Il Ministero decreta il credito d'imposta per la videorveglianza

Il credito di imposta per gli impianti di videosorveglianza andrà prenotato a inizio 2017 e poi inserito nelle dichiarazioni dei redditi dell'anno appena iniziato.


È la novità più importante del decreto del ministero dell'Economia, datato 6 dicembre 2016, che con circa nove mesi di ritardo dà finalmente attuazione a una norma inserita nell'ultima legge di Stabilità, molto attesa da imprese artigiane e condomini. 


Anche se, per completare il quadro del bonus, manca ancora un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, che fisserà il livello di sconto fiscale che sarà possibile richiedere.

 

Il decreto prende le mosse dal comma 982 dell'articolo unico della legge di Stabilità 2016 (legge n. 208 del 2015). Con quella norma veniva introdotto un nuovo bonus per gli impianti di videosorveglianza. In particolare, si leggeva nella manovra, "per le spese sostenute da persone fisiche non nell'esercizio di attività di lavoro autonomo o di impresa ai fini dell'installazione di sistemi di videosorveglianza digitale, nonché per quelle connesse ai contratti stipulati con istituti di vigilanza, dirette alla prevenzione di attività criminali, è riconosciuto un credito d'imposta ai fini dell'imposta sul reddito, nel limite massimo complessivo di 15 milioni di euro per l'anno 2016".


L'implementazione pratica di questo bonus veniva affidata a un decreto del Ministero dell'Economia, da approvare entro tre mesi, per fissare i criteri e le procedure per l'accesso al bonus e per il suo recupero in caso di utilizzo illegittimo. Con circa nove mesi di ritardo il decreto, datato 6 dicembre 2016, è stato finalmente pubblicato.


L'agevolazione sarà ammessa con un limite fondamentale. Spetterà, infatti, "a condizione che le spese siano sostenute in relazione a immobili non utilizzati nell'esercizio dell'attività d'impresa o di lavoro autonomo". Per le spese sostenute per immobili adibiti in parte ad attività di lavoro autonomo, il credito di imposta sarà ridotto nella misura del 50 per cento.


La richiesta andrà effettuata secondo i criteri fissati dall'Agenzia delle Entrate e dovrà, comunque, indicare l'importo delle spese agevolabili. L'amministrazione fiscale dovrà definire il livello massimo di credito di imposta spettante a ciascun soggetto. Il termine massimo per licenziare questo ulteriore provvedimento è il 31 marzo del 2017. «Il credito d'imposta di cui al presente decreto – spiega il Mef - non è cumulabile con altre agevolazioni di natura fiscale aventi ad oggetto le medesime spese».


All'orizzonte, comunque, c'è un meccanismo dai tempi piuttosto lunghi. Il credito d'imposta, infatti, andrà indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta 2016. Quindi, per completare tutti gli adempimenti ci sarà tempo fino alle dichiarazioni dei redditi del 2017. Quindi il bonus andrà prenotato a inizio 2017 e poi inserito nelle dichiarazioni dei redditi dell'anno appena iniziato. 


L'Agenzia delle Entrate avrà, poi, il potere di effettuare verifiche. Nel caso in cui accerti che una parte dello sconto non è dovuto, potrà ordinare il recupero delle somme indebitamente scontate.


Fonte articolo: IlSole24Ore, vetrina web



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