Contabilizzatori di calore obbligatori entro fine mese


A seguito della direttiva 2012/27/UE recepita in Italia dal D. Lgs. 102/2014 (in seguito modificato e integrato con il decreto legislativo del Luglio 2016), scatta l’obbligo per tutti i condomini che abbiano un impianto di riscaldamento o climatizzazione centralizzato di installare dei contabilizzatori di calore per ogni unità immobiliare.


Cosa fare per adeguarsi alla norma per la contabilizzazione del calore?



Per adeguarsi alla norma per la contabilizzazione del calore nei condomini bisogna installare uno due seguenti dispositivi:

  • - un contatore per unità immobiliare;
  • - una valvola termostatica per ogni corpo scaldante (in caso di impianti di riscaldamento a colonne verticali).

La scadenza per adempiere a tale obbligo è il 31 Dicembre 2016.

 
OBIETTIVI E BENEFICI DELLA CONTABILIZZAZIONE 

Fino ad ora le spese di riscaldamento per i condomini con impianto centralizzato sono state ripartite in millesimi indipendentemente dagli effettivi consumi di ciascuno. Un sistema di riscaldamento che non aiuta a monitorare e ridurre i propri consumi.


La norma che obbliga alla contabilizzazione del calore ha lo scopo di regolare i consumi condominiali. Contabilizzare il calore infatti, rende ogni utente più consapevole dei consumi della propria unità immobiliare. La consapevolezza dei propri consumi energetici spinge a ridurli, modificando le proprie abitudini ed eventualmente effettuando dei lavori per migliorare l'efficienza energetica del proprio appartamento.

LE CRITICITA' DELLA NORMA

In molti dei condomini più vecchi l’impianto di riscaldamento centralizzato è a colonne verticali e quindi non è possibile installare un contatore all’ingresso della singola unità immobiliare, ma è necessaria l’installazione di una valvola termostatica per ogni corpo scaldante all'interno dell’abitazione. In casi del genere il costo previsto per l'adeguamento alla norma è superiore poiché ci si trova a dover installare un numero di valvole pari al numero di corpi scaldanti dell'appartamento. 


Che si tratti di un contatore o di valvole termostatiche, l'importante è che siano funzionanti dal 1 Gennaio 2017, pena l'applicazione di una sanzione da 500 a 2.500 euro per ogni condomino.
Nei casi in cui sia tecnicamente impossibile installare un sistema di contabilizzazione del calore, un tecnico abilitato dovrà stilare una relazione esplicitando le impossibilità tecniche. 


Fonte articolo: Architetturaecosostenibile.it

Valvole termostatiche: obbligo di installazione per risparmio energetico

Con l’arrivo della bella stagione e l’interruzione del riscaldamento, scatta – per i condomini che ancora non hanno provveduto a mettersi in regola – l’ultimo appello per intervenire in tempo utile (cioè nei mesi estivi) sugli impianti termici e installare valvole e contabilizzatori, obbligatori dal 1° gennaio 2017.


La scadenza riguarda moltissimi italiani: una ricerca condotta prima dell’accensione dei termosifoni da Rete Irene (network di imprese lombarde attive sul fronte della sostenibilità), rivelava che oltre la metà dei palazzi con riscaldamento centralizzato ancora non erano in regola. Situazione che è rimasta invariata ad oggi, visto che con le caldaie in funzione è impossibile effettuare i lavori di adeguamento.

 

a cosa servono le valvole e chi è soggetto all’obbligo?

La tecnologia è presente sul mercato da tempo e, se ben utilizzata, consente importanti risparmi, perché restituisce in mano al singolo inquilino la possibilità di calibrare il calore in casa a seconda delle necessità effettive, pagando in rapporto ai consumi (oltre ad una quota fissa per la manutenzione della caldaia comune). Dal punto di vista tecnico, la termoregolazione consiste nell’aggiunta, su ogni radiatore, di una specifica valvola, che è in grado di dosare il flusso di acqua calda nell’apparecchio e che, attraverso una testina termostatica (su cui sono presenti numeri corrispondenti a determinati valori in °C), programma una temperatura limite, oltre la quale il termosifone si spegne.


La contabilizzazione serve, invece, a misurare i consumi delle diverse unità immobiliari (e a fare in modo che ciascuno, poi, paghi in rapporto all'effettivo prelievo) e consiste nell’applicazione di un apparecchio o su ogni termosifone (se l’impianto di riscaldamento del palazzo è a colonne montanti, cioè con diversi tubi che salgono dalla caldaia per il fabbricato indipendentemente dalle singole unità, come accade negli immobili di vecchia concezione) o all’ingresso delle tubazioni nell’alloggio (se la distribuzione è “a zona”, simile cioè a quella dell'energia elettrica). L’installazione di valvole e contabilizzatori non richiede comunque lavori di muratura.


I TEMPI

L’obbligo è da ottemperare entro fine anno, come prescrive il Dlgs 102/2014, che recepisce in Italia la Direttiva 2012/27/UE. E riguarda tutti i condomini con riscaldamento centralizzato, a meno di motivati e certificati impedimenti tecnici. In particolare, se l’impianto è a distribuzione orizzontale il decreto impone che siano le imprese che forniscono il carburante a installare i singoli contatori. In caso, invece, di impianto a distribuzione verticale, il cliente finale può scegliere di affidare la gestione del servizio a un operatore diverso dall’azienda di fornitura.


Chi disattenderà i termini di legge rischia sanzioni da 500 a 2.500 euro. Nel caso in cui il contatore singolo sia unico (distribuzione orizzontale) è la ditta fornitrice soggetta alla multa. Altrimenti la sanzione va moltiplicata per tutte le unità immobiliari presenti nel palazzo, con in aggiunta una uguale ammenda a carico del condominio. I controlli spettano (secondo il Dpr 16 aprile 2013) alle Regioni e alle Province autonome (o agli enti da queste delegati).


I COSTI 

Per quanto riguarda, infine, i costi, molto dipende da cosa si sceglie di installare. Sul mercato esistono diversi modelli di valvole termostatiche e cronotermostatiche, che permettono di regolare le temperature a seconda delle ore del giorno. Così anche i ripartitori sono disponibili con tecnologie diverse: ne esistono dotati di sistemi di trasmissione radio, che comunicano i dati sul calore erogato dal calorifero a una centralina posta nelle parti comuni dell’edificio. È dunque difficile generalizzare: ipotizzando, tuttavia, una spesa media di 120 euro a calorifero, compreso il costo per l'adeguamento delle pompe di circolazione dell'impianto condominiale da portata fissa a portata variabile, in un appartamento di 80/90 mq con 5 caloriferi, la spesa sta sotto il migliaio di euro.


Occorre, infine, tenere conto che le termovalvole beneficiano della possibilità di detrazione fiscale. Queste le percentuali valide fino al 31 dicembre prossimo: al 65% in caso di contestuale sostituzione della caldaia; al 50%, come ristrutturazione edilizia, nel caso di interventi sui singoli caloriferi.


Fonte articolo: IlSole24ore.com, vetrina web

Conto termico 2.0: gli incentivi per le rinnovabili

Il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha firmato il Decreto di aggiornamento del Conto Termico che rivede la disciplina per l’incentivazione dei piccoli interventi, per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per privati e PA.


“Il nuovo Conto Termico dovrebbe rilanciare questa forma di incentivo, fino ad oggi ampiamente inutilizzato, mettendo a disposizione 900 milioni di euro annui, di cui 700 per privati e imprese e 200 per le PA, le cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico”. Lo dichiarano ANIMA,Assoclima e Assotermica.

 

L'incentivo è spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. I tetti massimi, indicati nella Tabella 5, sono differenziati in base al tipo di intervento, alla potenza dell'impianto e alla zona climatica in cui il lavoro è realizzato. 

Quando l’incentivo non supera i 5 mila euro, sarà corrisposto in un’unica rata sia ai privati sia alle Pubbliche Amministrazioni.


Incentivi del Nuovo Conto Termico per privati e Pubbliche Amministrazioni.
Sia i privati sia le Pubbliche Amministrazioni potranno fare domande per:

- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, unitamente all’installazione di sistemi per la contabilizzazione del calore nel caso di impianti con potenza termica utile superiore a 200 kW;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa, unitamente all’installazione di sistemi per la contabilizzazione del calore nel caso di impianti con potenza termica utile superiore a 200 kW;
- l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento. Nel caso di superfici del campo solare superiori a 100 metri quadri, è richiesta l’installazione di sistemi di contabilizzazione del calore;
- sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistente esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore.


Le principali novità
introdotte rispetto al meccanismo finora adottato:

l’eliminazione dell’iscrizione ai registri per pompe di calore elettriche o a gas e caldaie a biomassa di potenza termica superiore a 500 kW che d’ora in avanti potranno quindi accedere direttamente all’incentivo;
- la predisposizione di un catalogo di prodotti di mercato idonei e prequalificati per l’accesso al meccanismo per i quali è prevista una procedura semi-automatica di riconoscimento (il catalogo è integrabile su richiesta degli operatori) e che quind renderanno più semplici le procedure di valutazione delle domande di incentivo.;
- una nuova modalità di pagamento per la Pubblica Amministrazione. Viene introdotta la possibilità di erogare un acconto e pagamenti per stato di avanzamento lavori, nonché il rilascio in un’unica rata per importi fino a 5000 euro;
l’aggiornamento del contratto tipo predisposto dall’AEEGSI (Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico) con termini di pagamento ridotti a 60 giorni da fine lavori rispetto ai 180 vigenti;
- l’introduzione di nuovi interventi agevolabili e l’innalzamento delle soglie di accesso per pompe di calore elettriche, a gas, caldaie a biomassa e impianti solari termici;
- la possibilità, per le sole pubbliche amministrazioni, di richiedere, prima della realizzazione degli interventi e al ricorrere di precise condizioni, la prenotazione degli incentivi con impegno all’erogazione delle risorse.

 

Nuovo Conto Termico e semplificazione.
È stata eliminata l’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa con potenza termica superiore a 500 kW.
Per snellire la compilazione della scheda-domanda, il Gestore dei Servizi energetici (GSE) redigerà una lista di prodotti idonei con potenza termica fino a 35 kW e 50 metri quadri per i collettori solari per i quali si può usufruire di una procedura semiautomatica. Acquistando i prodotti della lista, l’operatore potrà accedere a un iter semplificato per la compilazione della scheda domanda, in cui non sarà necessario indicare i dati relativi alla descrizione dell’apparecchio.

Il GSE predisporrà anche una modulistica predeterminata per la presentazione della domanda. Saranno inoltre ammesse modalità dipagamento online e tramite carta di credito per attestare le spese sostenute. I termini per l’erogazione dell’incentivo dalla conclusione del contratto scenderanno da 180 giorni a 90 giorni.


Fonte articolo: Edilportale.com

Delrio favorevole a nuovi bonus di ristrutturazione e risparmio energetico

I bonus per ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico "hanno funzionato, e bene". "Ora dobbiamo lavorare non per ridurre queste misure, ma per estenderle, per esempio all'edilizia residenziale pubblica e ad altri settori in cui abbiamo un grande bisogno di manutenzione straordinaria". A dirlo è il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che intervistato dal Sole 24 Ore sottolinea: "si può ragionare di modulazioni e spostamenti". "Puoi decidere che in un certo periodo dai più incentivi a un settore che a un altro. Per esempio, il bonus mobili puoi darlo non solo a chi acquista una casa, ma anche a chi l'affitta".
 

Delrio poi torna sul Fondo sviluppo-coesione: "Abbiamo deciso di superare l'eccessivo frazionamento dei progetti". Il "vecchio sistema ha permesso di finanziare con il Fas spesa corrente come il debito sanitario e 20-22mila progetti delle regioni per ogni ciclo di programmazione". "Noi invece vogliamo 100-150 progetti-Paese da decidere anche con le Regioni in una cabina di regia che e' coordinata con i fondi europei". "Siamo d'accordo - continua Delrio - che nella cabina di regia io avro' il coordinamento sulle decisioni dei 100-150 progetti-Paese di tipo infrastrutturale mentre il coordinamento complessivo fra questi fondi e quelli europei va fatto a Palazzo Chigi". 
 
E riguardo l'ipotesi di portare a Porta Pia le unità di missione su edilizia scolastica e dissesto idrogeologico, il ministro afferma: "Le coordineremo da qua". Delrio riflette anche sulla riforma appalti: "siamo in contatto stretto con il relatore. Il testo rappresenta un grande salto di qualita'". E sul rafforzamento dei poteri dell'Anac? "Bisogna dare a Cantone i poteri che gli consentano di svolgere al meglio il lavoro che già è previsto faccia per legge".

Fonte articolo: http://www.ilghirlandaio.com/infrastrutture-immobiliare/129776/edilizia-delrio-i-bonus-funzionano-estendiamoli-sole-24-ore/

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