16 novembre click day bonifica amianto; credito d'imposta del 50%


Da domani 16 novembre sarà possibile presentare domanda per ottenere il credito di imposta del 50% sugli interventi di bonifica dei capannoni industriali dall’amianto realizzati nel 2016.


Le domande potranno essere presentate entro il 31 marzo 2017 utilizzando la piattaforma web messa a disposizione dal Ministero dell'Ambiente. Saranno esaminate, in base all’ordine di arrivo, fino a esaurimento dei 17 milioni di euro stanziati.



credito di imposta del 50% PER LA BONIFICA DELL'AMIANTO

Alle imprese che nel 2016 hanno effettuato o intendono completare interventi di bonifica dall’amianto sui loro beni e strutture produttive è riconosciuto un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute. La spesa complessiva per il progetto di bonifica deve essere compresa tra 20mila e 400mila euro. Interventi con un costo inferiore o superiore non sono ammessi all’agevolazione.


Il credito d’Imposta è concesso solo per interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto, non per il semplice incapsulamento o confinamento. 
Il bonus non è cumulabile con altre agevolazioni previste dalla normativa nazionale, regionale o comunitaria.

 
COME FARE LA DOMANDA

Nella domanda bisogna indicare il costo complessivo degli interventi, l’ammontare delle singole spese e del credito d'imposta richiesto. Vanno allegati anche il piano di lavoro del  progetto  di  bonifica, la comunicazione di ultimazione dei lavori inviata alla Asl competente, l’attestazione delle spese sostenute.

Entro 90 giorni dall’invio delle domande, il Ministero dell’Ambiente comunica il riconoscimento o il diniego della domanda.
In caso di riconoscimento, il credito di imposta viene ripartito e utilizzato in tre quote annuali di pari importo. Deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi e non concorre alla formazione del redito imponibile.


Fonte articolo: Edilportale.com

Norma Airbnb, detrazione su pertinenze e giardini: gli emendamenti del Bilancio

Si chiude questo pomeriggio, alle 16, il tempo utile per presentare in commissione Bilancio alla Camera gli emendamenti al disegno di legge contenente la manovra.


Secondo il calendario indicato martedì 15 saranno decise le ammissibilità e il giorno successivo i ricorsi. Il voto delle correzioni proposte inizierà invece da giovedì pomeriggio con l'obiettivo di chiudere entro martedì 22. La manovra è calendarizzata in Aula a partire dal 24 novembre.

 

AIRBNB, CEDOLARE SECCA AL 21%

Spunta intanto una norma “Airbnb”, che si propone di regolare il mercato degli affitti brevi in strutture “extralberghiere” da parte di privati o di intermediari online. La commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento del Pd alla manovra, che andrà ora sottoposto alla Bilancio, che prevede la cedolare secca al 21% per questo tipo di attività, l'istituzione di un apposito registro all'Agenzia delle Entrate e una clausola antievasione, con la responsabilità “in solido” sul pagamento delle tasse da parte del privato e dell'intermediario.


TORNA DETRAZIONE PER LAVORI SU TAPPETI ERBOSI

Tornano, dopo essere stati bocciati nel corso dell'esame del decreto fiscale, le proposte per inserire anche le ristrutturazioni di pertinenze e giardini, anche di valore storico artistico, compresa la "riqualificazione di tappeti erbosi" tra quelle che possono godere di detrazione fiscale. La proposta di Ap è infatti stata approvata dalla commissione Finanze della Camera nel pacchetto di emendamenti da sottoporre ora alla commissione Bilancio.


TETTO ISEE PER BONUS MAMMA E NIDO 

Spunta un tetto Isee per il bonus mamma e per quello nido, previsti dalla manovra. Due emendamenti presentati dal Pd e approvati dalla commissione Affari sociali della Camera stabiliscono che i nuclei familiari che possono usufruire delle agevolazioni siano solo quelli con un Isee non superiore a 13mila euro annui per il bonus mamma e non superiore a 25mila euro per il bonus nido. Come prevede il regolamento però ora la proposta sarà ulteriormente valutata dalla Bilancio della Camera.


NORMA CONTRO EVASIONE BOLLO AUTO

Gli uffici del dipartimento dei Trasporti e le autofficine autorizzate a fare la revisione dovranno controllare che i proprietari dei veicoli abbiano sempre pagato tassa di proprietà e tassa di circolazione del proprio mezzo, e che non sia sottoposto a fermo amministrativo. Lo prevede un emendamento per contrastare l'evasione del bollo auto approvato dalla commissione Finanze della Camera. Se la verifica darà esito negativo non si potrà circolare finchè non si paga.


IPOTESI AUMENTO A 600 EURO SCONTO SPORT FIGLI

Portare da 210 a 600 euro le detrazioni per le attività sportive dei figli. Lo prevede un emendamento alla manovra, presentato da Ncd anche a firma del Presidente Maurizio Bernardo, che è stato approvato dalla commissione Finanze della Camera. Prevista anche la piena deducibilità delle spese per la manutenzione degli impianti sportivi dati in uso gratuito e l'Iva al 5% sull'iscrizione a piscine e palestre per chi non fa sport agonistico. Il pacchetto costa 250 milioni.


TAX CREDIT GIOVANI ARTISTI ANCHE NEL 2017

Tax credit per le opere musicali di giovani artisti anche nel 2017 (nonché nel 2018 e nel 2019). La novità è contenuta in un emendamento alla manovra approvato in commissione Cultura alla Camera, che come tutti gli altri, ora dovrà passare comunque il vaglio della commissione Bilancio. Nella proposta, oltre alla proroga per il prossimo anno, viene cancellato il tetto per il credito di imposta previsto (30% dei costi sostenuti) e che era fissato a quota 200mila euro. La misura originariamente stanziava risorse per un massimo di 4,5 milioni di euro all'anno per le imprese produttrici di fonogrammi e di videogrammi musicali e per le imprese organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo, esistenti almeno dal 1 gennaio 2012.


Fonte articolo: Ilsole24ore.com

Bonus casa potenziati 2017 inseriti nel bilancio inviato a Bruxelles

Ancora un anno con le detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie (50%), il risparmio energetico (65%) e l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (50%). Ma anche la promessa di cinque anni con l’Ecobonus e il sisma bonus per i condomini in versione extra large.


In attesa di vedere i provvedimenti nella Gazzetta Ufficiale – quando la legge di bilancio sarà approvata dal Parlamento – le linee guida del progetto del Governo appaiono, nero su bianco, nel Documento programmatico di bilancio (Dpb) inviato a Bruxelles. 

 

 

RISTRUTTURAZONI ED ECOBONUS

Di fatto, chi ha avviato o intende avviare lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico ha oggi la ragionevole aspettativa di poter contare su altri 12 mesi con le agevolazioni alle stesse condizioni previste fino alla fine di quest’anno. Quindi spesa massima agevolata di 96mila euro per il 50% e bonus differenziati in base al tipo di interventi per il 65%.
Per avere un’idea degli interessati, basti pensare che – secondo lo studio presentato dal Cresme alla Camera nelle scorse settimane – quest’anno le pratiche per le ristrutturazioni saranno quasi 1,4 milioni, cui si aggiungeranno altre 365mila pratiche per il 65%.


Lo stesso vale per la detrazione sull’acquisto degli arredi abbinata ai lavori edilizi, di cui il Dpb annuncia la proroga al 31 dicembre 2017. Se mai, bisognerà verificare se sarà confermata l’impostazione data finora dalle Entrate (e ribadita con la circolare Telefisco del 2016, la 12/E), in base alla quale è incentivato l’acquisto degli arredi abbinato a spese di recupero sostenute dal 26 giugno 2012 in poi: alcune delle ipotesi circolate nei giorni scorsi limitavano l’agevolazione nel 2017 a chi ha avviato i lavori da quest’anno.
Resta da vedere, poi, se il Parlamento confermerà anche il bonus mobili per le giovani coppie (pari al 50% su una spesa massima di 16mila euro) introdotto dalla legge di Stabilità 2016 e sganciato dai lavori edilizi.


LE NOVITA' PER I CONDOMINI

La vera novità delle misure in arrivo, comunque, è il rafforzamento delle detrazioni condominiali, con l’obiettivo – anche questo già inserito nel Dpb – di tenerle ferme fino al 31 dicembre 2021. Un orizzonte quinquennale che i bonus edilizi non hanno mai avuto dalla fine degli anni 90 a oggi.
D’altra parte, se c’è un settore in cui le detrazioni finora hanno zoppicato è proprio quello degli interventi su parti comuni condominiali. L’esperienza insegna che per bloccare i lavori spesso bastano pochi proprietari contrari. Da questo punto di vista, cinque anni sono senz’altro un termine sufficiente a programmare gli interventi nel modo migliore, preparando i progetti, il capitolato e raccogliendo i preventivi.


A decidere il successo o il fallimento dei bonus potenziati, però, sarà la capacità delle nuove disposizioni di superare il blocco rappresentato da chi non può o non vuole investire denaro nei lavori condominiali. Si è parlato molto della possibilità di cedere la detrazione ad altri soggetti, così da “monetizzare” subito una parte della spesa. Questa possibilità esiste per gli incapienti già dall’inizio dell’anno, con il 65% cedibile ai fornitori, ma per come è stata delineata non funziona. Bisognerà vedere se nel contesto della legge di bilancio ci sarà un meccanismo più efficace.
L’aumento delle percentuali di detrazione potrebbe avere un effetto positivo anche mantenendo il tempo di recupero a dieci anni, come confermato nel documento governativo. Ma tutto dipenderà dai requisiti cui sarà legata la versione extra large dei bonus: nel caso dell’antisismica per conoscere i requisiti potrebbe essere necessario attendere la nuova classificazione ministeriale, ma è evidente che è su questi dettagli che si deciderà il buon esito dell’operazione.

Quando è meglio anticipare il bonifico

Il progetto del Governo per prorogare e potenziare i bonus fiscali per la casa richiede – già da oggi – una certa attenzione a chi ha i lavori in corso. La più tranquilla – stando a quanto riporta il Documento programmatico di bilancio (Dpb) 2017 – è la situazione di chi ha in corso lavori di ristrutturazione edilizia (50%) o risparmio energetico (65%): per entrambi i bonus si punta ad approvare il prolungamento di 12 mesi, fino al 31 dicembre, scongiurando così il rischio di decalage dal 50 al 36% e di taglio secco dell’Ecobonus.
Una proroga ancor più lunga riguarderà invece gli interventi di efficienza energetica effettuati su parti comuni condominiali che varrà fino al 31 dicembre 2021. Ma qui il discorso può imporre qualche valutazione in più, perché dal 1° gennaio è atteso scattare anche il potenziamento delle detrazioni.


Infatti per godere dei super-bonus potrebbe essere necessario raggiungere certe prestazioni. 
Secondo il Dpb lo sconto sarà del 70% per gli interventi sull’involucro e del 75% per il miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva (funzione, quest’ultima, che peraltro è gestita a livello condominiale in pochi edifici di recente costruzione).
Nei condomìni in cui sono stati avviati lavori di questo tipo conviene quindi tenere sotto controllo la situazione per capire se è possibile godere di uno sconto maggiore. Al momento, per gli interventi sulle caldaie condominiali – che sono molto più frequenti dei cappotti termici – non si ipotizza alcuna maggiorazione della detrazione


Per il bonus per gli interventi antisismici, il Documento prevede una proroga lunga al 2021 ma riduce lo sconto, svincolato dal raggiungimento di alcune prestazioni, al 50% (oggi è al 65 nelle zone ad alto rischio).
Secondo le ipotesi sul tavolo, un incremento della detrazione potrebbe però riguardare sia gli interventi effettuati su abitazioni singole (70-80%) che parti comuni dei condomini (75-85%), nel caso in cui riducano le classi di rischio.


Chi sta effettuando adeguamenti “minori” in zone sismiche deve quindi valutare se effettuare i bonifici prima della fine dell’anno per godere dello sconto del 65% (poi dovrebbe scendere al 50%). Discorso diverso se gli interventi permettono di incidere sulla classe di rischio (e per le zone a rischio minore). In questo caso la norma definitiva potrebbe regalare un bonus più ricco.


Fonti articolo: 1. IlSole24Ore, 2. IlSole24Ore.com

Grande attesa per bonus edilizia e famiglia nella prossima Stabilità

Bonus casa al rialzo se i lavori porteranno consistenti miglioramenti per risparmio energetico e prevenzione antisismica. Se poi questi miglioramenti riguarderanno interi edifici condominiali, il credito d’imposta Irpef potrà raggiungere il 75-80 per cento.


È l’ultima ipotesi allo studio dei tecnici del Mef e di quelli della Ragioneria in termini di fattibilità economica per prorogare e rilanciare il bonus ristrutturazioni e l’Ecobonus. Un rilancio in grande stile che dovrebbe toccare anche la durata degli incentivi estesi per la prima volta oltre l’orizzonte annuale, per 2-3 anni. 

Questo darebbe modo di dare certezza del beneficio anche per lavori più complessi anche se non passa la proposta di associazione di categoria e imprese di stabilizzare definitivamente l’agevolazione.


Per i bonus casa del 2017 più che di proroga si può dunque parlare di un vero e proprio restyling con novità di rilievo soprattutto per l’Ecobonus e il sismabonus. Mentre per il credito del 50% per le ristrutturazioni semplici si pensa solo a una proroga secca di un anno, per questi due strumenti le novità sono molto più articolate. In primo luogo è prevista l’estensione dell’attuale incentivo ai lavori di prevenzione antisismica anche alle zone 3 (oggi è limitato alle zone 1 e 2 più esposte al rischio sismico). In secondo luogo, è prevista l’introduzione di un meccanismo “premiale” a crescere ispirato al nuovo credito d’imposta per gli interventi di ristrutturazione legati al sisma dell’agosto scorso. Il cosiddetto “sisma bonus” nelle intenzioni dell’Esecutivo dovrebbe riconoscere ai contribuenti un credito d’imposta Irpef “base” del 50% che potrà salire al 70% nel caso in cui i lavori di ristrutturazione facciano salire l’immobile di almeno un livello nella classificazione antisismica. Se poi i livelli “scalati” fossero due, il bonus Irpef salirebbe al 75% e potrebbe toccare l’80% nei casi in cui l’adeguamento antisismico riguardasse tutto l’edificio.


Con questa stessa progressione potrebbe essere riscritto il bonus per la riqualificazione energetica.
Il condizionale sulle percentuali al momento resta d’obbligo in quanto legato alle risorse disponibili che potranno essere recuperate con la legge di bilancio, ma il potenziamento e il sistema progressivo sono basi solide su cui Mit e Mef stanno lavorando. Se fosse tutto confermato, l’attuale agevolazione del 65% scenderebbe al 50% per i lavori con basso impatto e crescerebbe fino all’80%, invece, se i lavori di riqualificazione energetica fossero ad alto impatto e coinvolgessero l’intero condominio.


L’altra novità di rilievo e particolarmente attesa soprattutto per stimolare e far crescere ulteriormente l’appeal dei crediti d’imposta per la casa riguarda la durata di recupero dell’agevolazione da parte del contribuente. Gli attuali 10 anni in cui va spalmato il credito d’imposta e il suo recupero nella dichiarazione dei redditi verrebbe dimezzato e portato dunque a soli 5 anni. La tenuta economica della proposta in questo caso è certamente più a rischio visto l’ampio utilizzo di queste agevolazioni. Dagli ultimi dati contenuti nel Rapporto dedicato all’impatto degli incentivi fiscali da Servizio studi della Camera e Cresme emerge che i due sconti Irpef per chi effettua lavori in casa, quello del 50% per le ristrutturazioni e quello del 65% per il risparmio energetico, continuano a correre senza perdere appeal. Nei primi sette mesi dell’anno il Fisco ha effettuato ritenute per 1,060 miliardi che corrispondono a un investimento agevolato di oltre 16 miliardi che in termini percentuali rappresentano un più 23,8% del ricorso ai bonus casa nel 2015.

IN MANOVRA BONUS FAMIGLIA, RISORSE PER 400 MILIONI 

Un bonus per i nuclei familiari con almeno due figli che vivono in condizioni economiche difficili. Sarebbe questa l’ultima ipotesi allo studio del Governo per sostenere le famiglie. La misura sarebbe legata all’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che già consente ai contribuenti a basso reddito di accedere a prestazioni sociali e servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate, come per esempio il già sperimentato bonus bebè o la gratuità della mensa scolastica.


Per il primo anno, le risorse a disposizione ammonterebbero ad almeno 400 milioni e proprio in base all’ammontare delle coperture si deciderà la soglia di reddito, ancora in via di definizione, entro cui garantire il bonus. Al momento, l’idea è quella di distribuire un assegno per le famiglie non proprio sotto la soglia della povertà (per le quali esistono già specifici interventi di welfare) ma in condizioni di precarietà economica. Ad essere fautori di un intervento pro-famiglia è in particolare l’ala del governo di Area Popolare, capitanata da Beatrice Lorenzin e Enrico Costa. Non a caso anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi è tornato oggi a parlare a grandi linee di un “segnale” sul quoziente familiare. Un intervento più sistematico è rimandato al 2018, quando si affronterà il tema Irpef, ma già dall’anno prossimo il premier non ha escluso un primo assaggio che si potrebbe appunto concretizzare in una sorta di bonus.

Fonti articolo: 1. IlSole24Ore, 2. IlSole24Ore

Rinnovo Ecobonus: varrà anche per i condomìni e il 35% l'anticiperà Esco


Arrivano tre novità importanti su Ecobonus 65% e sisma bonus: 1) si sta valutando l’ipotesi di applicare lo sconto diretto a tutti i proprietari di appartamenti in condominio, che siano incapienti o meno; 2) in campo l’ipotesi che anche la parte del 35% a carico dei privati venga anticipata dal fondo tramite la Esco, e ripagandosi con il risparmio energetico sulle bollette future; 3) ipotesi di applicare il meccanismo anche per antisismica, allargandolo alle seconde case, in modo da avere la possibilità di fare interventi anche nei condomini.


Oggi lo sconto è del 65% ma nelle zone 1 e 2 e solo per le prime case. L’anticipo del 35% funzionerebbe per l’antisismico solo se abbinato al risparmio energetico.



Queste novità saranno inserite nella legge di Stabilità (arriva il ddl entro il 15 ottobre) o per la parte sismica nel DL terremoto in arrivo entro questa settimana (cioè entro il 7 ottobre) in Consiglio dei Ministri.

Applicare subito al privato proprietario in condominio lo sconto del 65% per l’Ecobonus direttamente sul prezzo dei lavori anziché a rimborso in 10 anni nella dichiarazione dei redditi. La Legge di Stabilità 2016 aveva già introdotto la possibilità di sconto diretto nei condomini, ma con un meccanismo che la rendeva inapplicabile: ad anticipare lo sconto del 65% sarebbero state le imprese di costruzione e solo per gli “incapienti” (redditi troppo bassi).

Come funzionano detrazione 65% e anticipo 35%

Il credito d’imposta del 65% verrebbe trasferito a un fondo bancario di nuova costituzione, con la partecipazione di Cassa depositi. Questo fondo anticipa le risorse alla Esco, ricevendo poi in dieci anni il credito d’imposta dallo Stato. L’Enea dovrà calcolare a partire dal progetto quanto risparmio energetico si genera con l’intervento sul condominio. La Esco elaborerà un piano finanziario, che calcoli in quanti anni il 35% di spesa si ripaga (compresi gli oneri finanziari).

La proposta del Mit è che la misura duri almeno tre anni.

 
Gli altri incentivi per la casa 2017

Non ci sono “solo” queste novità in campo immobiliare e per la casa. Di seguito il comunicato del Mit, che include anche proroga del bonus mobili, incentivi per la permuta immobiliare e proroga di quelli per l’acquisto di casa a classe energetica elevata, riqualificazione urbana e cedolare secca al 10% misura fissa.


“Sono diversi gli interventi proposti dal Mit per rispondere all’emergenza abitativa. È stata avanzata la proposta della proroga del bonus casa, del bonus mobili ed eco bonus; la modifica della disciplina della detrazione per gli interventi antisismici edilizi; l’esenzione da IMU e Tasi per gli immobili residenziali riconosciuti come prima casae acquistati con patto di futura vendita.


Tra gli altri interventi proposti vi sono anche incentivi fiscali per la permuta immobiliare; la stabilizzazione del bonus energetico per i condomini; la proroga degli incentivi per l’acquisto di case di classe energetica elevata; il rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto; agevolazioni per favorire la riqualificazione urbana; interventi di edilizia sovvenzionata; misure per immobili locati a canone calmierato, misure di sostegno all’accesso ad abitazioni in locazione e, infine, cedolare secca al 10% da trasformare in misura permanente”.

L'INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL'ENEA, FEDERICO TESTA

Il Governo, con il viceministro dell'Economia Morando e il ministro delle Infrastrutture Delrio, ha annunciato l'intenzione di prorogare le detrazioni fiscali sull'efficienza energetica e, anzi, di ampliarne l'impatto. In particolare, sono in arrivo novità sui condomini: perché ? 

"Partiamo dall'esperienza concreta di questi ultimi anni. Ci ha insegnato che lo strumento dell'Ecobonus funziona bene ma è stato utilizzato prevalentemente per sostituire le vecchie caldaie e gli infissi con impianti e serramenti più performanti. I primi hanno inciso per circa il 28% degli inventi realizzati, i secondi per circa il 67%. Inoltre, ci si è resi conto che le famiglie hanno investito i loro soldi su singole abitazioni, case o villette o appartamenti, e non sugli stabili nel loro complesso poiché non tutti sono in grado di anticipare la spesa o hanno lo spazio fiscale necessario per detrarre le nuove spese per l'efficienza. Insomma, tutto un insieme di fattori consiglia di fare ora un salto di qualità puntando la rotta sui grandi numeri e sugli interventi più incisivi e strutturati: per questo bisogna coinvolgere i condomini e allargare le opere al "cappotto" isolante dell'intero immobile e dei solai. Sono interventi più costosi ma che assicurano anche i risparmi più consistenti e duraturi". 


La proposta di Enea prevede la possibilità di cessione del credito rappresentato dalla detrazione fiscale del 65%. La misura era stata prevista anche dalla Legge di Stabilità 2016 proprio per spingere i condomini a muoversi, ma non ha funzionato. Perché? E in cosa il nuovo meccanismo sottoposto all'attenzione del governo dovrebbe migliorare la situazione?

"Come le dicevo, il meccanismo attuale richiede la disponibilità di una somma da anticipare per poi mettere in conto un rientro in 10 anni. Questo taglia fuori molte persone anziano o i giovani che non hanno liquidità. E blocca le decisioni in condominio per problemi legati alle differenze di reddito, di età e di dimensioni degli appartamenti. Per questo pensiamo che la soluzione sia nel lavorare su incentivi che non siano solo detraibili ma anche cedibili. Cambia completamente la prospettiva". 


Cedibili a chi? Possiamo spiegarlo con qualche esempio concreto?
 
"L'Ecobonus è garantito dallo Stato, quindi il ritorno è certo. Per questo diventa utile cederlo: per esempio a chi eroga i finanziamenti, come le banche o le Esco, le società che offrono servizi di efficienza energetica per ottimizzare gli interventi. Possono entrare in gioco le stesse utility come Enel, Acea, A2A e via dicendo, che hanno tutto l'interesse a fidelizzare i clienti, soprattutto in vista della definitiva liberalizzazione della vendita di energia nel 2018. 
L'altro aspetto innovativo, più finanziario, riguarda la possibilità di costituire un Fondo che metta insieme soggetti pubblici, come la Cassa Depositi e Prestiti, e privati, come i fondi pensione. Il Fondo potrebbe partire con una dotazione di 4 o 5 miliardi. Anticiperebbe le risorse rivalendosi poi sul bonus 65%. Il restante 35% verrebbe recuperato dalle famiglie attraverso i risparmi sull'energia futuri. E non è da escludere un meccanismo del tipo canone Rai in bolletta". 


Quanto si può risparmiare con questo tipo di interventi?
 
"Abbiamo calcolato che è possibile risparmiare una quota tra il 50 e il 60 per cento della bolletta energetica, tanto maggiore quanto più vecchio è l'immobile. Prendiamo il caso di un condominio di 40 appartamenti con un intervento complessivo di 600.000 euro, equivalente a 15.000 euro ad appartamento per realizzare cappotto isolante, infissi, caldaie. Il 65% viene ceduto al finanziatore che recupererà il bonus: calcoliamo 9.000 euro detratti gli interessi. Rimangono 6.000 euro. Ebbene, il risparmio ottenibile sulla bolletta è valutato circa 900 euro l'anno ovvero la metà della spesa media di una famiglia italiana. Quindi in poco più di 6 anni la famiglia recupera la spesa e si ritrova con un immobile rivalutato. Di più: il privato potrebbe anticipare solo il 10% della spesa, cioè 1.500 euro, perché il resto potrebbe venire rateizzato nella stessa bolletta. Oggi le aziende che vendono luce e gas offrono già una quantità di servizi aggiuntivi, dalle assicurazioni ai buoni per la spesa. L'efficienza energetica è tipicamente un servizio aggiuntivo e le società hanno interesse a fidelizzare i loro clienti per dieci anni: con la prossima liberalizzazione si calcola che non meno di 4 milioni di famiglie cambieranno fornitore. E sceglieranno anche sulla base di questi servizi che migliorano la spesa". 


Quindi, ricapitolando: accordi con i finanziatori, convenzioni con i fornitori, tutto questo può mettere in moto i condomini. Ma per lo Stato significa rendere disponibili 2 miliardi l'anno, è stato calcolato. Ci sono? La Legge di Bilancio deve fare i conti con le risorse disponibili...
 
"E' vero che la detrazione del 65% comporta da un lato un minor introito fiscale sull'Irpef per lo Stato. Ma d'altro lato contribuisce a rimettere in moto l'economia con ricadute sull'edilizia e sulle aziende produttrici degli impianti, fa emergere il sommerso, agisce come volano sull'Iva. Quindi l'erario recupera poi i soldi che investe. L'investimento sull'efficienza energetica spinge anche alla qualificazione delle imprese incaricate dei lavori e alla loro aggregazione e, combinato con gli interventi antisismici, ne riduce in proporzione il costo". 

Efficienza energetica e Casa Italia potrebbero camminare insieme? Quali concrete possibilità ci sono che si riesca a fare decollare il progetto? L'Italia oltretutto è impegnata anche con l'agenda 20-20-20 dell'Unione europea. 

"Enea lavora a definire e rendere praticabile una proposta operativa, nella convinzione che rappresenti un'opportunità per il Paese. Abbiamo finora riscontrato il reale interesse da parte del ministro Delrio, dei viceministri Morando e Bellanova e di palazzo Chigi. Naturalmente l'ultima parola spetta al Governo a cui compete la decisione finale".


Fonti articolo: Ediltecnico.itFirstonline

#Casaconviene, la campagna del MEF sugli incentivi per la casa

Il Ministero dell’Economia avvia in questi giorni la campagna informativa “Casa? Cosa possibile!” riassunta sui social network con l’hashtag #CasaConviene.


Grazie alle diverse agevolazioni fiscali pensate per i contribuenti già in possesso di una casa, le spese per apportare migliorie all’immobile o acquistare nuovi arredi possono essere parzialmente recuperate.

E per chi la casa vorrebbe comprarla sono previste facilitazioni, specialmente per i giovani e per quanti hanno necessità di finanziamenti e garanzie per compiere questo passo. E chi possiede un immobile da affittare avrà più convenienza con i nuovi regimi di tassazione.
Consumi energetici troppo alti in casa? La banca non concede il mutuo? Qualche mobile da cambiare dopo una ristrutturazione? Sono queste alcune delle situazioni in cui può trovarsi chiunque nel rapporto con la casa. Gli strumenti pubblici a disposizione dei cittadini proprietari di immobili, o che intendono acquistarne, sono numerosi e poco conosciuti. Si tratta di fondi di garanzia, agevolazioni fiscali e strumenti giuridici innovativi come il leasing immobiliare.


La diffusione delle informazioni a partire da giovedì 8 settembre è realizzata in collaborazione con 30 partner che hanno aderito all’iniziativa: organizzazioni di produttori, associazioni di consumatori e ordini professionali hanno aderito a questa campagna “dal basso”.
La Direzione della Comunicazione Istituzionale del MEF ha messo a disposizione dei partner i materiali realizzati internamente e in collaborazione con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri li ha pubblicati sul sito casa.governo.it.

Vediamo le agevolazioni per chi intende acquistare o affittare casa.

Benefici prima casa anche prima di vendere la precedente

La disposizione introdotta dal comma 55 della Legge di Stabilità 2016 consente di beneficiare dell’agevolazione per l’acquisto della prima casa (applicando l’imposta di registro con aliquota del 2% invece che del 9% ovvero, qualora si compri dall’impresa costruttrice, l’Iva al 4% anziché al 10%) anche nel caso in cui, al momento dell’atto, se ne possegga un’altra per la quale si è fruito della stessa agevolazione. L’unica condizione imposta è che la “vecchia” abitazione venga ceduta entro un anno dal nuovo acquisto.
Se l’impegno a vendere il precedente immobile non viene rispettato, si decade dall’agevolazione e bisogna corrispondere l’imposta di registro nella misura ordinaria, con l’aggiunta degli interessi di mora e di una sanzione pari al 30% della maggiore imposta. In caso di operazione soggetta all’imposta sul valore aggiunto, l’ufficio delle Entrate competente recupererà, maggiorata dei relativi interessi, la differenza tra l’Iva calcolata in base all’aliquota applicabile in assenza di agevolazioni e quella risultante dall’applicazione dell’aliquota agevolata, e irrogherà la sanzione amministrativa, pari al 30% della differenza medesima.


Sconto Irpef per l’acquisto di abitazioni energetiche

Il comma 56 della Legge di Stabilità 2016 ha istituito un premio fiscale per le persone fisiche che, entro il 31 dicembre 2016, compreranno dall’impresa costruttrice unità immobiliari a destinazione residenziale di classe energetica A o B. Il premio consiste nella possibilità di detrarre dall’Irpef lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, il 50% dell’Iva pagata in relazione all’acquisto. Il beneficio dovrà essere suddiviso in dieci quote costanti, a partire dall’anno in cui la spesa è stata sostenuta.


Meno imposte per chi compra in leasing l’abitazione principale

Il pacchetto di misure per il leasing immobiliare abitativo prevede agevolazioni fiscali e garanzie civilistiche finalizzate a favorire l’utilizzo dello strumento del leasing per l’acquisto dell’abitazione principale. Scopri di più

Accesso al mutuo prima casa più facile con le garanzie statali

Il Fondo di garanzia per l'acquisto e la ristrutturazione della prima casa consente di richiedere mutui ipotecari fino a 250.000 euro avvalendosi delle garanzie statali per la metà dell’importo. Scopri di più

Sospensione Rate Mutui

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) mette  a disposizione uno  strumento che permette di sospendere per un tempo determinato il pagamento delle rate del mutuo in caso si verifichino situazioni di temporanea difficoltà economica: il Fondo di solidarietà per i mutui prima casa. Scopri di più

IMU e TASI agevolate per le case in comodato 

Chi concede in comodato un immobile non di lusso ad un familiare che la adibisce ad abitazione principale può godere della riduzione della base imponibile dell'IMU e della TASIi al 50%. Scopri di più

Cedolare Secca

La cedolare secca è un regime facoltativo che prevede, per le persone fisiche che affittano un immobile ad uso abitativo, il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali, dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo. Scopri di più


Fonti articolo: pltv.itcasa.governo.it

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