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Real estate: il Sentiment è positivo

Si consolida l’atteggiamento positivo degli operatori del settore immobiliare nei confronti dell’economia e del mercato degli immobili in particolare. Secondo l’indagine sul “Sentiment del mercato immobiliare” del primo quadrimestre 2015, elaborato dall’Università di Parma, in collaborazione con Sorgente Group e Federimmobiliare, le aspettative degli operatori sono in progressivo miglioramento e le tendenze negative del passato sembrano completamente superate.


La ricerca si basa su interviste rivolte a una platea di circa duecento operatori del mercato immobiliare, appartenenti ai settori del trading, development, property, facility, progettazione, valutazione, consulenza, finanza immobiliare.

 

Aumentano innanzitutto coloro che ritengono l’economia in fase di stabilizzazione o miglioramento nel corso dei prossimi 12 mesi (rispettivamente il 46,25% e il 32,5% degli intervistati), tendenza convalidata per il settore immobiliare.
Una quota predominante del 76,7% di operatori ritiene che deciderà di apportare innovazioni nella propria azienda, soprattutto relativamente a nuove linee di business (43,48% degli intervistati) e nuovi profili nell’organizzazione (41,%). Sembra che le tendenze negative del passato siano ritenute per lo più da archiviare.


Cresce la quota di chi si attende prezzi in risalita, soprattutto nei comparti alberghiero e commerciale, insieme a una riduzione dei tempi di vendita. Diverso il discorso per gli immobili industriali che rimangono comunque problematici, essendo ancora il settore sottostante in affanno.
Cosa aspettarsi dagli investitori? Il capitale degli istituzionali converge ancora sul mattone, cresce l’interesse a investire da parte dei fondi pensione e delle compagnie di assicurazione, forse per via del basso costo del denaro che rende poco redditizi in questa fase i titoli di Stato. La tendenza è di diversificare nel settore degli uffici e del residenziale. Sembra incidere, in questo senso, la maggiore facilità di accesso al credito indicata sia per gli istituzionali sia soprattutto per i singoli investitori. Secondo il 60,38% degli intervistati si riscontra un miglioramento delle condizioni di accesso alla leva finanziaria.


Per una ripresa definitiva del settore residenziale, il 47% ritiene utile l’affitto con riscatto, cioè il rent to buy introdotto dal decreto Sblocca Italia a fine 2014, sebbene circa il 44% lo ritenga un beneficio solo parziale. Il 74% invece giudica positivamente le misure espansive della Banca Centrale Europea, conosciute come “quantitative easing”, mentre la possibile costituzione di una bad bank per “ripulire” il sistema bancario da crediti inesigibili viene considerata dal 53% circa una decisione propedeutica a riavviare la stagione dei finanziamenti. Una quota interessante di intervistati è propensa a ritenere positiva la possibilità che le filiali bancarie avviino l’attività di vendita di immobili.


Fonte articolo: http://www.affaritaliani.it/fattieconti/sentiment-immobiliare-torna-la-stabilita-ok-a-misure-bce-378432.html?refresh_ce

 

 

Guida alla detrazione per ristrutturazione, mobili e prima casa

 

Agevolazioni per le ristrutturazioni. 
Per chi ristruttura casa è possibile detrarre dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) il 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi.

Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, ai fini della detrazione è possibile considerare anche le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse; le spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento; le spese per l’acquisto dei materiali; il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti; le spese perl’effettuazione di perizie e sopralluoghi; gli oneri di urbanizzazione ecc.
Non possono invece ritenersi comprese tra quelle oggetto della detrazione le spese di trasloco e custodia dei mobili per il periodo necessario all’effettuazione degli interventi di recupero edilizio.

Bonus mobili. 
Il Bonus Mobili prevede un bonus fiscale del 50% per chi, contestualmente ad un intervento di ristrutturazione del proprio immobile, acquista mobili e grandi elettrodomestici, di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni; mentre non è fondamentale che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. Tuttavia è essenziale che le spese per gli interventi di recupero edilizio siano sostenute a partire dal 26 giugno 2012. L’acquisto dei mobili invece dev'essere effettuato nel periodo compreso tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2015.


La detrazione può essere richiesta in abbinamento a: interventi di manutenzione ordinaria per le parti comuni, manutenzione straordinaria, restauro e di risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, interventi per il ripristino dopo eventi calamitosi e restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro sei mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione,  la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, riferito complessivamente alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Inoltre, la detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Il pagamento può avvenire con bonifico bancario o postale, in cui vanno indicati la stessa causale utilizzata per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione edilizia, il codice fiscale di chi esegue il pagamento e la partita Iva del soggetto destinatario della somma.
Nell’aggiornamento le Entrate specificano che le spese sostenute da un contribuente deceduto per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici non possono essere portate in detrazione, per le quote non ancora fruite, dall’erede che conserva la detenzione materiale dell’immobile.

Agevolazioni prima casa.
L’agenzia delle entrate aggiorna anche la guida "Fisco e casa: acquisto e vendita" in base alle ultime circolari sull’argomento.
Viene specificato che tra i requisiti necessari per usufruire delle agevolazioni “prima casa” è necessario che l’immobile appartenga alle categorie ammesse alle agevolazioni: A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico), A/4 (abitazioni di tipo popolare),  A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare), A/6 (abitazioni di tipo rurale), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi).
Inoltre ricorda che dal 1° gennaio 2015, per i tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, è possibile ricorrere al ravvedimento in tutti i casi in cui non sia stato già notificato un atto di liquidazione e di accertamento, comprese le comunicazioni di irregolarità.

Infine l’Agenzia precisa che il diritto a detrarre gli interessi passivi sul mutuo per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale spetta pure al contribuente che ha un rapporto di lavoro in uno Stato estero, anche se la stessa abitazione risulti locata.  E’ necessario, però, che siano state rispettate tutte le condizioni previste dalla legge per fruire della detrazione, permangano le esigenze lavorative che hanno determinato lo spostamento della dimora abituale e il contribuente non abbia acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale nello Stato estero di residenza.


Fonte articolo: http://www.geometri.cc/il-prelievo-fiscale-sulla-casa-tra-italia-ed-europa-cosa-cambia.html



Mutui, continua il momento positivo: tassi più bassi e domanda «record»

Mentre continua la lenta discesa del tasso medio di interesse applicato ai mutui, non si ferma la corsa delle domande di finanziamento da parte delle famiglie.

Secondo il barometro Crif, il mese di marzo «ha fatto registrare un incremento impetuoso nel numero delle richieste di mutuo da parte delle famiglie italiane, con un eloquente +49,4% rispetto al corrispondente mese del 2014 (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi) che per altro a sua volta si caratterizzava per un segno positivo». Si tratta del «record assoluto» da quando Crif ha iniziato a rilevare l'andamento delle richieste su base mensile.

La fotografia del mercato
Il dato di marzo porta la domanda aggregata a livello di I trimestre 2015 a segnare un incremento del +37,5% rispetto al pari periodo dello scorso anno. Nonostante il segno positivo accompagni l'andamento mensile della domanda di mutui dal luglio del 2013, a conferma di un percorso di progressivo recupero, occorre però sottolineare come la distanza rispetto agli anni pre-crisi risulti ancora significativa, con volumi ridotti di quasi un terzo. E rimane lontano anche il livello di prestito richiesto con una media di circa 123.300 euro, con oltre un terzo delle richieste comprese tra 100 e 150mila euro. La durata in oltre il 23% dei casi è tra i 15 e i 20 anni.

Surroghe sovrastimate?
Sul tema surroghe, nota Crif, «si è detto e scritto molto dopo che il significativo ridimensionamento degli spread applicati ha incentivato l'interesse alla portabilità dei mutui verso soluzioni più convenienti». Per dare una dimensione effettiva al fenomeno, l'analisi di Crif ha preso in considerazione tutte le pratiche di cambio mutuo avanzate formalmente dai consumatori alle aziende di credito, quindi «non semplici richieste di informazioni o simulazioni preliminari su internet, che per i consumatori tipicamente rappresentano il primo passo alla ricerca di soluzioni più vantaggiose». Secondo Crif, anche se le richieste sono «sensibilmente cresciute nel corso degli ultimi 3 anni», queste arrivano al 10,9% del totale nel corso del 2014, con un peso che «risulta comunque inferiore rispetto a quello del 2010 e 2011». Inoltre, nell'ultimo anno la dinamica si è via via rafforzata nel corso dei mesi, arrivando a pesare per il 14,6% sul totale delle richieste presentate nell'ultimo trimestre dell'anno, con una quota maggioritaria attribuibile alle surroghe rispetto alle sostituzioni.

Tasso medio Bankitalia
Secondo gli ultimi dati Bankitalia, intanto i tassi d'interesse sui mutui alle famiglie per l'acquisto di abitazioni a febbraio sono stati pari al 3,01% a fronte del 3,07% del mese precedente, quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all'8,64% (8,71% a gennaio).

Fonte articolo: http://www.casaeterritorio.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2015-04-09/mutui-continua-momento-positivo-131557.php?uuid=AbPeiWgL

La Nostra Impresa

La Holding nasce nel 2013 esattamente il 22 novembre.

I tre fondatori Daniele Amoruso, Nicola Amoruso e Giancarlo Quassia decidono di avviare una rete immobiliare in Franchising, innovativa e ricca di Servizi rivolti al Cliente. L’idea nasce dalla forza e dal coraggio, dalla lealtà, una qualità meravigliosa negli affari e dalla tanta passione che i tre hanno sempre dimostrato nella esperienza di oltre 10 anni di attività imprenditoriale nel settore della intermediazione immobiliare.

La regola numero uno dei tre Fondatori di Iconacasa: Amare quello che si fa.

“Icona” perché si vuole essere il riferimento per tutti coloro che si affacciano al mondo immobiliare, Clienti che cercano o che vogliono vendere e affittare casa e imprenditori che vogliono diventare agenti immobiliari.

“Conosciamo il Nostro valore e i Nostri valori”, l’atteggiamento di “Pensare in grande e vincere”, permette alla rete di affrontare il mercato con grande tenacia e grinta. Questa è Iconacasa, il modo di pensare, il modo di affrontare la grande sfida.

La mission “1000 Giovani… Sì!” Il progetto è fondato sui giovani. Coinvolgere e educare i giovani; insegnargli il Know How di Iconacasa, affinché possano raggiungere il loro sogno di diventare imprenditori nel mondo immobiliare fatto di compravendite e locazioni di immobili, con annessi servizi finanziari, assicurativi, e tecnico-legali, trasferendo ai giovani tutti i valori Aziendali quali, lealtà, fiducia, curiosità intellettuale, coraggio e tanta passione.

L’obiettivo prossimo dopo il primo successo dei 50 punti vendita in soli 4 anni, è svilluppare e consolidare la rete in modo sano e coerente, avvalendosi sia di una crescita interna sia di professionisti del settore, concentrandosi sulle città più importanti per la Holding, quali Milano, Verona, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bari, la città in cui è nata e in particolar modo Bologna. 

La forza della rete è la capacità dei Fondatori di operare in prima linea sul mercato con dei punti vendita propri che contribuiscono alla crescita della Rete stessa. Molto più importante e fondamentale per la crescita della Holding è il credo di coloro che per primi hanno sposato il sogno di Iconacasa e che sono diventati i primi Affiliati di Bari e provincia e di Bologna, e che ambiscono a far parte della classe dirigenziale della Holding.

Affiliarsi a Iconacasa vuol dire far parte di una rete che vuole continuamente affascinare i propri franchisee, e che rispetti un codice deontologico contemporaneo, basato sui principi quali integrità e fiducia, passione e lealtà, al fine di dare un servizio ai clienti sempre efficiente, perché entrare in un punto vendita Iconacasa significa affidarsi a dei “professionisti per passione”.

I punti di forza della Holding: Iconacollege, Iconadata, Iconapubli e Iconaservice, servizi dedicati sia alla Rete sia al Cliente.

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