L’altra casa diventa una risorsa

Dalle locazioni fino alla possibilità del «rent to buy» per chi non vuole svendere l’immobile.Affittare casa e poi comprarla dopo alcuni anni utilizzando in tutto o in parte quanto versato come canone. È il rent-to-buy o (all’italiana) affitto con riscatto, una modalità di compravendita di immobili recentemente regolamentata dal Parlamento. Un’ escamotage utilizzato soprattutto da giovani coppie a cui le banche non concedono più mutui al 100% come avveniva in passato; e anche un modo, per i costruttori, di mettere sul mercato tanti appartamenti nuovi (invenduti). I responsabili commerciali la definirebbero strategia “win-win”.
Spesso a siglare questo tipo di contratto sono giovani con un contratto a termine che, nel breve, potrebbe essere trasformato in contratto indeterminato.In realtà, ci sono tante altre tipologie di acquirenti. Proprio così. È il caso di chi vuole ampliare casa perché sono arrivati dei figli e deve vendere l’appartamento in cui vive. Spesso però il prezzo è molto più basso di quello previsto.

Per tale motivo si preferisce attendere qualche anno per evitare di “svendere”. Abbiamo poi avuto anche i casi di persone separate che cercano appartamenti più piccoli. In attesa di vendere, a un prezzo equo, la casa dove si è vissuti con il partner fino alla separazione, si preferisce siglare un rent-to-buy e posticipare la vendita dell’abitazione.
Da segnalare poi un fatto non proprio secondario: grazie a tale contratto, l’acquirente ha la possibilità di ricevere un “pedigree creditizio”; in sostanza, se nei 2-3 anni rispetta i patti versando canoni e somme dovute, l’acquirente si dimostra un cliente affidabile. Ciò gli consentirà di presentarsi in banca per la richiesta di un finanziamento con la prova della sua affidabilità.
chi vende
Fra i più attivi nell’utilizzo del contratto rent-to-buy sono i costruttori di nuove abitazioni. Più difficile che sul mercato vi siano proprietari di immobili “usati”. Nelle agenzie immobiliari è difficile, poi, che vengano proposte queste modalità di compravendita. «Sì, non è comune trovare tali proposte in un’agenzia immobiliare anche se in qualche caso avviene – spiega Girino,responsabile commerciale della società La Ducale –. Il motivo? L’agente immobiliare con un rent-to-buy incassa la provvigione sul contratto di locazione. Soltanto dopo 2-3 anni riceverà la provvigione sulla compravendita». Ovvero al momento del rogito. Ecco perché l’agenzia immobiliare non sempre pubblicizza tali contratti. Ma è tutta questione di interessi in ballo. Resta il fatto che il consulente (in questo caso immobiliare) gioca un ruolo chiave anche nel proporre soluzioni diverse al cliente in base alle proprie esigenze. Su questo punto si stanno attrezzando pure le banche, trasformando le filiali in vere e proprie agenzie di servizi a disposizione del cliente/correntista.
gli altri affitti
Ci sono poi strade alternative e altre tipologie di affitti. È il caso della “cedolare secca”, una modalità che sta acquistando sempre più follower: stiamo parlando dell’aliquota di tassazione fissa che può essere applicata, a scelta del proprietario, sui redditi da locazioni. È applicabile sui contratti a canone libero ma è prevista pure un’aliquota ridotta per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate nei comuni con carenze di disponibilità abitative.
Sta poi avendo molto successo l’”affitto breve” ovvero la locazione da un minimo di tre notti a un massimo di un anno. Alcuni proprietari di casa scelgono tale strada in alternativa alle forme di affitto tradizionale per due motivi: perché non vogliono legarsi a un unico inquilino; il secondo motivo è perché, a volte, hanno necessità di mantenere la disponibilità dell’immobile nel breve periodo. In qualche caso si è disposti ad affittare anche una stanza della propria abitazione in occasione di eventi particolari. Ed è quello che potrebbe accadere per manifestazioni come l’Expo di Milano.

Fonte articolo: http://www.iconacasa.com/administrator/index.php?option=com_k2&view=item&cid=456



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