La battaglia Fiaip contro l'oligopolio immobiliare delle banche

Concorrenza sleale, conflitto di interessi e trasparenza a rischio nel mercato delle compravendite. Ma sopratutto mancanza di terzietà da parte del soggetto che fa mediazione, a scapito della tutela dei consumatori.


Sono i "capi d’accusa" che gli agenti immobiliari muovono nei confronti dei colossi del credito che hanno fatto breccia nel mondo dell'intermediazione immobiliare.

COSA DICONO LE ASSOCIAZIONI DEGLI AGENTI IMMOBILIARI

A inasprire ancora di più i toni dello scontro, che vede in prima fila le maggiori associazioni di categoria dei professionisti del real estate, come Fiaip e Fimaa, è stato, a luglio, lo stop agli emendamenti al Ddl Concorrenza - in X Commissione al Senato - che avrebbero potuto porre un freno all'attività delle banche sul fronte della intermediazione di immobili (vietando o limitando la loro partecipazione in agenzie immobiliari). E invece, a meno di improbabili colpi di scena, la partita si chiuderà con il provvedimento che passerà blindato alla Camera, lasciando intatte le preoccupazioni degli agenti.


La situazione è divenuta "insostenibile", secondo le associazioni dei mediatori, con il varo da parte del Governo, negli scorsi mesi – prima – del Dl 59/2016 (convertito in legge il 3 luglio), che ha introdotto il cosiddetto "patto marciano", che consente, per i finanziamenti alle imprese garantiti da bene immobile, che questo passi nella proprietà del creditore in caso di inadempimento del mutuatario protratto nel tempo; e – poi – del Dlgs 72/2016, che stabilisce la possibilità per le banche di vendere direttamente la casa (e qualunque immobile soggetto a ipoteca) senza l’obbligo di passare dall'asta giudiziaria, sempre in caso di ritardo prolungato nel saldare le rate da parte di chi ha chiesto un mutuo.


"I recenti decreti approvati dal Governo – spiega Paolo Righi, numero uno di Fiaip – permettono alle banche, tra l’altro, di diventare proprietarie dei beni immobili di chi è in ritardo con le rate del mutuo". Considerando l’ingresso di alcuni istituti di credito nella mediazione immobiliare, continua, "a breve si creerà un oligopolio che permetterà ad alcune banche, che stanno spingendo per la disintermediazione, di concedere il mutuo, espropriare l'immobile di chi è in ritardo con i pagamenti, diventarne il proprietario e venderlo tramite la propria agenzia facendosi pagare la provvigione".
Una situazione che si configura "come un chiaro conflitto di interessi – conclude Righi – e che ha portato alla presentazione in Senato di emendamenti bipartisan al Ddl concorrenza, poi bloccati dal Governo, per arginare questa deriva, che avviene, peraltro, nel silenzio più assoluto delle istituzioni di garanzia e vigilanza, come Antitrust (che ha rigettato un primo ricorso) e Banca d'Italia, interpellate con vari esposti già da più di un anno".


Il fronte unito degli agenti immobiliari ha trovato conferma lo scorso 19 luglio, quando si è svolta a Roma la riunione della Consulta interassociativa nazionale dell’intermediazione, che riunisce Fiaip, Fimaa e Anama. Nell’occasione è stata confermata, da parte delle tre associazioni di categoria più rappresentative, "la terzietà dell'agente immobiliare che, come professionista – si legge in una nota congiunta – deve poter sempre svolgere un ruolo inter partes tra chi vende e chi compra nella trattativa immobiliare". Per questo, in merito all'attività di mediazione immobiliare intrapresa da alcuni istituti di credito, le tre sigle si propongono di avviare azioni congiunte a tutela dei consumatori e della categoria.


IL PROBLEMA: LA CONCORRENZA SLEALE

Facendo un passo indietro, la contrapposizione tra agenti immobiliari e banche è divenuta sempre più pesante nel corso dell'ultimo anno e mezzo. Durante il quale – dopo l’iniziativa pionieristica lanciata, nel 2012, da Sparkasse Immobilien (controllata da Cassa di Risparmio di Bolzano) nel campo della commercializzazione di immobili ad uso privato e commerciale – sono entrate a regime Unicredit Subito Casa e, a seguire, Intesa Sanpaolo Casa, le società di intermediazione immobiliare dei due big del credito.


Il loro approdo sul mercato ha fatto scattare, da subito, l’allarme delle associazioni più rappresentative degli agenti. Le motivazioni sono quelle ribadite, oggi, dal presidente nazionale di Fimaa, Santino Taverna: "Gli istituti di credito, avvantaggiati dalla loro posizione dominante e dalla conoscenza di abitudini e condizioni economico-patrimoniali della propria clientela (profilazione), possono utilizzare i dati in loro possesso per favorire le proprie società d’intermediazione immobiliare. In sfregio anche al principio di terzietà in capo agli agenti immobiliari e ai mediatori del credito. E generando ripercussioni negative e svantaggi anche per i clienti-consumatori".


È difficile non pensare, infatti "che le società di intermediazione delle banche non sfruttino le proprie posizioni dominanti – sottolinea Taverna – per compravendere immobili anche grazie al possesso di informazioni ‘sensibili' e personali della clientela". Elementi, questi, che ingerirebbero negativamente sul mercato "generando concorrenza sleale" verso gli altri player del comparto.


Fonte articolo: Ilsole24ore.com



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