Fiaip: il mercato immobiliare chiede chiarezza

Pressione fiscale alle stelle da più di 5 anni e un futuro incerto per l’immobiliare in Italia. L’Italia, come certifica Eurostat, è l'unico Paese europeo in cui il mercato immobiliare è in crisi e la situazione per il Real estate è peggiorata.


Questo il quadro presentato da Fiaip nel corso di RE ITALY Winter Forum oraganizzato da Monitorimmobiliare con Borsa Italiana.

 

Paolo Righi, Pres. nazionale Fiaip: “Ci aspettavamo di più dalle istituzioni. Non è sufficiente il ritrovato dinamismo per le compravendite di sole prime abitazioni, ora, servono misure importanti e immediate per tutto il settore  immobiliare. Dobbiamo riportare subito la pressione fiscale sugli immobili ai livelli del 2008, altrimenti non ce la facciamo a reggere".
Il sisma, le emergenze continue sul territorio da una parte e le difficoltà della nostra economia dall'altra, non hanno ancora aiutato il Paese ad uscire dalle difficoltà e a rimettere in moto la ripresa economica per l’immobiliare.


Fiaip lancia l’allarme e chiede al Governo Gentiloni di cambiare rotta, per non rendersi responsabile di una deriva negativa che rischia di non arrestarsi per l’immobiliare, nel corso del Convegno istituzionale di apertura che ha visto la partecipazione di Confedilizia, Ance, Fimaa  e dell’ OPMI - Osservatorio Parlamentare sul Mercato Immobiliare. 


Paolo Righi ha ribadito come "oggi, a parte Milano e Roma, per un privato avere un immobile da mettere sul mercato può essere negativo.  In Italia c’è una pressione fiscale sugli immobili che è ancora la più alta in Europa. Nel  2016 si è avuta una prima ripresa parziale del numero di compravendite, non assistita però da una ripresa dei prezzi, che si è concentrata esclusivamente in un certo dinamismo sull’acquisto di prime case”.


C’è quindi una ripresa parziale rispetto a ciò che si era perso in precedenza nel settore immobiliare, ma di certo ciò non basta a risollevare un comparto che vale il 20 per cento del PIl in Italia e ancora oggi soffre per una pressione fiscale insostenibile. “Poi - continua Righi - non ci lamentiamo se in Italia non ci sono investitori e capitali stranieri". Gli investitori immobiliari stranieri chiedono redditività e chiarezza, ma purtroppo in Italia fatichiamo a dare queste risposte e quindi le operazioni di questo tipo sono state e sono tuttora molto limitate.


Addirittura assistiamo ad un fenomeno inverso, visto che 49 mila cittadini italiani, solo nel 2015, hanno comprato immobili all'estero, ben 8 mila in più rispetto all'anno precedente. "Il futuro del settore immobiliare italiano è incerto perché dal 2011 in avanti si é deciso di mortificarlo con una serie di decisioni sbagliate, ha sottolineato ancora il Presidente Fiaip . Ci vuole un cambio d’impostazione netta da parte del governo attuale o di quello che verrà per risollevarlo". 


E sulle banche e l’ingresso di alcuni istituti creditizi nel comparto immobiliare Fiaip esprime chiaramente la propria posizione. "Se le banche godono di aiuti di Stato, devono continuare a fare le banche e non possono mettersi a fare le agenzie immobiliari". Fiaip puntualizza la propria posizione affinchè il decreto salvabanche non finisca per dare l'opportunità ad alcune realtà del credito di fare concorrenza sleale e danneggiare chi lavora nel settore immobiliare.


"Il settore deve fare rete e creare sinergie - ha aggiunto Righi, lanciando un appello a fare sistema a tutti i players - per fare in modo che il mercato torni redditizio e venga alleggerito dai tanti balzelli, lacci e laccioli che attualmente lo soffocano." Fiaip e gli operatori del Real Estate intervenuti a RE ITALY Winter Forum guardano inoltre tutti con molta attenzione e preoccupazione alla situazione delle sofferenze bancarie e all'immissione sul mercato, da parte degli operatori del credito, di immobili derivanti dal recupero dei crediti deteriorati.


Fonte articolo: Monitorimmobiliare.it

Fiaip: innovare significa competere e mettere al centro il cliente

Mettere al centro il cliente, offrire un buon servizio e fare Rete.


Queste sono alcune delle priorità oggi dell’agente immobiliare secondo il presidente nazionale Fiaip, Paolo Righi, intervenuto all’edizione 2016 del Real Estate Innovation Forum.



coMPETERE SUL MERCATO

Paolo Righi ha parlato di assonanze tra il lavoro dell’agente immobiliare e quello dell’amministratore di condominio, due professioni che hanno molti punti di contatto e che saranno influenzate dall’andamento dell’economia. "La domanda che ci dobbiamo fare – ha detto Righi – è se siamo pronti a competere sul mercato".


METTERE AL CENTRO IL CLIENTE

Il Presidente della Fiaip ha sottolineato la necessità di mettere al centro il cliente, perché questo è ciò che viene richiesto. Righi ha spiegato che il servizio è fondamentale ed è importante cercare di capire come si evolverà il mercato delle professioni. "Il mercato immobiliare italiano è vecchio, è da ristrutturare”, ha evidenziato il Presidente nazionale Fiaip. In questa ottica, è di primaria importanza offrire un buon servizio al cliente e fare Rete, ossia condividere i servizi.


IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA

Nel tempo ha preso sempre più piede la tecnologia, ma essa non è da considerare nemica. "La tecnologia è uno strumento per lavorare di più e meglio" ha detto Righi, aggiungendo: "Sono le persone che fanno l’attività. C’è sempre l’uomo al centro, che però deve adattarsi all’innovazione al servizio del cliente".


Fonte articolo: Idealista.it

La battaglia Fiaip contro l'oligopolio immobiliare delle banche

Concorrenza sleale, conflitto di interessi e trasparenza a rischio nel mercato delle compravendite. Ma sopratutto mancanza di terzietà da parte del soggetto che fa mediazione, a scapito della tutela dei consumatori.


Sono i "capi d’accusa" che gli agenti immobiliari muovono nei confronti dei colossi del credito che hanno fatto breccia nel mondo dell'intermediazione immobiliare.

COSA DICONO LE ASSOCIAZIONI DEGLI AGENTI IMMOBILIARI

A inasprire ancora di più i toni dello scontro, che vede in prima fila le maggiori associazioni di categoria dei professionisti del real estate, come Fiaip e Fimaa, è stato, a luglio, lo stop agli emendamenti al Ddl Concorrenza - in X Commissione al Senato - che avrebbero potuto porre un freno all'attività delle banche sul fronte della intermediazione di immobili (vietando o limitando la loro partecipazione in agenzie immobiliari). E invece, a meno di improbabili colpi di scena, la partita si chiuderà con il provvedimento che passerà blindato alla Camera, lasciando intatte le preoccupazioni degli agenti.


La situazione è divenuta "insostenibile", secondo le associazioni dei mediatori, con il varo da parte del Governo, negli scorsi mesi – prima – del Dl 59/2016 (convertito in legge il 3 luglio), che ha introdotto il cosiddetto "patto marciano", che consente, per i finanziamenti alle imprese garantiti da bene immobile, che questo passi nella proprietà del creditore in caso di inadempimento del mutuatario protratto nel tempo; e – poi – del Dlgs 72/2016, che stabilisce la possibilità per le banche di vendere direttamente la casa (e qualunque immobile soggetto a ipoteca) senza l’obbligo di passare dall'asta giudiziaria, sempre in caso di ritardo prolungato nel saldare le rate da parte di chi ha chiesto un mutuo.


"I recenti decreti approvati dal Governo – spiega Paolo Righi, numero uno di Fiaip – permettono alle banche, tra l’altro, di diventare proprietarie dei beni immobili di chi è in ritardo con le rate del mutuo". Considerando l’ingresso di alcuni istituti di credito nella mediazione immobiliare, continua, "a breve si creerà un oligopolio che permetterà ad alcune banche, che stanno spingendo per la disintermediazione, di concedere il mutuo, espropriare l'immobile di chi è in ritardo con i pagamenti, diventarne il proprietario e venderlo tramite la propria agenzia facendosi pagare la provvigione".
Una situazione che si configura "come un chiaro conflitto di interessi – conclude Righi – e che ha portato alla presentazione in Senato di emendamenti bipartisan al Ddl concorrenza, poi bloccati dal Governo, per arginare questa deriva, che avviene, peraltro, nel silenzio più assoluto delle istituzioni di garanzia e vigilanza, come Antitrust (che ha rigettato un primo ricorso) e Banca d'Italia, interpellate con vari esposti già da più di un anno".


Il fronte unito degli agenti immobiliari ha trovato conferma lo scorso 19 luglio, quando si è svolta a Roma la riunione della Consulta interassociativa nazionale dell’intermediazione, che riunisce Fiaip, Fimaa e Anama. Nell’occasione è stata confermata, da parte delle tre associazioni di categoria più rappresentative, "la terzietà dell'agente immobiliare che, come professionista – si legge in una nota congiunta – deve poter sempre svolgere un ruolo inter partes tra chi vende e chi compra nella trattativa immobiliare". Per questo, in merito all'attività di mediazione immobiliare intrapresa da alcuni istituti di credito, le tre sigle si propongono di avviare azioni congiunte a tutela dei consumatori e della categoria.


IL PROBLEMA: LA CONCORRENZA SLEALE

Facendo un passo indietro, la contrapposizione tra agenti immobiliari e banche è divenuta sempre più pesante nel corso dell'ultimo anno e mezzo. Durante il quale – dopo l’iniziativa pionieristica lanciata, nel 2012, da Sparkasse Immobilien (controllata da Cassa di Risparmio di Bolzano) nel campo della commercializzazione di immobili ad uso privato e commerciale – sono entrate a regime Unicredit Subito Casa e, a seguire, Intesa Sanpaolo Casa, le società di intermediazione immobiliare dei due big del credito.


Il loro approdo sul mercato ha fatto scattare, da subito, l’allarme delle associazioni più rappresentative degli agenti. Le motivazioni sono quelle ribadite, oggi, dal presidente nazionale di Fimaa, Santino Taverna: "Gli istituti di credito, avvantaggiati dalla loro posizione dominante e dalla conoscenza di abitudini e condizioni economico-patrimoniali della propria clientela (profilazione), possono utilizzare i dati in loro possesso per favorire le proprie società d’intermediazione immobiliare. In sfregio anche al principio di terzietà in capo agli agenti immobiliari e ai mediatori del credito. E generando ripercussioni negative e svantaggi anche per i clienti-consumatori".


È difficile non pensare, infatti "che le società di intermediazione delle banche non sfruttino le proprie posizioni dominanti – sottolinea Taverna – per compravendere immobili anche grazie al possesso di informazioni ‘sensibili' e personali della clientela". Elementi, questi, che ingerirebbero negativamente sul mercato "generando concorrenza sleale" verso gli altri player del comparto.


Fonte articolo: Ilsole24ore.com

Fiaip: pericolosa l'intermediazione immobiliare delle banche

Dopo il permesso accordato alle banche di entrare nel mondo delle Agenzie Immobiliari e dopo il varo del prestito vitalizio, il Governo si appresta a rendere inapplicabile l’art. 2744  del codice civile che da sempre vieta alle banche di poter vendere un bene immobile per cui abbiano erogato un prestito.


L’art.120-quinquiesdecies, contenuto nello schema di decreto  legislativo recante l’attuazione della direttiva 2014/17/UE in merito ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali, nonché modifiche del decreto legislativo n.385/1993 e del decreto legislativo 141/2010,  prevede che le parti possano convenire che, in caso di inadempimento del cliente, la banca possa vendere il bene per cui ha prestato garanzia.

Una norma che secondo la Fiaip, ovvero l'Associazione di categoria degli Agenti Immobiliari Professionali, porrà, se verrà approvata, "una seria ipoteca sulla serietà e la trasparenza dei contratti di mutuo che saranno stipulati in futuro e sulla tutela di chi ha contratto un prestito bancario".
“Ora è comprensibile a tutti il progetto che alcune banche hanno disegnato insieme al Governo", afferma Paolo Righi, Presidente della Fiaip. "Un anno fa - continua - nascevano le prime agenzie immobiliari di proprietà dei due maggiori Istituti di Credito presenti in Italia. Poi, è stato varato il prestito vitalizio che consente agli Istituti di impossessarsi del bene per cui hanno prestato garanzia ed ora questo metodo verrà applicato a tutti i mutui ipotecari, aggirando completamente l’art. 2744 del Codice Civile.


Ora,  comprendiamo a pieno il perché il Governo e i partiti di maggioranza non abbiano voluto vietare alle banche di aprire le loro agenzie immobiliari. Il tutto avviene nel silenzio più assoluto, sia da parte delle associazioni dei consumatori, che dalle Istituzioni che dovrebbero invece vigilare sui rapporti tra banche e consumatori. Il fatto che per accedere a questo istituto sia necessario che il cliente sia d’accordo è assolutamente irrilevante in  quanto tutti conoscono la forza di persuasione che le banche possono mettere in campo nei confronti dei loro clienti. Se il Governo varerà la norma, così come contenute nel decreto legislativo, le garanzie previste dal codice civile a tutela dei consumatori verranno meno e il mercato immobiliare rischierà di diventare una giungla senza regole.
Dopo i recenti scandali bancari, che hanno dimostrato come i cittadini siano inermi di fronte a determinate situazioni, mettere nelle mani di alcune banche i destini dell’immobiliare e un atto da parte del Governo che non posso che definire irresponsabile. Abbiamo già visto nel 2008 i risultati disastrosi che hanno causato le banche finanziarizzando il mercato immobiliare, se il Governo continuerà sulla strada tracciata molto presto assisteremo ad un nuovo tracollo del mercato”.


Fiaip si appella al Governo affinché venga stralciato dal decreto legislativo l’art.120-quinquiesdecies, e si vieti alle banche di svolgere la professione di Agente Immobiliare, proponendo un proprio emendamento all’interno della discussione che attualmente si sta svolgendo al Senato sul ddl concorrenza.


Fonte articolo: IlGhirlandaio.com

No a concorrenza banche nell'intermediazione immobiliare


La Fiaip (Federazione italiana degli agenti immobiliari) torna a parlare dell'arrivo delle banche dell'intermediazione immobiliare, e a chiedere all'esecutivo un intervento normativo per evitare "la concorrenza sleale e l'oligopolio" di alcuni istituti di credito.


"Sono già molte le forze politiche ed è sempre più ampio lo schieramento di Senatori di maggioranza ed opposizione  - scrive la Fiaip in una nota - che ritengono come le banche che operano nell’intermediazione immobiliare, stiano effettuando di fatto un’attività di concorrenza sleale e di scarsa tutela nei confronti dei clienti/correntisti per l’attività di mediazione immobiliare".  

 

Fiaip ritiene che l’approvazione del disegno di legge concorrenza fornisca oggi  un’importante occasione  per tutelare il consumatore e disciplinare questo nuovo settore di attività da parte delle banche, settore caratterizzato dall’interdipendenza tra l’ambito del credito e quello immobiliare. ll Governo non può sottovalutare i condizionamenti che l’ingresso delle banche nel settore dell’intermediazione immobiliare comporta per i consumatori.


“Non comprendiamo – dichiara Paolo Righi, Presidente nazionale Fiaip - come si possa prevedere nel medesimo testo del DDl Concorrenza da un lato la necessità di favorire la mobilità della clientela bancarie  attraverso la garanzia di un’effettiva trasparenza e completezza informativa,  e poi invece, dall’altro,  non tenere affatto conto delle medesime garanzie rispetto al recente ingresso di alcune banche nel settore dell’intermediazione immobiliare.


Oltretutto, il possesso di informazioni di natura patrimoniale e  reddituale dei correntisti può compromettere la possibilità, per questi ultimi, di compiere scelte autonome, con particolare riferimento alla vendita dei propri immobili sollecitata, con tutta probabilità, dal debito contratto con la banca stessa o dalla subordinazione ad essa per ottenere la concessione di mutui o di altri prodotti bancari.


“Nel rapporto con le nuove realtà  bancarie-immobiliari – ribadisce Righi, presidente nazionale Fiaip  – il cliente difficilmente potrà sentirsi realmente libero di scegliere casa e mutuo in modo autonomo ed incondizionato anche a fronte di un’asserita correttezza di comportamento da parte della banca. Sono solo due o tre le banche che hanno deciso di invadere il campo immobiliare. Quindi, il nostro non è un attacco al sistema bancario, ma solamente a quegli istituti di credito che invece di finanziare le imprese e i professionisti pensano di prendere il loro posto nel settore immobiliare”.


Sono stati depositati già numerosi emendamenti dai senatori del Pd, di Area Popolare – Ncd e di Fi, insieme ad altri parlamentari dell’opposizione. Tra questi quelli dei Senatori Camilla Fabbri (PD), Andrea Mandelli (FI), Paola Pelino (FI), Giuseppe Marinello (AP-NCD), Aldo Di Biagio (AP-NCD), Linda Lanzillotta (PD), che sono intervenuti sul tema per impedire l’insorgere di forme di conflitto di interesse e concentrazione nel settore delle compravendite immobiliari da parte degli istituti di credito.


Fonte articolo: Idealista.it

Soddisfazione Fiaip per la Legge di Stabilità

Soddisfazione da parte della Fiaip per le norme sulla casa contenute nella Legge di Stabilità approvata dal Senato in via definitiva.


A tal proposito, il Presidente nazionale Fiaip, Paolo Righi, ha parlato "di un primo passo in avanti per la politica economia del Governo che scommette, per la prima volta, in varie modalità sull’immobiliare per rilanciare la crescita e la ripresa economica".

 

Righi ha poi sottolineato che "con la nota di aggiornamento al Def e la legge di Stabilità per il 2016 è stata mantenuta la promessa di eliminare l'Imu e la Tasi sulla prima abitazione, così come sono state introdotte importanti decontribuzioni, agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, l'acquisto di mobili ed ecoincentivi, portando avanti così nuove misure espansive finalizzate ad accelerare la crescita". E ha aggiunto: "Si tratta di un alleggerimento della pressione fiscale sulla casa annunciato già da quest'estate, per consolidare la ripresa, in attesa del via libera di Bruxelles a tutte le clausole di flessibilità di bilancio previste dall'esecutivo per consentire il maggior disavanzo del nostro Paese".


"La legge di Stabilità segna un'importante inversione di rotta".
Secondo la Fiaip, però, la legge di Stabilità approvata dal Senato non rappresenta una strategia complessiva per il rilancio del settore immobiliare e delle costruzioni, ma segna un'importante inversione di rotta. A tal proposito, Righi ha affermato: "Un cambiamento che per essere consolidato ha bisogno nel 2016 di una riforma radicale delle norme sulle locazioni e le permute immobiliari. E' necessario rivedere la normativa vigente sulle locazione, sia in termini di tassazione, che di durata dei contratti: 'liberalizzare' e incentivare il mercato delle locazioni significa non solo soddisfare un'esigenza sociale, ma anche ripristinare le condizioni per rilanciare l'investimento immobiliare da sempre bene-rifugio per gli italiani".


Stabilità, le novità per l'immobiliare.
Nella manovra da oltre 35 miliardi di euro sono infatti svariate le novità per il settore che potrebbero consentire il risveglio degli investimenti immobiliari nel 2016, in un ritrovato clima di fiducia delle famiglie: l’esenzione totale delle tasse sulla prima casa, così come sui terreni agricoli e sugli imbullonati, il leasing immobiliare sulla "prima casa", le detrazioni Irpef con la proroga del bonus per le ristrutturazioni edilizie e gli interventi di riqualificazione energetica e, infine, il bonus mobili per le giovani coppie.


La Tasi viene abolita anche per gli inquilini che detengono un immobile adibito a prima casa e la scomparsa della tassazione locale sull’abitazione principale aiuta per la prima volta i padri o le madri separate e viene estesa  alle abitazioni concesse in comodato gratuito dai genitori ai figli. In questo caso, si prevede un importante sconto del 50%, applicabile anche quando il comodante possieda un altro immobile adibito ad abitazione principale nello stesso Comune.


Inoltre, con le nuove opportunità offerte dal leasing immobiliare viene introdotta una detrazione fino al 2020 a favore dei giovani, dimezzata per gli over 35. Le banche potranno finanziare l’acquisto o la realizzazione dell’abitazione principale, che alla fine del pagamento potrà essere riscattata o lasciata all’istituto di credito.


Per le ristrutturazioni edilizie invece lo sconto sale dal 36% al 50%, e viene confermato l'ecobonus al 65%, per le spese di riqualificazione energetica, e l’agevolazione, già prevista nel 2015, per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici per le giovani coppie.


Tra i provvedimenti approvati c’è inoltre un emendamento che consente ai liberi professionisti e alle partite Iva di accedere ai bandi che stanziano fondi strutturali dell’Unione Europea. Un'opportunità senz'altro positiva per  migliaia di piccole e medie imprese e numerosi professionisti dell’immobiliare. 


Fonte articolo: http://www.idealista.it/news/finanza-personale/fisco/2015/12/23/118602-stabilita-fiaip-bene-le-norme-sulla-casa-nel-2016-ci-sia-riforma-per-locazioni-e

Metri quadri in visura: cosa cambia nelle compravendite

I metri quadrati “catastali” non hanno, per ora, alcuna funzione dal punto vista fiscale. Ma potrebbero averne una molto importante nel mondo delle transazioni, dove un dato certo su quanto sia grande la casa in vendita è spesso assente: il concetto di “metratura commerciale” non è, infatti, univoco e alla stessa casa potrebbero essere attribuite diverse superfici a seconda del metodo usato.


Senza contare che a volte il proprietario non fa proprio nessuna misurazione ma si accontenta di vecchi dati spannometrici presi quando arredava l’appartamento.

Gli agenti immobiliari sono favorevoli alla pubblicità del dato ma mantengono alcune riserve sul metodo usato: "Aspettiamo a dare un giudizio sul sistema - spiega Paolo Righi, Presidente della Fiaip (Federazione degli agenti immobiliari professionali) - perché la stessa Agenzia suggerisce di verificare l’esatta corrispondenza. Sulle planimetrie più vecchie, infatti, ci sono dei problemi. Abbiamo fatto una prova su otto visure e in due non c’erano i metri quadrati".


Inoltre, osserva Righi, nel sistema dettato dal Dpr 198/1998 non trovano posto gli spazi comuni condominiali, che però, da sempre, commercialmente vengono considerati nel computo generale dei metri quadrati. Mediamente le parti comuni negli edifici moderni si aggirano sul 5%, in quelli vecchi si può arrivare al 10-15 per cento. Nel modello costruttivo importato dagli Usa molte nuove costruzioni supercondominiali hanno spazi comuni come sale riunioni o ludoteche, che vanno evidentemente considerate.


"Tutto ciò che porta alla trasparenza - prosegue Righi - ci fa più che felici ma dobbiamo evidenziare che non si tiene conto delle parti comuni. Abbiamo comunque dato indicazione ai nostri iscritti di verificare le metrature rispetto alle planimetrie catastali facendo anche rilevare gli errori".


La possibilità di conoscere i metri quadrati avrebbe anche un altro effetto, quello di evitare l’insorgere di contenziosi in fase di trattativa. "È chiaro che i dati catastali non sono probanti - ricorda Righi - e in ogni caso, quanto alla loro attendibilità concreta, tra qualche mese si vedrà quante sono le richieste di correzioni al dato della superrficie presentate dai contribuenti. Certo tutto quanto è stato accatastato prima degli anni Sessanta qualche problema potrebbe averlo".


In ogni caso Righi promette l’impegno degli agenti Fiaip: "Se il cliente dichiara qualcosa di molto diverso dalle risultanze catastali, l’agente, prima di far firmare proposte d’acquisto o altri impegni, deve verificare personalmente planimetria e metrature. L’indicazione è comunque di verificare sul campo le metrature". Cosa che comunque farebbero meglio a fare tutti proprietari.


Da escludersi, invece, la valenza del dato catastale sulla superficie dopo che è stato sottoscritto il rogito, dato che di norma l’immobile viene di norma venduto "a corpo" e non a metri quadrati.


Fonti articolo: quotidianocondominio, il Sole24ore 

Confedilizia e Fiaip: tassa unica immobili e incentivi affitti

"Bene che il Governo abbia deciso di dare un segnale di fiducia al settore immobiliare attraverso la detassazione della prima casa, oltre che con la proroga delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e per il risparmio energetico, ma ci sono almeno tre punti che meritano di essere rivisti". Così il Vice Presidente nazionale di Confedilizia, Michele Vigne, sulla Legge di stabilità firmata dal presidente Mattarella e ora al vaglio del Senato.


"Tre i punti che possono essere modificati", precisa Vigne:
"Per prima cosa chiediamo che la previsione di un utilizzo della maggiorazione Imu-Tasi dello 0,8 per mille soltanto in alcuni comuni venga tolta".

Confedilizia punta il dito anche sulla previsione di una tassazione elevatissima (aliquota Imu-Tasi che può giungere al 6.8 per mille) sugli immobili cosiddetti di lusso, tra cui rientrano anche quelli di interesse storico-artistico, soggetti a vincolo. "L’effetto, all’evidenza, è quello di una differenziazione oggettivamente esagerata per immobili che, pur accatastati diversamente, sono destinati in tutti i casi ad abitazione principale", sottolinea il Vice Presidente, che poi passa all’ultimo punto che andrebbe modificato: 

"Con meno di 100 milioni di euro è possibile iniziare a dare un segnale di attenzione a un comparto dell’immobiliare in particolare sofferenza, quello degli immobili affittati, rilanciando nello stesso tempo l’investimento immobiliare. Ci attendiamo che il Parlamento, che aveva chiesto interventi in questa direzione in sede di esame della nota di aggiornamento del Def, approvi le conseguenti integrazioni al disegno di legge governativo, agevolando anche quella mobilità del lavoro che è necessaria in questa fase".

 

Il Presidente della Fiaip, Paolo Righi in un'audizione presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati ha presentato la sua personale ricetta su service tax, permuta e locazione: Con la legge di stabilità 2016 il Governo ha dato un segnale di fiducia al settore immobiliare attraverso la detassazione della prima casa. Oggi è necessario ripristinare definitivamente il principio fondato sulla diretta relazione tra il tributo imposto e il reddito prodotto dal bene tassato, ponendolo alla base della riforma della fiscalità immobiliare. I mille tributi fiscali che gravano sugli immobili (Imu, Tasi, Irpef, addizionale regionale Irpef, addizionale comunale Irpef, cedolare secca, Ires, Irap, imposta di registro, Iva, imposte ipotecarie e catastali, imposta di bollo, imposta sulle successioni e sulle donazioni, tasse sui rifiuti, tributo provinciale per l’ambiente, contributi ai Consorzi di bonifica, tassa occupazione spazi pubblici) rendono impossibile, per un investitore, calcolare il proprio ritorno economico sull’investimento e continuano a costituire una zavorra pesantissima per la ripresa del mercato immobiliare”.


Si rende, dunque, necessario, secondo la Fiaip, prevedere una tassa unica sugli immobili (Service Tax), che includa tutti i tributi, auspicando che essa si fondi su un’effettiva correlazione con i servizi che l’ente locale fornisce all’immobile. In questo modo si rispetterebbe allo stesso tempo il principio di eliminazione dell’imposizione patrimoniale e si risponderebbe anche ai criteri propri del federalismo fiscale.

“Una riforma complessiva della tassazione immobiliare si dovrebbe fondare su una semplificazione del quadro tributario e su alcune misure imprescindibili:

- abbassamento generale a lungo termine della pressione fiscale sugli immobili;

- abolizione della tassa sulla prima abitazione per tutti;

- introduzione di una tassa unica sugli immobili.


Pressione fiscale
“Occorre assumere quale principio di fondo nell’ambito di una riforma complessiva della tassazione immobiliare (riforma anticipata da questo Governo) la soppressione di  qualsiasi forma di imposizione di tipo patrimoniale. Ciò si tradurrebbe, quindi, in una definitiva eliminazione di un’imposizione fiscale su di un bene che non produce alcun reddito, quale l’immobile adibito ad abitazione principale. 
Il mantenimento, tuttavia, della tassazione sugli immobili A/1, A/8, A/9, comporta per Fiaip, purtroppo, il permanere di una patrimoniale su alcuni immobili. Gli agenti immobiliari Fiaip chiedono una semplificazione della tassazione sugli immobili e l’introduzione di una vera “Service tax” , oltre all’eliminazione di qualunque imposizione  patrimoniale, anche per gli immobili non adibiti ad abitazione principale, che non  devono più essere gravati da una tassazione patrimoniale.


Incentivi in caso di cessione in permuta
Tra i numerosi punti proposti dalla Fiaip per il rilancio del mercato immobiliare anche gli incentivi fiscali in caso di cessione in permuta. “Una proposta - sottolinea Paolo Righi -  che consentirebbe di coniugare la ripresa del mercato immobiliare con gli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici e che potrebbe anche esentare, per un tempo definito le imprese costruttrici dal pagamento delle imposte dirette ed indirette (IUC, Irpef, Ires, Irap) gravanti sugli immobili ricevuti in permuta - da qualunque soggetto - a fronte della cessione di immobili abitativi ed a condizione che le stesse imprese effettuino lavori di ristrutturazione sugli immobili ricevuti”. 


Misure per la locazione
Sul tema delle locazioni, inoltre, il presidente nazionale Fiaip, Paolo Righi ha affermato che per il rilancio: “E’ necessario rivedere la normativa vigente sulle locazione, sia in termini di tassazione, che di durata dei contratti: “liberalizzare” e incentivare il mercato delle locazioni significa non solo soddisfare un'esigenza sociale, ma anche ripristinare le condizioni per rilanciare l'investimento immobiliare da sempre bene-rifugio per gli italiani”.
Infine, nel corso dell’audizione Fiaip ha inoltre proposto la possibilità di rendere il contratto di locazione titolo esecutivo e di ridurre l’aliquota IMU a favore dei soggetti che concedono in locazione i propri immobili, con particolare riferimento ai contratti di locazione stipulati a canone calmierato. 

Nel pacchetto di proposte presentate dalla Fiaip anche l’estensione e l’aumento della misura della detrazione delle spese sostenute dal contribuente in campo immobiliare, in quanto è necessario intervenire anche sull’innalzamento dell’importo delle spese detraibili siano esse riferite all'acquisto dell'immobile che alla provvigione versata agli agenti.
In quest’ottica Fiaip auspica la rimodulazione dell’IVA nella fattura dell’agente immobiliare, poiché è più corretto rapportare l’ammontare della percentuale IVA contenuto nelle fatture degli agenti immobiliari all’ammontare della percentuale IVA/imposta di registro versato dall’acquirente dell’immobile.


Fonti articolo: http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/10/27/news/vigne-tre-dubbi-sulla-legge-di-stabilita-1.12344448

 

http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2015/10/28/118072-fiaip-service-tax-permuta-e-locazione-un-tris-dassi-per-rilanciare-il-mattone

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