La riqualificazione immobiliare è oggi il futuro

In Italia non si edificano più nuove case, mentre lo stock residenziale italiano è vetusto perché costruito, per la maggior parte, prima del 1990.


Cambiano la domanda e la richiesta da parte di affitta o compra casa, mentre rimangono vuoti o inutilizzati milioni di metri quadri in tutta Italia

 

Ma se a prima vista queste possono sembrare difficoltà critiche, dall'altra parte rappresentano un'enorme opportunità.
Secondo il “Primo Rapporto sul recupero edilizio in Italia”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Paspartu Italy e presentato a Milano, in Italia il 62,2% degli immobili è stato costruito prima del 1990 (il 30,1 per cento addirittura prima del 1970). Un patrimonio superato, energivoro, spesso inadeguato a rispondere alla domanda che si è venuta a creare in questi anni. D'altro canto esistono sul mercato almeno 147 milioni di metri quadrati di immobili vuoti e pronti ad essere venduti, in contrasto con quei 123 milioni di metri quadrati inadatti e tutti da ristrutturare.


Con questo quadro risulta evidente come il recupero del patrimonio immobiliare possa rappresentare oggi una delle migliori opportunità per tutto il settore: un mercato potenziale di 50 miliardi di euro. “Dobbiamo creare un nuovo mercato”, spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. “E questo ruolo può essere ricoperto dalla ristrutturazione del patrimonio esistente. Interventi che possono realizzare case più comode, più fruibili, più belle. Non possiamo più consumare territorio, per questo dobbiamo intervenire sui palazzi, non solo sui singoli appartamenti”.


Il mattone pare non essere più il bene rifugio, soprattutto per le nuove generazioni. L'acquisto della casa non è più una priorità, sia per le mutate condizioni economiche dei cosiddetti Millenials (generazioni che vanno circa dai 25 ai 40 anni), più povere rispetto alle generazioni precedenti, sia a causa di un cambiamento negli stili di vita. Sharing economy, sostenibilità ambientale, precarietà lavorativa hanno cambiato profondamente la domanda: ora la casa deve essere tecnologicamente avanzata, sicura, pensata per il risparmio energetico e l'utilizzo di materiali naturali, o comunque salubri. “È necessario cominciare a progettare considerando la corretta localizzazione ed orientamento, l'ermeticità della costruzione ma anche il controllo della ventilazione, con apparecchi e sistemi di energia rinnovabile”, si legge nel rapporto.


“Oggi si chiede una casa online, efficiente, salubre”, spiega Gaetano Coraggio, chief executive officer di Paspartu. “Le nostre case dovranno assomigliare sempre più a delle automobili, customizzabili e da revisionare negli anni, per mantenerle efficienti. L'imperativo è quello di puntare verso la rigenerazione urbana”.
In uno scenario dove il 19% delle compravendite, con punte del 25 per cento a Napoli, riguarda case da ristrutturare, il recupero edilizio è oggi il futuro dell'edilizia italiana e del mercato. 


Fonte articolo: Idealista.it

Rinnovo degli incentivi per chi acquista in classe A e B

Lo scorso 31 dicembre era scaduto lo sconto Iva del 50% per l’acquisto di case in classe A e B, adesso il Milleproroghe reintroduce l’incentivo per tutto il 2017. Il provvedimento è stato approvato dell’Aula del Senato dopo essere stato licenziato con modifiche dalla commissione competente di Palazzo Madama.


Tra gli emendamenti del Milleproroghe (decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, in scadenza il 28 febbraio prossimo) approvati dalla commissione Affari costituzionali del Senato c’è infatti quello che proroga a tutto il 2017 la riduzione al 50% dell’Iva per l’acquisto di case ad alta efficienza energetica.

Nell’emendamento si legge: “La detrazione è pari al 50% dell’imposta dovuta sul corrispettivo d’acquisto ed è ripartita in dieci quote costanti nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successivi”.


La notizia è stata accolta con favore dall’Ance. In una nota il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, ha fatto sapere: “La proroga a tutto il 2017 della riduzione al 50% dell’Iva per l’acquisto di case ad alta efficienza energetica è un importante segnale di attenzione che va nella direzione di promuovere una politica delle costruzioni orientata al rinnovo urbano con edifici di qualità”.


Per l’Ance si tratta di “uno degli strumenti più efficaci pensati per stimolare il mercato residenziale e coniugare risparmio e rilancio economico”. Con un minimo costo per l’erario il provvedimento consente, infatti, il raggiungimento di un duplice obiettivo: superare la “disparità di trattamento” tra chi compra case energivore da privati rispetto a chi si rivolge al nuovo e riqualificato in chiave green e indirizzare la domanda verso un mercato immobiliare di qualità, che favorisca il risparmio sulla bolletta energetica nazionale. Buia ha parlato di un primo passo che va nella direzione della rigenerazione urbana.

Milleproroghe: Confedilizia, bene misure settore immobiliare

Il decreto Milleproroghe, approvato oggi in prima lettura dal Senato, contiene "alcune disposizioni di particolare interesse" per il comparto immobiliare. E' quanto sottolinea Confedilizia, indicando in particolare la proroga (contenuta già nel testo originale del decreto) al 30 giugno 2017 del termine per installare, nei condomini con impianti centralizzati, sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore; la proroga al 31 dicembre 2017 della detrazione Iva al 50% per l'acquisto di case in classe energetica A e B dalle imprese costruttrici; lo stop all'obbligo di indicare nel 730 la registrazione del contratto di affitto per usufruire della cedolare secca al 30% sulle locazioni a canone concordato e la sospensione dell'Imu sui fabbricati inagibili e dei mutui sulle abitazioni danneggiate dal terremoto del 2012.


Fonti articolo: 1. Idealista.it, 2. Ansa.it

È il momento giusto per ristrutturare casa

All'85% di detrazione fiscale non eravamo mai arrivati. Eppure, con la legge di Bilancio 2017, e sino a tutto il 2021, per gli interventi di prevenzione antisismica sulle parti comuni condominiali si può arrivare, a certe condizioni, a scontare dall'Irpef (in dieci anni) questa quota veramente incentivante della spesa sostenuta.


Allargato anche il vantaggio fiscale per la riqualificazione energetica, che può arrivare al 75%, sempre in condominio.

Confermate, poi, le detrazioni del 50% e del 65% (ma solo per le spese effettuate nel 2017) per il recupero edilizio, il risparmio energetico effettuati sulle singole unità immobiliari e il “bonus mobili”.


Insomma, sconti fiscali elevati, distribuiti dalla muratura agli impianti passando per la riqualificazione energetica e l'arredamento, pur di convincere gli italiani a ristrutturare casa. È il momento giusto per mettere in pista i lavori di recupero: ristrutturare, sostituire gli impianti, mettere in sicurezza la casa, realizzare gli interventi antisismici, spostare pareti e abbatterne altre.
O riqualificare l'appartamento o anche l'intero edificio condominiale in chiave ambientale, di risparmio energetico e di sicurezza sismica, migliorando la qualità della vita a costi ragionevoli.


Se poi aggiungiamo la possibilità offerta da alcune imprese e banche di finanziare le operazioni (soprattutto quelle per il risparmio energetico) a tasso zero e rateizzazione in linea con la scansione decennale dei pagamenti, ci si rende conto che le possibilità sono davvero tante. Senza dimenticare gli incentivi per gli acquisti previsti per case ristrutturate dall'impresa che ha effettuato i lavori, abitazioni in classe energetica A o B, compravendite con leasing immobiliare da parte di giovani e box pertinenziali di nuova costruzione.


Il tema della casa resta centrale in un Paese in cui la proprietà immobiliare, secondo i dati di Eurostat e agenzia delle entrate, poco meno dell'80% degli italiani vive in una casa di proprietà, contro una media Ue ferma intorno al 70 per cento. E la domanda immobiliare resta alta nonostante la crisi; e, anzi, dopo lo stop dovuto al necessario livellamento dei prezzi, ora le compravendite sono ripartite favorite proprio dalla “correzione” delle quotazioni.


Ma il mercato immobiliare è sostenuto anche dalle agevolazioni fiscali che continuano ad assistere chi compra casa e che sono oggetto di approfondimento nelle pagine che seguono dedicate proprio al complesso meccanismo dei bonus che assistono sia le opere edili straordinarie sia quelle legate all'antisismica così come l'acquisto di mobili e arredi.


Fonte articolo: IlSole24Ore

Riqualificare il condominio abbatte le spese del 30-50%

Immaginiamo un palazzo degli anni '60 o '70 (ma anche più vecchio) , come ne esistono tanti nelle nostre città, suddiviso in una trentina di appartamenti.


Ipotizziamo che ci sia la necessità di rifare la facciata e che l’amministratore o il professionista che segue i lavori proponga al condominio, a seguito di una diagnosi energetica, di realizzare in contemporanea un cappotto termico, di rifare parte del tetto e sostituire la caldaia. Costo dell’intervento: 500mila euro, cioè 16.500 euro per famiglia. 

 

Questi lavori, grazie ai nuovi ecobonus, possono essere portati in detrazione dalle tasse fino al 75% (in cinque anni) e, con l’apertura di un finanziamento bancario (esistono formule fino da 120 fino a 180 mesi), possono essere suddivisi in rate da poco meno di 140 euro l’una. Per ottenere, in cambio, una riduzione della bolletta anche del 30 o 50%, su un ammontare stimato in 1.600 euro l’anno. 


A stilare la proiezione è Manuel Castoldi, presidente di Rete Irene, uno dei principali network di imprese che, in Italia, opera per promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio. Un tema che non è solo al centro dell’agenda politica (come dimostra la decisione dell’ultima legge di stabilità di innalzare il bonus Irpef per chi investe sull’efficientamento delle parti comuni), ma è anche di massima attualità tra gli operatori. Sarà infatti uno dei temi forti al centro degli Enertour di Klimahouse 2017, il programma di visite guidate che, insieme alla fiera, prende il via oggi per condurre cittadini e professionisti alla scoperta di costruzioni e cantieri virtuosi.


In media, secondo stime Confappi-Fna (associazione che riunisce piccola proprietari e amministratori), ogni condominio consuma circa 28mila metri cubi di gas all’anno ed emette 56mila chilogrammi di anidride carbonica in atmosfera. Un risparmio del 30%, moltiplicato per i condomini sul territorio nazionale, che sono circa un milione e per un totale di 27 milioni di unità immobiliari, potrebbe fare una significativa differenza in termini di minor inquinamento.


"Un mercato a portata di mano e che, tuttavia, fatica a decollare, perché il salto da compiere non è tecnico, ma culturale – commenta Stefano Prosseda, coordinatore del cluster edilizia per Idm Alto Adige, agenzia di promozione del territorio, che organizza il programma degli Enertour in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio –. Le tecnologie per fare efficienza ci sono e anche gli incentivi. Il compito di promuovere le azioni spetta, però, agli amministratori, alle aziende e ai progettisti. Gli Enertour vogliono essere un momento per permettere a tutti coloro che lo desiderano di toccare con mano i risultati che si possono ottenere".

"Riqualificare sotto l’aspetto energetico l’esistente non significa stravolgerne la forma – spiega Castoldi –. Molti pensano, ad esempio, che le facciate di un edificio d’epoca non possano essere isolate con un cappotto. Tuttavia, esistono esempi di strutture di inizio Novecento, così come è accaduto a Milano in via Volturno su un fabbricato del 1929, dove è stato inserito un cappotto esterno, ma la facciata dal punto di vista architettonico non ha mutato il proprio aspetto".


Per chi decide di mettere mano a un risanamento, ci sono inoltre alcune regole da seguire. "La parola d’ordine – continua Castoldi – è integrazione. Non si può e non si deve procedere per singoli interventi. Non è infrequente il caso di condomini che, dopo aver sostenuto interventi di isolamento termico, si ritrovano con caldaie cambiate da pochi anni e sovradimensionate".


Fonte articolo: IlSole24Ore, vetrina web

Bando periferie: i progetti finanziati per ciascuna città

È stata inviata nei giorni scorsi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ai Comuni la comunicazione del finanziamento dei progetti candidati al Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta.


Si tratta del Bando Periferie lanciato dal Governo nel maggio 2016 con una dotazione iniziale di 500 milioni di euro poi incrementata a 2,1 miliardi di euro dalla Legge di Bilancio 2017 per finanziare tutti i 120 progetti presentati.

Ecco un primissimo elenco delle città e dei relativi progetti finanziati:

BARI

41 milioni di euro andranno a ‘Periferie Aperte’, il progetto della Città metropolitana di Bari finalizzato alla riqualificazione di spazi pubblici aperti tra cui piazze, giardini, campi da gioco, con la creazione di percorsi di mobilità sostenibile e nuovi parchi urbani. Nel capoluogo sono previsti interventi nei quartieri San Paolo e Libertà, dove sarà riqualificata Piazza del Redentore.
 
Nel complesso sono previsti 37 interventi strategici di riqualificazione dello spazio pubblico in 36 Comuni, tra cui: la creazione di un’area sportiva in Piazza Trieste ad Adelfia, la pedonalizzazione e riqualificazione di Piazza Disfida a Barletta, la rigenerazione di un’area sottoutilizzata e la creazione di un parco multifunzionale attrezzato in Piazza Sacro Cuore a Cassano delle Murge, la riqualificazione delle piazze e dei percorsi di connessione con il centro storico a Terlizzi, intervento di greening urbano su Largo 2 Giugno a Valenzano.


BOLOGNA

Dei 58 milioni di euro ottenuti dal capoluogo emiliano, 18 sono destinati al Comune di Bologna per due progetti: ‘Paesaggio Pilastro’ per dotare il quartiere Pilastro di nuove piste ciclabili, orti urbani, laboratori e una nuova stazione del Sfm, e il progetto di riconversione dell’ex parcheggio Giuriolo, all’Arcoveggio, per trasformarlo in un polo per la conservazione e il restauro delle pellicole, in collaborazione con la Cineteca.
 
Gli altri 40 milioni di euro andranno ai Comuni dell’hinterland per numerosi interventi, tra cui: il restyling dell’area Nord della ferrovia a Imola, dell’ex stazione ferroviaria di Medicina e dell’area produttiva del Bargellino a Calderara di Reno; la realizzazione di percorsi ciclopedonali intercomunali; la ristrutturazione della Casa della Cultura e della Memoria e la riqualificazione delle aree urbane di Marzabotto.


MILANO

È di 40 milioni di euro lo stanziamento per la rigenerazione urbana e riqualificazione delle periferie di circa 30 comuni coordinati dalla Città metropolitana di Milano. I progetti sono volti al potenziamento e alla riqualificazione delle infrastrutture del trasporto pubblico e della mobilità.
 
Tra gli interventi in programma ci sono i lavori sulle stazioni della metropolitana MM2 nei Comuni di Bussero, Cernusco sul Naviglio, Cassina de’ Pecchi, Gorgonzola, Gessate, Vimodrone, il centro sportivo e lo sportello di sostegno all’abitare di Pioltello, la scuola Bauer a Cinisello Balsamo, l’elettrodotto a Sesto San Giovanni, la costruzione di piste ciclabili, ciclostazioni e connessioni ciclabili in nodi di interscambio rilevanti. 


TORINO

Con 18 milioni di euro la Città di Torino realizzerà progetti di mobilità sostenibile, attività educative e culturali, servizi a sostegno dell’inclusione sociale e welfare, in aree periferiche della città. I 18 milioni di euro di stanziamento statale integreranno altri investimenti pubblici e privati per un importo complessivo di 41 milioni di euro.
 
I progetti sono contenuti nel piano “AxTO (azioni per le periferie torinesi) 2017-2019” che prevede cinque assi: spazio pubblico, casa, lavoro e commercio, scuola e cultura, comunità e partecipazione. Gli interventi riguarderanno la manutenzione di strade e marciapiedi, di scuole, mercati, parchi e campi sportivi, il bike sharing e l’edilizia popolare, un polo tematico a Parco Dora.


VICENZA

Alla città veneta andranno poco meno di 18 milioni di euro per progetti di riqualificazione individuati lungo un ‘percorso verde’ che parte dall’ex colonia Bedin Aldighieri, per procedere verso Campo Marzo, via Torino, il PP7, il PP6, via Cengio, l’area ex Zambon, il parco della Pace, l’ex scuola elementare di Laghetto, fino all’ex centrale del Latte, per complessivi 4 milioni di euro.
 
Poi le ex serre di parco Querini con il parco dell’Astichello. Particolare attenzione è riservata alla ciclabilità e al trasporto pubblico, in particolar modo verso le frazioni, poco servite dai mezzi pubblici.


GENOVA

I 18 milioni di euro in arrivo, aggiunti a 6 milioni stanziati dal Comune di Genova, consentiranno di recuperare edifici storici e non, ridisegnare spazi pubblici meno assediati dal traffico, ampliare la fibra ottica a Sampierdarena, Campasso e Certosa.
 
Molti i progetti in campo: l’ex biblioteca Gallino sarà demolita per lasciare il posto ad una piazza; il Centro Civico Buranello e gli ex Magazzini del Sale saranno recuperati per ospitare atelier per artisti, artigiani, grafici; il mercato Tre Ponti sarà ristrutturato; l’ex mercato del Campasso sarà in parte demolito per poi ospitare una scuola dell’infanzia e un centro sportivo; l’antico Chiostro di Certosa sarà restaurato.


BERGAMO

Sono 41 (di cui 34 su strutture comunali) i progetti che il Comune realizzerà con 18 milioni di euro: la rifunzionalizzazione della ex Centrale di via Daste e Spalenga, della pista ciclopedonale da Boccaleone al centro città, la passerella sopra la ferrovia in via Rosa, la connessione tra la parte nord e sud del quartiere di Grumello del Piano, il parcheggio all’ex Gasometro.
 
E ancora: il wifi e oasi digitali nelle piazze, la riconversione del vecchio Palaghiaccio alla Malpensata, la riqualificazione di parchi e di edilizia residenziale pubblica, la sistemazione dell’ex convento del Galgario per l’accoglienza delle persone senza fissa dimora e il potenziamento e la valorizzazione delle reti sociali di quartiere.


Fonte articolo: Edilportale.com

Gli incentivi casa non ancora prorogati; preoccupazione di Ance e Federlegno

Un'opportunità persa per il Paese che rischia di impattare negativamente sulla già fragile ripresa dell'economia.


E’ questo il giudizio di Ance e FederlegnoArredo sulla decisione della commissione Bilancio della Camera di ignorare gli emendamenti all'articolo 2 della legge di bilancio, regolarmente depositati e segnalati dai gruppi parlamentari, rimandando al Senato la discussione sulle modifiche a sostegno dell'edilizia e della casa tra cui il bonus mobili giovani coppie, le detrazioni per l'acquisto di case in classe energetica elevata e per la rottamazione di vecchi fabbricati. 

 

Secondo Ance e FederlegnoArredo, l’esclusione dalla discussione di un articolo contenente strumenti sulla casa e l'edilizia, in grado di favorire sia lo sviluppo di nuovi posti di lavoro sia un'efficace lotta all'evasione fiscale, è una decisione grave e preoccupante. Le due federazioni auspicano un reinserimento da parte del Governo, in modo da alimentare una discussione nei prossimi decisivi passaggi parlamentari.

Case in classe energetica A e B, Ance chiede la proroga

A preoccupare gli edili è la mancata proroga della norma che agevola l’acquisto di case in classe energetica A e B con la possibilità di detrarre dall’Irpef il 50% dell’Iva pagata.
La misura, introdotta dalla Legge di Stabilità per il 2016, non è stata confermata. Un errore, sostiene l’Ance, e “un’occasione persa per la ripresa del settore e per l’utilizzo della leva fiscale come strumento di politica industriale”.
Secondo l’associazione degli edili, la norma non rappresenterebbe un aggravio di costi per il bilancio pubblico, ma produrrebbe un effetto positivo per le casse dello Stato pari a oltre 700 milioni di euro e stimolerebbe 25mila nuove compravendite.


Per lo stesso obiettivo, ha affermato l’Ance in una nota, “andrebbe recuperata la norma che prevede un azzeramento temporaneo delle imposte di registro dovute dai costruttori che accettano in permuta l’abitazione usata di chi acquista case ad alta efficienza energetica.

Case in classe energetica A e B, bonus in scadenza al 31 dicembre 2016

Ricordiamo che la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto una detrazione Irpef pari al 50% dell’Iva pagata per chi acquista nel 2016, direttamente dal costruttore, una casa, nuova o ristrutturata, in classe energetica A o B.  
L’incentivo vale sia per le prime sia per le seconde case. Acquistando, per esempio, un’abitazione da destinare a prima casa che costa 100 mila euro, l’Iva al 4% ammonterà a 4 mila euro. Lo sconto Irpef per l’acquirente sarà pari a 2 mila euro, cioè la metà dell’Iva versata. Il rimborso avverrà in dieci anni con rate di pari importo.


Se, invece, l’abitazione che costa 100 mila euro non deve essere utilizzata come prima casa, l’Iva ammonterà al 10%, quindi si dovranno versare 10 mila euro. In questo caso, l’acquirente potrà usufruire di uno sconto Irpef pari a 5 mila euro.
Si potrà usufruire di questa possibilità fino al 31 dicembre 2016, a meno che nel ddl Bilancio 2017 non venga inserita una proroga.


Fonti articolo: 1. Monitorimmobiliare.it 2. Edilportale.com

La casa del futuro è "intelligente di natura"



Ristrutturare la casa in proprietà si conferma un investimento per le famiglie italiane: una strada spinta dai bonus fiscali, confermati anche per il 2017.


Lo dimostra la crescita dei prestiti erogati per rifare il look a immobili esistenti: secondo le proiezioni dell’ultima edizione dell'Osservatorio di PrestitiOnline.it, il 35% dei finanziamenti erogati agli italiani riguarda proprio lavori di riqualificazione di unità immobiliari (a seguire, le domande per l’acquisto di un’autovettura e per l’arredamento di casa). 

 

Si tratta, in genere, di prestiti di una durata che va di 60 o di 48 mesi, per un importo medio di poco superiori agli 11mila euro e che vengono sottoscritti soprattuto al Nord. Uno spaccato che è confermato anche dalle indagini dell’Osservatorio sul credito al consumo di Prestiti.it e Facile.it: dall’analisi, condotta su oltre 30 mila domande di prestito emerge che le cifre medie richieste sono cresciute dell’1,2% in sei mesi e del 9% in un anno.


Dati che arrivano alla vigilia di Restructura, la 29esima edizione dell’appuntamento annuale dedicato alla riqualificazione, recupero e ristrutturazione, che parte oggi a Torino, organizzato da GL events Italia-Lingotto Fiere, e proseguirà fino a domenica 27 novembre. In tutto, circa 300 espositori e oltre cento convegni e workshop per un pubblico di circa 28mila visitatori attesi. Tanti i prodotti in esposizione: dalle più innovative tecnologie per la climatizzazione geotermica alle tecnologie in radiofrequenza, particolarmente indicata per il completamento o per le modifiche di impianti elettrici esistenti in immobili storici; dalle novità sui sistemi di isolamento termico e acustico fino ai sistemi di aspirapolvere centralizzati, che permettono anche di far convergere tutto lo sporco all’esterno di un’abitazione.


LA CASA DEL FUTURO

Due i temi portanti che, quest’anno, contraddistinguono l’appuntamento: l’attenzione all’edificio intelligente, cioè a tutti i nuovi sistemi tecnologici che migliorano la flessibilità di gestione degli ambienti, il comfort, i consumi e la qualità dell’abitare e del lavorare; l’accreditamento, sempre più marcato, del legno come materiale alternativo per costruire in modo efficiente ed ecocompatibile. Tesi alla base dell’evento è, infatti, che non basta più investire su risparmio energetico e taglio della bolletta: la casa del futuro deve essere “intelligente di natura” (come spiega il titolo di uno dei seminari, in programma venerdì 25 novembre alle 10 e organizzato da Be-Eco, spin-off del Politecnico di Torino in collaborazione con l'Ordine e la Fondazione degli Architetti e quello degli Ingegneri). Deve cioè comprendere i bisogni dei suoi abitanti in termini di comfort e benessere e soddisfarli attraverso le tecnologie installate al suo interno.


Come già nelle passate edizioni di Restructura, la parte teorica sarà supportata da quella pratica. Tra le novità di quest’anno gli incontri B2B, brevi speech di 60 secondi, in cui le aziende presenti in esposizione possono presentarsi. Tornano, inoltre, gli incontri con gli esperti, appuntamenti gratuiti di 30 minuti su prenotazione (sul sito, oppure presentandosi direttamente agli stand) e i Restructour, tour tecnici per raccontare l’edilizia “sul campo”. Quattro gli itinerari proposti: la visita al Villino Raby nel quartiere Cit Turin e al Villaggio operaio Leumann al tour guidato (domani) al sistema abitativo ECO-home, caratterizzato da una forte attenzione all’innovazione del sistema casa attraverso l’utilizzo di componenti edilizi ad alta efficienza e di origine naturale. Fino alle visite culturali al Palazzo del Lavoro, architettura di Nervi, e agli spazi laterali segreti della Mole Antonelliana e a Casa Scaccabarozzi, altro simbolo dell’architettura antonelliana.


Fonti articolo: IlSole24Ore

16 novembre click day bonifica amianto; credito d'imposta del 50%


Da domani 16 novembre sarà possibile presentare domanda per ottenere il credito di imposta del 50% sugli interventi di bonifica dei capannoni industriali dall’amianto realizzati nel 2016.


Le domande potranno essere presentate entro il 31 marzo 2017 utilizzando la piattaforma web messa a disposizione dal Ministero dell'Ambiente. Saranno esaminate, in base all’ordine di arrivo, fino a esaurimento dei 17 milioni di euro stanziati.



credito di imposta del 50% PER LA BONIFICA DELL'AMIANTO

Alle imprese che nel 2016 hanno effettuato o intendono completare interventi di bonifica dall’amianto sui loro beni e strutture produttive è riconosciuto un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute. La spesa complessiva per il progetto di bonifica deve essere compresa tra 20mila e 400mila euro. Interventi con un costo inferiore o superiore non sono ammessi all’agevolazione.


Il credito d’Imposta è concesso solo per interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto, non per il semplice incapsulamento o confinamento. 
Il bonus non è cumulabile con altre agevolazioni previste dalla normativa nazionale, regionale o comunitaria.

 
COME FARE LA DOMANDA

Nella domanda bisogna indicare il costo complessivo degli interventi, l’ammontare delle singole spese e del credito d'imposta richiesto. Vanno allegati anche il piano di lavoro del  progetto  di  bonifica, la comunicazione di ultimazione dei lavori inviata alla Asl competente, l’attestazione delle spese sostenute.

Entro 90 giorni dall’invio delle domande, il Ministero dell’Ambiente comunica il riconoscimento o il diniego della domanda.
In caso di riconoscimento, il credito di imposta viene ripartito e utilizzato in tre quote annuali di pari importo. Deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi e non concorre alla formazione del redito imponibile.


Fonte articolo: Edilportale.com

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