Ddl Concorrenza: avvocati esclusi dalle compravendite, novità mutui




Dopo l'ultimo via libera delle commissioni Finanza e Attività produttive della Camera, arrivato la scorsa settimana a conclusione dell'esame delle proposte emendative, è approdato oggi (21 settembre) in Aula a Montecitorio il disegno di legge per la concorrenza. Il primo dei testi annuali che dovrebbero puntare – secondo quanto previsto dalla legge 99/2009 e in base alle specifiche indicazioni dell'Agcom – a rimuovere i diversi ostacoli e freni, normativi e non, ancora presenti nei mercati dei prodotti e dei servizi.


Il Ddl contiene, tra le altre, misure per le banche e le professioni, e produrrà riflessi anche in campo immobiliare. Pur se non tutti quelli originariamente ipotizzati dal Governo.



Il “pacchetto” sui notai 
Nel corso dell'esame parlamentare sono infatti state soppresse alcune norme, in primis quella che consentiva agli avvocati di redigere le compravendite di immobili a uso non abitativo (cantine, box, locali commerciali), di valore catastale non superiore a 100mila euro, e che riguardava anche gli atti di donazione, nonché la costituzione o modificazione di diritti su tali beni immobili. Gli avvocati avrebbero dovuto quindi farsi carico dei connessi obblighi di registrazione, trascrizione, iscrizione, voltura catastale e liquidazione di imposte. Ma la norma è stata espunta dal testo, dopo le rimostranze del Notariato, e dopo che a luglio la commissione Giustizia in sede consultiva ha sottolineato gli "evidenti profili di criticità" della disposizione, "non apparendo compatibile con taluni principi generali dell'Unione europea, tra i quali quello della certezza giuridica".


Il notaio,
anche nell'autenticazione delle scritture private, esercita infatti un controllo di legalità e liceità che impone di verificare, in qualità di pubblico ufficiale, oltre che la conformità alla legge, all’ordine pubblico e al buon costume, anche la capacità di agire delle parti e la volontarietà dell’atto da compiere. A lui il sistema italiano affida il compito "di assicurare certezza giuridica a determinate posizioni soggettive e a determinati rapporti di diritto privato, imponendo obblighi di documentazione rigorosi (…), nonché una serie di incombenze necessarie per la pubblicità degli atti, ivi compresa la verifica della loro regolarità fiscale". Il sistema di regole non è quindi estendibile alla categoria degli avvocati. Oltretutto - ha evidenziato la commissione - l'articolo 28 cassato dal Ddl si rivelava contrario al principio costituzionale della ragionevolezza: perché il valore economico degli immobili, sia pur limitato, "non può rappresentare il parametro sul quale graduare il livello di certezza giuridica".


Altra novità emersa dall'esame parlamentare, è l'introduzione dell'articolo 28-bis relativo alle procedure ereditarie (vengono riformulati gli articoli 52 e 53 delle disposizioni di attuazione del Codice civile). Si precisa che il registro delle successioni (ora presso la cancelleria di ciascun tribunale) sarà tenuto e conservato dal Consiglio nazionale del Notariato, sotto la vigilanza del Ministero della Giustizia. Il registro può essere dunque esaminato da chiunque ne faccia domanda, in modalità telematica, tramite un notaio che procede al rilascio degli estratti e dei certificati.


Sempre in relazione alla professione notarile, spariscono i riferimenti al reddito minimo garantito e alla quantità degli affari, e vengono modificati i criteri di numero e distribuzione dei professionisti sul territorio nazionale: ci sarà un notaio ogni 5mila abitanti, anziché uno ogni 7mila (e potrà ampliare il proprio bacino di utenza territoriale, aprendo una sede secondaria in tutto il territorio della regione dove esercita).


Mutui e polizze 
Novità, infine, anche nel pacchetto finanziario, riguardo alle polizze assicurative connesse o contestuali all'erogazione di mutui o di credito al consumo. L'articolo 25 del testo prevede infatti che tutte le banche o gli intermediari che concedono il finanziamento debbano presentare al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi, non riconducibili alle banche, agli istituti di credito e agli intermediari finanziari stessi. La violazione è punita con una sanzione pecuniaria. Il richiedente dovrà inoltre esser informato in anticipo se la concessione del finanziamento è subordinata o meno alla stipula di una polizza, e se è possibile reperire lo stesso prodotto sul mercato.


Superato l'esame della Camera, il provvedimento dovrà esser trasmesso al Senato. L'obiettivo del Governo, come sottolineato dal Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, è ora quello di portare a casa il testo definitivo, senza stravolgimenti rispetto a quello approdato in Aula, entro la fine dell'anno.


Fonte articolo: http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2015-09-21/ddl-concorrenza-gli-avvocati-non-potranno-redigere-compravendite-aumenta-numero-notai-124927.php?uuid=ACrJYc1

Emendamento per escludere le banche dall'intermediazione immobiliare



È stato riammesso l'emendamento al ddl concorrenza che esclude le banche dall'attività di intermediazione immobiliare, presentato dall'On. Catia Polidori. La riammissione è stata salutata come un successo dal neo presidente di Fimaa-Confcommercio Santino Taverna. 

 

 

"Siamo soddisfatti - ha detto Taverna - della riammissione alla Camera dei Deputati dell’emendamento che prevede l’esclusione della partecipazione delle banche all’attività di intermediazione immobiliare. Ciò avvalora la tesi che abbiamo sempre sostenuto e cioè che le banche, non essendo “parte terza” nei confronti dei clienti-consumatori, non possono considerarsi mediatori e che, quindi, la costituzione delle società di intermediazione degli istituti di credito contrasta con le norme che regolano la mediazione, peraltro sia immobiliare che creditizia. Concorrenza libera ma non sleale”.


La riammissione dell’emendamento - continua - ci conforta e dimostra che le anomalie che abbiamo verificato e trasmesso all’Antitrust con il nostro recente esposto contro le società di intermediazione immobiliare delle banche hanno fondamento: per noi è stato un atto dovuto per la tutela degli agenti immobiliari e dei clienti-consumatori. Ci auguriamo che l’emendamento possa ottenere una vasta convergenza parlamentare – conclude il presidente Taverna - perché garantirebbe le finalità di tutela della concorrenza e di tutela dei clienti-consumatori perseguite dal disegno di legge”.


Fonte articolo: http://www.idealista.it/news/finanza-personale/imprenditori/2015/07/24/117208-ddl-concorrenza-riammesso-lemendamento-che-esclude-le-banche

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