No a concorrenza banche nell'intermediazione immobiliare


La Fiaip (Federazione italiana degli agenti immobiliari) torna a parlare dell'arrivo delle banche dell'intermediazione immobiliare, e a chiedere all'esecutivo un intervento normativo per evitare "la concorrenza sleale e l'oligopolio" di alcuni istituti di credito.


"Sono già molte le forze politiche ed è sempre più ampio lo schieramento di Senatori di maggioranza ed opposizione  - scrive la Fiaip in una nota - che ritengono come le banche che operano nell’intermediazione immobiliare, stiano effettuando di fatto un’attività di concorrenza sleale e di scarsa tutela nei confronti dei clienti/correntisti per l’attività di mediazione immobiliare".  

 

Fiaip ritiene che l’approvazione del disegno di legge concorrenza fornisca oggi  un’importante occasione  per tutelare il consumatore e disciplinare questo nuovo settore di attività da parte delle banche, settore caratterizzato dall’interdipendenza tra l’ambito del credito e quello immobiliare. ll Governo non può sottovalutare i condizionamenti che l’ingresso delle banche nel settore dell’intermediazione immobiliare comporta per i consumatori.


“Non comprendiamo – dichiara Paolo Righi, Presidente nazionale Fiaip - come si possa prevedere nel medesimo testo del DDl Concorrenza da un lato la necessità di favorire la mobilità della clientela bancarie  attraverso la garanzia di un’effettiva trasparenza e completezza informativa,  e poi invece, dall’altro,  non tenere affatto conto delle medesime garanzie rispetto al recente ingresso di alcune banche nel settore dell’intermediazione immobiliare.


Oltretutto, il possesso di informazioni di natura patrimoniale e  reddituale dei correntisti può compromettere la possibilità, per questi ultimi, di compiere scelte autonome, con particolare riferimento alla vendita dei propri immobili sollecitata, con tutta probabilità, dal debito contratto con la banca stessa o dalla subordinazione ad essa per ottenere la concessione di mutui o di altri prodotti bancari.


“Nel rapporto con le nuove realtà  bancarie-immobiliari – ribadisce Righi, presidente nazionale Fiaip  – il cliente difficilmente potrà sentirsi realmente libero di scegliere casa e mutuo in modo autonomo ed incondizionato anche a fronte di un’asserita correttezza di comportamento da parte della banca. Sono solo due o tre le banche che hanno deciso di invadere il campo immobiliare. Quindi, il nostro non è un attacco al sistema bancario, ma solamente a quegli istituti di credito che invece di finanziare le imprese e i professionisti pensano di prendere il loro posto nel settore immobiliare”.


Sono stati depositati già numerosi emendamenti dai senatori del Pd, di Area Popolare – Ncd e di Fi, insieme ad altri parlamentari dell’opposizione. Tra questi quelli dei Senatori Camilla Fabbri (PD), Andrea Mandelli (FI), Paola Pelino (FI), Giuseppe Marinello (AP-NCD), Aldo Di Biagio (AP-NCD), Linda Lanzillotta (PD), che sono intervenuti sul tema per impedire l’insorgere di forme di conflitto di interesse e concentrazione nel settore delle compravendite immobiliari da parte degli istituti di credito.


Fonte articolo: Idealista.it

Stop caduta prezzi delle case dopo 4 anni

Segnali di ripresa dal mercato immobiliare: per la prima volta, dopo quattro anni di cali, il prezzo delle case calcolato su base trimestrale aumenta rispetto al periodo precedente. 


Lo certifica l'Istat, secondo il quale nel terzo trimestre del 2015, sulla base delle stime preliminari, l'indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento aumenta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, nonostante la variazione rispetto allo stesso periodo del 2014 sia negativa del 2,3%. 

L'indagine preliminare dell'Istituto di statistica spiega che l'aumento è trainato dal rialzo dei prezzi delle abitazioni nuove (+1,4%); per le abitazioni esistenti si registra invece un lievissimo calo (-0,1%). Su base annua, la diminuzione "pur confermandosi, continua a ridimensionarsi (-2,3% dal -2,9% del secondo trimestre) grazie al contributo dei prezzi sia delle abitazioni nuove (-0,5% dal -1,6% del secondo trimestre) sia di quelle esistenti (-2,9% da -3,3% del trimestre precedente)".


"L'aumento congiunturale e la conferma del progressivo ridimensionamento delle flessioni tendenziali dei prezzi delle abitazioni si manifestano in un quadro di ripresa del mercato immobiliare residenziale in termini di numero di compravendite (+10,8% su base annua nel terzo trimestre 2015 secondo i dati diffusi dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate)".


Alla dinamica, si può aggiungere citando uno studio separato prodotto da Scenari Immobiliari, partecipano anche gli immigrati: nel 2015, gli acquisti di prime case sono stati circa 39 mila, con un aumento dell'8,3% rispetto all'anno precedente. Il valore complessivo degli acquisti è di circa 3,8 miliardi di euro, con un 15,1% in più in dodici mesi. Dieci anni fa, quando è iniziata la rilevazione dell'istituto di ricerche, gli acquisti furono 131 mila, poi un calo costante.


Si scava però un solco maggiore tra nuovo mattone ed esistente: il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove risulta pari a 2,4 punti percentuali, tornando ad ampliarsi dopo il minimo raggiunto nel secondo trimestre quando fu pari a 1,7.


Non è ancora tempo di festeggiare, per gli addetti ai lavori, ma un anno di rinascita: in media, nei primi tre trimestri del 2015, i prezzi delle abitazioni restano in calo del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sintesi di un calo dei prezzi dell'1,4% per le abitazioni nuove e del 3,5% per quelle esistenti, conclude l'Istat.


Fonte articolo: LaRepubblica.it

L'alienazione per ottenere i benefici prima casa

Approvato l’emendamento alla Legge di Stabilità 2016 che rende più facile la vendita di immobili comprati con le agevolazioni prima casa. Ecco cosa cambia.


La Legge di Stabilità 2016, infatti, così come approvata nella versione definitiva, contiene un emendamento che cambia le regole nell’obiettivo di dare una nuova spinta al mercato immobiliare.

Fino a prima dell’intervento della Legge di Stabilità 2016 in materia, per acquistare una nuova proprietà usufruendo delle agevolazioni prima casa, era obbligatorio vendere la precedente. Ora invece si ammette la possibilità di comprare la prima casa anche quando non si è ancora venduta quella vecchia, a patto di alienarla entro un anno dal nuovo rogito. Ricordiamo che i benefici prima casa consistono nell’imposta di registro al 2% del valore catastale del fabbricato o l’IVA al 4%.


Acquisto prima casa: quella precedente va venduta?
Ai più attenti peraltro non è sfuggito che la Legge di Stabilità parla di “alienazione” e non di “vendita”. Sono ammesse anche alienazioni a titolo gratuito? Per ottenere nuovamente il bonus, in questo caso, sarebbe sufficiente anche donare la prima casa al figlio per esempio.


Piano casa: tutte le novità della Legge di Stabilità 2016.
L’acquisto di una prima casa quando già se ne possiede una, va inserito in una serie di misure volte a spingere la ripresa del mercato immobiliare. In primis l’abolizione della Tasi, oltre che dell’Imu, sulle abitazioni principali.

Per quanto riguarda nello specifico le nuove regole della vendita di prima casa, restano fermi tutti gli altri requisiti per avere diritto alle agevolazioni. In particolare l’acquirente:


- non deve essere proprietario (anche in comunione) di altri immobili siti nel comune in cui è ubicato l'immobile per il quale si richiedono le agevolazioni;

- deve avere residenza nel Comu­ne in cui si trova l'immobile da acquistare o im­pegnarsi a spostarla entro 18 mesi dalla data di stipula dell'atto.


Per quanto riguarda i requisiti dell’immobile prima casa invece restano escluse le abitazioni di lusso, ovvero quelle di categoria catastale A1, A8 e A9.


Fonte articolo: http://www.investireoggi.it/fisco/vendita-prima-casa-le-nuove-regole-dal-2016-per-non-perdere-le-agevolazioni/

Agevolazioni prima casa estesi a 12 mesi

Con la nuova Legge di Stabilità le agevolazioni fiscali della “prima casa” potranno essere essere applicate, in certi casi, anche laddove si sia proprietari di un immobile che già gode di tali agevolazioni, a patto che esso venga venduto entro un anno dal nuovo acquisto agevolato


Tale regola, entrata in vigore a partire dal 1 gennaio va a sostituire il precedente iter giuridico, che condizionava le agevolazioni alla dismissione dell’immobile “prima casa” entro il momento di stipula del nuovo contratto.

La Legge di Stabilità per il 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208) ha introdotto un nuovo presupposto applicativo dell'agevolazione “prima casa”: infatti, l'articolo 1, comma 55, aggiungendo il nuovo comma 4-bis alla nota II-bis, tariffa, parte prima, allegata al Dpr 26 aprile 1986, numero 131 (il testo unico dell'imposta di registro), in certi casi permette ora al contribuente che intenda nuovamente beneficiare dell'agevolazione “prima casa”, ma che abbia la titolarità di un diritto impediente l'avvalimento dell'agevolazione stessa, di non dover più dismettere (come accadeva fino al 31 dicembre 2015) detta titolarità entro il momento di stipula del nuovo acquisto agevolato, ma di poter effettuare detta dismissione entro un anno dalla data del nuovo acquisto agevolato. 


Addentrandosi più nello specifico, i presupposti necessari per avvalersi delle agevolazioni “prima casa” sono i seguenti:

  1. L’acquirente non deve essere “titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con le agevolazioni”;


  2. L’acquirente non deve essere “titolare esclusivo o in comunione con il coniuge dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è situato l’immobile da acquistare”.

 

Quelle sopra menzionate sono dunque le situazioni di “prepossidenza” tali da impedire le agevolazioni “prima casa” in un nuovo acquisto immobiliare: una situazione che può essere sbloccata dalla dismissione entro un anno nei casi in cui tale “prepossidenza” sia stata provocata da un acquisto effettuato con le agevolazioni.


Non sarà possibile, invece, godere di questo anno di tempo (successivo al nuovo acquisto) disponibile per dismettere la prepossidenza nei casi in cui essa non derivi dall’acquisto effettuato con le agevolazioni (ad esempio se si tratta di un acquisto per successione ereditaria o un acquisto mediante un contratto di compravendita non agevolato).


Fonti articolo: IlSole24Ore.com e Wallstreetitalia.com

Previsioni di stabilità e fiducia per il 2016



Prospettive dell’investimento nel mattone e tenuta del valore nel medio-lungo periodo. Sono le due domande chiave per capire se vale la pena oggi mettere i propri soldi in una casa, sia essa la prima, la seconda o la terza. Per questo risultano determinanti le previsioni per il prossimo anno.


Per il quale tutti puntano sulla stabilità, da ultimo Moody’s che la scorsa settimana ha decretato per il mercato residenziale italiano l’uscita dalla crisi.



"Oggi il passaggio in un ciclo positivo è confermato, ma con alcune zone d’ombra che ne minano la certezza – dice Alessandro Ghisolfi, Responsabile ufficio studi di Casa.it -. Per provare a capire come andrà il mattone del 2016 bisogna essere estremamente realisti e basarsi su quelli che sono i dati a disposizione sull’evoluzione del mercato". Il 2015 si chiuderà positivamente con una crescita degli scambi rispetto al 2014 del 6%, probabilmente anche qualche punto in più per arrivare quasi a 450mila compravendite.


"Il dato più significativo è la ripresa delle compravendite anche nei comuni medio-piccoli della provincia italiana - continua Ghisolfi - che fino alla fine del 2014 erano tutti largamente in negativo –. I dati positivi sulla crescita dei mutui erogati (al netto delle surroghe) fa intuire che anche nel 2016 il mercato rimarrà in territorio positivo".
Mediamente oggi, rispetto a dicembre 2006 (la fine del ciclo positivo di inizio anni 2000) siamo sotto del 42% di volumi e probabilmente il gap non verrà colmato nei prossimi cinque anni. 


"Tuttavia il 2016 in termini di scambi, sarà positivo - spiega -. Con prudenza possiamo prevedere una nuova risalita verso le 500mila compravendite". Secondo casa.it, in base ai dati del portale, i prezzi di vendita si stanno lentamente stabilizzando, soprattutto nelle grandi città come Milano e Roma. In alcune Regioni del Sud, come Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria, i prezzi in media saranno ancora in calo del 2-4% almeno. Si tratta di Regioni con un mercato ancora debole.
L’ottimismo oggi lo infonde la domanda. "La vivacità delle richieste è un indice importante per capire che il ritorno di interesse è concreto e non concerne poche realtà urbane, ma un numero sempre maggiore di città" conclude.


Per Nomisma è importante che venga scongiurato il rischio che "iniziative di dismissione massiva di asset immobiliari a garanzia di crediti pesantemente svalutati accentuino ancora una volta la pressione ribassista dei prezzi". L’istituto diretto da Luca Dondi prevede compravendite in crescita dell’8% l’anno prossimo e prezzi fermi. Ma da Nomisma puntano sulla cautela, soprattutto nella lettura troppo positiva dei dati sui mutui, che comprendono una fetta estesa di surroghe.


Secondo Idealista.it i dati sui prezzi delle case indicano che da ottobre la tendenza ribassista si è fermata. Da due mesi i valori si sono riportati timidamente in terreno positivo e questo fa pensare che il 2016 sarà all’insegna della stabilità. Le quotazioni al mq oscilleranno tra il -1% e il +1% (una tendenza già in atto nei grandi centri). La ripresa dei prezzi dipenderà dal contesto economico e dall’andamento del mercato del lavoro.


Anche dalla rete di agenzie Tecnocasa arrivano segnali positivi: c’è desiderio di acquistare casa grazie alla fiducia ritrovata e a un accesso al credito decisamente migliorato negli ultimi mesi e che dovrebbe confermarsi anche per il futuro. "Non dimentichiamo, però, che quello delle banche resta comunque un atteggiamento prudente e attento" spiega Fabiana Megliola, Responsabile dell’ufficio studi del network.


Fonte articolo: http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2015-12-16/nel-2016-compravendite-reidenziali-oltre-450mila--190009.php?uuid=ACZWMvsB

Moody's: la ripresa (timida) dell'immobiliare italiano

Il mercato immobiliare italiano mostra i primi segnali di una timida ripresa. È quanto sostiene il team di Moody’s in un report pubblicato oggi. 


Grazie a condizioni macroeconomiche timidamente positive e ai bassi tassi di interesse che stimolano la domanda e la sottoscrizione di mutui per l’acquisto della casa. Anche il ritorno al segno più per il Pil (anche se molto contenuto), dopo 14 trimestri negativi, supporterà la ripresa del mercato abitativo. Sul quale peraltro influisce la fiducia nel Paese ritrovata dai grandi investitori esteri. 

“Alcuni segnali positivi stanno emergendo - dice Carole Bernard, Vice Presidente e senior analyst di Moody's -. La crescita dei mutui e la caduta dei prezzi negli anni di crisi, circa il 19% dal 2008, suggeriscono che il mercato si trovi sulla strada della stabilizzazione. Anche se a lungo termine, una crescita della popolazione in decelerazione (è prevista una crescita dell’1,7% per i prossimi cinque anni contro il +3% dell’ultimo quinquennio) e l’elevata disoccupazione peseranno sulla domanda residenziale”. Persistono quindi in Italia alcune debolezze strutturali.


Ad incidere in maniera determinante sono, in particolare, i tassi di interesse sui mutui casa ai minimi storici, che stanno stimolando la domanda e la sottoscrizione di finanziamenti e, quindi, l’acquisto di immobili residenziali.
Nel 2016, secondo Moody’s, il mercato delle case in Italia resterà stabile. Una ripresa più sostenuta è da rinviare agli anni futuri. E dal team che ha redatto il report fanno notare che nel periodo del boom immobiliare, il mercato residenziale italiano ha vissuto una fase più cauta che in Spagna e Irlanda. Gli italiani a oggi risultano molto meno indebitati rispetto agli abitanti di altri Paesi europei.


La vendita di case è comunque in salita. Moody’s indica del 6,2% nel secondo trimestre 2015. I dati dell’Agenzia delle Entrate registrano un aumento di compravendite di case dell’8,2% per il secondo quarter 2015 e dell’10,8% nel terzo quarter, con città come Milano e Napoli dove l’aumento delle transazioni nel trimestre è stato superiore al 18 per cento. 


Fonti articolo: http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2015-12-08/moody-s-mercato-immobiliare-italiano-piu-stabile-121509.php?uuid=ACVmkFpB

http://news.immobiliare.it/moodys-per-litalia-un-2016-di-stabilita-24928

Deduzione Irpef a chi acquista per affittare



ll regolamento di attuazione della norma che concede la deduzione Irpef del 20% sul prezzo di acquisto degli appartamenti destinati alla locazione è stato pubblicato nella "Gazzetta Ufficiale" n. 282 del 3 dicembre 2015 (si tratta del decreto del ministero delle Infrastrutture 8 settembre 2015).


La norma (l’articolo 21, Dl 133/2014, convertito con legge 164/2014) concede all’acquirente persona fisica (non esercente attività commerciale) una deduzione dal reddito complessivo pari al 20% del prezzo di acquisto (effettuato tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2017) di unità immobiliari a destinazione residenziale, di nuova costruzione o oggetto di interventi di restauro o di ristrutturazione che:

 

• fossero "invendute" alla data del 12 novembre 2014;

• abbiano conseguito il requisito dell’agibilità tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2017 mediante il rilascio dell’apposita certificazione da parte del Comune o per intervenuta formazione del silenzio assenso di cui all’articolo 25 del Dpr 380/2001.


La definizione.
Per unità immobiliari "invendute" si intende che deve trattarsi di abitazioni che fossero già interamente o parzialmente costruite ovvero quelle per le quali, sempre alla data del 12 novembre 2014, fosse stato rilasciato il titolo abilitativo edilizio comunque denominato; nonchè quelle per le quali era stato dato concreto avvio agli adempimenti propedeutici all’edificazione quali la stipula di una convenzione tra il Comune e il soggetto attuatore dell’intervento.


Deve inoltre trattarsi di unità immobiliari destinate, entro sei mesi dall’acquisto o dal termine dei lavori di costruzione, alla locazione (ma non tra genitori e figli) per un periodo continuativo di almeno otto anni (seguendo norme specifiche sull’entità massima del canone), non classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, non ubicate in zone agricole e con prestazioni energetiche certificate in classe A o B.


La deduzione.
Il 20%di deduzione può essere calcolato:
- sulla parte del prezzo non eccedente i 300mila euro (Iva compresa); nonché:
- sugli interessi passivi dipendenti da mutui contratti per l’acquisto delle unità immobiliari in questione.

La deduzione è ripartita in otto quote annuali di pari importo, a partire dal periodo d’imposta nel quale avviene la stipula del contratto di locazione e non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste da altre disposizioni di legge per le medesime spese.


I beneficiari.
Nel regolamento attuativo viene specificato che la deduzione spetta "ai soggetti titolari del diritto di proprietà dell’unità immobiliare in relazione alla quota di proprietà": in sostanza, in caso di acquisto per quota di comproprietà (ad esempio: l’acquisto di due fratelli, rispettivamente per il 70 e per il 30 per cento cadauno), a ciascun comproprietario spetta una detrazione commisurata alla rispettiva quota (e, quindi, nell’esempio, una detrazione rapportata a massimo 210mila euro per il primo fratello; e a massimo 90mila euro per il secondo fratello).


La medesima deduzione fin qui commentata spetta anche per le spese sostenute dal contribuente per contratti d’appalto stipulati al fine della costruzione di un’unità immobiliare a destinazione residenziale su aree edificabili già possedute dal contribuente stesso prima dell’inizio dei lavori (si deve trattare della costruzione di unità immobiliari che devono essere ultimate entro il 31 dicembre 2017, per le quali sia stato rilasciato il titolo abilitativo edilizio anteriormente alla data del 12 novembre 2014).
Sempre entro il limite massimo complessivo di 300mila euro, la deduzione spetta anche per l’acquisto o la realizzazione di ulteriori unità immobiliari da destinare alla locazione.


Fonte articolo: Il Quotidiano del Condominio, Il Sole24Ore, vetrina web.

Confermata la ripresa immobiliare: compravendite +10,8%

A dispetto del fatto che il terzo trimestre è nell'anno sempre il più debole per via della larga fetta di tempo riservata alle vacanze e alla chiusura estiva, sul fronte compravendite residenziali il terzo quarter nel 2015 conferma il trend di ripresa del settore anticipato dai numeri del periodo aprile-giugno.


Gli italiani tornano ad avere, seppur con le opportune cautele, fiducia nel mattone. 

E se, secondo l'Osservatorio dell'Agenzia delle Entrate pubblicato oggi, nel secondo trimestre 2015 l'aumento delle compravendite di case si attestava a quota +8,2%, con poco meno di 9mila case vendute in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, da luglio a settembre 2015 le transazioni sono aumentate del 10,8% con oltre 10mila case vendute in più rispetto al terzo trimestre 2014. Per una quota complessiva di 105mila unità sul territorio nazionale.


Il residenziale è il comparto più attivo, pertinenze comprese (+9%), segue il commerciale con un rialzo degli scambi del 7% mentre produttivo (+2,2%) e terziario (+0,9%) languono.
Il maggior interesse a investire nel mattone è dettato anche da una serie di variabili legate alla forte liquidità in giro che non trova rendimenti interessanti in asset class alternative, dalle azioni in Borsa ai titoli di Stato, ma anche dal forte ridimensionamento dei valori immobiliari, che rendono l'acquisto più appetibile e più abbordabile. 


L'andamento per aree geografiche. 
Particolarmente attivi nell'acquisto di una nuova casa sono stati gli abitanti di Napoli città, i milanesi e i torinesi.


Nel capoluogo campano il rialzo degli scambi ha superato di poco il 21%, mentre in provincia si è fermato al 7%. I due trimestri precedenti erano stati abbastanza fermi, mentre nel 2014 si erano registrate compravendite in calo del 3,7%, unica delle otto grandi città in terreno negativo. A Milano si sono vendute il 18,2% di case in più rispetto a un anno fa (4.108 case contro le 3.475 passate di mano nel terzo trimestre 2014), +9% l'aumento del trimestre precedente. Nel primo quarter l'aumento si era fermato al 2%, ma quel periodo era ancora influenzato dai cambiamenti a livello fiscale per l'introduzione di un nuovo regime delle imposte di registro, ipotecaria e catastale che ha reso vantaggioso posticipare gli atti dall'ultimo trimestre 2013 al primo 2014, influenzando quindi a cascata anche la rilevazione. 


La nota appena pubblicata rileva anche rialzi del 14,1% a Firenze, poi si scende al +9,2% di Palermo, mentre gli incrementi a Roma, Genova e Bologna si fermano tra il 4,6% e il 6,1%.
Nelle province il primato della crescita del mercato residenziale in questo trimestre è di Bologna (+14,4%) seguita a breve distanza da Genova (+14%). Si mettono in evidenza anche i comuni minori delle province di Torino, Palermo e Milano con un rialzo superiore al 10%.


Capoluoghi e centri minori.
La nota conferma il trend di ripresa del mercato, guidato dai capoluoghi che registrano un rialzo pari al 12,2% a fronte di una crescita del 10% per i comuni minori. A fare la differenza è il Centro, dove lo scarto è a favore dei centri più piccoli (+12,4% contro il +8,8%).
A partire dal secondo trimestre 2015 è il Nord a guidare la crescita. Nelle regioni settentrionali, con quasi 54 mila abitazioni compravendute, il tasso tendenziale di crescita è quasi doppio rispetto alle regioni del Sud, +13% contro +7%.


Fonte articolo: http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2015-12-01/vendite-case-italia-salita-10percento-terzo-trimestre-114949.php?uuid=ACFr4nkB&refresh_ce=1

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