Raddoppia il Bonus mobili giovani coppie


Passa da 8mila a 16mila il tetto per fruire del cosiddetto "bonus mobili", la detrazione Irpef del 50% prevista nel Ddl di Stabilità per le giovani coppie. Ieri è stato approvato in commissione Bilancio del Senato un emendamento del Pd che raddoppia questo tetto.


"L'emendamento - afferma in una nota Camilla Fabbri, senatrice del Pd, componente della Commissione Industria, prima firmataria dell'emendamento - nasce anche dal contributo fornito da Federlegno. Il settore del mobile, infatti, rappresenta una realtà strategica per l'economia del Paese, che merita attenzione e investimenti. Si tratta, inoltre - conclude - di un sostegno rivolto alle giovani generazioni in un passaggio importante della loro vita". 

Arriva deroga comuni per delibere Imu-Tasi. 
Sempre nelle prime votazioni di ieri, è stato approvato un altro emendamento Pd che salva le delibere dei tributi locali dei Comuni adottate entro il 30 settembre. La commissione Bilancio del Senato ha approvato infatti un emendamento del Pd alla legge di stabilità, con cui si stabilisce che "per l'anno 2015 sono valide le delibere relative a regolamenti, aliquote e tariffe di tributi adottati dai Comuni entro il 30 settembre, per le quali siano state compiutamente espletate le procedure di pubblicazione".
Rispetto al termine fissato dalla legge attuale, che rende valide le delibere presentate entro fine luglio, si tratta quindi di uno slittamento di circa 2 mesi. Grazie all'approvazione della misura molti Comuni, che non avevano presentato le proprie delibere entro la scadenza per incrementare l'aliquota Imu sulla seconda casa, potranno comunque applicare l'incremento. Ad essere interessati dal provvedimento dovrebbero essere circa 1.600 comuni.


Le altre modifiche. 
Tra le altre modifiche approvate in commissione Bilancio anche due emendamenti identici del Pd e di Fi sulle misure per la variazione in diminuzione dell'Iva e che prevedono che le norme si applichino non dal primo gennaio 2017 ma nei casi in cui il concessionario o il committente sia assoggettato a procedura concorsuale successivamente il 31 dicembre 2016.
Via libera anche ad una proposta targata Ap che introduce alcune modifiche al fondo di garanzia e assicurazione del notariato e ad una proposta delle Autonomie relativa all'imposta immobiliare delle Province di Bolzano e di Trento. Via libera anche ad un emendamento che punta ad evitare che il super-ammortamento possa incidere sugli studi di settore.


Attesi 6 emendamenti Governo, compreso salva-Regioni. 
Non sono stati ancora formalizzati, ma sarebbero pronti altri cinque emendamenti del Governo alla legge di Stabilità, che recepiscono le proposte di alcuni Ministeri. Per formalizzarli, a quanto si apprende, si sta aspettando la pubblicazione del dl "salva-Regioni", che sarà inserito in un sesto emendamento dell'Esecutivo, in modo da sottoporre alla commissione Bilancio del Senato un pacchetto unico. Tra gli emendamenti uno riguarderebbe i buoni pasto per le forze dell'ordine.


Fonte articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2015-11-12/legge-stabilita-raddoppia-16mila-euro-bonus-mobili-le-giovani-coppie--142359.shtml?uuid=AC0WwXYB

 

 

Bonus mobili alle giovani coppie che acquistano casa?

Le giovani coppie che acquistano la prima casa potranno detrarre il 50% delle spese per l’acquisto di mobili destinati ad arredarla. La detrazione si applicherà alle spese, fino ad un massimo di 20.000 euro, sostenute dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 e sarà ripartita in dieci rate annuali.


La disposizione è contenuta in una bozza della Legge di Stabilità 2016 diffusa il 19 ottobre ed è nuova rispetto al testo del disegno di legge approvato in Consiglio dei Ministri il 15 ottobre scorso. La bozza del 19 è ancora incompleta; il testo definitivo dovrebbe essere pronto venerdì prossimo.

Stando a quanto riportato in questo testo provvisorio, il bonus mobili per le giovani coppie sarebbe dunque svincolato dalla ristrutturazione edilizia, ma legato all’acquisto della prima casa, e con un tetto di spesa doppio rispetto a quello vigente di 10.000 euro.


La misura, se confermata nel testo di legge definitivo, verrebbe incontro alle richieste di FederlegnoArredo di prorogare il bonus mobili e di “estenderlo anche ai casi in cui non viene fatta la ristrutturazione se ad investire nell’arredamento è una famiglia giovane”.


La bozza del 19 ottobre conferma la proroga fino a fine 2016 del Bonus Mobili "tradizionale" cioè la detrazione del 50%, su una spesa massima di 10.000 euro, sui mobili ed elettrodomestici di classe A destinati ad arredare un’abitazione sottoposta a ristrutturazione.


Fonte articolo: http://www.edilportale.com/news/2015/10/normativa/bonus-mobili-per-le-giovani-coppie-sar%C3%A0-svincolato-dalla-ristrutturazione_48439_15.html

Cosa cambia per l'edilizia con la Stabilità

Un miliardo di euro ai Comuni per fare investimenti (spesa 2016) e un altro anno di bonus fiscali a pieno regime (aliquote massime al 50% e 65%). E poi la possibilità per la Consip di gestire tramite aste telematiche anche le manutenzioni edili, insieme al raddoppio del regime dei minimi dei professionisti (tetto dei ricavi salito da 15mila 30mila euro).


Sono queste le norme del Ddl di Stabilità a maggior impatto per l'edilizia, anche se per ora non esiste un testo ufficiale "bollinato" dalla Ragioneria e depositato in Parlamento, e le bozze che circolano non hanno la parte "tabellare", importante per capire se salgono o scendono le risorse statali destinate a infrastrutture e edilizia.
Al netto di queste considerazioni, vediamo una per una le principali norme di interesse per le costruzioni e i professionisti della progettazione.

Addio tassa sulla prima casa. 
Dal 2016 vengono cancellate la Tasi e l'Imu sulle case utilizzate dal proprietario come abitazione principale.
 La cancellazione riguarda anche gli immobili classificati nelle categorie catastali A/1 (dimore signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi di pregio). 
Il Ddl Stabilità mantiene inalterata la definizione di abitazione principale contenuta nel decreto salva-Italia (articolo 13, Dl 201/2011): è l'immobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. 
Oltre all'auspicato - dal premier Renzi - effetto sui consumi, l'abolizione della Tasi potrebbe avere un effetto di stimolo sul mercato immobiliare, sulle compravendite di case, e di conseguenza sull'edilizia.


Incentivi al recupero. 
Le proroghe degli incentivi alle ristrutturazioni arrivano all'articolo 7 della bozza del Ddl Stabilità. Confermato l'allungamento fino al 31 dicembre 2016 sia dell'ecobonus 65% per il miglioramento energetico degli edifici che del 50% per le ristrutturazioni. La proroga riguarda anche il bonus raddoppiato a 96mila euro e il riconoscimento dell'aliquota più altra (65%) anche per gli interventi antisismici nelle zone a più alto rischio terremoto.

Un anno in più anche per il bonus sull'acquisto di abitazioni interamente ristrutturate dalle imprese (se vendute entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori). Il bonus del 50% in questo caso si assume pari al 25% del prezzo di vendita sempre entro il tetto di 96mila euro. Confermata anche la proroga di un anno del bonus 65% per l'efficientamento energetico dei condomini. Mentre viene rinviato di un anno (entro il 31 dicembre 2016) il termine entro il quale il governo dovrà riordinare tutte le norme sugli incentivi, puntando a stabilizzarli. 


Bonus mobili. 
All'articolo 7 arriva anche la conferma del bonus mobili, con tetto di spesa raddoppiato da 10mila a 20mila euro per le coppie giovani che acquistano un'abitazione.


Appalti centralizzati. 
Anche i Comuni con meno di 10mila abitanti potranno eseguire in autonomia,
dunque senza passare da una centrale, da un'unione di Comuni o da un soggetto aggregatore, gli appalti di importo inferiore a 40mila euro. Passa dunque la misura richiesta a gran voce dai Comuni che giudicavano quest'obbligo come una camicia di forza suscettibile di ingessare l'attività dei piccoli enti.
A parte questa correzione di rotta, l'articolo 38 della Stabilità contiene una serie di misure pensate per rafforzare la scelta di centralizzare le attività di acquisto della pubblica amministrazione. La novità maggiore riguarda l'attività della Consip, che non sarà più relegata all'acquisto di beni e servizi. Il Ddl stabilisce infatti che le aste telematiche gestite dalla società controllata dal Mef "potranno avere ad oggetto anche attività di manutenzione qualificabili come lavori pubblici".


Comuni, addio al patto di stabilità. 
Il governo prevede l'abolizione del complesso meccanismo del Patto di stabilità interno, che negli anni passati ha penalizzato in particolare gli investimenti, anche nei casi in cui i Comuni avevano le risorse in cassa. Al suo posto i Comuni "devono conseguire un saldo (di bilancio) non negativo, in termini di competenza, tra le entrate fiscali e le spese finali".
Che significa tutto questo? Lo ha spiegato lo stesso ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ex sindaco e presidente dell'Anci: "Il Patto di Stabilità era una vera camicia di forza che impediva anche ai Comuni virtuosi e con i soldi in cassa di spendere per ammodernare scuole, costruire strade, fare manutenzione al territorio, investire. Ora l'abbiamo cancellato. Si tratta di una misura attesa, di buon senso, che consentirà di avviare nuove opere pubbliche, spingendo l'acceleratore sul Pil". 
Ma quanto vale la misura? "Attiverà investimenti per circa un miliardo di euro, ma visto che si tratta di una regola assolutamente nuova bisognerà verificarne nel corso dell'anno la ricaduta. Chi ha soldi in cassa, avanzi di bilancio, e progetti concreti, potrà spendere".
Altri 500 milioni potrebbbero essere destinati all'edilizia scolastica se dall'Europa arriverà (ma sembra difficile) lo 0,2 per cento di flessibilità nel rapporto tra deficit e pil chiesto a fronte delle spese che sta sostenendo per l'accoglienza dei migranti.


Imu sull'invenduto, solo un mini-sconto. 
Il bicchiere delle tasse sulle case invendute dei costruttori è mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda del punto di vista. Il Ddl Stabilità stabilisce che l'aliquota Imu è ridotta all0 0,1% (cioè 1 per mille), aliquota che i Comuni possono azzerare o aumentare fino al 2,5%. 


Fondi per le piste ciclabili.
Arriva il fondo di 38 milioni
 annunciato nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio per le piste ciclabili. Il fondo è previsto al comma 43 dell'articolo 44 della bozza di legge di Stabilità. "Per la progettazione e la realizzazione di ciclovie turistiche, di ciclostazioni nonché per la progettazione e la realizzazione di interventi concernenti la sicurezza della ciclabilità cittadina - recita la norma - , è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l'anno 2016, 13 milioni di euro per l'anno 2017 e 15 milioni di euro per l'anno 2018".
Lo stesso comma specifica che i progetti e gli interventi da finanziare saranno individuati con apposito decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e, per quanto concerne quelli relativi alle ciclovie turistiche, con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo.


Imu, 200 euro di sconto agli Iacp. 
Niente abolizione, più volte chiesta dagli Iacp o Ater-Aler, anche per l'Imu sulle case popolari, ma la Stabilità introduce una detrazione fissa di 200 euro per appartamento, che non è poco visti i bassi valori catastali delle case popolari.


Super-ammortamento per gli investimenti dei professionisti.
Ai fini delle imposte su redditi, imprese e professionisti che investono in "beni materiali strumentali" nuovi dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016 possono portare in ammortamento, in un solo anno, un valore maggiorato del 40%. Oltre ad avere l'ammortamento immediato il primo anno, dunque, avranno anche una deduzione fiscale extra del 40%.
Nella misura rientrano anche i professionisti, che possono portare in ammortamento mobili, computer e altri macchinari. Per le imprese ci rientrano le macchine da cantiere, i computer, le auto aziendali. 
Non vi rientrano, in nessun caso, gli edifici (capannoni e sedi aziendali), né i sofware applicativi, ad esempio quelli per il Bim: niente sconto fiscale, dunque, per chi investe nel Bim.


Edilizia giudiziaria. 
Convertire i mutui richiesti dagli enti locali alla Cassa depositi e prestiti per aumentare gli spazi a disposizione dei Tribunali in finanziamenti utili a realizzare progetti diversi dall'edilizia giudiziaria, a condizione però che il riuso dei locali venga poi reso funzionale a fare spazio agli uffici giudiziari. La legge di stabilità (articolo 44, comma 19) prova a sbloccare la partita dei mutui richiesti dagli enti locali per l'edilizia giudiziaria, concessi ma non ancora erogati o utilizzati. Gli interventi riguardano immobili pubblici già esistenti, da ristrutturare, ampliare, sopraelevare o rifunzionalizzare "anche con finalità diverse dall'edilizia giudiziaria". A condizione che il "riuso", a seguito di intese con le amministrazioni interessate e il ministero della Giustizia, "sia funzionale a progetti di edilizia giudiziaria".


Università, tagli per 30 milioni ai trasferimenti per l'edilizia. 
Gli Atenei che hanno provveduto a definire gli interventi da realizzare entro la fine del 2014 ma che non si sono ancora mossi per spendere il denaro, subiranno un taglio. Le risorse non spese torneranno nel bilancio dello Stato. Sarà un decreto del Miur a definire l'ammontare di questa tosatura, fino a un massimo di 30 milioni di euro.


Art bonus. 
L'art-bonus diventa permanente. È questa la principale novità che il Ddl stabilità riserva al mondo della cultura e in particolare della tutela del patrimonio storico e architettonico. Lo sgravio del 65%, introdotto l'anno scorso, concesso a favore delle erogazioni liberali per recuperare complessi di pregio artistico viene stabilizzato. La misura consentirà di indirizzare maggiori risorse private nella cura e restauro del patrimonio diffuso dei beni culturali italiani. 


Fondi a Matera. 
Fondi a Matera, la città che ha vinto la selezione per essere la Capitale della Cultura 2019. Per la realizzazione del programma di interventi legato all'evento la legge di Stabilità mette a disposizione 28 milioni di fondi in quattro anni: 2016 (2 milioni), 2017 (6 milioni), 2018 (11) e 2019 (9 milioni). La lista degli interventi da finanziare sarà individuata con un decreto del Mibac.


Fonte articolo: http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/casa-fisco-immobiliare/2015-10-19/legge-stabilita-mini-sconto-imu-invenduto-tutte-misure-l-edilizia-185446.php?uuid=ACUcYLJB&refresh_ce=1

Rinnovati Bonus ed Ecobonus, anche per le case popolari

Dodici mesi in più per ristrutturare casa e renderla meno energivora con l’aiuto del Fisco. Dal Consiglio dei Ministri che ieri ha varato la manovra 2016 arriva la conferma per un altro anno degli sgravi fiscali sulle ristrutturazioni (bonus del 50%) e degli interventi per il miglioramento energetico degli edifici (bonus del 65%).


Arriva anche la notizia dell’estensione degli incentivi agli enti di gestione delle case di edilizia residenziale pubblica, che potranno così usufruire degli sgravi fiscali per rimettere mano a un patrimonio immobiliare in gran parte obsoleto.

Agli ex Iacp arriverà anche una dote di 170 milioni da usare per le manutenzioni. Un "intervento straordinario sulla case popolari", annunciato dallo stesso premier Matteo Renzi nella conferenza stampa seguita al varo della manovra, che potrà beneficiare anche degli sconti fiscali, ampliando così la mole degli investimenti possibili.


Confermato anche il bonus mobili, una misura che non era entrata nelle prime bozze della manovra, ma che è stata sostenuta in corso di riunione dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. 
La proroga decisa ieri scongiura la riduzione secca degli incentivi all’aliquota base del 36%, ormai stabilizzata. E mette benzina in un motore delle costruzioni inceppato da anni e che senza la conferma gli incentivi fiscali rischiava di perdere una stampella preziosa nel percorso di avvicinamento alla ripresa. 


Gli incentivi vengono confermati nella stessa formula usata l’anno scorso.
1. Per le ristrutturazioni senza miglioramento energetico viene riconosciuta una detrazione Irpef del 50% della spesa in dieci rate annuali, entro un tetto massimo di 96mila euro (che senza proroga sarebbe stato dimezzato a 48mila euro dal primo gennaio).

2. Per gli interventi mirati a migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni (inclusi sostituzione degli infissi e delle caldaie ad alta efficienza) il bonus è riconosciuto nella misura del 65%. Anche qui si tratta di una conferma piena delle misure in vigore l’anno scorso, che include dunque gli interventi antisismici (che altrimenti potrebbero usufruire al massimo del bonus 50% previsto per le ristrutturazioni), le schermature solari e i lavori di bonifica dell’amianto. 

3. Il bonus del 65% dovrebbe essere anche l’unica formula applicabile agli interventi di ristrutturazione promossi dagli ex Iacp sulle case popolari, per la prima volta ammessi a beneficiare degli incentivi. L’obiettivo è dunque ristrutturare, ma ottenendo un significativo miglioramento dell’efficienza energetica di questi edifici, che in molti casi non è difficile immaginare come veri colabrodi energetici. 

4. Confermato per un altro anno anche il bonus mobili, la cui applicazione potrebbe peraltro anche essere allargata. L’intenzione del Governo, ieri a dire il vero ancora in bilico, sarebbe quella di estendere la misura anche agli under 35 che decidono di metter su famiglia. In questo modo le giovani coppie potrebbero beneficiare degli incentivi fiscali anche senza l’obbligo di ristrutturare casa. Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, l’incentivo consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici (in classe A+, A solo per i forni) da calcolare su un importo massimo di diecimila euro. Anche in questo caso la spesa viene recuperata con detrazioni riconosciute in dieci rate annuali. 


Secondo le stime del Governo la conferma dei bonus edilizi ad aliquota massima per un altro anno vale una posta di circa 150 milioni nel bilancio dello Stato, al netto dell’estensione delle agevolazioni agli ex Iacp. Valori che in base agli studi sull’impatto dei bonus vengono comunque controbilanciati dalle maggiori entrate fiscali legate alla realizzazione degli interventi. 


In base ai dati del Cresme e del Servizio studi della Camera, nei primi otto mesi del 2015 gli interventi mossi dagli incentivi hanno sfiorato i 16 miliardi di euro, e si prevede che alla fine dell’anno l’investimento complessivo sarà di 23,5 miliardi. Quanto al numero degli interventi effettuati in quasi venti anni di applicazione dei bonus edilizia (dieci per l’ecobonus) i dati più aggiornati parlano di circa 12,5 milioni di domande presentate. 


Fonte articolo: Il Sole24Ore, vetrina, web.

Guida alla detrazione per ristrutturazione, mobili e prima casa

 

Agevolazioni per le ristrutturazioni. 
Per chi ristruttura casa è possibile detrarre dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) il 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi.

Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, ai fini della detrazione è possibile considerare anche le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse; le spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento; le spese per l’acquisto dei materiali; il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti; le spese perl’effettuazione di perizie e sopralluoghi; gli oneri di urbanizzazione ecc.
Non possono invece ritenersi comprese tra quelle oggetto della detrazione le spese di trasloco e custodia dei mobili per il periodo necessario all’effettuazione degli interventi di recupero edilizio.

Bonus mobili. 
Il Bonus Mobili prevede un bonus fiscale del 50% per chi, contestualmente ad un intervento di ristrutturazione del proprio immobile, acquista mobili e grandi elettrodomestici, di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni; mentre non è fondamentale che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. Tuttavia è essenziale che le spese per gli interventi di recupero edilizio siano sostenute a partire dal 26 giugno 2012. L’acquisto dei mobili invece dev'essere effettuato nel periodo compreso tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2015.


La detrazione può essere richiesta in abbinamento a: interventi di manutenzione ordinaria per le parti comuni, manutenzione straordinaria, restauro e di risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, interventi per il ripristino dopo eventi calamitosi e restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro sei mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione,  la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, riferito complessivamente alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Inoltre, la detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Il pagamento può avvenire con bonifico bancario o postale, in cui vanno indicati la stessa causale utilizzata per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione edilizia, il codice fiscale di chi esegue il pagamento e la partita Iva del soggetto destinatario della somma.
Nell’aggiornamento le Entrate specificano che le spese sostenute da un contribuente deceduto per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici non possono essere portate in detrazione, per le quote non ancora fruite, dall’erede che conserva la detenzione materiale dell’immobile.

Agevolazioni prima casa.
L’agenzia delle entrate aggiorna anche la guida "Fisco e casa: acquisto e vendita" in base alle ultime circolari sull’argomento.
Viene specificato che tra i requisiti necessari per usufruire delle agevolazioni “prima casa” è necessario che l’immobile appartenga alle categorie ammesse alle agevolazioni: A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico), A/4 (abitazioni di tipo popolare),  A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare), A/6 (abitazioni di tipo rurale), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi).
Inoltre ricorda che dal 1° gennaio 2015, per i tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, è possibile ricorrere al ravvedimento in tutti i casi in cui non sia stato già notificato un atto di liquidazione e di accertamento, comprese le comunicazioni di irregolarità.

Infine l’Agenzia precisa che il diritto a detrarre gli interessi passivi sul mutuo per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale spetta pure al contribuente che ha un rapporto di lavoro in uno Stato estero, anche se la stessa abitazione risulti locata.  E’ necessario, però, che siano state rispettate tutte le condizioni previste dalla legge per fruire della detrazione, permangano le esigenze lavorative che hanno determinato lo spostamento della dimora abituale e il contribuente non abbia acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale nello Stato estero di residenza.


Fonte articolo: http://www.geometri.cc/il-prelievo-fiscale-sulla-casa-tra-italia-ed-europa-cosa-cambia.html



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