News dal franchising

News dal franchising (890)

La casa del futuro è "intelligente di natura"



Ristrutturare la casa in proprietà si conferma un investimento per le famiglie italiane: una strada spinta dai bonus fiscali, confermati anche per il 2017.


Lo dimostra la crescita dei prestiti erogati per rifare il look a immobili esistenti: secondo le proiezioni dell’ultima edizione dell'Osservatorio di PrestitiOnline.it, il 35% dei finanziamenti erogati agli italiani riguarda proprio lavori di riqualificazione di unità immobiliari (a seguire, le domande per l’acquisto di un’autovettura e per l’arredamento di casa). 

 

Si tratta, in genere, di prestiti di una durata che va di 60 o di 48 mesi, per un importo medio di poco superiori agli 11mila euro e che vengono sottoscritti soprattuto al Nord. Uno spaccato che è confermato anche dalle indagini dell’Osservatorio sul credito al consumo di Prestiti.it e Facile.it: dall’analisi, condotta su oltre 30 mila domande di prestito emerge che le cifre medie richieste sono cresciute dell’1,2% in sei mesi e del 9% in un anno.


Dati che arrivano alla vigilia di Restructura, la 29esima edizione dell’appuntamento annuale dedicato alla riqualificazione, recupero e ristrutturazione, che parte oggi a Torino, organizzato da GL events Italia-Lingotto Fiere, e proseguirà fino a domenica 27 novembre. In tutto, circa 300 espositori e oltre cento convegni e workshop per un pubblico di circa 28mila visitatori attesi. Tanti i prodotti in esposizione: dalle più innovative tecnologie per la climatizzazione geotermica alle tecnologie in radiofrequenza, particolarmente indicata per il completamento o per le modifiche di impianti elettrici esistenti in immobili storici; dalle novità sui sistemi di isolamento termico e acustico fino ai sistemi di aspirapolvere centralizzati, che permettono anche di far convergere tutto lo sporco all’esterno di un’abitazione.


LA CASA DEL FUTURO

Due i temi portanti che, quest’anno, contraddistinguono l’appuntamento: l’attenzione all’edificio intelligente, cioè a tutti i nuovi sistemi tecnologici che migliorano la flessibilità di gestione degli ambienti, il comfort, i consumi e la qualità dell’abitare e del lavorare; l’accreditamento, sempre più marcato, del legno come materiale alternativo per costruire in modo efficiente ed ecocompatibile. Tesi alla base dell’evento è, infatti, che non basta più investire su risparmio energetico e taglio della bolletta: la casa del futuro deve essere “intelligente di natura” (come spiega il titolo di uno dei seminari, in programma venerdì 25 novembre alle 10 e organizzato da Be-Eco, spin-off del Politecnico di Torino in collaborazione con l'Ordine e la Fondazione degli Architetti e quello degli Ingegneri). Deve cioè comprendere i bisogni dei suoi abitanti in termini di comfort e benessere e soddisfarli attraverso le tecnologie installate al suo interno.


Come già nelle passate edizioni di Restructura, la parte teorica sarà supportata da quella pratica. Tra le novità di quest’anno gli incontri B2B, brevi speech di 60 secondi, in cui le aziende presenti in esposizione possono presentarsi. Tornano, inoltre, gli incontri con gli esperti, appuntamenti gratuiti di 30 minuti su prenotazione (sul sito, oppure presentandosi direttamente agli stand) e i Restructour, tour tecnici per raccontare l’edilizia “sul campo”. Quattro gli itinerari proposti: la visita al Villino Raby nel quartiere Cit Turin e al Villaggio operaio Leumann al tour guidato (domani) al sistema abitativo ECO-home, caratterizzato da una forte attenzione all’innovazione del sistema casa attraverso l’utilizzo di componenti edilizi ad alta efficienza e di origine naturale. Fino alle visite culturali al Palazzo del Lavoro, architettura di Nervi, e agli spazi laterali segreti della Mole Antonelliana e a Casa Scaccabarozzi, altro simbolo dell’architettura antonelliana.


Fonti articolo: IlSole24Ore

Nomisma: mercato immobiliare 2016 chiuderà con +12,3% compravendite

Una seconda parte del 2016 sempre positiva ma più debole rispetto all’exploit dei primi due trimestri (oltre il 20% di crescita certificata dall’agenzia delle Entrate) porterà il bilancio delle compravendite immobiliari a fine anno a segnare un +12,3%, con i prezzi che scontano ancora lievi cali e continueranno il periodo di sostanziale stagnazione.


Sono le previsioni dell’Osservatorio Nomisma sulle grandi città.

"In un contesto fattosi nuovamente incerto – spiega una nota – il mercato immobiliare italiano prosegue il suo percorso di faticosa risalita. Ad alimentare le ambizioni di rilancio è, in particolare, il ritorno di interesse della domanda per l’investimento immobiliare diretto che, nonostante la precarietà delle prospettive e le fragilità reddituali, nel nostro Paese rimane un pilastro dell’allocazione familiare".


Il report sottolinea la sempre maggior dipendenza delle transazioni residenziali dalle erogazioni dei mutui: sono legate alle banche il 59,8% degli acquisti contro il 44% del 2014. "Il legame che si è stabilito nell’ultimo decennio tra scelte bancarie e mercato immobiliare – spiega la nota – appare di gran lunga più stretto di quanto si sarebbe portati a pensare (...). Tale relazione, che nell’ultimo biennio è stata fattore propulsivo della ripresa, espone inevitabilmente il settore alle fluttuazioni tipiche dei contesti più finanziarizzati, riducendone di fatto il potenziale anticiclico". Si tratta di un fattore cruciale per il mercato italiano, "in ragione della precarietà della prospettiva economica generale, oltre che dell'esposizione del sistema bancario in fatto di crediti deterioratI".


Al rilancio dell’attività transattiva non ha fatto eco un’inversione di tendenza dei prezzi, che hanno proseguito la loro dinamica recessiva, seppure con un'intensità progressivamente decrescente. Su base semestrale l'ultima variazione dei prezzi è contenuta in un range minimo che va da -1,1% a -0,6%, confermando per il terzo anno consecutivo la progressiva riduzione dell'intensità del calo dei valori immobiliari.
Da alcuni semestri secondo Nomimsa si assiste a una riduzione contenuta, ma costante, di tempi e sconti che descrive una migliorata condizione di liquidità degli immobili, che, a sua volta, si traduce in un aumento delle compravendite.


A livello territoriale, sono i mercati metropolitani del Centro-Nord (Bologna, Firenze e Milano e a seguire Venezia) ad avere una posizione di vantaggio sulla via del rilancio, mentre tra quelli che manifestano tuttora un ritardo si segnalano i mercati del Sud, Roma, Padova e soprattutto Genova.


I valori di locazione hanno fatto registrare negli ultimi sette anni variazioni più contenute rispetto a quelle relative ai prezzi e ciò è avvenuto anche nell'ultimo semestre dell'anno, con canoni di locazione diminuiti su base annua in un range compreso tra il -1,6% dei negozi e il -0,8% delle abitazioni. Il rendimento lordo annuo da locazione, in media, negli ultimi tre anni si è attestato al 5% per le abitazioni e gli uffici e del 7% per i negozi.


Fonte articolo: Il Sole24Ore

Lavori in condominio: nessuna ritenuta del 4% fino ai 12.500 euro

La ritenuta di acconto del 4% per gli appalti dei condomini dovrà essere effettuata solo quando vale almeno 500 euro.


È una delle prime modifiche di interesse per le costruzioni in arrivo dalla commissione Bilancio della Camera, che domenica ha iniziato a votare gli emendamenti alla manovra, saltando per la verità (almeno per ora) alcuni passaggi particolarmente delicati, come l'articolo 2, che contiene tutto il pacchetto sulle detrazioni fiscali. 

Arriva così, con un emendamento del Partito democratico, una novità che semplifica gli adempimenti dei condomini e restituisce un po' di liquidità alle imprese. In pratica, dal prossimo anno tutti i lavori di piccolo importo, fino a una soglia di 12.500 euro, non ricadranno più sotto l'ombrello degli obblighi di ritenuta, scattati nel 2007.


La norma interviene, per l'appunto, sulle regole stabilite dalla Finanziaria del 2007, nel passaggio che regolava le ritenute sui corrispettivi dovuti dal condominio all'appaltatore. Quella legge dava al condominio il ruolo di sostituto di imposta. In fase di pagamento dei lavori, da quel momento, l'amministratore deve trattenere dal saldo una ritenuta pari al 4% del totale, "a titolo di acconto – spiega la legge - dell'imposta sul reddito dovuta dal percipiente, con obbligo di rivalsa, sui corrispettivi dovuti per prestazioni relative a contratti di appalto di opere o servizi, anche se rese a terzi o nell'interesse di terzi, effettuate nell'esercizio di impresa". Quindi, si tratta della classica ritenuta d'acconto che, di fatto, drenava liquidità delle imprese, facendogli accumulare crediti di imposta.


Adesso, a quella norma viene introdotta un'importante eccezione, sulla base di un emendamento del democratico Mino Taricco. Il versamento della ritenuta, dal momento di entrata in vigore della legge di Bilancio (primo gennaio 2017), non dovrà essere effettuato sempre. Il condominio, che in questa situazione resta comunque qualificato come sostituto di imposta, dovrà trattenere il 4% soltanto "al raggiungimento della soglia minima di 500 euro dell'ammontare della ritenuta medesima". A conti fatti, quindi, la ritenuta del 4% scatta soltanto per pagamenti di importo superiore a 12.500 euro. Sotto questo limite le imprese potranno incassare tutto. Anche se resta fermo, a carico del condominio, l'obbligo di versamento entro il 30 giugno ed entro il 20 dicembre di ogni anno.


Fonti articolo: Quotidiano dell'Edilizia IlSole24Ore, vetrina web

Sondaggio Agenti FIMAA: momento favorevole per comprare casa

Per il 64% degli agenti immobiliari aderenti a Fimaa-Confcommercio la domanda di acquisto di abitazioni nelle grandi città italiane è in aumento: gli ultimi sei mesi del 2016, rispetto alla prima parte dell’anno, la maggioranza degli operatori rileva segnali positivi, che riguardano anche una nuova spinta alla messa in vendita degli immobili.


Secondo il 71% degli agenti intervistati, infatti, sono in aumento le abitazioni sul mercato, perlomeno per ciò che riguarda le grandi città e continuerà anche la fase di crescita dell’offerta immobiliare.

 

Per l’Ufficio Studi Fimaa Italia, che ha elaborato l’indagine, ci troviamo in una congiuntura decisamente vantaggiosa per chi intende comprare casa (per sé o per investire). E non è un caso che la percezione della domanda salga, soprattutto a Cagliari e Firenze, mentre l’ottimismo sulle compravendite è sentito maggiormente in città più grandi come Roma (64%), Milano (62%) e Torino (58% di giudizi positivi).

QUALI SONO GLI APPARTAMENTI PIU' COMPRAVENDUTI?

Solo 16 appartamenti venduti su 100 sono nuovi. Il numero delle compravendite di appartamenti nuovi costituisce il 16% di quelli scambiati. Per quelli recenti il dato è pari al 31%, mentre per quelli vecchi tocca quota 53%.
I bilocali e i trilocali costituiscono gli appartamenti più richiesti. Poco compravenduti i monolocali, i pentalocali e oltre.
Per la città di Bari le tipologie maggiormente compravendute risultano monolocali e bilocali, per Firenze, Milano, Roma e Torino oltre ai bilocali permane una discreta richiesta anche dei trilocali. 

PERCHE' COMPRARE CASA?

Tra le motivazioni che guidano la compravendita della casa, la maggioranza degli Agenti immobiliari Fimaa sostiene che derivino dal primo acquisto, mentre l’indice relativo alla domanda di sostituzione tocca in media il 29% delle transazioni con le sole eccezioni, tra le città monitorate, di Bari (67%) e Firenze (75%) dove il mercato di sostituzione supera quello della “prima casa”. 
L’acquisto immobiliare per investimento ha ottenuto la quota residuale rispetto alle due modalità evidenziate, ad eccezione di Bologna, Cagliari, Firenze e Milano.


E’ il mutuo la modalità di finanziamento più impiegata per acquistare un immobile, nell’80% dei casi, merito dell’incremento delle erogazioni da parte delle banche. I risparmi privati sono utilizzati in media per il 16% del costo di un immobile, mentre la permuta viene segnalata con una percentuale del 4% dei casi.

MERCATO AFFITTI

Per quanto riguarda il mercato dell’affitto, il sentiment ha rilevato un ulteriore incremento della domanda per il 75% degli operatori interpellati, l’offerta di locazione risulta in ulteriore aumento (per il 58% degli intervistati) con canoni in riduzione per il 56% degli operatori Fimaa. Una tendenza alla stabilizzazione viene indicata nelle città di Milano, Firenze, Bari, Bologna e Cagliari.

PREVISIONI FUTURE FIMAA

Commentando l’indagine, il presidente nazionale Fimaa, Santino Taverna, ha sottolineato: "I dati del primo sentiment del mercato immobiliare residenziale sulle città metropolitane italiane realizzato da Fimaa evidenziano un settore in leggera crescita che lascia presagire una ripresa anche verso altre città ed altri territori. Gli acquisti degli immobili residenziali stanno aumentando, soprattutto nelle grandi città, mentre i prezzi, tranne qualche rara eccezione, si stanno stabilizzando. All’incremento della domanda continua a far da contraltare la numerosa offerta".


Il Presidente nazionale Fimaa ha quindi spiegato che "l’attuale ripresa del settore immobiliare è in una fase da consolidare. Se i segnali di ripresa non saranno supportati da un’attenta politica di detassazione per il comparto, oltre che per imprese e famiglie, che faticano ad arrivare alla fine del mese e pertanto si trovano in difficoltà per pagare la rata di un mutuo, sarà comunque difficile vedere la fine del tunnel".


Taverna ha poi concluso affermando: "Per i prossimi mesi il mercato immobiliare dovrebbe continuare a mostrare un trend di positività con compravendite in leggero aumento e una stabilizzazione dei prezzi. E’ indubbiamente un buon momento per chi ha la necessità di acquistare una propria abitazione, ma anche per chi intende investire nel mattone a fronte delle quotazioni più vantaggiose registrate negli ultimi dieci anni". 


Fonte articolo: Immobiliare.itIdealista.it

Cresce l'interesse per la nuda proprietà

Secondo Casa.it a livello nazionale resta molto alto l’interesse per l’acquisto di abitazioni con la formula della nuda proprietà, con la domanda cresciuta negli ultimi tre anni in media del +35%, con il Veneto (+45%), la Liguria (+44%) e la Toscana (+38%) ai primi posti per tasso di crescita.


Stabile il numero di proprietari che decidono di mettere in vendita l’abitazione con la nuda proprietà: le Regioni con la crescita maggiore dell’offerta sono la Liguria (+8% negli ultimi tre anni), il Piemonte (+7%), l’Emilia Romagna (+6,4%) e il Veneto (+5,2%).

Nel 2015, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate-OMI, le compravendite di abitazioni in nuda proprietà sono state quasi 21.600 (+1,9% rispetto al 2014). 
Alessandro Ghisolfi, Responsabile del Centro Studi di Casa.it: "le motivazioni che spingono ad utilizzare questa formula sono diverse e toccano sia la sfera socio-economica che quella personale. Chi decide di mettere in vendita la sua casa con la formula della nuda proprietà, nel 70% dei casi lo fa perché, trovandosi in difficoltà economica, ha la possibilità di avere liquidità immediata per mantenere un certo tenore di vita, nel 22% dei casi per far fronte ad esigenze legate all’avanzare dell’età o per sostenere i figli nell’acquisto della casa, e l’8% dei casi, non avendo eredi, decide di regalarsi una sorta di “pensione integrativa” per migliorare la qualità della propria vita".


Chi mette in vendita il proprio immobile con questa modalità è prevalentemente uomo (60%), ha in media un’età vicina ai 70 anni, vive nelle grandi città, è nel 60% dei casi solo (celibe/nubile - separato/divorziato- vedovo) e offre un’abitazione fra gli 80 e i 100 mq, soprattutto localizzata nelle aree centrali e semicentrali.


Il valore di un immobile in nuda proprietà cambia in rapporto all’età del venditore. Se il venditore appartiene alla prima fascia di età (45-50 anni), lo sconto percentuale rispetto al valore di mercato sarà circa del 75%, mentre se il venditore appartiene alle ultime fasce di età lo sconto per il compratore si riduce tra il 25% e il 10% se il proprietario ha oltre 80 anni. 


Fonti articolo: Monitorimmobiliare.it

Rimborsi IMU: come ottenerli

Arrivano finalmente buone notizie per chi stava aspettando il rimborso degli importi IMU erroneamente versati non nelle casse dei comuni in cui si trovano gli immobili, bensì direttamente in quelle dello Stato.


Con un decreto ufficiale che ha visto la luce lo scorso 26 ottobre, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha definito in maniera definitiva, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, quelle che saranno le modalità di restituzione possibili.

 

Al contribuente che deve rientrare in possesso di quanto accreditato per errore nelle casse statali si aprono due possibilità a seconda che abbia indicato o meno i propri dati bancari all’atto del pagamento della tassa.


Per chi ha indicato le coordinate di un conto corrente bancario sarà oggettivamente tutto molto più semplice; il contribuente che rientra in questa casistica in automatico si vedrà accreditare sul proprio conto corrente quanto dovuto; se invece non si è stati così accorti da dare anche il proprio IBAN, si dovranno seguire canali diversi a seconda dell’importo del rimborso da ottenere.


Come prima cosa lo Stato provvederà ad emettere mandati di pagamento individuale intestati al contribuente e se la cifra di cui si deve tornare in possesso è inferiore ai 1.000 euro, saranno gli uffici postali a restituirla in denaro contante al legittimo titolare, ma comunque entro e non oltre i 60 giorni dall’inizio del periodo di esigibilità; se invece si devono avere indietro somme superiori ai 1.000 euro, si riceverà un vaglia, non trasferibile, emesso dalla Banca d’Italia e si dovrà poi procedere all’incasso.


Se qualcuno dovesse dimenticarsi di riscuotere quanto dovuto i fondi non andranno comunque persi, torneranno alla Tesoreria dello Stato che li ridistribuirà fra i contribuenti.


Fonte articolo: Immobiliare.it

Mercato affitti in Italia: le ultime tendenze

Buone notizie sul fronte degli affitti. Il mercato ha registrato una lieve ripresa. Nel primo semestre del 2016 sono aumentati i canoni di locazione delle grandi città.


A rilevarlo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. Dall’indagine è emerso che l’incremento è stato dello 0,7% per i monolocali e i bilocali e dello 0,8% per i trilocali.

 

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha fatto sapere che su tutte le tipologie, per la prima volta, si vede un segnale positivo, attribuibile prevalentemente a una diminuzione dell’offerta immobiliare e a una migliore qualità della stessa.

Chi sceglie l’affitto

Secondo l’indagine, anche nel primo semestre del 2016 molte sono le persone che non riescono ad accedere al mercato del credito, primi fra tutti i giovani, i monoreddito e gli immigrati; a questi si aggiungono gli studenti e i lavoratori fuori sede.

L’analisi demografica di coloro che cercano casa in affitto ha evidenziato che il 38,6% ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 30,9% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni. Il 61,3% è invece rappresentato da single.

Perché si sceglie l’affitto

Secondo quanto emerso dallo studio, il 61,1% di chi opta per l’affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, il 35% lo fa in seguito a un trasferimento legato a motivi di lavoro e il 3,9% lo fa in seguito a un trasferimento legato a motivi di studio. Rispetto all’anno precedente, è scesa la percentuale di quest’ultima motivazione, probabilmente in seguito alla minor mobilità dovuta al fatto che gli studenti scelgano università più vicine al luogo di residenza.

Gli immobili più richiesti

La domanda di abitazioni in affitto si concentra soprattutto sui bilocali (40,5%) e sui trilocale (35,6%).

I contratti più utilizzati

Sul fronte dei contratti più utilizzati, l’indagine ha rilevato che ad essere cambiato sensibilmente con il tempo è l’utilizzo del canone concordato, che si è attestato intorno al 22,9%, trovando sempre più consensi tra proprietari e inquilini. In un anno è passato dal 18% al 22,9%.

Le tendenze

Lo studio ha evidenziato che i potenziali locatari sono sempre più esigenti nella ricerca dell’immobile e ha registrato una maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, non solo relativa allo stato dell’immobile, ma anche all’arredamento, alla presenza di ambienti luminosi e di servizi in zona.

E’ in aumento l’interesse per gli immobili arredati o parzialmente arredati ed è apprezzata la presenza del riscaldamento autonomo, perché consente una riduzione dei costi condominiali. Sul fronte dei proprietari, l’indagine ha rilevato una maggiore attenzione che si traduce in un miglioramento della qualità dell’offerta abitativa in locazione.


Fonte articolo: Idealista.it

16 novembre click day bonifica amianto; credito d'imposta del 50%


Da domani 16 novembre sarà possibile presentare domanda per ottenere il credito di imposta del 50% sugli interventi di bonifica dei capannoni industriali dall’amianto realizzati nel 2016.


Le domande potranno essere presentate entro il 31 marzo 2017 utilizzando la piattaforma web messa a disposizione dal Ministero dell'Ambiente. Saranno esaminate, in base all’ordine di arrivo, fino a esaurimento dei 17 milioni di euro stanziati.



credito di imposta del 50% PER LA BONIFICA DELL'AMIANTO

Alle imprese che nel 2016 hanno effettuato o intendono completare interventi di bonifica dall’amianto sui loro beni e strutture produttive è riconosciuto un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute. La spesa complessiva per il progetto di bonifica deve essere compresa tra 20mila e 400mila euro. Interventi con un costo inferiore o superiore non sono ammessi all’agevolazione.


Il credito d’Imposta è concesso solo per interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto, non per il semplice incapsulamento o confinamento. 
Il bonus non è cumulabile con altre agevolazioni previste dalla normativa nazionale, regionale o comunitaria.

 
COME FARE LA DOMANDA

Nella domanda bisogna indicare il costo complessivo degli interventi, l’ammontare delle singole spese e del credito d'imposta richiesto. Vanno allegati anche il piano di lavoro del  progetto  di  bonifica, la comunicazione di ultimazione dei lavori inviata alla Asl competente, l’attestazione delle spese sostenute.

Entro 90 giorni dall’invio delle domande, il Ministero dell’Ambiente comunica il riconoscimento o il diniego della domanda.
In caso di riconoscimento, il credito di imposta viene ripartito e utilizzato in tre quote annuali di pari importo. Deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi e non concorre alla formazione del redito imponibile.


Fonte articolo: Edilportale.com

Fiaip: innovare significa competere e mettere al centro il cliente

Mettere al centro il cliente, offrire un buon servizio e fare Rete.


Queste sono alcune delle priorità oggi dell’agente immobiliare secondo il presidente nazionale Fiaip, Paolo Righi, intervenuto all’edizione 2016 del Real Estate Innovation Forum.



coMPETERE SUL MERCATO

Paolo Righi ha parlato di assonanze tra il lavoro dell’agente immobiliare e quello dell’amministratore di condominio, due professioni che hanno molti punti di contatto e che saranno influenzate dall’andamento dell’economia. "La domanda che ci dobbiamo fare – ha detto Righi – è se siamo pronti a competere sul mercato".


METTERE AL CENTRO IL CLIENTE

Il Presidente della Fiaip ha sottolineato la necessità di mettere al centro il cliente, perché questo è ciò che viene richiesto. Righi ha spiegato che il servizio è fondamentale ed è importante cercare di capire come si evolverà il mercato delle professioni. "Il mercato immobiliare italiano è vecchio, è da ristrutturare”, ha evidenziato il Presidente nazionale Fiaip. In questa ottica, è di primaria importanza offrire un buon servizio al cliente e fare Rete, ossia condividere i servizi.


IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA

Nel tempo ha preso sempre più piede la tecnologia, ma essa non è da considerare nemica. "La tecnologia è uno strumento per lavorare di più e meglio" ha detto Righi, aggiungendo: "Sono le persone che fanno l’attività. C’è sempre l’uomo al centro, che però deve adattarsi all’innovazione al servizio del cliente".


Fonte articolo: Idealista.it

Norma Airbnb, detrazione su pertinenze e giardini: gli emendamenti del Bilancio

Si chiude questo pomeriggio, alle 16, il tempo utile per presentare in commissione Bilancio alla Camera gli emendamenti al disegno di legge contenente la manovra.


Secondo il calendario indicato martedì 15 saranno decise le ammissibilità e il giorno successivo i ricorsi. Il voto delle correzioni proposte inizierà invece da giovedì pomeriggio con l'obiettivo di chiudere entro martedì 22. La manovra è calendarizzata in Aula a partire dal 24 novembre.

 

AIRBNB, CEDOLARE SECCA AL 21%

Spunta intanto una norma “Airbnb”, che si propone di regolare il mercato degli affitti brevi in strutture “extralberghiere” da parte di privati o di intermediari online. La commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento del Pd alla manovra, che andrà ora sottoposto alla Bilancio, che prevede la cedolare secca al 21% per questo tipo di attività, l'istituzione di un apposito registro all'Agenzia delle Entrate e una clausola antievasione, con la responsabilità “in solido” sul pagamento delle tasse da parte del privato e dell'intermediario.


TORNA DETRAZIONE PER LAVORI SU TAPPETI ERBOSI

Tornano, dopo essere stati bocciati nel corso dell'esame del decreto fiscale, le proposte per inserire anche le ristrutturazioni di pertinenze e giardini, anche di valore storico artistico, compresa la "riqualificazione di tappeti erbosi" tra quelle che possono godere di detrazione fiscale. La proposta di Ap è infatti stata approvata dalla commissione Finanze della Camera nel pacchetto di emendamenti da sottoporre ora alla commissione Bilancio.


TETTO ISEE PER BONUS MAMMA E NIDO 

Spunta un tetto Isee per il bonus mamma e per quello nido, previsti dalla manovra. Due emendamenti presentati dal Pd e approvati dalla commissione Affari sociali della Camera stabiliscono che i nuclei familiari che possono usufruire delle agevolazioni siano solo quelli con un Isee non superiore a 13mila euro annui per il bonus mamma e non superiore a 25mila euro per il bonus nido. Come prevede il regolamento però ora la proposta sarà ulteriormente valutata dalla Bilancio della Camera.


NORMA CONTRO EVASIONE BOLLO AUTO

Gli uffici del dipartimento dei Trasporti e le autofficine autorizzate a fare la revisione dovranno controllare che i proprietari dei veicoli abbiano sempre pagato tassa di proprietà e tassa di circolazione del proprio mezzo, e che non sia sottoposto a fermo amministrativo. Lo prevede un emendamento per contrastare l'evasione del bollo auto approvato dalla commissione Finanze della Camera. Se la verifica darà esito negativo non si potrà circolare finchè non si paga.


IPOTESI AUMENTO A 600 EURO SCONTO SPORT FIGLI

Portare da 210 a 600 euro le detrazioni per le attività sportive dei figli. Lo prevede un emendamento alla manovra, presentato da Ncd anche a firma del Presidente Maurizio Bernardo, che è stato approvato dalla commissione Finanze della Camera. Prevista anche la piena deducibilità delle spese per la manutenzione degli impianti sportivi dati in uso gratuito e l'Iva al 5% sull'iscrizione a piscine e palestre per chi non fa sport agonistico. Il pacchetto costa 250 milioni.


TAX CREDIT GIOVANI ARTISTI ANCHE NEL 2017

Tax credit per le opere musicali di giovani artisti anche nel 2017 (nonché nel 2018 e nel 2019). La novità è contenuta in un emendamento alla manovra approvato in commissione Cultura alla Camera, che come tutti gli altri, ora dovrà passare comunque il vaglio della commissione Bilancio. Nella proposta, oltre alla proroga per il prossimo anno, viene cancellato il tetto per il credito di imposta previsto (30% dei costi sostenuti) e che era fissato a quota 200mila euro. La misura originariamente stanziava risorse per un massimo di 4,5 milioni di euro all'anno per le imprese produttrici di fonogrammi e di videogrammi musicali e per le imprese organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo, esistenti almeno dal 1 gennaio 2012.


Fonte articolo: Ilsole24ore.com

Addio alla carta per i registri di pubblicità immobiliare: Entrate nell'era digitale

Continua la rivoluzione digitale dell’Agenzia Entrate.


Dopo gli atti di aggiornamento catastale, l’Agenzia conserverà digitalmente anche i documenti di pubblicità immobiliare, quelli cioè che interessano, ad esempio, le trascrizioni e le iscrizioni ipotecarie, le cancellazioni e le altre formalità relative ai beni immobili.

Cosa cambierà per i cittadini?

La conservazione informatica dei registri, avviata nell’ambito del Sistema di Conservazione dei Documenti digitali (SCD), porterà notevoli vantaggi in termini di trasparenza, efficienza e spending review della macchina amministrativa. Addio alla carta per i registri di pubblicità immobiliare infatti. Con il provvedimento interdirigenziale del 20 ottobre 2016, emanato dall’Agenzia delle Entrate di concerto con il Ministero della Giustizia e pubblicato il 31 ottobre nella Gazzetta Ufficiale n. 255, è stato stabilito che i registri immobiliari formati a partire dal 31 ottobre siano conservati esclusivamente su supporti informatici.

Quali saranno gli ambiti burocratici che più di altri verranno coinvolti?

In particolare, la conservazione sostitutiva riguarderà:

  • il registro generale d’ordine;

  • i registri particolari delle trascrizioni, delle iscrizioni e delle annotazioni;

  • il registro delle comunicazioni e le relative comunicazioni di cancellazione.

L’Agenzia del territorio diventa cosi sempre più digitale. L’archiviazione informatica dei documenti di pubblicità immobiliare aggiunge un importante tassello al processo di digitalizzazione che sta interessando le banche dati immobiliari dell’Agenzia. Dallo scorso maggio gli atti di aggiornamento catastale sono conservati digitalmente: ora la conservazione digitale del complesso dei Registri di Pubblicità Immobiliare dà una forte spinta alla modernizzazione dell’intero sistema ipotecario e catastale italiano.  

Fonti articolo: Unionegeometri.com

Il nuovo condominio è collaborativo

I vicini di casa possono essere acerrimi nemici ma anche un fidato supporto per la nostra vita quotidiana.


Se l’abitudine all’aiuto reciproco tra dirimpettai era una condizione tipica del passato – ma sembrava sparita soprattutto nei cosiddetti “supercondomini”, in cui a fatica ci si saluta – quello a cui stiamo assistendo oggi è un ritorno all’era del baratto, dello scambio di risorse, competenze e… tempo tra vicini di casa. L’ultima analisi di Immobiliare.it svela alcune interessanti informazioni.

IL 22% DEI CONDOMINI E' COLLABORATIVO

La sharing economy non ha fatto solo breccia nel mondo del lavoro, con lo sviluppo di startup e progetti d’impresa basati sulla condivisione, ma torna ad applicarsi alla vita quotidiana: Immobiliare.it ha chiesto ad un campione di mille individui, distribuiti sul territorio nazionale, residenti in un condominio, se avessero sviluppato almeno un’attività di aiuto reciproco con i vicini: ebbene, ha risposto affermativamente il 22% del campione.


I condomini tornano a farsi collaborativi, con l’obiettivo di risparmiare e, al contempo, migliorare la qualità della vita in casa. Ma in quali contesti si applica questo principio di supporto collettivo? Innanzitutto nelle attività pratiche: il 44% di chi dichiara di vivere in un condominio collaborativo vede messe a disposizione nel suo palazzo competenze professionali, gratuitamente o a prezzo scontato. Dai piccoli lavori di idraulica alle riparazioni del pc, dal cucito ai servizi di estetica. A seguire, con il 36,9%, troviamo lo scambio di oggetti inutilizzati: dai vestiti ai libri, dagli elettrodomestici ai pezzi d’arredamento che non si usano o semplicemente non piacciono più.


Non si parla, però, solo di oggetti: emerge la tendenza al supporto in caso di bisogno, per curare gli animali (indicato dal 23,7% del campione), gestire i bambini (il 16% degli intervistati si alterna con i vicini per accompagnarli a scuola e il 5% condivide la babysitter o bada ai figli del dirimpettaio se questi non può) e aiutare gli anziani (ai quali si fa compagnia o la spesa).


TECNOLOGIA E CONTROLLO CONDIVISI

Anche la tecnologia, nei condomini collaborativi, può essere condivisa: stando alle risposte del sondaggio il 16% dichiara di condividere la password (e la bolletta) dell’ADSL con i vicini e il 5,7% afferma di ridurre i costi per l’accesso ai servizi di TV on demand (come Netflix o Infinity) facendo a metà con chi abita nel palazzo.


Interessante scoprire che molte attività connesse al verde e alla pulizia degli spazi comuni vedono la collaborazione dei condomini: il 6,8% dichiara di curare a turno il giardino condominiale o di annaffiare le piante del vicino quando questo è in vacanza, mentre il 5,7% dichiara di pulire o gestire a turno la spazzatura condominiale. Addirittura, ci sono condomini con un orto collettivo! C’è anche chi ha organizzato un sistema di controllo notturno delle case durante le vacanze, chi ha creato gruppi di acquisto, alimentare e non, e chi organizza attività ludico-ricreative per adulti e bambini.

LA COMUNICAZIONE FRA IL TRADIZIONALE ED IL TECNOLOGICO

Queste iniziative, stando alle risposte al sondaggio, vengono comunicate e divulgate attraverso il passaparola: vi ricorre il 57% di chi è inserito in una rete di supporto condominiale. Ma non solo: il 21,9% ha un gruppo WhatsAppper raggiungere tutti velocemente e il 19,3% utilizza la bacheca nel portone di casa. Solo il 7% usa il portinaio come tramite per queste comunicazioni mentre il 5% ha optato per un gruppo Facebook.

Ecco il dettaglio delle risposte:

Fonte articolo: Immobiliare.it

Subscribe to this RSS feed

La invitiamo a lasciare il suo numero di telefono per essere ricontattato.

Cliccando invia dichiari di aver letto ed accettato l'informativa sulla privacy