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Comprare o affittare? 5 vantaggi da considerare prima di decidere



Acquistare o affittare? La domanda è tutt’altro che semplice. Se infatti gli italiani hanno sempre avuto un’alta propensione all’acquisto della casa, la difficoltà di accesso al credito ha spesso fatto prediligere l’affitto.


Come sottolineato dall’Ufficio Studi Tecnocasa, l’acquisto della casa presuppone che si abbia un capitale iniziale a disposizione che copra almeno il 20% del valore dell’immobile e le spese legate all’acquisto; se si sceglie l’affitto basta un capitale minimo sufficiente a coprire le spese relative al deposito cauzionale richiesto e le spese legate alla stipula del contratto di locazione.

 

Ma quali sono i vantaggi dell’una e dell’altra opzione? Andiamo a scoprirli.

Vantaggi acquisto casa

1. Si soddisfa il bisogno di sicurezza e stabilità, soprattutto se si acquista la prima casa. In caso si decida di fare un investimento si ha un basso rischio e un rendimento annuo lordo intorno al 4,7%.

2. Rivalutazione del capitale: sia che lo si utilizzi per se e sia che si decida di affittarlo l’immobile è sempre un buon investimento in termini di rivalutazione del capitale. Dal 1998 ad oggi il valore delle case ha registrato un incremento nominale medio del 35%.

3. Cogliere le occasioni presenti ora sul mercato: dopo 7 anni di ribassi di prezzo, in questo momento si possono trovare ancora degli immobili a prezzi accessibili.

4. Scegliere la casa che si desidera o trasformarla nella casa che si desidera: comprando l’immobile lo si può modellare sulle proprie esigenze e desideri. La possibilità di poter personalizzare è un punto a favore dell’acquisto, aspetto che viene considerato sempre più spesso grazie al ribasso dei prezzi degli immobili da ristrutturare e agli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche.

5. Lascito ai figli: negli ultimi anni questo è uno dei motivi che ha preso più piede tra gli acquirenti, che vedono nella casa di proprietà un’eredità per i figli, oppure la comprano ai figli che, complice anche la disoccupazione, fanno sempre più fatica ad affacciarsi al mondo del lavoro e di conseguenza all’acquisto della casa.

Vantaggi affitto casa

1. Non immobilizzare il capitale, a volte di importo cospicuo, che così può essere destinato ad altri utilizzi o ad altre attività.

2. Garantirsi una maggiore mobilità potendo così cambiare più facilmente città, quartieri o case.

3. Essere certi delle spese mensili (in questo caso i canoni di locazione) che si dovranno sostenere e non doversi occupare di impreviste spese di manutenzione straordinaria che in genere possono essere gravose.

4. Abitare in case che non si potrebbero acquistare (perché non si ha il capitale iniziale o perché non si otterrebbe un mutuo sufficiente).

5. Non dovere pagare le spese legate all’acquisto dell’immobile (imposte sull’acquisto, eventuale provvigione all’agenzia immobiliare, spese di accensione mutuo, spese notarili).


Fonte articolo: Idealista.it

Mutui tasso fisso più alti e meno surroghe; le previsioni dei prossimi mesi

La rapida ascesa dei tassi di riferimento iniziata a settembre ha portato a un rialzo del “prezzo” del mutuo fisso, che, dopo un anno di riduzioni, a gennaio ha cambiato segno e fatto segnare un rialzo di 15 punti base.


"Il tempo dei tassi ai minimi storici per i mutui per privati e famiglie – nota la Bussola diffusa da Mutuisupermarket e Crif – sta probabilmente iniziando a volgere al termine". 

 

Mentre sul del tasso variabile "la situazione appare piuttosto stabile", sul fronte dei mutui a tasso fisso – che a fine 2016 coprivano oltre la metà delle erogazioni – la revisione al rialzo "potrebbe continuare anche sui prossimi mesi".


Un esempio? Per un mutuo ventennale di 140mila euro (valore immobile 220mila euro), i migliori tassi finiti per i mutui a tasso fisso secondo Mutuisupermarket.it si posizionano infatti a gennaio 2017 attorno all’1,70% contro un omologo 1,55% dello scorso ottobre 2016. "E tale aumento non assorbe ancora completamente l’aumento registrato degli indici Irs che, per la durata 20 anni, sono aumentati nel periodo ottobre 2016 - gennaio 2017 di ben 40 punti base (dallo 0,90% medio di ottobre all'1,30% odierno)". 


A livello di nuove erogazioni di mutuo attraverso il canale online, la finalità surroga continua a rappresentare circa il 56% del totale delle erogazioni anche nel quarto trimestre 2016, dopo essere arrivata a spiegare anche il 65% del totale erogati nel terzo trimestre 2015. Sul canale tradizionale, invece, il peso delle surroghe si è attestato intorno al 25%, in progressiva contrazione dopo il picco degli anni precedenti.


Nei prossimi trimestri si attende un’ulteriore riduzione del peso della componente surroga, da ricondursi da un lato alla continua riduzione del bacino di potenziali mutuatari interessati a rottamare il mutuo, dall'altro al progressivo aumento dei tassi Irs.


Tornano a crescere gli importi medi richiesti: se nel quarto trimestre 2015 questo si assestava attorno ai 119.500 euro, nel quarto trimestre 2016 raggiunge i 124.851 euro. Parallelamente si registra un leggero aumento anche degli importi medi dei mutui erogati, che passano dai 111.000 euro del primo trimestre 2016 ai quasi 114.000 euro del quarto trimestre.
La Bussola analizza anche mercato immobiliare vista con la lente dei mutui: "nel quarto trimestre 2016 si registra una ulteriore riduzione dei prezzi al mq degli immobili residenziali forniti in garanzia al mutuo pari a -3,3%".


"Nonostante i tassi inizino a segnare una lenta tendenza al rialzo, il contesto di mercato rimane estremamente favorevole alla sottoscrizione di nuovi finanziamenti casa, con offerte mutuo sempre molto competitive e banche che continuano a investire sul prodotto con politiche commerciali aggressive - commenta Stefano Rossini, amministratore di MutuiSupermarket.it -. La domanda di nuovi mutui chiude infatti l’anno 2016 in accelerazione con un +21% su dicembre e un + 13% a livello annuo". 


"Un fenomeno interessante che ha caratterizzato tutto il 2016 è stato sicuramente il lento ma progressivo calo del tasso di default dei mutui immobiliari – dichiara Stefano Magnolfi, direttore real estate services di Crif –. A settembre 2016 la rischiosità dei mutui ha infatti raggiunto l'1,4%, il livello più basso osservato negli ultimi 4 anni. In buona parte a contribuire alla riduzione della rischiosità del credito sono state le banche stesse, che hanno iniziato ad adottare politiche di selezione più attente nel tentativo di evitare ulteriori crediti deteriorati in futuro. Inoltre, hanno di certo contribuito anche il livello dei tassi di interesse, che si sono mantenuti bassi per tutto il periodo di osservazione, l'aumento tendenziale del reddito pro-capite e la possibilità di rinegoziare le condizioni del prestito, che ha agevolato le famiglie a rendere più sostenibile il proprio debito".


Fonte articolo: Ilsole24ore.com

Affittare casa con l'Agenzia: i vantaggi e le regole

Nel caso in cui si decida di prendere o dare in affitto un immobile rivolgendosi ad un’Agenzia immobiliare è necessario tenere presenti alcune regole fondamentali, in più bisogna essere consapevoli che l’Agenzia ci chiederà di sottoscrivere un contratto di mediazione che prevede, come tale, un compenso per l’attività professionale svolta per il quale deve essere rilasciata apposita ricevuta con indicata la natura del versamento fatto.


Il vantaggio è di poter contare sull’esperienza, la consulenza e l’aiuto di un professionista esperto nel settore, ma anche di ridurre tempi e fatica necessari per trovare l’immobile da affittare, da parte del locatario, o l’inquilino al quale affittarlo, da parte del locatore.

Per questo è importante assicurarsi che i moduli utilizzati siano depositati alla Camera di Commercio sia per la definizione dell’incarico, sia per la definizione di una proposta. Per non avere sorprese dell’ultimo momento è utile definire tutti i dettagli degli accordi per iscritto, dall’entità delle provvigioni, ai servizi in essa compresi/esclusi, alle modalità di pagamento. La provvigione, è utile ricordarlo, solitamente viene chiesta sia al locatario che al locatore.

Tra gli altri dettagli ai quali prestare attenzione anche la durata dell’incarico che deve essere possibilmente non eccessivamente lunga, ad esempio tre mesi, nonché il periodo di validità della proposta, solitamente non più di 15 giorni.

Tra le regole da ricordare:

  • - in caso di conferimento di incarico in esclusiva ad un’Agenzia immobiliare, non è possibile concludere la vendita in proprio o incaricare della vendita un altro agente immobiliare, pena l’applicazione di penali;
  • - la provvigione va pagata solo conclusione della trattativa, ovvero della comunicazione dell’avvenuta accettazione della proposta da parte dell’acquirente.
  • - eventuali caparre devono essere intestate al venditore (con assegno non trasferibile).

In fase di registrazione del contratto di affitto, gli agenti immobiliari sono obbligati alla registrazione telematica.


Fonte articolo: Leonardo.it-Economia

Riqualificare il condominio abbatte le spese del 30-50%

Immaginiamo un palazzo degli anni '60 o '70 (ma anche più vecchio) , come ne esistono tanti nelle nostre città, suddiviso in una trentina di appartamenti.


Ipotizziamo che ci sia la necessità di rifare la facciata e che l’amministratore o il professionista che segue i lavori proponga al condominio, a seguito di una diagnosi energetica, di realizzare in contemporanea un cappotto termico, di rifare parte del tetto e sostituire la caldaia. Costo dell’intervento: 500mila euro, cioè 16.500 euro per famiglia. 

 

Questi lavori, grazie ai nuovi ecobonus, possono essere portati in detrazione dalle tasse fino al 75% (in cinque anni) e, con l’apertura di un finanziamento bancario (esistono formule fino da 120 fino a 180 mesi), possono essere suddivisi in rate da poco meno di 140 euro l’una. Per ottenere, in cambio, una riduzione della bolletta anche del 30 o 50%, su un ammontare stimato in 1.600 euro l’anno. 


A stilare la proiezione è Manuel Castoldi, presidente di Rete Irene, uno dei principali network di imprese che, in Italia, opera per promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio. Un tema che non è solo al centro dell’agenda politica (come dimostra la decisione dell’ultima legge di stabilità di innalzare il bonus Irpef per chi investe sull’efficientamento delle parti comuni), ma è anche di massima attualità tra gli operatori. Sarà infatti uno dei temi forti al centro degli Enertour di Klimahouse 2017, il programma di visite guidate che, insieme alla fiera, prende il via oggi per condurre cittadini e professionisti alla scoperta di costruzioni e cantieri virtuosi.


In media, secondo stime Confappi-Fna (associazione che riunisce piccola proprietari e amministratori), ogni condominio consuma circa 28mila metri cubi di gas all’anno ed emette 56mila chilogrammi di anidride carbonica in atmosfera. Un risparmio del 30%, moltiplicato per i condomini sul territorio nazionale, che sono circa un milione e per un totale di 27 milioni di unità immobiliari, potrebbe fare una significativa differenza in termini di minor inquinamento.


"Un mercato a portata di mano e che, tuttavia, fatica a decollare, perché il salto da compiere non è tecnico, ma culturale – commenta Stefano Prosseda, coordinatore del cluster edilizia per Idm Alto Adige, agenzia di promozione del territorio, che organizza il programma degli Enertour in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio –. Le tecnologie per fare efficienza ci sono e anche gli incentivi. Il compito di promuovere le azioni spetta, però, agli amministratori, alle aziende e ai progettisti. Gli Enertour vogliono essere un momento per permettere a tutti coloro che lo desiderano di toccare con mano i risultati che si possono ottenere".

"Riqualificare sotto l’aspetto energetico l’esistente non significa stravolgerne la forma – spiega Castoldi –. Molti pensano, ad esempio, che le facciate di un edificio d’epoca non possano essere isolate con un cappotto. Tuttavia, esistono esempi di strutture di inizio Novecento, così come è accaduto a Milano in via Volturno su un fabbricato del 1929, dove è stato inserito un cappotto esterno, ma la facciata dal punto di vista architettonico non ha mutato il proprio aspetto".


Per chi decide di mettere mano a un risanamento, ci sono inoltre alcune regole da seguire. "La parola d’ordine – continua Castoldi – è integrazione. Non si può e non si deve procedere per singoli interventi. Non è infrequente il caso di condomini che, dopo aver sostenuto interventi di isolamento termico, si ritrovano con caldaie cambiate da pochi anni e sovradimensionate".


Fonte articolo: IlSole24Ore, vetrina web

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