagliata l’opposizione, ha posto la fiducia che sarà votata oggi dall’Aula di Palazzo Madama. Con conseguente primo via libera alla manovra che da lunedì approderà alla Camera dove saranno affrontati importanti nodi rimasti in sospeso: dalla sicurezza al pacchetto sud fino alle Province e alle pensioni.


Le misure del pacchetto casa.
1. Approvato dalla Commissione anche il ritocco che sul versante della tassazione della casa “salva” le delibere comunali adottate tra fine di luglio e fine settembre (ma con decorrenza 2016) lasciando il nodo del saldo del 16 dicembre per Imu e Tasi e non escludendo così un possibile pagamento della differenza con un conguaglio il prossimo anno. Un’eventualità che non piace però al Governo. Anche per questo l’ingresso del ritocco nel maxiemendamento è rimasto fino alla fine in bilico.


2. Non pagano i separati: si deve considerare come prima casa, e quindi esente dalla Tasi, la casa coniugale assegnata al coniuge in caso di separazione, divorzio o annullamento del matrimonio; gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite a prima casa dai soci; gli alloggi sociali; gli immobili posseduti dal personale delle forze armate.


3. Raddoppia il bonus mobili (la detrazione si calcola non più su 8mila euro ma su un massimo di 16mila euro), purché avvenga per la prima casa di proprietà della coppia, anche di fatto (non è stato approvato un emendamento che estendeva il bonus alle coppie in affitto).


4. Affitti in nero: arriva una stretta sui proprietari che fanno pagare ai propri inquilini una quota dell'affitto "superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato". Qualsiasi accordo in questo senso è nullo ed entro sei mesi dalla riconsegna dell'abitazione al proprietario, il conduttore può farsi restituire le somme in più pagate.


5. Il canone Rai si pagherà in 10 rate nella bolletta della luce. Nel 2016 però, per via dei tempi tecnici di adeguamento dei sistemi di fatturazione, il primo versamento avverrà «cumulativamente» dal primo luglio 2016. Sale ad 8.000 euro (dai 6.700 attuali) la soglia di reddito per l'esenzione del canone Rai a favore degli ultra 75enni.


Fonti articolo: Il Sole24Ore vetrina web;

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-19/le-misuretassa-casa-094815.shtml?uuid=ACNfIIdB&nmll=2707#navigation

Legge di Stabilità verso l'approvazione: il pacchetto casa

Un'ultima maratona notturna per consegnare questa mattina il testo all'Aula di Palazzo Madama che entro sabato (probabilmente già domani) darà il suo primo via libera al testo con il ricorso da parte del Governo alla fiducia. La blindatura sarà autorizzata oggi dal Consiglio dei Ministri.


Stop alle tasse sulla casa per i separati che lasciano l'abitazione principale all'ex coniuge, per le forze dell'ordine trasferite e per gli alloggi sociali.



Stretta contro gli affitti in nero che rende "nullo" dal 2016 a ogni accordo che preveda che il canone sia superiore a quello registrato (entro 30 giorni dalla stipula del contratto) con la possibilità per affittuari di chiedere alla riconsegna dell'immobile «la restituzione» delle maggiori somme corrisposte.

Ripristino del tetto di 1.000 euro per l'utilizzo del contante per i money transfer. Innalzamento per gli “over 75” dagli attuali 6.700 euro a 8mila euro della soglia di esenzione dal canone Rai, che per gli altri utenti dovrà essere pagato in 10 rate con le bollette elettriche bimestrali e sarà accompagnato da un meccanismo rafforzato di incroci dei dati tra Anagrafe tributaria, Authority per l'energia, Viminale e Comuni. il canone per il servizio radiotelevisivo sarà addebitato «sulle fatture emesse dall'impresa elettrica aventi scadenza del pagamento immediatamente successiva alla scadenza delle rate», con scaglionamento da gennaio a ottobre. 
Per via dei tempi tecnici di adeguamento dei sistemi di fatturazione per il 2016 il primo versamento delle rate scadute avverrà "cumulativamente" dal primo luglio 2016.

Ripristino al 22% dell'Iva sul pellet che il testo originario della Stabilità aveva fatto scendere al 10%.


Ok allo stop della tassa sulla prima casa per i proprietari che la danno in uso gratuito a parenti fino al secondo grado disabili, allo sconto Imu del 25% per i proprietari di una seconda casa messa in affitto a canone concordato e all'estensione dell'imposta agevolata di registro al 2% per l'acquisto della prima casa anche a chi al momento del rogito possieda già un immobile ma lo vende entro un anno. 


Stop Tasi per case in comodato d’uso ai figli. 
L'intesa sullo sconto Imu prevede in particolare che la somma delle aliquote dell'Imu e della Tasi non possa superare il 4 per mille, ed è stato recepito in un emendamento delle relatrici Federica Chiavaroli (Ap) e Magda Zanoni (Pd), con una copertura finanziaria di 80 milioni di euro.
Un altro punto d’intesa tra maggioranza e opposizione trasformato in emendamento oggi approvato dalla commisisone prevede la cancellazione della Tasi anche per le case date in comodato d'uso ai figli (o ai genitori), ma con una limitazione: varrà per un solo immobile, con esclusione di ville e castelli. L’emendamento in materia prevede che il proprietario, per poter usufruire dell'agevolazione, non debba possedere un altro immobile ad uso abitativo in Italia. Inoltre nel 2015 deve aver abitato nella casa che intende cedere al parente in linea retta entro il primo grado. In pratica, la casa ceduta al figlio viene "trattata" dal punto di vista fiscale, come prima casa anche se il proprietario non vi risiede.


Fonte articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-19/casa-niente-tassa-i-separati-091644.shtml?uuid=ACr2wEdB;

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-19/legge-stabilita-oggi-aula-senato-governo-si-prepara-fiducia-091337.shtml?rlabs=2;

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-17/stabilita-sconto-imu-25percento-case-affittate-canone-concordato-095616.shtml?uuid=ACayYjbB.

Agevolazioni per immobili a canone concordato e in comodato

Arrivano i nuovi sconti per le tasse sul mattone, che premiano soprattutto il "canone concordato", cioè gli affitti “calmierati” presenti nelle grandi città, mentre rischiano di lasciare all’asciutto la maggioranza delle case date in comodato gratuito a figli e genitori.


Completano il pacchetto, contenuto negli emendamenti delle relatrici (Madga Zanoni del Pd e Federica Chiavaroli di Alleanza Popolare), una maggiore flessibilità per l’Iva agevolata al 2% per l’acquisto di una nuova prima casa, che potrà scattare anche se non è stata prima ceduta quella vecchia a patto che la vendita arrivi entro un anno, e due mini-ampliamenti di sconti già previsti: le esenzioni per le cooperative edilizie saranno applicate anche alle case concesse a studenti universitari che siano soci assegnatari della coop, anche se non la loro residenza è altrove, mentre gli sconti per l’edilizia popolare si applicheranno anche alle aziende in house del settore per allinearsi a tutte le situazioni locali.

Questi due ultimi passaggi, comunque, sono pesi piuma dal punto di vista dei conti, perché valgono in tutto una decina di milioni di euro all’anno, mentre il cuore dei nuovi interventi è dedicato ad affitti concordati e case in comodato.


Sul primo aspetto, che riguarda circa 400mila immobili concessi a canone calmierato nelle città "ad alta tensione abitativa", il correttivo promosso da Confedilizia e accolto dalle relatrici è lineare, e prevede un tetto al 4 per mille per la somma di Imu e Tasi. In questo modo, i canoni concordati recuperano il vantaggio fiscale che era stato azzerato negli ultimi tre anni quando, con il passaggio dall’Ici all’Imu e la riduzione delle agevolazioni d’imposta sugli affitti, il conto a carico dei proprietari era cresciuto anche di dieci volte. 


Tra Imu/Tasi al 4 per mille e cedolare sugli affitti scesa al 10%, torna la convenienza fiscale che permette al proprietario di rinunciare al canone di mercato senza andare in perdita, e quindi torna la possibilità pratica di utilizzare uno strumento molto utile per le famiglie a basso reddito.


Ancora più ampia è la platea di chi guarda alla manovra per capire la sorte fiscale delle case concesse in comodato, una condizione che secondo l’Istat riguarda l’8% degli italiani.
Da questo punto di vista, però, le notizie non sono buone, perché la manovra prevede l’esenzione per le case non di lusso (cioè fuori dalle solite categorie catastali A/1, A/8 e A/9) con contratto di comodato registrato, ma la lega a due condizioni che rischiano di escludere la stragrande maggioranza dei potenziali interessati: per evitare l’imposta, infatti, il "comodante", cioè chi concede l’immobile gratuitamente ai figli o ai genitori, deve aver utilizzato la casa in questione come abitazione principale nel 2015, e non deve possedere alcun altro immobile abitativo in tutta Italia.


Oltre che per evitare costi eccessivi al bilancio pubblico, questi parametri nascono dall’esigenza di evitare un utilizzo elusivo del canone concordato, ad esempio per tenere le tasse lontane dalle seconde case al mare o in montagna concedendole sulla carta in comodato gratuito al figlio. Scritti così, però, i vincoli sembrano andare parecchio oltre, e finiscono per concedere l’esenzione solo a chi esce da casa propria per darla ai figli o ai genitori, e va ad abitare in affitto non potendo possedere «un altro immobile ad uso abitativo in Italia». 


Se il correttivo arriverà in questi termini fino alla Gazzetta Ufficiale, rischia di far cadere anche le agevolazioni fiscali finora concesse dai Comuni ai comodatari; le regole attuali, infatti, prevedono per i sindaci la possibilità di assimilare all’abitazione principale le case concesse in comodato a figli e genitori purché l’Isee famigliare del comodatario non superi i 15mila euro, oppure per le quote di rendita fino a 500 euro. Se l’esenzione varrà solo per le case utilizzate come abitazione principale dal comodante nel corso del 2015, l’ampia maggioranza dei comodati attuali tornerà a pagare Imu e Tasi in formula piena, come una seconda casa qualsiasi.


Vogliamo ricordare però il beneficio del dubbio che la Commissione Europea giusto ieri ha dato in merito alla Legge di Stabilità, rinviando il giudizio di merito in primavera. Bruxelles ha notato che la Finanziaria è "a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità" per via di una "deviazione significativa" dal previsto percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio. Nel contempo, ha ricordato che la flessibilità di bilancio non può essere usata per ridurre le tasse.


In una conferenza stampa il Vice Pres. della Commissione Valdis, Dombrovskis, ha ricordato che agli occhi di Bruxelles anziché tagliare le imposte sugli immobili, il Governo italiano dovrebbe ridurre le imposte sul lavoro.
E ha poi aggiunnto: "Le politiche di tassazione sono di competenza degli Stati. Noi dobbiamo valutare quali conseguenze hanno sui conti pubblici".


Fonte articolo: Il Sole24Ore, vetrina web

Approvate le nuove regole a favore dei mutuatari

europa-investimenti

È stata approvata in via definitiva dal Consiglio dei Ministri la legge di delegazione europea per il recepimento di direttive europee, tra cui la n. 2014/17/Ue, la cosiddetta Mcd, Mortage Credit Directive.


Dall’estinzione anticipata del mutuo che diventa a tutti gli effetti diritto per il mutuatario, al cosiddetto periodo di riflessione per chi si accinge a stipulare, il recepimento delle direttive si pone come obiettivo di fissare regole comuni relative ai contratti di finanziamento e criteri di valutazione uniformi degli immobili a tutela di chi acquista casa.Ma vediamo nel dettaglio.


1. Valutazioni immobiliari standard - Per uniformare la determinazione del valore delle abitazioni ai fini della concessione di un mutuo si dovrà introdurre un metodo standard di valutazione immobiliare, uguali per tutti al fine di evitare discrezionalità sulla concessione del mutuo. Sarà compito dell'Osservatorio sul mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate valutare la corretta applicazione di questo metodo. 


2. Periodo di riflessione prima della stipula del contratto - Prima della stipula definitiva del contratto è prevista una pausa di riflessione di sette giorni durante la quale il mutuatario potrà valutare le diverse offerte presenti sul mercato, i diversi aspetti del finanziamento prima di decidere se siglare o meno il contratto di mutuo, al fine di prendersi il tempo che occorre per comparare le offerte sul mercato e valutare con lucidità tutte le implicazioni connesse all’indebitamento.
L’articolo 28 della direttiva Mcd prevede inoltre che le banche concedano un ragionevole termine di tolleranza ai mutuatari in difficoltà nel rimborso del credito prima di procedere alla messa all’incanto degli immobili, con la valutazione della possibilità di fissare dei paletti agli oneri che gravano sul mutuatario moroso.


3. Obblighi consulenti finanziari - I consulenti finanziari non potranno ricevere commissioni per il proprio servizio di consulenza e dovranno informare i consumatori sulla capacità di sostenere il pagamento delle rate nel tempo e sui rischi legati al mutuo e all’eventuale impossibilità a sostenere le rate.


4. Più tolleranza prima dei pignoramenti - Si tratta di uno dei capitoli più interessanti della nuova direttiva. Impone alle banche di esercitare un ragionevole grado di tolleranza prima di dare avvio a pignoramenti ed esecuzioni forzate su immobili su cui grava un'ipoteca. Inoltre viene stabilità l'esdebitazione in seguito della vendita all'asta: se in seguito all'esecuzione forzata dell'immobile rimane una parte del credito in capo alla banca, questo credito può essere cancellato.


5. Passaporto europeo - Consente agli intermediari del credito di operare nei Paesi dell'Unione in virtù di un'abilitazione concessa dall'autorità competente dello Stato di origine. Questo potrebbe portare a una maggiore concorrenza all'interno del mercato dei mutui.


6. Nessuna spesa per l'estinzione anticipata del mutuo - Come già confermato dal Governo, viene stabilita come un diritto del consumatore, perciò la banca non potrà applicare spese, commissioni, indennità o oneri per l'estinzione anticipata del debito. Nessun ripristino dunque delle penali cancellate nel 2007 grazie alla legge Bersani.


Fonti articolo: http://www.mutuionline.it/news/mutuionline-informa/00014744-dall-europa-piu-tutele-per-chi-compra-casa.asp

http://www.idealista.it/news/finanza-personale/mutui/2015/11/17/118267-direttiva-europea-sui-mutui-dalla-pausa-di-riflessione-fino-al-pignoramento-6

Comprare casa: il decalogo dell'acquisto sicuro.

L'acquisto di una casa è una delle scelte più importanti che una persona compie nel corso della sua vita. E' quindi fondamentale valutare ogni minimo dettaglio per evitare di comprare un immobile su cui gravano pignoramenti o sequestri o di contrarre una rata del mutuo alla lunga impossibile da sostenere.


Proprio per questa ragione, il Consiglio Notarile di Milano ha diffuso questo decalogo per un acquisto sicuro.

1. Prima di firmare qualsiasi cosa consultare il proprio notaio. Fargli eseguire le visure ipotecarie e catastali per accertarsi che sull’immobile non gravino passività non dichiarate.


2. Far calcolare al notaio il preventivo dei costi strettamente connessi all’acquisto (imposte ed onorari comprensivi di IVA sia per l’acquisto che per il mutuo) per verificare che la cifra finale rientri nel budget.


3. Valutare con la propria banca quale sia l’importo del mutuo che è disposta a concedere. Accertarsi che la rata sia sostenibile.


4. Stipulare il contratto preliminare con atto notarile e trascriverlo. Ci si assicura così dal rischio che l’immobile venga venduto due volte e che sopravvengano ipoteche, pignoramenti o sequestri che mettano a rischio le somme già versate.


5. Controllare con l’amministratore del condominio l’eventuale esistenza di arretrati nei pagamenti delle spese condominiali. Farli pagare prima del rogito. Accertarsi dell’ammontare delle spese condominiali annuali.


6. Accordarsi col venditore per l’eventuale trasferimento delle detrazioni per lavori effettuati.


7. Far verificare al proprio notaio di fiducia quale sia la rendita catastale per calcolare a quanto ammonteranno IMU, TASI e TARI.


8. Verificare se gli impianti (principalmente elettrico e gas) siano o meno certificati a norma.


9. Chiedere al proprio notaio se, in ragione delle particolarità dell’immobile acquistato (ad esempio sottotetti recuperati o loft siti in aree già industriali), egli ritenga opportuno chiedere ad un tecnico una perizia sulla regolarità edilizia e urbanistica.


10. Far verificare dal notaio se l’immobile sia soggetto a vincoli o ricada in zona comunque vincolata.


Fonte articolo: http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2015/11/10/118197-acquistare-casa-in-modo-sicuro

 

Metri quadri in visura: cosa cambia nelle compravendite

I metri quadrati “catastali” non hanno, per ora, alcuna funzione dal punto vista fiscale. Ma potrebbero averne una molto importante nel mondo delle transazioni, dove un dato certo su quanto sia grande la casa in vendita è spesso assente: il concetto di “metratura commerciale” non è, infatti, univoco e alla stessa casa potrebbero essere attribuite diverse superfici a seconda del metodo usato.


Senza contare che a volte il proprietario non fa proprio nessuna misurazione ma si accontenta di vecchi dati spannometrici presi quando arredava l’appartamento.

Gli agenti immobiliari sono favorevoli alla pubblicità del dato ma mantengono alcune riserve sul metodo usato: "Aspettiamo a dare un giudizio sul sistema - spiega Paolo Righi, Presidente della Fiaip (Federazione degli agenti immobiliari professionali) - perché la stessa Agenzia suggerisce di verificare l’esatta corrispondenza. Sulle planimetrie più vecchie, infatti, ci sono dei problemi. Abbiamo fatto una prova su otto visure e in due non c’erano i metri quadrati".


Inoltre, osserva Righi, nel sistema dettato dal Dpr 198/1998 non trovano posto gli spazi comuni condominiali, che però, da sempre, commercialmente vengono considerati nel computo generale dei metri quadrati. Mediamente le parti comuni negli edifici moderni si aggirano sul 5%, in quelli vecchi si può arrivare al 10-15 per cento. Nel modello costruttivo importato dagli Usa molte nuove costruzioni supercondominiali hanno spazi comuni come sale riunioni o ludoteche, che vanno evidentemente considerate.


"Tutto ciò che porta alla trasparenza - prosegue Righi - ci fa più che felici ma dobbiamo evidenziare che non si tiene conto delle parti comuni. Abbiamo comunque dato indicazione ai nostri iscritti di verificare le metrature rispetto alle planimetrie catastali facendo anche rilevare gli errori".


La possibilità di conoscere i metri quadrati avrebbe anche un altro effetto, quello di evitare l’insorgere di contenziosi in fase di trattativa. "È chiaro che i dati catastali non sono probanti - ricorda Righi - e in ogni caso, quanto alla loro attendibilità concreta, tra qualche mese si vedrà quante sono le richieste di correzioni al dato della superrficie presentate dai contribuenti. Certo tutto quanto è stato accatastato prima degli anni Sessanta qualche problema potrebbe averlo".


In ogni caso Righi promette l’impegno degli agenti Fiaip: "Se il cliente dichiara qualcosa di molto diverso dalle risultanze catastali, l’agente, prima di far firmare proposte d’acquisto o altri impegni, deve verificare personalmente planimetria e metrature. L’indicazione è comunque di verificare sul campo le metrature". Cosa che comunque farebbero meglio a fare tutti proprietari.


Da escludersi, invece, la valenza del dato catastale sulla superficie dopo che è stato sottoscritto il rogito, dato che di norma l’immobile viene di norma venduto "a corpo" e non a metri quadrati.


Fonti articolo: quotidianocondominio, il Sole24ore 

Raddoppia il Bonus mobili giovani coppie


Passa da 8mila a 16mila il tetto per fruire del cosiddetto "bonus mobili", la detrazione Irpef del 50% prevista nel Ddl di Stabilità per le giovani coppie. Ieri è stato approvato in commissione Bilancio del Senato un emendamento del Pd che raddoppia questo tetto.


"L'emendamento - afferma in una nota Camilla Fabbri, senatrice del Pd, componente della Commissione Industria, prima firmataria dell'emendamento - nasce anche dal contributo fornito da Federlegno. Il settore del mobile, infatti, rappresenta una realtà strategica per l'economia del Paese, che merita attenzione e investimenti. Si tratta, inoltre - conclude - di un sostegno rivolto alle giovani generazioni in un passaggio importante della loro vita". 

Arriva deroga comuni per delibere Imu-Tasi. 
Sempre nelle prime votazioni di ieri, è stato approvato un altro emendamento Pd che salva le delibere dei tributi locali dei Comuni adottate entro il 30 settembre. La commissione Bilancio del Senato ha approvato infatti un emendamento del Pd alla legge di stabilità, con cui si stabilisce che "per l'anno 2015 sono valide le delibere relative a regolamenti, aliquote e tariffe di tributi adottati dai Comuni entro il 30 settembre, per le quali siano state compiutamente espletate le procedure di pubblicazione".
Rispetto al termine fissato dalla legge attuale, che rende valide le delibere presentate entro fine luglio, si tratta quindi di uno slittamento di circa 2 mesi. Grazie all'approvazione della misura molti Comuni, che non avevano presentato le proprie delibere entro la scadenza per incrementare l'aliquota Imu sulla seconda casa, potranno comunque applicare l'incremento. Ad essere interessati dal provvedimento dovrebbero essere circa 1.600 comuni.


Le altre modifiche. 
Tra le altre modifiche approvate in commissione Bilancio anche due emendamenti identici del Pd e di Fi sulle misure per la variazione in diminuzione dell'Iva e che prevedono che le norme si applichino non dal primo gennaio 2017 ma nei casi in cui il concessionario o il committente sia assoggettato a procedura concorsuale successivamente il 31 dicembre 2016.
Via libera anche ad una proposta targata Ap che introduce alcune modifiche al fondo di garanzia e assicurazione del notariato e ad una proposta delle Autonomie relativa all'imposta immobiliare delle Province di Bolzano e di Trento. Via libera anche ad un emendamento che punta ad evitare che il super-ammortamento possa incidere sugli studi di settore.


Attesi 6 emendamenti Governo, compreso salva-Regioni. 
Non sono stati ancora formalizzati, ma sarebbero pronti altri cinque emendamenti del Governo alla legge di Stabilità, che recepiscono le proposte di alcuni Ministeri. Per formalizzarli, a quanto si apprende, si sta aspettando la pubblicazione del dl "salva-Regioni", che sarà inserito in un sesto emendamento dell'Esecutivo, in modo da sottoporre alla commissione Bilancio del Senato un pacchetto unico. Tra gli emendamenti uno riguarderebbe i buoni pasto per le forze dell'ordine.


Fonte articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2015-11-12/legge-stabilita-raddoppia-16mila-euro-bonus-mobili-le-giovani-coppie--142359.shtml?uuid=AC0WwXYB

 

 

Visure catastali: cosa cambia per la Tari


L’inserimento della superficie catastale nelle visure dei fabbricati "ordinari" non influisce sul prelievo del Fisco. A sottolinearlo l’Anci, che intervenendo a tal proposito ha precisato: "La pubblicazione delle superfici nei dati catastali accessibili a tutti i cittadini è certamente un utile elemento di trasparenza e di miglioramento della significatività degli archivi catastali, a lungo perseguito, che ha però un’influenza pressoché nulla sui prelievi fiscali".

 

Rendite catastali invariate.
L’Associazione nazionale dei Comuni italiani ha poi fatto sapere: "Per ciò che più direttamente riguarda le tasse comunali la generale revisione delle rendite catastali e il superamento delle attuali disparità di trattamento fiscale ai fini dell’Imu e della Tasi (oltre che dell’imposta di registro) necessita dell’attuazione della Riforma del Catasto, prevista dalla Delega fiscale, ma non attivata dal Governo. Le rendite catastali restano quindi invariate e sempre riferite ‘vano’ e non alla superficie degli immobili come previsto dalla riforma".

 

Il prelievo Tari.
L’Anci ha quindi spiegato: "D’altra parte, l’utilizzo generalizzato ai fini del prelievo sui rifiuti (Tari) delle superfici catastali, che potrebbe essere attivato nel prossimo futuro sulla base di leggi già vigenti, determinerebbe il passaggio dalla "superficie calpestabile", attualmente adottata in base alle dichiarazioni dei contribuenti, alla nuova superficie catastale "a fini Tari", con modestissimi effetti redistributivi".

Concludendo: "Va ricordato infatti che l’ammontare complessivo del prelievo Tari è strettamente legato al costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti sostenuto da ciascun Comune e che già da oltre un decennio (in base alla legge n.311/2004) i Comuni utilizzano le superfici elaborate sulla base delle planimetrie catastali come riferimento per l’effettuazione dei controlli sulla correttezza delle dichiarazioni".


La superficie catastale nelle visure.
Ricordiamo che, come reso noto dall’Agenzia delle Entrate, è ora disponibile la superficie catastale nelle visure delle unità immobiliari censite in categorie dei Gruppi A, B e C. Ad essere interessati 57 milioni di immobili. Fino a qualche giorno fa il dato era visibile solo nelle applicazioni degli uffici.

Di fatto cosa è cambiato? Oltre ai dati identificativi dell’immobile (Comune, sezione urbana, foglio, particella, subalterno), e ai dati di classamento (zona censuaria, categoria  catastale, classe, consistenza, rendita), viene ora riportata direttamente in visura anche la superficie catastale, calcolata come stabilito dal Dpr n. 138/1998. Per gli stessi immobili è, inoltre, riportata la superficie ai fini Tari che, per le sole destinazioni abitative, non tiene conto di balconi, terrazzi e altre aree scoperte di pertinenza.


Fonti articolo: http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2015/11/11/118211-dati-catastali-anci-la-pubblicazione-della-superficie-non-influisce-sul-prelievo

Il notaio risponde su compravendita, mutui, tasse


A margine dell’iniziativa "Comprar casa senza rischi", organizzata a Milano dal Consiglio Nazionale del Notariato - e che ha visto erogare oltre 1000 consulenze nel giro di poche ore -, si è cercato di capire quali sono i temi di maggior interesse per i potenziali acquirenti.


Ecco le risposte del notaio Piercarlo Mattea alle domande più calde su rent to buy, compravendita, aste, imposte sulla casa e mutui.

1) Rent to buy – Qual è la problematica maggiore dei contratti introdotti dallo Sblocca Italia?
La problematica del rent to buy è la non particolare vantaggiosità fiscale. Si paga infatti l’imposta sia sulla componente affitto che sulla componente di compravendita, quindi viene pagata una doppia imposta.

In quali casi il rent to buy può essere una reale opportunità?
Quando ho un’esigenza abitativa da soddisfare, ma non sono certo che comprerò la casa. In questo caso il rent to buy funziona, perché ho la possibilità di imputare parte dei canoni a conto prezzo. Se invece uno è già sicuro di volere un particolare immobile, o più che all’acquisto è interessato alla locazione, mettendosi nell’ottica del rent to buy rischia di spendere di più. 

Sappiamo che il rent to buy viene visto un po’ come una via d’uscita per le persone che ritengono di non avere un reddito sufficiente per l’acquisto, cosa ne pensa?
Se queste persone non hanno un reddito sufficiente, ma prevedono che lo incrementeranno, questa può essere una soluzione. Se invece il loro reddito non è sufficiente per comprare casa, però potrebbe essere sufficiente per giustificare il rimborso di un mutuo, è molto meglio che la casa la comprino con i soldi della banca. ll rent to buy non è uno strumento per risparmiare, anzi in questo caso diventerebbe solo più oneroso.


2) Compravendita – Quali sono i rischi e le garanzie offerte al compratore per chi acquista sulla carta?
Il DL n. 122 del 2005 prevede una tutela su due fronti per gli acquirenti degli immobili in costruzione (TAIC):

- Economico: perché copre la fase dal preliminare al momento del rogito. Occorre che il preliminare sia un atto registrato, anche non notarile, e non una scrittura privata tra le parti. In questo modo il costruttore è obbligato a fornire al futuro acquirente una fideiussione che copre tutte le somme  versate a titolo di caparra e di acconto. Se il costruttore fallisce o non può portare a termine la costruzione per altri motivi, l’acquirente può avere indietro i propri soldi rivolgendosi alla banca o all’assicurazione che l’ha rilasciata (escute la fideiussione).
È importante che sia stato per lo meno già chiesto dal costruttore il permesso di costruire. In caso contrario, non vi è tutela da parte della legge. 

- Assicurazione decennale postuma: contro i vizi dell’immobile o rovina dello stesso. Per 10 anni c’è un’assicurazione che copre l’acquirente dopo il rogito, perché altrimenti l’acquirente rischia di trovarsi senza un interlocutore. Il notaio quando fa un atto d’acquisto di una casa nuova ha il compito di richiamare le parti e darne atto nel rogito così l’acquirente è tutelato.


3) Mutui – Fino a che punto è legale contrarre un mutuo oltre l’80% del valore della casa?
Perfettamente legale. L’80% è una clausola all’interno della legge sul credito fondiario, che dice “erogabile in presenza di altre garanzie”. Altre garanzie potrebbero essere un’assicurazione o un altro immobile che per esempio offre un genitore. La banca valuta la capacità di reddito più della garanzia. Se c’è la garanzia accessoria data da un’assicurazione o ulteriore garanzia data da un terzo concede anche il 100%.


4) Tasi e Imu – Quali sono i pericoli della maggiorazione Tasi che viene di fatto scaricata sulle seconde case?
Avrà un effetto scoraggiante sui piccoli investitori. Renderà l’investimento immobiliare sempre meno appetibile. Una cosa che poi il Governo vuol fare perché vuole spostare la ricchezza dall’aspetto immobiliare all’aspetto produttivo.


5) Asta – Qual è la differenza tra asta pubblica e privata?

- Asta pubblica: viene fatta su delega dei tribunali e riguarda le posizioni già in sofferenza. Ad esempio un immobile che proviene da un fallimento o è proprietà di un soggetto che aveva concesso ipoteca su quel bene a garanzia di un mutuo e poi non ha rimborsato il mutuo. La banca ha agito esecutivamente su quell’immobile e lo manda all’asta. Sono pubbliche  perché partono dai tribunali. I notai ricevono la delega insieme ad altri professionisti e curano tutta la fase.

- Asta privata (difficile che si tratti di un solo immobile): è una cosa molto nuova che sta appena superando la fase sperimentale. Può ricorrere a un notaio sia un privato (costruttore) che un’azienda o un Ente che ha un patrimonio immobiliare da dismettere (INPS, INAIL, un sindacato). Danno al notaio l’incarico di “banditore”, il quale comunicherà pubblicamente che in tale data si svolgerà l’asta di tali particolari lotti inseriti in questo gruppo d’immobili. Qualunque notaio che è inserito nella rete aste notarili può fare da soggetto ricevente delle offerte. Queste aste avvengono per via telematica attraverso il portale del notariato: www.notariato.it


Fonte articolo: http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2015/11/10/118198-cinque-domande-ai-notai-su-rent-to-buy-compravendite-aste-imposte-sulla-casa-e

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