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Come risparmiare sul riscaldamento? Il decalogo dell'Enea

Poche regole semplici per risparmiare soldi e salute: l’Enea ha preparato un decalogo per accompagnare l’accensione dei termosifoni nei 4.300 comuni della zona climatica e, quella dell’Alta Italia. 


La regola numero 1 dell’Enea riguarda la sicurezza, dato che ogni anno centinaia di italiani muoiono a causa del monossido di carbonio.

 

La manutenzione corretta degli impianti è fondamentale per consumare e inquinare meno, per evitare sanzioni e soprattutto per evitare rischi alla salute. Secondo l’Osservatorio ProntoPro.it la spesa media nazionale per la revisione e la manutenzione della caldaia, escludendo i costi di verifica dei fumi, è di 65 euro l’anno; Milano è la città più cara (in media 90 euro) seguita da Genova, Roma e Torino.


L’Enea consiglia anche di applicare valvole termostatiche e controllare temperatura e tempo di accensione, visto che ogni grado in più fa sprecare dal 5 al 10% di combustibile. Per evitare le sanzioni previste dalla legge è necessario mettersi in regola entro il 31 dicembre 2016. Per maggiori informazioni: Vademecum termoregolazione e contabilizzazione del calore.


Non eccedere con le finestre aperte: schermando le finestre la notte - chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti - si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno. 

Il controllo della temperatura e l’uso dei cronotermostati, dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione in modo da mantenere l’impianto in funzione solo quando si è in casa. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura di 20 - 22 gradi, ma 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Attenzione, inoltre, perché ogni grado abbassato si traduce in un risparmio dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.


Il controllo delle ore di accensione. Il tempo massimo giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Per i comuni in fascia “E” il massimo sono 14 ore.


Inoltre è opportuno evitare di apporre ostacoli davanti e sopra i termosifoni, in quanto mettere tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria disperde calore ed è fonte di sprechi. Altro ‘trucco’ semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore è quello di installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone.


Impianti di riscaldamento innovativi
. Se l’impianto ha più di 15 anni, conviene valutarne la sostituzione ad esempio con le nuove caldaie a condensazione, le pompe di calore, o con impianti integratidove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o da una pompa di calore alimentata da un impianto fotovoltaico.


Usufruire degli Ecobonus
. Per gli interventi sulle caldaie è possibile usufruire degli ecobonus del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e del 55% per quella del patrimonio edilizio. Altri interventi soggetti a detrazione fiscale riguardano serramenti e infissi, pannelli solari, coibentazione e coperture, schermature solari e, da quest’anno, anche la building automation, vale a dire, l’insieme dei dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti termici.
Rileva il Gse (Gestore dei servizi energetici) che nel periodo giugno-settembre sono arrivate 3.400 domande di incentivo sul Conto Termico, pari a 18,4 milioni di euro, con un aumento del 36% rispetto al 2015.
Nel frattempo il Ministero dell’Ambiente ha prorogato dal 18 ottobre 2016 al 30 giugno il termine per le richieste di finanziamento del Fondo Kyoto per l’efficienza energetica e l’adeguamento antisismico nelle scuole.

IL PELLET INQUINA?

Primo: nel “catino padano” in cui c’è l’aria più inquinata d’Europa la prima causa di smog non è il traffico. 
Secondo: la prima causa di formazione delle polveri fini (le Pm10 e le Pm2,5) è la legna, e soprattutto le stufe alimentate con le palline di legna (i cosiddetti pellet).
Terzo: le domeniche a piedi e i blocchi al traffico non servono a migliorare la qualità dell’aria.
Da ciò consegue un’accelerazione di studi, valutazioni scientifiche e modelli d’analisi. E ne consegue anche una contesa concorrenziale fra le diverse tecnologie e i diversi mercati dell’energia. Ne segue anche una distonia evidente nelle politiche ambientali: una distonia fra le politiche per promuovere i combustibili meno dannosi per il clima globale (le palline di legno) e le politiche per frenare i combustibili con maggiori emissioni di polveri fini (le palline di legno). 


Gli studi più recenti stanno dicendo che in Italia la qualità dell’aria continua a migliorare. È una tendenza che dura da anni e che accompagna il cambiamento delle tecnologie. Venti o trent’anni fa l’aria delle città era assai più sporca di oggi. Le fabbriche inquinavano molto molto di più. Le automobili e il traffico impestavano l’aria in modo insostenibile. Dai comignoli degli edifici uscivano miasmi pesanti. Le centrali elettriche e gli inceneritori avevano tecnologie molto rudimentali.
Oggi da ciminiere, comignoli, inceneritori e tubi di scappamento non esce aria profumata, beninteso. Ma se nel 2000 nell’aria italiana l’Ispra (Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale) rilevava più di 800mila tonnellate di anidride solforosa, nel 2012 ne erano state disperse meno di 300mila tonnellate. Sempre troppe, ma assai meno.


Il catino padano-veneto ha però una caratteristica fisiologica unica in Europa: la cintura delle montagne. Alpi a Nord e Appennini a Sud tengono lontani i venti e consentono l’accumulo continuo di sporcizia nell’aria. Sporcizia non solamente artificiale: anche le polveri naturali si addensano sul piano padano come in nessun’altra parte d’Europa e senza rimedio per spazzarle via.
Negli anni è cambiato il tipo di inquinamento. Con le normative Euro sui motori (ormai siamo all’Euro6), a dispetto del cosiddetto “dieselgate” le automobili di oggi sono talmente più pulite che la maggior parte delle polveri fini prodotte dal traffico sono ormai quelle generate dall’usura delle gomme sull’asfalto e delle pastiglie dei freni sui dischi; secondario il contributo inquinante dei tubi di scappamento. Due numeri: in Lombardia il contributo dei motori diesel allo smog passa dal 33% del 2008 al 14% del 2012.


Invece sulle poveri fini (Pm10) e finissime (Pm2,5) ha influito il diffondersi della tecnologia di riscaldamento a pellet. I sacchi di pallottoline di segatura compressa, in genere di importazione, hanno prezzi assai competitivi e vengono percepiti come “ecologici” dai consumatori.
La “biomassa”, cioè legna e pellet, ha il vantaggio di pesare meno sul bilancio dell’anidride carbonica, il gas accusato di cambiare il clima. L’effetto sul clima è migliore quanto meno lavorazioni e spostamenti ha subito il combustibile (perfetta la legna degli alberi locali) e il beneficio si riduce con l’aumentare di trasporti e trattamenti. 
Le politiche fiscali hanno promosso sui prezzi questo tipo di combustibile, che è assai conveniente soprattutto per gli edifici isolati come quelli della fascia di villette che circonda i centri abitati.


Nel frattempo le Regioni studiano insieme con il Ministero dell’Ambiente strategie di segno opposto per frenare le polveri nell’aria. Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte hanno introdotto limitazioni all’uso smodato di riscaldamento a legna e derivati. Il Lazio, dove Frosinone è la città con il pessimo primato nazionale di Pm10, ha adottato una strategia tutta sua: ha vietato i combustibili liquidi (0,76% di contributo alle polveri fini) e non ha detto nulla per legna e derivati (96,4% di contributo alle polveri fini).


In questo quadro di evoluzione, imprese e associazioni di categoria difendono la loro tecnologia e il loro mercato. Per esempio Andrea Arzà, Amministratore delegato della Liquigas, sostiene il Gpl come soluzione antismog mentre una grande azienda del metano, Engie, ha promosso studi per sostenere il vantaggio del gas: a Milano "una diffusa installazione delle caldaie a condensazione determina un contributo in termini di riduzione di emissioni giornaliere analogo ad un blocco del traffico per 6 settimane".


Quelli dei pellet di legna, rappresentati dal gruppo Unicalor di Confindustria Ceced Italia) replicano che "la criticità legata all’inquinamento da polveri sottili non è affatto dovuta alle stufe a pellet che, invece, rappresentano una delle eccellenze tecnologiche dell’industria italiana nel mondo"; ciò che inquina, dicono, sono le tecnologie vecchie come le caldaie più sfiatate a gasolio e i camini classici. 
Andrea Rossetti, presidente dell’Assopetroli (i rivenditori di combustibili) propone di autorizzare l’uso del gasolio per auto (più fine) al posto del vecchio gasolio da riscaldamento (più greve): si otterrebbero emissioni pari a quelle lievissime del metano. 


Fonti articolo: Il Sole24Ore vetrina web, Enea.it

Al via il SAIE: crescita e criticità del settore costruzioni

Presentato a Bologna il XXIV Rapporto Congiunturale Previsionale del Cresme, realizzato nel 2016 con il patrocinio di SAIE e con il contributo di Integra, Sistemi Urbani, Cnce e Formedil. 


Lo scenario descritto dal Rapporto è il riferimento per il settore e sarà condiviso il 19 ottobre in occasione del convegno inaugurale di SAIE 2016 alla presenza della filiera delle costruzioni e dei professionisti, con ANCE, Federcostruzioni, Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, Consiglio Nazionale Ingegneri e Oice, evento a cui è stato invitato anche il Ministro delle Infrastrutture dei Trasporti Graziano Delrio.

Incertezza e complessità rimangono una costante, ma i dati che arrivano dal settore delle costruzioni, elaborati dal Cresme, descrivono una ripresa dai valori contenuti, ma più alti di quelli dell’economia.
In apertura della presentazione è intervenuto Franco Boni, Presidente di BolognaFiere, che ha ripreso il piano del governo per l’Industria 4.0. “Un piccolo contributo lo daremo anche noi come BolognaFiere, nell'immediato futuro il quartiere fieristico sarà interessato da un importante programma di revamping e ampliamento che integrerà bellezza ed efficienza energetica. Avvieremo un concorso e coinvolgeremo architetti e ingegneri”. 


LO STATO DI FORMA DELLE COSTRUZIONI

Nel corso della presentazione Lorenzo Bellicini ha delineato lo stato di salute del settore delle costruzioni, sottolineando che il tasso di crescita degli investimenti nel 2016 è del 2,2%, mentre nel 2017 sarà del 2,6%. "Il mercato è trainato nel 2016 dagli investimenti in manutenzione straordinaria e riqualificazione del patrimonio energetico, dalle opere pubbliche e dall’edilizia non residenziale di nuova costruzione. Il motore principale della nuova fase ciclica – ha spiegato Bellicini, direttore del Cresme - è l’attività di manutenzione straordinaria e ordinaria del patrimonio esistente che per l’Italia vale l’82%”.


Molto positivi sono anche i dati nei primi 9 mesi del 2016, che descrivono le compravendite immobiliari,
il credito alle famiglie, la vendita di finiture e impianti, la vendita di macchine movimento terra. Non ci sono invece segnali positivi dalla nuova produzione residenziale che continua a frenare: nel 2016 gli investimenti in nuove costruzioni residenziali in Italia sono di poco superiori all’8% del valore della produzione dell’intero mercato delle costruzioni.


L’ipotesi sostenuta dal Cresme  è che sia finita la fase recessiva nel 2015 e che si sia avviato un ciclo nuovo. “Si può parlare di primo ciclo dell’ambiente costruito – ha dichiarato Bellicini - sottolineando quindi l’importanza della riqualificazione del patrimonio esistente, ormai pari al 73% del valore della produzione del settore nel 2016, attraverso l’integrazione tra costruzioni, impianti e servizi”.
Il valore della produzione del mercato delle costruzioni nel 2016 è stato di 166,2 miliardi di euro (contro i 165,5 miliardi di euro del 2015) ma si consideri che il valore degli investimenti in fonti energetiche rinnovabili è stato stimato pari a 1,6 miliardi di euro, considerando che nel 2010 superava i 32 miliardi.


Tra i dati critici anche quello della mancata crescita dell’occupazione nel settore delle costruzioni. Ma “un insieme di nuove norme e direttive – si legge nel rapporto Cresme – ha puntato negli ultimi anni a riconfigurare il settore verso nuovi modelli operativi”.


Il motore principale dell’innovazione resta quella tecnologica, l’evolversi di modelli organizzativi e la crescita di produttività. Non solo, il mercato delle costruzioni e quello delle infrastrutture hanno via via integrato quello degli impianti, allagandosi al mondo dei servizi.
Ne consegue che il partenariato pubblico e privato, il facility management, l’energy technology e la gestione sono temi centrali per ripensare come innovare il mercato, sposando innovazione tecnologica e digitalizzazione.


IL SALONE

Progettare, Costruire, Abitare sono i tre percorsi tematici in cui sono suddivise le 13 iniziative di riferimento ospitate nei 10 padiglioni della Fiera di Bologna, all’interno dei quali troveranno spazio centinaia di stand, decine di convegni, e numerosi incontri btb tra i professionisti. Verranno presentate le eccellenze del know how in tema di progettazione, costruzione e gestione di interventi di mitigazione e di riqualificazione sismica.
 
 
SAIE 2016 sarà occasione di approfondimento su nuovi strumenti e procedure, con particolare attenzione al BIM viste le recenti novità introdotte dal Codice degli Appalti. SAIE 2016 accenderà un faro su tecnologie e materiali intelligenti, prodotti e macchine a basso impatto per raccontare attraverso l’esperienza della manifattura italiana l’impegno e la sfida sui temi della rigenerazione urbana, della riqualificazione sostenibile, della protezione sismica e idrogeologica.
Ancora, SAIE si propone come hub per la condivisione di idee, soluzioni e visioni per costruire smart building, per fare squadra dal basso, per la realizzazione di smart cities frutto della sinergia tra progettisti, impiantisti, artigiani, insieme a tutte le grandi aziende già affermate a scala internazionale.


Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, è stato invitato a tagliare il nastro di SAIE 2016 e a dare inizio all’appuntamento fieristico con un convegno inaugurale dedicato a "Casa Italia, primo passo verso una filiera delle costruzioni 4.0" promosso da SAIE e ANCE a cinquanta giorni dal terremoto che ha colpito il Centro Italia e in concomitanza con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge per la ricostruzione.


Fonti articolo: Monitorimmobiliare.itEdilportale.com

Decreto mutui: più trasparenza ed efficienza per chi stipula

Più tutele per chi sottoscrive mutui. È quanto prevede il decreto del Cicr, Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio del 29 settembre 2016 per dare attuazione alle norme del Testo unico bancario in tema di credito immobiliare ai consumatori.


Sui mutui immobiliari il cliente deve essere ragguagliato in tutti gli aspetti, compreso il tanto discusso “patto marciano” (ovvero la restituzione della casa quando non ce la si fa a pagare le rate). Insomma, il debitore deve sapere a che cosa va incontro.

 

 

 

E’ la prima attuazione del decreto 72/2016, che ha riscritto le regole per i mutui ipotecari per i consumatori, con l’idea di realizzare un mercato trasparente e efficiente per il credito immobiliare, una garanzia per i mutuatari di un elevato livello di protezione. Le informazioni e le spiegazioni devono essere rese in modo corretto, chiaro, comprensibile e non ingannevole, adeguato allo strumento di comunicazione utilizzato, alle caratteristiche del contratto di credito e, quando personalizzate, alle esigenze del consumatore, così da favorire il confronto tra  le diverse offerte di credito sul mercato e consentire al consumatore di valutarne le implicazioni e assumere una decisione informata e consapevole in merito alla conclusione del contratto di credito. 


Se le informazioni e le spiegazioni sono contenute in documenti, questi devono essere leggibili, curando la grafica, semplicità sintattica, chiarezza lessicale, logicità di struttura e sono presentati in modo coerente con lo strumento di comunicazione utilizzato. Gli annunci pubblicitari devono presentare un esempio chiaro, conciso e realistico. E se non c’è l’informazione su tassi e costi, l’annuncio deve precisare che è a disposizione della clientela la documentazione prevista per l’informativa precontrattuale.


Il decreto dedica particolare attenzione anche all'informativa precontrattuale: prima della conclusione del contratto di credito, la banca deve assicurarsi che il consumatore possa ottenere agevolmente e gratuitamente chiarimenti che gli consentano di valutare se il contratto proposto sia adatto alle proprie esigenze e alla propria situazione finanziaria. La banca deve poi rispondere alle domande formulate dal consumatore sulla documentazione precontrattuale fornitagli, sulle caratteristiche del contratto proposto e sugli effetti che possono derivargli a seguito della sua conclusione.


La trasparenza è informazione puntuale al cittadino. Più informati: rappresenta la chiave del futuro perché è il mezzo che consente di rendere i cittadini consapevoli.


Fonte articolo: Mutuisupermarket.it

Legge di bilancio: potenziati i bonus casa per il 2017


Sisma bonus fino all’85% per i lavori di messa in sicurezza degli appartamenti. Ecobonus fino al 75% esteso anche a condomini e alberghi.


Novità contenute nella manovra finanziaria 2017 licenziata sabato dal Consiglio dei Ministri che ha battezzato la nascita del pacchetto Casa Italia: 4,5 miliardi di finanziamenti sia per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del 24 agosto in Centro Italia sia per le azioni legate alla messa in sicurezza sismica degli immobili italiani anche attraverso incentivi ad hoc. 



IL SISMA BONUS

Il sisma bonus parte dal 50%, ma potrà arrivare fino all’85% in caso di miglioramento di 2 classi di rischio. L’agevolazione, che viene stabilizzata per 5 anni fino al 2021, vale sia per i condomini sia per le abitazioni singole con una detrazione in 5 anni anziché in 10. Le percentuali di sconto aumentano al 70% e 80% per le case e al 75% e 85% dei condomini, in caso di miglioramento di una o due classi di rischio. Altra novità l’estensione dello sconto anche alle seconde case e alle attività produttive che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2 (ad alta pericolosità), ma anche nella zona 3.



BONUS RISTRUTTURAZIONE

Confermati anche per il 2017 gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie e per l’efficienza energetica. I bonus vengono estesi anche a condomini ed alberghi con una dotazione complessiva di 3 miliardi. Il bonus per le ristrutturazioni resta al 50%. Nelle intenzioni del Governo i bonus dovrebbero spingere il Pil. 


Possono fruire del bonus ristrutturazione:

  • - i proprietari dell’immobile su cui sono effettuati gli interventi;
    - i conduttori dell’immobile (inquilini);
  • - i nudi proprietari;
  • - gli usufruttuari;
  • - i comodatari;
  • - i familiari conviventi (purchè siano loro a sostenere le spese e risultino intestatari di bonifici e fatture).


Gli interventi agevolabili consistono in lavori interni effettuati su immobili esistenti; nel dettaglio, deve trattarsi di opere di:

- manutenzione ordinaria (solo perle  parti comuni dell’edificio);
- manutenzione straordinaria;
- ristrutturazione edilizia;
- recupero e risanamento conservativo.

Sono detraibili non solo le spese necessarie all’esecuzione dei lavori, ma anche i costi di progettazione, le prestazioni professionaliinerenti, le perizie ed i sopralluoghi.


Gli interventi detraibili devono poi riferirsi alle seguenti componenti dell’immobile:

- impianto idraulico ed elettrico;
- inferriate fisse;
- soppalco;
- pareti interne ed esterne;
- scale ed ascensore;
- cablatura;
- porta blindata;
- vetri antisfondamento;
- cassaforte a muro;
- impianto di allarme e sistemi anti-intrusione;
- allargamento porte e finestre;
- pavimentazione esterna;
- facciata ed intonaci esterni;
- canna fumaria;
- citofoni, videocitofoni e telecamere;
- caldaia, caloriferi e condizionatori;
- abbattimento delle barriere architettoniche e la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi;
- balconi e verande;
- box auto;
- contenimento dell’inquinamento acustico (isolamento).

L’Agenzia delle entrate, da tempo, ha chiarito che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che possono fruire del bonus ristrutturazione non sono limitati alla «ristrutturazione edilizia» in senso stretto, ma comprendono anche la manutenzione straordinaria, il restauro ed il risanamento conservativo  di singole unità immobiliari residenziali.


Per accedere al bonus sarà necessario, come per l’accesso al bonus 2016, munirsi dei seguenti documenti:

- fattura relativa alle spese sostenute;

- bonifico parlante, indicante la causale del versamento, il numero e la data della fattura, i dati del richiedente la detrazione (che può anche essere diverso dall’ordinante), il codice fiscale del beneficiario.

Per ottenere la detrazione è anche necessaria una dichiarazione di ristrutturazione da cui risulti una data di inizio lavori: può trattarsi di una comunicazione al comune in cui si trova l’immobile, o di un titolo abilitativo comunale. Nel caso in cui questi documenti non siano obbligatori, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.


ECOBONUS 

Quarantamila euro per appartamento, con una detrazione Irpef del 65% che può arrivare al 70% se riguarda l’involucro (il cappotto) dell’edificio e al 75% se viene comprovato con certificazione il miglioramento della prestazione energetica di un immobile. La detrazione, che prevede il recupero in 10 anni, viene stabilizzata fino al 2021. Sulle stesse cifre si sta ragionando anche per gli alberghi. L’ecobonus per i singoli appartamenti resta invece al 65% anche per tutto il prossimo anno.  

La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo, sino a un limite massimo di:

  • - 30.000 euro, per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
  • - 60.000 euro, per le opere di riqualificazione dell’involucro di edifici esistenti, e per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (solare termico);
  • - 100.000 euro, per gli interventi di riqualificazione energetica globale.


Dal 2017, se l’intervento interesserà l’intero involucro dell’edificio, il contribuente potrà ottenere delle detrazioni più alte, pari:

  • - al 70% dei costi, se gli interventi avranno un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’intero edificio;
  • - al 75% dei costi, se il lavoro sarà finalizzato a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva.

Per accedere all’Ecobonus è necessario essere in possesso dei seguenti documenti:

- fattura relativa alle spese sostenute;

- bonifico parlante, indicante la causale del versamento, il numero e la data della fattura, i dati del richiedente la detrazione(che può anche essere diverso dall’ordinante), il codice fiscale del beneficiario.

Per gli interventi più notevoli, come la riqualificazione globale, la coibentazione dell’ involucro e l’isolamento dell’edificio, deve essere trasmessa la seguente ulteriore documentazione all’Enea (Agenzia nazionale per l’efficienza energetica):

- Ape (attestato di prestazione energetica): deve essere redatto da un professionista abilitato e indipendente dalla ditta che esegue i lavori;

- asseverazione: è la certificazione dei produttori necessaria per caldaie, finestre e infissi;

- scheda informativa: è un documento che contiene i dati identificativi del soggetto, dell’immobile e la quantificazione del risparmio energetico conseguente all’intervento.
 

BONUS MOBILI

Prorogato a tutto il 2017 anche il bonus per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici per le abitazioni da ristrutturare, mentre non è stato al momento confermato, per l’anno 2017, il bonus mobili spettante alle giovani coppie (in cui almeno un componente non abbia superato i 35 anni di età) per l’acquisto della prima casa. 
L’agevolazione consiste nella detrazione Irpef del 50% dei costi sostenuti per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici, entro un limite massimo di spesa di 10.000 euro, da ripartire in 10 rate di pari importo; il bonus è cumulabile col bonus ristrutturazione.


Per ottenere il
 bonus mobili connesso alla ristrutturazione della casa è necessario, come per il bonus ristrutturazione, il possesso della fattura e del bonifico parlante, oltre alla dichiarazione di ristrutturazione da cui risulti una data di inizio lavori. Come già esposto, può trattarsi di una comunicazione al comune in cui si trova l’immobile, o di un titolo abilitativo comunale, o di una dichiarazione sostitutiva dell’ atto di notorietà, nel caso in cui questi documenti non siano obbligatori.

Sono inclusi nel bonus i seguenti mobili:

- grandi elettrodomestici (frigorifero, congelatore, lavastoviglie, forno, lavatrice, asciugatrice, tutti di classe non inferiore alla A+, tranne il forno, per il quale è sufficiente la classe A);
- arredi di uso quotidiano (armadi, letti, sedie, tavoli, mensole, cassettiere…);
- componenti della cucina (basi, credenze, etc.) e mobili contenitori per il bagno.


Fonti articolo: Quotidiano.netLaleggepertutti.it

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