Le migliori soluzioni per avere una casa antisismica

Mettere in sicurezza le case dal rischio sismico è possibile.


Salvando non solo le vite umane, ma anche evitando gravi danneggiamenti alle strutture. 

 

Con interventi relativamente poco invasivi, soprattutto se si ha già intenzione di eseguire una ristrutturazione: dall’inserimento di catene per migliorare il collegamento fra pareti, tetti e coperture al rinforzo delle fondamenta, anche con pali di consolidamento, che aiutino l’appoggio del fabbricato; dalla stabilizzazione della muratura con iniezioni di miscele specifiche all’applicazione di fibre innovative per consolidare le volte.


O  con opere molto profonde, eseguite a fronte di ristrutturazioni complete e – in particolare nel caso di edifici in cemento armato – che prevedono ad esempio l’inserimento di molle o di gomme a livello delle fondamenta,così da creare un cuscinetto che attenua l’impatto dell’onda d’urto del sisma.

Storia dell’edificio e diagnosi 

Il primo passo per valutare quando occorre intervenire è ricostruire la storia dell’edificio: mettendo a confronto l’anno di costruzione con il territorio in cui è ubicato, è possibile capire se vigevano norme vincolanti in materia antisismica. Allo stesso modo, la presenza di tetti cosiddetti “spingenti” (cioè che scaricano il peso sui muri portanti) o di forme architettoniche irregolari – caratterizzate magari da restringimenti nelle parti superiori dell’edificio o con aperture interne o esterne eseguite in epoche successive alla realizzazione o in modo disordinato – può essere sintomo di fragilità da verificare.


"Quando in un muro appare un’apertura, dopo un terremoto o dove non era mai esistita prima, è bene non sottovalutarla – spiega Adalgisa Donatelli, ricercatore in restauro dell’architettura presso l’Università Sapienza di Roma –. Tanto più se si tratta di un fabbricato storico, che alle spalle ha una storia complessa e che, nel corso della sua esistenza, ha subito rimaneggiamenti e modifiche, ritenute necessarie per ragioni funzionali, ma che magari si sono rivelate incongrue alle sue caratteristiche strutturali e possono aver finito per svincolare elementi in origine agganciati".


Scegliere bene a chi affidarsi è fondamentale: la figura di riferimento è, in genere, un ingegnere strutturista, con esperienza nella progettazione antisismica affiancato da un esperto in restauro architettonico, se la casa è d’epoca. "Il paragone più immediato è quello medico – nota Paolo Morandi, ingegnere membro del gruppo di ricerca del professor Guido Magenes, ordinario di tecnica delle costruzioni all’Università di Pavia –. Nessuno si rivolgerebbe a un ortopedico se teme di avere un problema di cuore".
A seconda dell’età della casa così come del materiale con cui è realizzata può cambiare il tipo di opere da eseguire. Se le case in legno richiedono attenzione soprattutto nel dimensionamento e nelle fondamenta, per il cemento la verifica della qualità del calcestruzzo è imprescindibile.


Gli interventi strutturali 

Individuato il problema, le soluzioni ci sono. A seconda dei casi, gli interventi possono essere più o meno invasivi (e costosi): un conto è un miglioramento sismico, altro un adeguamento profondo, che porta le performance di un fabbricato esistente al pari di quello di una struttura nuova e che può incidere anche fra il 35 o 50% sui costi dell’intervento. Consultando i capitolati predisposti per la ricostruzione dell’Aquila, per il miglioramento invece si va da poche centinaia di euro al mq per l’inserimento di vincoli e collegamenti a cifre che superano il migliaio di euro nel caso di rinforzi e rifacimenti di muri e pareti. Per un condominio, si tratta di lavori che impattano così come cambiare un tetto o rifare una facciata.


"Uno degli interventi più diffusi ed efficaci – prosegue Donatelli – è inserire connessioni per vincolare bene tutti gli elementi costruttivi, in corrispondenza di solai e coperture, di muri portanti e tramezzi. La casa, a fronte di una scossa, deve comportarsi il più possibile come una scatola ben assemblata". I collegamenti ovviamente funzionano se i muri si presentano in buono stato di coesione e se solai e coperture sono ben realizzate, con un peso adeguato ai carichi.


Alcune scelte possono poi incidere in modo positivo, come applicare coperture di legno, materiale leggero e utilizzato nella tradizione. "Si possono poi migliorare le proprietà meccaniche della muratura - prosegue Morandi –. I sistemi sono tanti, come l’inserimento di intonaci armati (non necessariamente armature metalliche, ma anche in fibra di materiale composito) o la stilatura dei giunti di malta, riempiti con altre malte cementizie o a base di calce, per aumentarne la resistenza".
Altre volte, per collegare gli strati di cui può essere composta una parete in muratura, è possibile introdurre barre in acciaio o in fibra. Fondamentale è la compatibilità, cioè che il materiale scelto si sposi bene con quello d’origine.


Tecnologie all’avanguardia 

A far scuola, nel mondo, è il Giappone. Un Paese dove il rischio sismico ha imposto, da tempo, lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia. "Al punto – spiega Lorena Alessio, ricercatrice del Politecnico di Torino e docente alla Hosei University – che non è infrequente vedere costruzioni in legno, in genere di alto valore architettonico, che vengono spostate per permettere il consolidamento delle fondamenta, anche con l’inserimento di molle o di supporti di gomma, e poi ricollocate nella posizione originaria".


Anche in Italia, la ricerca comunque avanza. Con proposte innovative. L’ultima è quella che arriva dal da un gruppo di ricerca del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e dei materiali dell’Università di Bologna, in collaborazione con ricercatori del California Institute of Technology e del Politecnico di Zurigo. Il team ha studiato una “metabarriera” sotterranea, costituita da materiali in grado di assorbire le vibrazioni. La struttura, posizionata nel terreno antistante a un’abitazione o un’infrastruttura, in caso di terremoto riesce ad attrarre, ridirezionare e assorbire l’energia delle onde sismiche di superficie: frequenze che possono, al contrario, distruggere un fabbricato.


Un team di ricerca dell’Università di Pavia, insieme all’Andil e all’impresa Ruredil, ha invece ottenuto da poco il brevetto europeo per una soluzione che si inserisce nel più ampio progetto europeo Insysme e che punta alla messa in sicurezza delle murature non strutturali della casa, come le tamponature o i tramezzi. In pratica, vengono inseriti fra i pannelli del muro giunti di scorrimento in materiale polimerico: inserzioni che servono a smorzare l’azione sismica della tamponatura. Inoltre, è previsto l’inserimento di una speciale malta deformabile fra i telai di cemento armato portanti e i pannelli della muratura che aumenta in caso di scossa la dissipazione dell’energia.


Fonte articolo: Ilsole24ore.com

Terremoto e sicurezza: serve piano antisismico nazionale

La frequenza del terremoto che si ripete nel Centro Italia, facendosi sentire sempre di più anche nella Capitale, impone alle istituzioni un ripensamento generale del rapporto con il territorio”, dichiara il Presidente della Confederazione sindacale delle professioni tecniche, Calogero Lo Castro.


“La priorità deve essere data alle infrastrutture delle zone maggiormente colpite, ma da subito bisogna mettere mano ad un piano di intervento nazionale per la manutenzione edile, pubblica e privata. Vanno ricostruiti interi centri, ma più in generale – sottolinea il presidente di Confedertecnica - va messa in sicurezza una parte enorme del Paese, Roma inclusa”.

“L’Italia deve ripensare alla propria edilizia in chiave antisismica, perché è evidente a tutti che lo spostamento delle faglie non è un fatto isolato, ma un fenomeno purtroppo destinato a durare a lungo”. “Confedertecnica c’è ed è pronta a fare la sua parte”, conclude Lo Castro.


Per la geologa abruzzese, Tania Campea, Guida Ambientale Escursionistica dell’AIGAE "In Italia ben 24 milioni di persone vivono in aree potenzialmente ad elevato rischio sismico e le scuole e gli ospedali sono “fortemente esposti”, anche perché il patrimonio edilizio scolastico è decisamente vetusto, con un 60% costruito prima delle norme sismiche, che porta a quasi 29.000 le scuole a rischio.
Sarebbe necessario rimettere al centro del discorso pubblico l’attivazione del “Fascicolo del Fabbricato”, spiega la geologa, che aggiunge: “I geologi devono essere coinvolti anche nelle scuole per la divulgazione della prevenzione. L’unica possibilità che abbiamo è la prevenzione”.


Ricordiamo che da quest'anno è possibile usufruire del Sisma Bonus fino al 2021 per le zone a rischio (1, 2 e 3).


Fonti articolo: Casaeclima.comGreenews.info

Decreto post-terremoto: risarcimento al 100% di prime e seconde case



È stato approvato dal Consiglio dei Ministri di stamattina il Decreto per la ricostruzione post-terremoto.


Confermato l’impegno, assunto dal Governo all’indomani del sisma, di sovvenzionare la ricostruzione sia delle prime che delle seconde case, ma anche di sostenere le attività produttive e fare presto agendo secondo le regole, senza troppe deroghe.



contributi alla ricostruzione di prime e seconde case

Nei 60 Comuni del cratere del sisma, indicati dal decreto, sia le prime sia le seconde case avranno un contributo pari al 100% del valore dell'intervento. Per determinare il contributo sarà calcolato il valore dell’intervento di ricostruzione. Il calcolo terrà conto della superficie dell’immobile danneggiato o distrutto, del suo valore al metro quadro e dei costi per la progettazione dell’intervento di ripristino. 
Al di fuori del cratere, per ottenere il risarcimento dei danni bisognerà dimostrare il nesso con il terrremoto del 24 agosto. Qui le seconde case potranno avere un contributo pari al 50% del valore dell'intervento.


CONTRIBUTI ALLE IMPRESE

Le piccole e medie imprese (PMI) potranno richiedere prestiti agevolati per riprendere la loro attività fino a 30mila euro da rimborsare in dieci anni.
Chi invece intende far nascere una nuova impresa potrà chiedere fino a 600mila euro da rimborsare in otto anni con tre anni di preammortamento.


L’Inail metterà inoltre a disposizione 30 milioni di euro per la messa in sicurezza degli immobili prioduttivi.
Tra le misure di sostegno ci sono anche la cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese coinvolte nel sisma e il rinvio di imposte e tasse per quanti documenteranno che l’impossibilità del pagamento è strettamente connessa al terremoto.


"ANNI PER ricostruire, metteremo quel che serve"

"Ci vorranno anni per ricostruire" le aree distrutte dal terremoto, "sarà una impresa difficile ma ci metteremo tutto quel che serve, come abbiamo promesso" ha detto il Presidente del Consiglio a Casette d’Ete, nel Fermano, in visita allo stabilimento della Tod's di Diego Della Valle. Renzi ha invitato gli imprenditori del Lazio a fare altrettanto ad Accumoli e Amatrice.


"Dobbiamo ricostruire a regola d’arte e senza sprechi. L'autorità anticorruzione e il Commissario straordinario vigiliranno affinché questo avvenga" ha aggiunto il Presidente del Consiglio al termine dell'incontro con i Sindaci dell'Ascolano al Centro di coordinamento regionale e Pescara del Tronto. "Volevamo illustrare il decreto sul terremoto per primo agli amministratori del territorio coinvolti dal sisma per poi spiegarlo questo pomeriggio nei dettagli a Roma". 

 
PROFESSIONISTI E IMPRESE NELLE WISH LIST

La parola d’ordine sarà trasparenza, non solo nei lavori pubblici, ma anche negli interventi dei privati, che dovranno preventivamente consultare almeno tre operatori. 
Sarà costituito un elenco dei progettisti disponibili ad assumere incarichi inerenti alla ricostruzione. Dovrà trattarsi di professionisti iscritti negli Ordini e Collegi di competenza, in regola con il Durc e in possesso di adeguati livelli di affidabilità e professionalità. Chi assumerà l’incarico didirettore dei lavori, negli ultimi tre anni non dovrà avere avuto rapporti diretti con l’impresa affidataria dei lavori di riparazione. 


Stesse condizioni per le imprese, che dovranno essere inserite in una anagrafe unica antimafia. Dato che l’obiettivo è fare presto, la struttura di missione in via di istituzione presso Palazzo Chigi si occuperà di effettuare i controlli e le verifiche sull’affidabilità delle imprese senza rallentare le procedure di affidamento e effettuazione dei lavori.

APPALTI E GESTIONE MATERIALI, POCHE DEROGHE

L’intenzione del Governo è quella di procedere secondo le regole. Non ci saranno deroghe alle norme sul subappalto, ma bisognerà rispettare il limite del 30% previsto dal Codice Appalti (D.lgs. 50/2016). L’unica deroga riguarderà la gestione delle terre e rocce da scavo. 


I materiali prodotti dai crolli o dalla demolizione degli edifici pericolantisaranno trattati come rifiuti urbani e inviati nei competenti centri di raccolta. Particolari accorgimenti dovranno però essere utilizzati in presenza di amianto. In questi casi bisognerà segnalare e bonificare le aree interessate. Iresti di interesse storico, artistico e architettonico, come coppi, ceramiche e pietre rappresentative della cultura locale saranno selezionati e separati. Il Mibact dovrà poi regolarne il recupero e il riutilizzo.


Per assicurare la legalità e la trasparenza, le gare oltre ad avere la supervisione dell’Anac saranno gestite da una centrale unica di committenza.
Il Commissario straordinario sarà affiancato dai Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria come Vice Commissari e da quattro Uffici speciali per la ricostruzione, uno per ogni Regione.

Fonti articolo: Edilportale.comIlsole24ore.com

A 1 mese dal terremoto cosa è stato fatto? Ecobonus prorogato



Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontra i giornalisti a Palazzo Chigi per fare il punto, un mese dopo l’evento sismico, sull’andamento della gestione post terremoto. "Il nostro obiettivo - ha detto il Premier - è quello di rifare tutto come prima, in piena vicinanza con le realtà del territorio".


E ha ricordato che "dal terremoto si esce solo se c'è uno spirito forte di comunità, la ricostruzione è sempre problematica, ma occorre valorizzare le comunità".

 

La ricostruzione interesserà prime e seconde case 

Dopo un mese, ha detto, "fisiologicamente le luci dei riflettori si abbassano, ma questo non toglie niente al dolore delle famiglie delle vittime e dei sopravvissuti e al nostro dovere di farci carico delle sofferenze dei nostri connazionali". La ricostruzione interesserà le prime e le seconde case. Alla conferenza stampa hanno partecipato il Commissario straordinario di Governo per la ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto del 24 agosto, Vasco Errani, il capo del dipartimento Protezione civile Fabrizio Curcio, i presidenti delle quattro Regioni coinvolte dall’evento sismico Nicola Zingaretti (Lazio), Luca Ceriscioli (Marche), Catiuscia Marini (Umbria), Luciano D'Alfonso (Abruzzo).


Proroga ecobonus anche per il 2017 

Renzi ha anche annunciato la proroga dell’Ecobonus per il 2017. "La misura fiscale che consente di intervenire nelle case per l’adeguamento sismico oltre che per l’efficientamento energetico sarà prorogata, chi potrà avrà l'Ecobonus del 65% anche nel 2017", ha detto il Presidente del Consiglio.
"Talvolta basta poco", ha detto, sottolineando che anche nell'ultimo sisma si è visto che "dove si era intervenuti la situazione era diversa".

Le donazioni via sms hanno raggiunto i 15 milioni 

Nel decreto per le zone terremotate che il Cdm varerà entro il 2-3 ottobre prossimo si "proporrà un meccanismo chiaro di riconoscimento pieno dei danni del terremoto e non si discuterà ogni anno delle quote da risarcire", ha detto il Commissario alla ricostruzione, Vasco Errani. L’intendimento del governo, ha detto, è quello di "riattivare subito l’economia e il lavoro". Ha promesso che la ricostruzione sarà fatta "nel miglioramento e nell'adeguamento sismico che assicuri che con un 6.0 non ci siano crolli e in quei Comuni non si rischierà più la vita". Le donazioni tramite sms hanno raggiunto i 15 milioni di euro, superando il terremoto dell'Emilia, ha reso noto Errani.


Errani: stazione unica di committenza e liste di merito per le imprese 

Sarà utilizzato il modello Expo per garantire "legalità e trasparenza" nella ricostruzione post terremoto, ha detto Errani. Ci sarà una "collaborazione rafforzata con l'Anac, liste di merito per le imprese: tutte le imprese che lavoreranno con fondi pubblici per edifici pubblici o privati dovranno essere iscritte alle liste di merito". Inoltre "ci sarà un controllo capace di effettuare il contrasto delle infiltrazioni e verificare la legalità e la trasparenza". Le stazioni appaltanti, ha spiegato Errani, "saranno solo le 4 Regioni e ci sarà un'unica stazione di committenza. Appena in grado costruiremo un open data a disposizione di tutti".


Riconosceremo tutti i danni 

"Noi riconosceremo tutti i danni che saranno verificati ovunque si siano verificati: questo è un terremoto che ha avuto un prolungamento nelle Marche, è andato lontato e tutti i danni saranno riconosciuti puntualmente con le verifiche", ha detto ancora il Commissario per la ricostruzione Errani.


Curcio: dal Fondo di solidarietà europeo almeno 3-4 miliardi 

Stiamo lavorantdo all'attivazione del Fondo di solidarietà europeo: è un lavoro importante che ci consentirà di accedere a delle risorse che saranno non meno di 3-4 miliardi, ma è una cifra assolutamente orientativa", ha sottolineato il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. "I danni che vediamo sono cospicui, ma paragonati con gli altri sismi non andremo lontano da queste cifre, anzi sono in difetto. Ma questo lo vedremo", ha sottolineato. La priorità ora è chiudere le tendopoli per avviare per avviare la costruzione delle “casette” (tempo massimo di sette mesi per costruzione, acquisizione aree e parte amministrativa). Renzi ha sottolineato che sui danni del sisma "Curcio è stato molto prudente perché come minimo stiamo sui 4 miliardi, ma è un'analisi che va verificata punto punto, il terremoto ha colpito non solo luoghi dove ci sono state vittime ma ha creato lesioni importanti in altre zone".


3.027 LE persone assistite dalla Protezione civile 

È un appuntamento pieno di aspettative per le aree colpite dal sisma dove 3.027 persone sono ancora assistite dalla Protezione civile nei campi e nelle strutture allestite ad hoc o presso gli alberghi. La popolazione è molto provata dalla sequenza di scosse telluriche che ancora si susseguono giorno dopo giorno.


Fonti articolo: IlSole24Ore

Piano di prevenzione terremoti: dal fascicolo di fabbricato alla certificazione sismica obbligatoria

Fascicolo di fabbricato a contenuto variabile, certificazione sismica obbligatoria, inserimento dei dati sul livello di sicurezza degli edifici nelle banche dati del Catasto e tecnici protagonisti nella definizione delle priorità di intervento.


Sono i contenuti principali del Piano di prevenzione del rischio sismico presentato al Governo dalla Rete delle Professioni tecniche (RPT) durante il giro di consultazioni che si è svolto a Palazzo Chigi.

 

Il piano prevede una serie di obiettivi di breve e medio periodo. Innanzitutto una norma. RPT pensa ad un decreto legge e a successivi decreti legislativi, da adottare entro 180 giorni dall’entrata in vigore del DL, per regolare le attività di monitoraggio, il fascicolo di fabbricato e il percorso verso la certificazione sismica obbligatoria.

Monitoraggio della pericolosità sismica

RPT propone di utilizzare una scheda sintetica specializzata per tipologia edilizia (edifici in muratura, edifici in calcestruzzo armato, edifici industriali, ecc.) che si basi sullo sviluppo della conoscenza (conoscenza visiva, conoscenza documentale, lettura delle caratteristiche della costruzione, valutazione delle condizioni geologiche e degli aspetti strutturali e geotecnici). Per supportare questa attività RPT immagina dei quaderni che possano fornire una guida per i tecnici.


Il monitoraggio dovrebbe dare priorità agli edifici pubblici (uffici, scuole, ospedali, infrastrutture), ed ai beni vincolati e di interesse storico artistico, partendo dalle zone a maggiore rischio sismico. La definizione delle priorità dovrebbe essere curata dai tecnici, che secondo RPT agirebbero secondo unprincipio di sussidiarietà rispetto alla Pubblica Amministrazione.
Nelle attività di monitoraggio è inoltre previsto il completamento della carta geologica d’Italia e la microzonazione sismica dei territori, fondamentale per definire gli effetti di sito dei luoghi.

Fascicolo di fabbricato

L’attività di monitoraggio pensata da RPT deve portare all’elaborazione, per ciascun edificio pubblico e privato, di un Fascicolo del fabbricato entro 24 mesi dalla emanazione di uno specifico decreto legislativo attuativo. Partendo dal livello e dagli elementi di vulnerabilità rilevati, il fascicolo di fabbricato dovrebbe consentire di definire con esattezza le modalità di risanamento necessarie per mitigare il rischio. Il grado di vulnerabilità sismica e le informazioni provenienti dal fascicolo del fabbricato potranno essere poi essere riportate nei dati catastali dei fabbricati, presso l’Agenzia del Territorio.


Secondo RPT, il fascicolo di fabbricato non deve essere un modello predeterminato. Si darebbe così ai tecnici incaricati la possibilità di implementare il documento tenendo conto delle singole situazioni affrontate. A livello normativo, più che uno schema dovrebbero quindi essere redatte delle linee guida. Al di là dei possibili adattamenti, ci sono degli elementi considerati imprescindibili: caratteristiche del suolo e sottosuolo; pericolosità geologiche, strutturali e geotecniche; rispondenza degli impianti con particolare riferimento al rischio incendio ed esplosione; caratteristiche ambientali ed infrastrutturali presenti nell’area che possano comportare aggravio di rischio; tipologie delle strutture di fondazione; tipologie delle strutture di elevazione;  presenza di lesioni o di modifiche alle originarie forature, ampliamenti non opportunamente “legati” con la struttura originaria; giudizio del livello di degrado;  valutazione sui materiali impiegati nella costruzione.

Certificazione sismica obbligatoria

Nel percorso tracciato da RPT, la redazione del fascicolo di fabbricato è propedeutica alla certificazione sismica obbligatoria, che in un primo momento dovrebbe essere applicata alle nuove costruzioni, alle compravendite immobiliari e alle locazioni. Successivamente (RPT ritiene entro 48 mesi dall’emanazione di un altro decreto ad-hoc) la certificazione sismica obbligatoria dovrebbe essere estesa a tutti gli immobili pubblici e privati, partendo dalle zone con priorità sismica 1.


Incentivi e controlli

Queste attività, sostiene RPT, dovrebbero progressivamente diventare obbligatorie, prevedendo controlli a campione per verificare il rispetto delle misure. RPT ipotizza un periodo massimo di 10 anni entro i quali gli immobili localizzati nelle zone soggette a rischio più elevato dovranno essere messi in sicurezza, un periodo di 15 anni per le zone a medio rischio, un periodo di 20 anni per le zone a basso rischio e così via.


A fare da contrappeso agli obblighi dovrebbero esserci, si legge nel documento, degli incentivi dello Stato. Ad esempio contributi pari almeno al 60% della spesa complessiva sostenuta, incentivi e sgravi fiscali così come previsto nel settore energetico.
 

Prevenzione più economica della ricostruzione

Nel piano di RPT non mancano le stime economiche. Occorre tenere presente, si legge nel documento, che attualmente lo Stato spende annualmente circa 3 miliardi di euro per opere di ricostruzione post-sisma. Se il piano di prevenzione fosse elaborato e poi messo in atto, gli esborsi attuali e futuri per le diverse ricostruzioni sarebbero destinate a ridursi progressivamente.


L’intero percorso di messa in sicurezza degli edifici potrebbe avere un orizzonte temporale di circa 20 o 30 anni, per un costo stimato non inferiore a 100 miliardi di euro.

Fonti articolo: Edilportale.com

Presto la classificazione antisismica per mappare gli edifici

In arrivo sei classi, dalla A alla F, per mappare gli edifici esistenti. Con uno schema che ricorda molto quello che attualmente viene utilizzato per la certificazione energetica. Per fotografare in maniera immediata il livello di sicurezza di un edificio.


Questo, in estrema sintesi, il contenuto delle linee guida per la classificazione sismica che il Ministero delle Infrastrutture utilizzerà come base per due partite strategiche del prossimo futuro: la mappatura degli edifici esistenti e la nuova versione potenziata dei bonus fiscali per la messa in sicurezza dei fabbricati, da rifinire con la prossima legge di Stabilità.

L'ITER PARLAMENTARE

Il documento che contiene questa nuova classificazione, per la verità, è già in larga parte pronto da qualche mese. Alla sua definizione aveva lavorato, su mandato del Ministro, una commissione di esperti, guidata dal Provveditore alle Opere pubbliche di Lombardia ed Emilia-Romagna, Pietro Baratono. Dopo un periodo di rallentamento, adesso il dossier è stato messo su una corsia preferenziale, con l’obiettivo di completare il lavoro in vista della Stabilità. Per questo, la Commissione sta aggiornando il documento mentre, in contemporanea, il testo è stato inviato all’organo consultivo del Mit, il Consiglio superiore dei lavori pubblici, che avrà il compito di dare un suo parere. 


COME FUNZIONA LA CLASSIFICAZIONE ANTISISMICA

La classificazione è un prontuario tecnico che consentirà di operare una valutazione degli investimenti da fare. Quindi è uno strumento di pianificazione. Tutto ruota attorno a sei classi, dalla A alla F, che diranno quando un edificio ha un rischio sismico più elevato, in funzione della sua capacità di non danneggiarsi troppo nel corso di un terremoto. 
Il principio guida è il concetto di “expected annual loss”, il costo medio annuo da sostenere per riparare i danni e coprire le perdite causate da eventi sismici: in una struttura efficiente questo costo è trascurabile, nelle strutture più vecchie tende a salire, fino al momento in cui può essere più conveniente demolire e ricostruire. 


In attesa che il lavoro dei tecnici venga completato, resta da fare una valutazione politica. Le linee guida, infatti, si prestano a una mappatura del patrimonio esistente che possa dire su quali edifici è più urgente intervenire. E, allo stesso tempo, possono essere utilizzate da supporto ai nuovi bonus fiscali per la messa in sicurezza: ad esempio, sarebbe possibile concedere una premialità solo a chi riesce a guadagnare almeno una classe o fare uno sconto maggiore a chi ne guadagna due. Sul punto si concentrerà l’attenzione del Mit nei prossimi giorni. 


L'EMERGENZA NEI LUOGHI COLPITI DAL TERREMOTO

Sul fronte dell’emergenza, continua invece l’attività dei soccorsi nelle zone più colpite. La Protezione civile ha appena avviato il monitoraggio sulle scuole danneggiate e la prossima settimana partiranno le verifiche di agibilità per le case private. Ieri è stato individuato il luogo per la ricostruzione della scuola di Amatrice, affidata alla Provincia di Trento, che sarà composta di moduli prefabbricati e avrà una copertura in legno.
Il Ministero dell’Ambiente, intanto, sta lavorando al decreto per lo smaltimento delle macerie. "Mi sono dato quindici giorni di tempo ma potrebbe essere approvato anche prima. Prima rimuoviamo le macerie, meglio è", spiega Gian Luca Galletti. 


La Protezione Civile assicura che non ci sono ancora le condizioni per stilare un censimento della popolazione, un conteggio dei danni o una valutazione esatta del fabbisogno abitativo. Anche per questo non è stata ancora fatta alcuna gara per la fornitura di moduli abitativi. La conta dei danni è necessaria per attivare la richiesta a Bruxelles del fondo per le emergenze, il dossier deve essere inviato necessariamente entro 12 settimane dall’evento. 
Per l’approvvigionamento è già attiva l’apposita piattaforma Consip dedicata all’emergency procurement, con convenzioni tipo per container, bagni chimici, moduli abitativi e servizi di trasporto. 
Tra gli strumenti utili per le fasi post sisma c’è poi da ricordare anche il plafond "eventi calamitosi" per 1,5 miliardi istituito da Cdp a maggio (ma non ancora operativo) per prestiti agevolati a famiglie e imprese. 


IL MOTIVO DEI CROLLI ABITATIVI

Edoardo Cosenza, Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università di Napoli Federico II, e già Presidente del Consorzio ReLUIS, che sta seguendo da vicino le valutazioni dei danni del sisma, ha pubblicato su Facebook i primi risultati dei sopralluoghi:
 
Domanda: Perché ad Amatrice vi sono stati danni così estesi?
Risposta:  Perché vi sono state accelerazioni orizzontali e dunque azioni sismiche violentissime per strutture con periodo di vibrazione 0,2-0,3 secondi e quindi proprio per gli edifici bassi e in muratura di Amatrice. Certamente non progettati, tanti anni fa, con criteri sismici.

D: Perché l’edificio più alto di Amatrice è rimasto in piedi?
R: Perché era più alto e in cemento armato. Quindi più deformabile e con periodo proprio più alto. A cui sono corrisposte accelerazioni e forze sismiche molto più basse. Stessa identica cosa per il campanile di Amatrice. 
 
D: Perché a Norcia, anche essa vicina all’epicentro, non vi sono stati danni molto rilevanti?
R: È stato uno straordinario successo dell’ingegneria e delle tecniche di rinforzo usate dopo i danni del terremoto del 1997. Le accelerazioni le corrispondenti forze sono state sbalorditivamente alte per alcune strutture, forze orizzontali prossime a due volte il peso.


Fonti articolo: IlSole24Ore vetrina web, Edilportale.com

Terremoto Centro Italia: sicurezza, incentivi e progetto Casa Italia



La prevenzione è necessaria in un Paese come il nostro ad elevata sismicità. Bisogna perciò conoscere la pericolosità dell’abitazione in cui si vive, cioè il modo in cui può rispondere ad un sisma, ed effettuare i dovuti interventi di adeguamento.


Ad affermarlo, all’indomani del terremoto in Centro Italia, è l’associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI). D’altra parte, sostiene il Consiglio nazionale degli Ingegneri (CNI), ci sono tutte le tecnologie e le competenze per procedere alla messa in sicurezza.

LA PREVENZIONE 

I costruttori richiamano fortemente, inoltre, l’urgenza di un piano per la prevenzione dei rischi derivanti da calamità naturali e per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati. Anche in termini economici il costo della mancata prevenzione, infatti, è altissimo: circa 3,5 miliardi di euro all’anno.


"Un piano di investimenti pubblici mirati per la manutenzione e il miglioramento delle infrastrutture esistenti e l’uso intelligente della leva fiscale, con l’estensione del bonus antisismica del 65% per i lavori di prevenzione e messa in sicurezza statica, indipendentemente dalle condizioni poste ora dalla legge, permetterebbero di salvaguardare le vite umane e tutelare il nostro fragile territorio”, commenta il Pres. dell’Ance, Claudio De Albertis.


Vanno nella direzione delle prevenzione le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni. Come ricordato da ISI, il documento è pronto dal 2015 e sul tavolo del Ministero delle Infrastrutture. Si attende la sua emanazione, che dovrebbe arrivare a breve.
Così il Pres. del Consiglio Nazionale degli Ingegneri: "Occorrono norme semplici che consentano di intervenire nei centri storici. Inoltre, la conoscenza del livello di sicurezza di un edificio deve diventare parte essenziale della sua carta di identità. E’ assurdo constatare come in una compravendita di un immobile venga chiesto il certificato di classe energetica e non un documento che attesti l’adeguamento dello stesso alle norme antisismiche”. 


Non c’è fabbricato che non possa essere migliorato da un punto di vista sismico. Da anni studiamo queste problematiche, siamo all’avanguardia nel mondo e oggi siamo in grado di risolverle anche a costi tutto sommato accettabili”.


Incentivi per la prevenzione antisismica

Nuovi incentivi per gli interventi di adeguamento antisismico e approvazione definitiva delle linee guida sulla classificazione degli edifici. Dopo la pausa estiva, l’attività legislativa riparte dalla prevenzione antisismica. Il terremoto, che nella notte tra il 23 e il 24 agosto ha devastato il centro Italia, potrebbe risvegliare e accelerare l’iter di una serie di norme ferme da anni.


"Ritengo che questo sia possibile a partire da un ampliamento dell’Ecobonus anche in funzione antisismica per le case, gli edifici pubblici e le imprese e che sia necessario farlo dalla Legge di Stabilità" - afferma Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera. Al termine dei lavori, assicura Realacci, le Commissioni approveranno un arisoluzione che rilanci, nella prossima legge di bilancio, l'Ecobonus del 65% allargato ai lavori di prevenzione antisismica.


il progetto Casa Italia NELLE ZONE DEL TERREMOTO

Ricostruzione in tempi certi, tutelando l’identità dei borghi storici colpiti e promuovendo la cultura della prevenzione. È l’obiettivo del progetto "Casa Italia" annunciato da Matteo Renzi nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri di ieri sera, che ha reso immediatamente spendibili 50 milioni di euro per i primi interventi. “È cruciale che le comunità rimangano comunità, lo dobbiamo alla storia di quei borghi”, ha affermato Matteo Renzi, che anche durante la visita ai luoghi del sisma ha assicurato che per la ricostruzione non si seguirà il modello delle New Town, utilizzato dopo il sisma de L’Aquila. 


A proposito de L'Aquila, il Sindaco, Massimo Cialente, ha affermato: "Sono passati anni da L’Aquila e io trovo incredibile che per una scossa del sesto grado che in altri paesi non provoca danni succeda quanto è successo qui. Le persone che sono morte a L’Aquila erano convinte di vivere in una zona super sicura. Oggi non ci preoccupiamo della qualità quando compriamo una casa, e non sappiamo veramente dove abitiamo. Serve classificare gli edifici ed avere un piano pluriennale di controlli. E tra tante schede tecniche giustamente obbligatorie, quella che manca è proprio quella sismica. Quello che succede è che poi i sindaci si trovano da soli con sciami sismici che durano ore e ore e non puoi certo evacuare un’intera città ogni volta”.


Il progetto "Casa Italia" propone quindi di affermare la cultura della prevenzione e della messa in sicurezza.
Ancora difficile la stima sui tempi della ricostruzione, ma Renzi ha assicurato che l’obiettivo del Governo è “consentire agli sfollati di lasciare le tende il prima possibile per stare vicino al loro territorio, alle proprie radici”.
Il Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, adotterà a breve il decreto di differimento dei tributi per i soggetti residenti nei Comuni in cui il terremoto ha provocato danni strutturali di gravità tale da impedire l’assolvimento degli obblighi fiscali. I comuni sono:
 
- nelle Marche Arquata del Tronto (AP), Acquasanta Terme (AP), Montegallo (AP), Montefortino (FM), Montemonaco (AP);
- in Abruzzo Montereale (AQ), Capitignano (AQ), Campotosto (AQ), Valle Castellana (TE), Rocca Santa Maria (TE);
- nel Lazio Accumoli (RI), Amatrice (RI);
- in Umbria Preci (PG), Norcia (PG), Cascia (PG), Monteleone di Spoleto (PG).


LE INIZIATIVE DELL'ABI PER CHI HA PERSO LA CASA

Come fare per chi resta senza una casa o di chi ha subito gravi o lievi danni al suo immobile? Fin dalle prime ore del disastro causato dal terremoto nel Centro Italia, l’Abi ha richiesto ai suoi membri di intervenire tempestivamente a fianco delle popolazioni colpite.


Lo scorso 26 ottobre l’Associazione Bancaria Italiana, insieme alla Protezione Civile e alle Associazioni dei Consumatori, aveva firmato un protocollo d’intesa sul tema degli interventi da parte degli istituti di credito in caso di calamità naturali. Alla luce di ciò l’Abi ha immediatamente iniziato un’attività di sensibilizzazione nei confronti dei suoi membri perché intervenissero subito con sospensioni dei finanziamenti ipotecari sugli immobili, che si trattasse di case, attività commerciali o industriali.


Diversi istituti di credito stanno, uno dopo l’altro, diffondendo le notizie dei loro interventi, sia che si tratti di raccolte di fondi sia che si tratti di rinvio delle rate di mutui e prestiti
- Intesa San Paolo e Unicredit hanno subito stanziato 250 milioni di euro ciascuno come plafond a cui accedere per gli interventi di ripristino sugli immobili danneggiati dal sisma. Unicredit, inoltre, ha predisposto una moratoria da 12 mesi sulle rate dei prestiti ad aziende e privati e sui mutui delle famiglie che hanno subito danni alle loro case.
- Anche Monte dei Paschi di Siena ha predisposto la sospensione dei pagamenti per gli abitanti delle zone colpite e ha garantito il massimo e immediato sostegno per chi dovesse aver smarrito carte, assegni o documenti bancari.
- Segue l’appello dell’Abi anche Deutsche Bank che rinvia i pagamenti da parte di chi ha sottoscritto un finanziamento e vive nell’area terremotata.
- Infine Banca Mediolanum e Gruppo Veneto Banca metteranno a disposizione fondi e finanziamenti per il ripristino di abitazioni e attività.


Fonti articolo: Monitorimmobiliare.itEdilportale.com 1Edilportale.com 2Edilportale.com 3Idealista.it, Immobiliare.it

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