Imu e Tasi 2018: chi deve pagarla?
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L’Imu 2018 è l’imposta municipale unica il cui presupposto di applicazione è il possesso dell’immobile. Come noto si paga sulla seconda casa e sugli immobili commerciali, terreni e negozi, mentre non si applica sulle abitazioni principali e relative pertinenze, ad eccezione delle prime case se accatastate come A/1, A/8 e A/9, ossia ville, castelli e abitazioni di lusso che fruiscono dell’aliquota ridotta e della detrazione di 200 euro.
La Tasi 2018 è invece l’imposta che copre i costi per i servizi comunali rivolti alla collettività, come la manutenzione delle strade, giardini e illuminazione. Per gli immobili affittati con specifico contratto di locazione registrato, la Tasi non è più dovuta dal locatario, ma è a carico del proprietario. Stessa esenzione, anche per gli immobili dati in comodato d’uso ai parenti di primo grado con ISEE inferiore a 15.000 euro.
Versano entrambi i tributi con uno sconto rispettivamente del 50 e del 25% gli immobili dati in uso gratuito a parenti in linea retta, entro il primo grado e quelli locati a canone concordato.
Le aliquote da utilizzare per il calcolo dell’acconto
Gli acconti possono essere calcolati sulla base delle aliquote e delle detrazioni stabilite dai comuni per i 12 mesi dell’anno precedente. Quindi va versato il 50% di quanto pagato nel 2017. Ovviamente si può versare in un’unica soluzione se si conoscono le delibere adottate dalle amministrazioni comunali.
Le agevolazioni
Imu e Tasi hanno in comune le stesse agevolazioni per gli immobili dati in uso gratuito a parenti in linea retta, entro il primo grado e per quelli locali a canone concordato.
Per i primi è prevista una riduzione del 50% della base imponibile. Per averne diritto il comodante deve avere la residenza anagrafica e la dimora nel comune in cui è ubicato l’immobile concesso in comodato. Il comodante può possedere anche altri immobili a condizione però che non siano destinati a uso abitativo.
Per gli immobili locali a canone concordato è prevista una riduzione del 25% sia per l’Imu che per la Tasi. Il beneficio spetta a prescindere dal fatto che i comuni abbiano previsto per questi fabbricati un’aliquota ordinaria o agevolata. Dopo aver calcolato il dovuto per le due imposte, va versato solo il 75% del loro ammontare.
Imu e Tasi 2018: le scadenze
Per quanto concerne il pagamento di Imu e Tasi, il calendario delle scadenze è il seguente:
- - primo acconto o rata unica Tasi e Imu: 18 giugno 2018
- - secondo acconto e conguaglio Tasi e Imu: 17 dicembre 2018.
Il contribuente che decide di pagare la tassa in due rate, dovrà versare con l’acconto di giugno, il 50% del tributo dovuto, con il saldo di dicembre, invece, il restante 50% con l’eventuale conguaglio sulle aliquote 2017 fissate dal comune.
Imu e Tasi 2018: quali modalità di pagamento?
Il pagamento dell’Imu e della Tasi può essere effettuato tramite il modello F24 o a mezzo bollettino di conto corrente postale. In questo caso le somme versate dai contribuenti vengono incassate dalla struttura di gestione e riversate all’ente interessato.
Imu e Tasi 2018: quali maggiorazioni?
Gli importi per il 2018 rimangono invariati e non vi saranno maggiorazioni né rincari. Infatti, già dal 2016 è fatto espresso divieto ai Comuni di deliberare nuove maggiorazioni Imu e Tasi tra un anno e l’altro, salvo mantenere quelle già in essere per l’anno precedente. Questo significa che non potranno esserci ulteriori aumenti di aliquote rispetto ai livelli già applicati negli anni passati.