Nomisma: mercato immobiliare 2016 chiuderà con +12,3% compravendite

Una seconda parte del 2016 sempre positiva ma più debole rispetto all’exploit dei primi due trimestri (oltre il 20% di crescita certificata dall’agenzia delle Entrate) porterà il bilancio delle compravendite immobiliari a fine anno a segnare un +12,3%, con i prezzi che scontano ancora lievi cali e continueranno il periodo di sostanziale stagnazione.


Sono le previsioni dell’Osservatorio Nomisma sulle grandi città.

"In un contesto fattosi nuovamente incerto – spiega una nota – il mercato immobiliare italiano prosegue il suo percorso di faticosa risalita. Ad alimentare le ambizioni di rilancio è, in particolare, il ritorno di interesse della domanda per l’investimento immobiliare diretto che, nonostante la precarietà delle prospettive e le fragilità reddituali, nel nostro Paese rimane un pilastro dell’allocazione familiare".


Il report sottolinea la sempre maggior dipendenza delle transazioni residenziali dalle erogazioni dei mutui: sono legate alle banche il 59,8% degli acquisti contro il 44% del 2014. "Il legame che si è stabilito nell’ultimo decennio tra scelte bancarie e mercato immobiliare – spiega la nota – appare di gran lunga più stretto di quanto si sarebbe portati a pensare (...). Tale relazione, che nell’ultimo biennio è stata fattore propulsivo della ripresa, espone inevitabilmente il settore alle fluttuazioni tipiche dei contesti più finanziarizzati, riducendone di fatto il potenziale anticiclico". Si tratta di un fattore cruciale per il mercato italiano, "in ragione della precarietà della prospettiva economica generale, oltre che dell'esposizione del sistema bancario in fatto di crediti deterioratI".


Al rilancio dell’attività transattiva non ha fatto eco un’inversione di tendenza dei prezzi, che hanno proseguito la loro dinamica recessiva, seppure con un'intensità progressivamente decrescente. Su base semestrale l'ultima variazione dei prezzi è contenuta in un range minimo che va da -1,1% a -0,6%, confermando per il terzo anno consecutivo la progressiva riduzione dell'intensità del calo dei valori immobiliari.
Da alcuni semestri secondo Nomimsa si assiste a una riduzione contenuta, ma costante, di tempi e sconti che descrive una migliorata condizione di liquidità degli immobili, che, a sua volta, si traduce in un aumento delle compravendite.


A livello territoriale, sono i mercati metropolitani del Centro-Nord (Bologna, Firenze e Milano e a seguire Venezia) ad avere una posizione di vantaggio sulla via del rilancio, mentre tra quelli che manifestano tuttora un ritardo si segnalano i mercati del Sud, Roma, Padova e soprattutto Genova.


I valori di locazione hanno fatto registrare negli ultimi sette anni variazioni più contenute rispetto a quelle relative ai prezzi e ciò è avvenuto anche nell'ultimo semestre dell'anno, con canoni di locazione diminuiti su base annua in un range compreso tra il -1,6% dei negozi e il -0,8% delle abitazioni. Il rendimento lordo annuo da locazione, in media, negli ultimi tre anni si è attestato al 5% per le abitazioni e gli uffici e del 7% per i negozi.


Fonte articolo: Il Sole24Ore

Crescono ancora le compravendite: +20% dal 2015

Sulla ripresa del mercato immobiliare arriva anche la conferma dell’Istat, che certifica un +20% di compravendite da aprile a giugno di quest’anno.


Confermando appunto il trend registrato dall’Agenzia delle Entrate a metà settembre.

"Nel secondo trimestre 2016 le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari (194.620) – nota l’istituto di statistica – accelerano la crescita, segnando un +20,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dopo il +17,9% registrato nei primi tre mesi dell’anno. Questo risultato positivo riguarda tutti i comparti immobiliari e l’intero territorio".
Si consolida quindi una ripresa che"«nasce dal secondo trimestre del 2015 (+6,2%)" mentre «il minimo storico era stato raggiunto nel quarto trimestre del 2012 (-25,7%), anno in cui le variazioni sono state fortemente negative in tutti i trimestri".


A crescere di più sono stati i trasferimenti nel residenziale (+20,9% su base annua) che rappresentano quasi il 94% del totale degli scambi, ma l’incremento è consistente anche per le unità ad uso economico (+15,3%). Il trend di crescita "risulta omogeneo nelle diverse ripartizioni geografiche mentre per gli immobili ad uso economico è stato molto intenso al Sud (+23,9%) e nelle Isole (+23,7%) e più rallentato nelle regioni centrali (+4,7%)". Interessante notare poi come la ripresa sia stata più pronunciata nei piccoli centri – nelle città la risalita è iniziata prima – per il comparto abitativo (+22% contro +19,6% dei grandi centri), mentre nelle aree metropolitane la crescita più robusta si è registrata per le unità ad uso economico (+17,5% contro +13,9% delle altre città).


L’Istat fornisce anche i dati sull’andamento del credito: "Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche (109.786) registrano un significativo aumento (+24,5%) rispetto allo stesso trimestre del 2015. La crescita interessa tutte le ripartizioni geografiche, con variazioni superiori alla media nelle Isole (+30,9%), al Sud (+29,0%) e al Centro (+26,8%)".


Complessivamente, il primo semestre del 2016 mostra evidenti segnali di espansione sia per le compravendite (+19,4% su base annua) sia per i mutui (+26,5%).


Fonte articolo: Ilsole24ore.com

 

 

Agenzie immobiliari perno delle compravendite: il 60% si rivolge ai professionisti

Secondo l’outlook di Scenari Immobiliari, che è stato presentato a settembre a Santa Margherita Ligure, il mercato italiano chiuderà l’anno sopra il 3,6%, con un fatturato di 121 miliardi di euro, raggiungendo così i numeri del 2010 e le previsioni per il 2017 parlano di una crescita costante, anche se lenta.


A fine anno, le compravendite dovrebbero chiudere a +14,6%, mentre un aumento intorno all’8% è atteso per l’anno nuovo quando i prezzi torneranno lievemente a salire, seppur lievemente. 

 

Questi input di ottimismo nel mercato residenziale affondano le radici nella riduzione dell’imposizione fiscale, nell’aumento dell’erogazione di mutui e nel calo dei prezzi degli ultimi anni. In Italia il fatturato del mercato residenziale a fine 2016 dovrebbe arrivare a 86 miliardi di euro, per raggiungere i 91,2 miliardi nel 2017 (+6%).
I dati negativi sembrano ormai alle spalle. Sono i mesi migliori per fare un investimento immobiliare, perché c'è una buona offerta sul mercato. Sicuramente le chiavi di svolta sono la serenità economica, la serenità politica, serenità nelle famiglie.


Compravendite immobiliari: il 60% passa dall’agenzia immobiliare

Dall’Indagine Tecnoborsa 2016 emerge una crescita decisamente significativa dell’utilizzo dell’Agenzia immobiliare da parte di chi ha effettuato una transazione nel biennio 2014-2015; infatti, più del 60% di coloro che hanno acquistato e/o venduto vi hanno fatto ricorso e, in entrambi i casi, si è raggiunto il massimo storico da quando Tecnoborsa ha iniziato a monitorare il fenomeno, dall’Indagine 2004. Il ricorso è sempre maggiore da parte di chi ha venduto anche se il gap si è notevolmente ridotto, fino ad arrivare a uno scarto di soli 2,3 punti percentuali. 


Tra chi non vi ha fatto ricorso, indipendentemente dal tipo di transazione effettuata, è sempre predominante la motivazione del costo troppo elevato ma c’è da notare che le quote di chi le indica sono nettamente in calo rispetto al passato.


Esaminando i diversi canali attraverso i quali le famiglie sono venute a conoscenza del bene acquistato continua a prevalere il passaparola, anche se in calo di quasi 10 punti percentuali rispetto al biennio precedente; seguono coloro che si sono rivolti in modo diretto a un’Agenzia. Tuttavia, in realtà, il canale informativo predominante è proprio l’Agenzia, in quanto il più delle volte gli annunci attraverso i quali sono stati individuati gli immobili acquistati sono stati pubblicati da Agenzie. Inoltre, è bene ribadire che pure una quota decisamente rilevante di chi è venuto a conoscenza del bene successivamente acquistato tramite il passaparola ha dovuto comunque relazionarsi con un’Agenzia immobiliare, in quanto il bene le era stato affidato precedentemente dal venditore. 


Quanto ai canali informativi utilizzati da coloro che hanno venduto un bene senza il supporto di un operatore del settore il passaparola rimane al primo posto, anche se registra un notevole calo rispetto al passato e al secondo posto resistono i cartelli seguiti da annunci pubblicati su Internet e riviste specializzate/quotidiani.


Nel biennio considerato è stato molto alto il ricorso all’Agenzia immobiliare anche per la valutazione dei beni compravenduti, però la quota di chi vi ha fatto ricorso come semplici intermediari rimane la più alta. Come per l’intermediazione, ne ha usufruito maggiormente chi ha venduto rispetto a chi ha acquistato, tuttavia il gap si è notevolmente ridotto rispetto all’Indagine precedente, questo perché la quota di chi ha fatto valutare il bene prima di acquistarlo è cresciuta di quasi 20 punti percentuali – raggiungendo il suo massimo storico – mentre la quota di chi lo ha fatto prima di vendere è rimasta sostanzialmente immutata. 
Viceversa, tra chi ha acquistato è scesa la quota di chi è ricorso al parere di un libero professionista e, anche in questo caso, tra chi ha venduto non si sono registrate variazioni. 


CHI NON SI RIVOLGE ALL'AGENZIA IMMOBILIARE 
Invece, da un focus su coloro che hanno deciso di non usufruire dell’Agenzia immobiliare è emerso che il 37,7% di questi per concludere la transazione è ricorso, oltre ovviamente al notaio, all’aiuto di un tecnico o un professionista quale geometra, perito, commercialista e/o avvocato.
Andando ad analizzare i principali motivi del mancato ricorso all’Agenzia da parte di chi ha acquistato un immobile risulta, come già in passato, che il più determinante è il fattore prezzo; infatti, in ordine decrescente vi sono: il costo troppo elevato (51,5%), la scarsità dei servizi di assistenza/consulenza offerti (30,8%), infine, la scarsità di offerte immobiliari (17,7%). Tuttavia, dal confronto con l’Indagine svolta nel 2014 si evidenzia un forte calo della quota di coloro che hanno indicato come causa principale del non utilizzo degli operatori del settore il costo eccessivo; viceversa è salita la quota di coloro che hanno segnalato la scarsità dei servizi offerti e questo denota che le persone sono disposte a pagare purchè siano seguiti in tutto il processo in modo adeguato e professionale.

A quanti hanno acquistato un’abitazione nel biennio 2014-2015 è stato chiesto anche tramite quali canali informativi sono venuti a conoscenza dell’immobile ed è risultato che per ben il 33,3% dei casi ciò è avvenuto attraverso il passaparola con amici e conoscenti o portieri e custodi degli immobili – che da sempre rappresentano un punto di riferimento del mercato informale; per il 28,3% tramite un’Agenzia immobiliare; per il 19,9% dalla lettura  di cartelli; per il 14,9%  attraverso siti e offerte presenti su Internet – di cui il 12,8% consultando siti di offerte immobiliari e il 2,1% social network; infine, per il 3,6% tramite la consultazione di riviste specializzate o quotidiani. Rispetto all’Indagine 2014 c’è stato un calo di chi è ricorso al passaparola e un incremento abbastanza significativo dell’utilizzo di Internet e della lettura dei cartelli, mentre gli altri due canali sono rimasti sostanzialmente stazionari. 

Il 69,8% di coloro che hanno dichiarato di essere venuti a conoscenza dell’immobile acquistato attraverso cartelli vendesi, Internet, riviste specializzate e/o quotidiani hanno affermato che gli annunci su questi canali erano stati pubblicati da Agenzie immobiliari. Quindi il 55,1% delle famiglie che ha acquistato un’abitazione nel biennio 2014-2015 ne è venuta a conoscenza, in modo diretto o indiretto, attraverso un’Agenzia immobiliare.
 
"Spostando l’analisi dal lato della vendita si riscontra che il 63,6% delle famiglie italiane che hanno ceduto un’abitazione si è avvalso del servizio di un’Agenzia immobiliare, valore che raggiunge il suo massimo dall’inizio delle rilevazioni" - Valter Giammaria, Presidente Tecnoborsa.
 
 
A chi non si è rivolto ad alcun professionista per vendere l’immobile è stato chiesto quali canali informativi avesse utilizzato per promuovere il bene oggetto della transazione ed è emerso che il 58,1% è ricorso al passaparola, il 30,2% ha utilizzato i cartelli, il 10,5% Internet (di cui 5,8% siti specializzati e 4,7% social network) e il 10,5% ha messo annunci su riviste specializzate e/o quotidiani. Rispetto alle rilevazioni precedenti si è registrato, come per gli acquisti, un forte calo di chi ha utilizzato il canale informale del passaparola.

Mettendo a confronto la domanda con l’offerta nel periodo analizzato si conferma che il ricorso all’aiuto dell’Agenzia è più alto da parte di chi ha venduto rispetto a chi ha acquistato anche se il gap si è ridotto; inoltre, in entrambi i casi c’è stata una crescita della quota di famiglie che si è servita di questi operatori del settore per effettuare la compravendita.
 
"Si sono serviti di uno specialista per la valutazione di un bene immobiliare il 55,6% di coloro che hanno acquistato: in particolare, il 42,3% si è rivolto a un’agenzia immobiliare e il 14,9% a un libero professionista. Invece, il 3,9% ha affermato di aver valutato il bene sulla base di dati pubblicati da fonti varie e l’1,8% tramite programmi presenti su Internet. Infine, il 41,4% ha dichiarato di avere acquistato senza valutare o far valutare in alcun modo l’abitazione" - Valter Giammaria, Presidente Tecnoborsa.
 
 

Presente e futuro dell'immobiliare: più compravendite, ma il nemico è la tassazione



I segnali positivi colti sul mercato immobiliare nel corso del 2015, sembrano confermarsi anche in questa prima parte del 2016. Il mattone ritorna infatti ad interessare gli italiani che, negli ultimi anni, avevano rimandato il sogno della casa di proprietà in attesa dell’evoluzione del mercato.


I primi mesi dell’anno hanno visto un deciso ritorno all’acquisto anche se, con scenari macroeconomici ancora incerti, la prudenza è d’obbligo. 



Nel primo trimestre i bassi tassi di interesse sui mutui, i prezzi delle abitazioni ormai a livelli minimi ed una rinnovata fiducia hanno determinato un aumento delle compravendite. L’offerta sembra assottigliarsi, soprattutto sulle tipologie di qualità. I tempi di vendita sono in lieve diminuzione, in particolare, se l’immobile è correttamente valutato.

Le compravendite potrebbero attestarsi tra 480 e 500 mila

I prezzi immobiliari diminuiti ed i mutui convenienti potrebbero dare un’ulteriore spinta alle compravendite nei prossimi mesi, senza dimenticare però che la situazione economica ancora debole potrebbe incidere su una possibile ripresa che sembra ormai imminente.


Secondo Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi Tecnocasa le compravendite potrebbero poi attestarsi tra 480 e 500 mila. Le grandi città, che già nel 2015 sono apparse più dinamiche, continueranno su questo trend che, nel 2016, potrebbe interessare anche i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle grandi città.

Canoni di locazione in aumento nelle grandi città

Mentre sul versante delle locazioni Tecnocasa si aspetta una sostanziale stabilità dei canoni, con leggeri ritocchi al rialzo per le grandi città. L’andamento generale dell’economia e dell’occupazione e il comportamento degli istituti di credito, incidendo sulla fiducia dei potenziali acquirenti, contribuirà a confermare o meno questo scenario di mercato. Gli anni di contrazione dei valori e dei volumi hanno modificato l’atteggiamento di chi si avvicina al bene “casa” oggi è sempre più informato, attento.


Rispetto al secondo semestre 2015 nel primo semestre del 2016 i canoni di locazione delle grandi città sono risultati in crescita: +0,7% per i monolocali ed i bilocali e +0,8% per i trilocali. Su tutte le tipologie per la prima volta si vede un segnale positivo, attribuibile prevalentemente ad una diminuzione dell’offerta immobiliare e ad una migliore qualità della stessa.


Abbastanza invariata la distribuzione della motivazione della ricerca della casa in affitto: il 61,1% cerca la casa principale, il 35% lo fa per motivi legati al lavoro e il 3,9% per motivi legati allo studio. Quello che è cambiato sensibilmente col tempo è l’utilizzo del canone concordato che si è attestato intorno al 22,9%, riscuotendo sempre più consensi tra proprietari ed inquilini.

maggiore concentrazione sui trilocali

I tempi di vendita a registrati a luglio sono in leggera diminuzione rispetto ad un anno fa. L’analisi della domanda nelle grandi città registra una prevalenza di trilocali (40,6%), seguiti dai quattro locali con il 23,9%. Per i trilocali si registra un lieve aumento della concentrazione rispetto a gennaio. La disponibilità di spesa segnala un incremento sulle fasce più basse, fino a 169 mila €.
L’analisi dell’offerta sulle grandi città registra una maggiore concentrazione sui trilocali (34%), seguiti dai quattro locali (24,1%). Stesso risultato sui capoluoghi di regione e di provincia. La maggior parte delle compravendite ha interessato l’abitazione principale, il 16,7% la casa ad uso investimento ed il 6,8% la casa vacanza.

 
IL FORUM SCENARI IMMOBILIARI E LE PREVISIONI sul futuro

Il clima generale è di prudente ottimismo sulle prospettive dei mercati immobiliari. Il tema dell'innovazione che abbiamo messo al centro del Forum ha fornito molti spunti.
"Gli investitori esteri hanno dato fiducia al mercato italiano che, comunque presenta aspetti critici, nella tassazione e nelle normative", riassume Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, al termine della 24ma edizione del Forum di Scenari Immobiliari che ha radunato per due giorni a S. Margherita Ligure oltre 300 imprenditori e manager del real estate italiano e internazionale.


Per capire come l'innovazione abbia cambiato negli ultimi anni il real estate si sono alternate diverse testimonianze, sia italiane sia internazionali.


Architettura. L'archistar Carlo Ratti ha affrontato criticamente la tematica di come sensori e nuovi strumenti elettronici a nostra disposizione stiano modificando il modo di progettare e di dar forma alle nuove strutture, portando come esempi gli esami dei progetti della Senseable City Laboratory, ricerca sviluppata su iniziativa del Massachusetts Institute of Technology e dallo studio Carlo Ratti Associati. 


Coworking. L'innovazione nel comparto degli uffici si esprime oggi principalmente nell'ottimizzazione degli spazi e nella nuova frontiera del coworking, del quale ha portato un esempio di successo tutto italiano Davide Dattoli di Talent Garden, un operatore all'avanguardia che progetta soluzioni di condivisone fruibili secondo l'innovativo modello di business recentemente sviluppatosi negli Usa. La strategia messa in atto non prevede solo di creare ambienti accoglienti, ma anche di studiare programmi di condivisione e networking che aiutino le aziende a crescere, anche attraverso l'attenta e ponderata scelta della location. Partito da Brescia quattro anni fa, Talent Garden è oggi il più grande network europeo di coworking focalizzato sul digitale, con 16 sedi in Europa e più di 1300 membri ospitati nei vari spazi.


L'Italia. Cdp immobiliare ha il ruolo di stimolatore ed accompagnatore degli investimenti privati, nazionali ed internazionali, per attrarre e rendere più agevoli gli investimenti nella infrastruttura immobiliare italiana, in coerenza con la qualifica di Istituto di promozione nazionale (o Npi, National Promotional Institution) attribuita dalla legge di stabilità 2016. L'obiettivo primario, non esclusivo, assegnato a tali investimenti è il riuso e la dismissione di asset pubblici e del portafoglio del Gruppo Cdp (che ha strutturato dal 2009 ad oggi un consistente portafoglio immobiliare, superiore a 2 milioni di mq, che ne fa uno dei maggiori attori italiani nel real estate), così da contribuire anche alla riduzione del deficit e del debito pubblico, con interventi rivolti in via prioritaria all'ammodernamento dell'infrastruttura immobiliare.


Facendo leva su questi presupposti, il nuovo Piano Industriale 2016-2020 di Gruppo pone particolare attenzione al social e affordable housing e ai progetti innovativi in aree strategiche del Paese, mantenendo un focus importante sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico: riqualificazione e sviluppo di poli per l'innovazione; spazi per l'apprendimento di arti e mestieri; edilizia carceraria e riqualificazione urbana.
“L'area real estate del Gruppo Cdp promuoverà, soprattutto attraverso veicoli di investimento, la rigenerazione urbana realizzando in linea di massima tre asset class - ha spiegato Mazzocco -. Residenziale moderno in locazione, a supporto della mobilità della popolazione, immobili in locazione per il turismo, uffici di ultima generazione in locazione alle pubbliche amministrazioni. I veicoli serviranno anche da piattaforme per l'attrazione di investitori istituzionali italiani ed esteri”.


“Il 60% dei lavori che si fanno oggi tra 30 anni non esisteranno più - ha poi sottolineato Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato della Repubblica -. Questo cambia completamente le prospettive sia degli investimenti sia delle pianificazioni delle città. Il Paese non può fare a meno del settore immobiliare e delle costruzioni. Bisogna alleggerirne il carico fiscale e cominciare a riprogrammare le città”.


Fonti articolo: Corriere.itIlsole24ore.com

Mercato immobiliare, +21,8% compravendite. Gli indicatori della risalita

Il mercato immobiliare italiano nel secondo trimestre del 2016 segna un importante aumento delle compravendite segnando un + 21,8% sullo stesso periodo dello scorso anno. 


Il primo trimestre aveva segnato un incremento del 17,3%, questo evidenzia un buon andamento, tuttavia c’è da sottolineare che parliamo di transazioni, e non di nuove costruzioni (settore che inciderebbe positivamente sull’economia e sulla crescita).



In ogni caso, il mercato della casa ha visto un incremento del 22,9%, il produttivo del 28,7%, il terziario del 14,7% e il commerciale del 12,9%.

Secondo l’OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate) che analizza l'andamento del mercato del mattone italiano ecco tutti gli indicatori:
 
1. positivo l'andamento del mercato residenziale nelle grandi città, soprattutto a Bologna (+33,5%), Milano (+29,7%) e Napoli (+25,3%). Il +22,9% registrato dalle compravendite del settore residenziale, che fa il paio con il +20,6% del primo trimestre, sta riportando il mercato ai livelli di compravendita antecedenti la crisi del 2012. La ripresa nel comparto abitativo è più accentuata a Nord (+24,9%), che rappresenta oltre la metà del mercato complessivo, seguita dal Sud (+20,8%) e dal Centro (+20,7%). Anche le pertinenze mostrano una crescita a doppia cifra del +23,2%.

2. Bene anche il resto del mercato immobiliare e cioè uffici, negozi e capannoni, con un aumento complessivo del 16,4% rispetto allo stesso trimestre del 2015. Il tasso di crescita più elevato, nonostante sia riferito a un numero contenuto di scambi, è quello del settore produttivo, con un rialzo del 28,7%. Aumenta, inoltre, il volume delle transazioni per il settore terziario (+14,7%) e per il comparto commerciale che guadagna il 12,9%.
 

Che differenza c’è fra mercato delle transazioni e nuove costruzioni?

Il mercato delle transazioni è più limitato nella produzione di ricchezza poiché offre ossigeno alle casse dello Stato in termini di tassazione sulla transazione all’atto del rogito, e poi offre possibilità di lavoro alle maestranze addette alle ristrutturazione, tuttavia innesca una concentrazione di ricchezza (quella del venditore che spesso vende seconde case causa l’elevata tassazione) e riduce circolazione di ricchezza (quella del compratore che indebitandosi riduce i consumi per poter pagare mutui e spese di entrata nel nuovo immobile).

Le nuove costruzioni invece muovono il comparto dell’edilizia che con nuovi cantieri crea posti di lavoro e quindi nuovo reddito spendibile, e soprattutto raccoglie sacche di risparmio “tesaurizzato” che è quello peggiore giacché non essendo introdotto nel tessuto produttivo non fa crescere l’economia del Paese.
 

Perché questa ripresa delle compravendite?

Il motivo principale è che detentori di patrimonio immobiliare lasciano sul mercato un investimento che non è più produttivo a causa dei costi troppo elevati, inoltre, le dismissioni hanno aumentato l’offerta che inevitabilmente ha determinato la discesa dei prezzi, e quindi chi ha creduto di poter resistere, oggi si disfa velocemente di un cespite che sta deprezzandosi in maniera troppo veloce. A questo si aggiunge il vantaggio per chi compra dei bassi tassi di finanziamento per i mutui, un mix perfetto!


Secondo il sondaggio congiunto svolto a luglio di OMI, Banca d’Italia e Tecnoborsa si riduce la quota di Agenti che segnalano un calo dei prezzi di vendita delle abitazioni. Sale, invece, la percentuale di Agenti immobiliari che hanno venduto almeno un’abitazione: +2%. Cresce però anche lo sconto sul prezzo richiesto e si allungano i tempi di vendita.


Vantaggi e svantaggi della dinamica?

I vantaggi sono appunto nuovo lavoro per gli artigiani del settore, piccole aziende specializzate nella ristrutturazione che trovano lavoro nuovo e sopravvivono invece di chiudere come le diverse centinaia di migliaia di attività dall’inizio della crisi. Tuttavia c’è da sottolineare che il beneficio per lo Stato non è così evidente (tolte le tasse sulla transazione). Spesso le ristrutturazioni sono fatte “in economia” (per usare un eufemismo), e per chi intende scaricare i costi come previsto dalla legge, rischia di scontrarsi con realtà che operano usando manovalanza a cottimo e “in nero” che deteriora il mondo del lavoro delle maestranze che lavorano alla luce del sole.


Fonte articolo: Intelligonews.it

Vendere e comprare casa al tempo di internet: i vantaggi per acquirenti ed Agenzie



La ricerca di un’abitazione, per tanta gente si rivela una vera e propria impresa. Nella maggior parte dei casi, la ricerca di una sistemazione attraverso le metodologie tradizionali occupa diversi mesi, se non addirittura anni, e richiede un impegno e una costanza che, in un mondo in cui il lavoro scarseggia ma gli impegni aumentano, non sempre sono disponibili.


In quest’ottica, gli strumenti messi a disposizione dal web possono essere in grado di dare una mano nella disperata ricerca della sistemazione dei propri sogni. Internet diventa una delle tecnologie più utilizzate dagli acquirenti, dai venditori e dagli agenti immobiliari, con un bacino di utenza che ogni anno aumenta in maniera esponenziale.



Annunci online: risparmio di tempo e di energie

Vendere e comprare casa su internet è un’attività che continua a crescere: mentre negli anni passati veniva fatto ricorso al web esclusivamente per le compravendite di poco conto, allo stato attuale internet viene utilizzato anche per gli acquisti più importanti, tra cui anche quelli riguardanti il settore immobiliare. La facilità con la quale, al giorno d’oggi, è possibile reperire le informazioni, fa sì che gli utenti si affidino con più tranquillità alle proposte trovate online. Elevato il valore aggiunto portato dalla seo agency che, inseguendo il miglior posizionamento possibile per i propri clienti, hanno innescato vere e proprie battaglie tra agenzie concorrenti.


Gli utenti, grazie ad internet, possono dedicarsi alla ricerca nel mare di annunci immobiliari anche durante orari serali o nel fine settimana. Da soli, semplicemente attraverso l’utilizzo dei filtri o delle caselle di ricerca, sono in grado di effettuare una cernita delle proposte disponibili, cosa che consente loro di concentrarsi su un numero ristretto di alternative senza doversi recare personalmente a visionare tutte le proposte, con un conseguente risparmio di tempo e di energie.
Gli annunci sono visionabili in qualsiasi momento della giornata, con poco sforzo, e mettono a disposizione le informazioni più importanti di ogni proposta immobiliare, tra cui il prezzo, la posizione e la metratura, accompagnate da una serie di foto in grado di far subito capire se una sistemazione ci può interessare o se è immediatamente da scartare. Molti annunci mettono a disposizione le planimetrie, le viste da satellite e, nei casi più fortunati , anche quelle virtuali, che consentono di esplorare in maniera realistica la proposta immobiliare comodamente seduti a casa propria.


L’importanza del mobile PER GLI ACQUIRENTI

Di tutte le ricerche che giornalmente vengono effettuate per trovare la casa dei propri sogni, almeno la metà avviene da uno smartphone o da un tablet. Questo dimostra come gli utenti, grazie alla comodità offerta dagli annunci online, si dedichino a questa attività soprattutto nei ritagli di tempo, durante gli spostamenti dalla casa all’ufficio, nelle pause lavorative o la sera, mentre sono comodamente seduti sul divano.
Numerosi sono i siti che mettono a disposizione la versione mobile o le applicazioni da installare sul proprio dispositivo, che permettono di tenere traccia degli annunci già visionati e di memorizzare i preferiti. L’efficacia e la rapidità che la realtà mobile mette a disposizione fa sì che sempre più utenti la utilizzino per le proprie ricerche, con ulteriori soddisfazioni in termini di risparmi di tempo e di efficacia dei risultati.


L’importanza del web per i venditori

Il mondo del web non presenta vantaggi esclusivamente per gli acquirenti, ma anche, e soprattutto, per i venditori. Questo importantissimo mezzo di informazione consente di dare la massima visibilità al proprio bene immobile: i privati hanno la possibilità di raggiungere potenziali acquirenti ai quali i metodi tradizionali non consentono di arrivare.
Il cambiamento che il mondo del web ha provocato nelle abitudini degli utenti ha fatto sì che, negli ultimi tempi, crescesse sempre di più il numero dei portali dedicati agli annunci immobiliari per privati. L’iscrizione ai portali e la pubblicazione degli annunci sono, nella maggior parte dei casi, gratuite, e molti portali inviano e pubblicano le inserzioni anche su siti aggregatori, per un’ulteriore visibilità.


Fonte articolo: Tutorcasa.it

Detrazione domotica: la documentazione da inviare all'Enea

Da questa settimana si può inviare a ENEA la documentazione necessaria a ottenere la detrazione Ecobonus 65% per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, in questo caso sugli interventi di installazione dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti (“building automation”).


Per i dispositivi multimediali, l’Enea ha pubblicato anche un vademecum aggiornato al 30 luglio 2016.

 

Requisiti dell’immobile

I requisiti generali dell’immobile per poter usufruire delle detrazioni sono:

- alla data della richiesta di detrazione, deve essere “esistente”, ossia accatastato o con richiesta di accatastamento in corso;
- l’edificio deve essere in regola con il pagamento di eventuali tributi;
- deve essere dotato di impianto di riscaldamento (come definito dalla nostra faq n° 24).

In caso di ristrutturazione senza demolizione, se essa presenta ampliamenti, non è consentito far riferimento al comma 344, ma ai singoli commi 346 e 347 solo per la parte non ampliata.


Requisiti dell’intervento

I requisiti tecnici specifici dell’intervento di detrazione 65% per la bulding automation e caratteristiche dei dispositivi sono seguenti:

l’intervento deve configurarsi come fornitura e messa in opera, nelle unità abitative, di dispositivi che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali, eseguiti indipendentemente dalle installazioni e sostituzioni di impianti di climatizzazione invernale;

I dispositivi devono:
a) mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici, mediante la fornitura periodica dei dati;
b) mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti;
c) consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto.

Se i sistemi di building automation sono installati congiuntamente alle installazioni di pannelli solari per la produzione di acqua calda o alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, previsti rispettivamente all’articolo 1, commi 346 e 347 della legge finanziaria 2007, la relativa spesa rientra nel valore massimo di detrazione già previsto nei medesimi commi.


Elenco delle opere agevolabili

Fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche nonché delle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di building automation degli impianti termici degli edifici.

Non si ritengono ricomprese tra le spese ammissibili l’acquisto di dispositivi che permettono di interagire da remoto con le predette apparecchiature quali telefoni cellulari, tablet e personal computer o dispositivi similari comunque denominati.


Documentazione necessaria per ottenere la detrazione

a) Documentazione da conservare a cura del cliente.
Asseverazione redatta da un tecnico abilitato che attesti la rispondenza ai requisiti tecnici richiesti oppure la certificazione del produttore del dispositivo che attesti il rispetto dei medesimi requisiti.

Schede tecniche: originale dell’Allegato E o F inviato all’ENEA, firmato (dal tecnico e/o dal cliente).

Documenti di tipo “amministrativo”:
– Fatture relative alle spese sostenute.
– Ricevuta del bonifico bancario o postale (modalità di pagamento obbligata nel caso di richiedente persona fisica), che rechi chiaramente come causale il riferimento alla legge finanziaria 2007, numero della fattura e relativa data, oltre ai dati del richiedente la detrazione e del beneficiario del bonifico.
– Ricevuta dell’invio effettuato all’ENEA (codice CPID), che costituisce garanzia che la documentazione è stata trasmessa. Nel caso di invio postale, ricevuta della raccomandata postale.


b) Documentazione da trasmettere all’ENEA.

Bisogna trasmettere la documentazione all’Enea esclusivamente attraverso l’apposito sito web relativo all’anno in cui sono terminati i lavori (per il 2016: finanziaria2016.enea.it), entro i 90 giorni successivi alla fine dei lavori, come da collaudo delle opere o, nel caso di interventi di riqualificazione energetica di basso impatto, come da dichiarazione di conformità (la richiesta di detrazione può essere trasmessa ad ENEA anche oltre i 90 giorni, qualora sussistano le condizioni riportate nella nostra faq n°43 e si seguano le procedure in essa riportate): in caso di semplice installazione, non connessa con la sostituzione del generatore di calore o con l’installazione di pannelli solari.


Fonte articolo: Ediltecnico.it

Sondaggio fra Agenti Immobiliari: 2016 migliore dello scorso anno

Nel secondo trimestre del 2016 è proseguita la riduzione della quota di agenti immobiliari che riporta una flessione dei prezzi delle abitazioni. Il numero di potenziali acquirenti è risultato inferiore rispetto al trimestre precedente, plausibilmente per le vacanze estive.


Nel confronto con lo stesso periodo del 2015, che non risente della stagionalità accentuata di questa parte dell’anno, le condizioni della domanda di immobili continuano a migliorare.

Inoltre, l’incidenza degli acquisti finanziati da mutui ha continuato a salire, grazie alle condizioni favorevoli nel mercato del credito, così come il rapporto tra prestito e valore dell’immobile.
Rispetto alla scorsa estate si rafforza il recupero delle prospettive per il mercato immobiliare nel breve termine e, con riferimento all’intero Paese, nell’orizzonte di medio termine (due anni).


Le interviste del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia si sono svolte fra il 30 giugno e il 27 luglio 2016. Vi hanno partecipato 1.129 agenzie immobiliari, fornendo informazioni sulle attività di compravendita e locazione, sui relativi prezzi nel trimestre aprile-giugno 2016 e sulle prospettive di breve periodo.
I principali risultati sono riassunti qui di seguito.


Prezzi delle abitazioni

Nel secondo trimestre del 2016 continua a ridursi la quota di operatori che riporta una diminuzione dei prezzi di vendita, che si attesta ora sul 43,6% (44,8% nel trimestre precedente, 56,4% nella rilevazione di un anno fa), mentre i giudizi di stabilità salgono al 54,8% (erano il 52,4% nella scorsa indagine). Il miglioramento riflette in particolar modo gli andamenti nelle regioni del Nord Ovest, dove le risposte di flessione hanno riguardato il 41,7% degli agenti (45,5% nella precedente rilevazione).


Compravendite

La quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione è salita nuovamente (al 79,9% dal 77,8% dell’indagine precedente), confermando una tendenza in atto dal primo trimestre del 2015. Le condizioni della domanda si confermano positive: il saldo tra la quota di agenti che riportano un aumento e quella di coloro che segnalano una diminuzione del numero dei potenziali acquirenti è salito a 17,2 punti percentuali (da 15,6 nell’indagine precedente, 5,5 in quella di aprile 2015).


Incarichi a vendere

Il saldo tra le risposte di aumento e di diminuzione delle giacenze di incarichi a vendere, pur rimanendo positivo, si è ridotto rispetto alla precedente rilevazione (a 2,7, da 5,7 punti percentuali); è diminuito anche il saldo delle risposte relative ai nuovi mandati (7,2, da 8,5 punti percentuali). Secondo il giudizio degli operatori, le principali cause di cessazione dell’incarico rimangono legate al divario tra prezzi offerti e domandati: la quota di chi segnala proposte di acquisto a prezzi ritenuti troppo bassi per il venditore è salita al 69,2% (dal 61,1% della precedente indagine); anche la quota di chi segnala che i prezzi richiesti sono ritenuti eccessivamente elevati dai potenziali acquirenti rimane alta, pur riducendosi al 50,4% (dal 57% del primo trimestre). Si è ridotta la quota di Agenzie che riconduce la decadenza dell’incarico alle difficoltà degli acquirenti di reperire un mutuo (al 20,9%, dal 23,8% nel primo trimestre; era 29,5% un anno prima).


Modalità di finanziamento degli acquisti

La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è aumentata (al 76,1%, dal 73,8% dell’indagine precedente), così come il rapporto tra prestito e valore dell’immobile (al 73,8%, dal 69,3%).


Locazioni

La quota di operatori che ha dichiarato di avere locato almeno un immobile nel secondo trimestre è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al periodo precedente (al 77,9%). Per il trimestre in corso resta prevalente la quota di operatori che si attende canoni di locazione invariati, pur se lievemente diminuita (al 79%, dall’83,4%), per effetto di un lieve aumento sia della quota di chi si attende un aumento (al 4,4%, dal 3,5% nell’ultimo sondaggio), sia della quota che si attende una diminuzione (al 16,5%, dal 13,1%).
Il margine medio di sconto sui canoni rispetto alle richieste iniziali del locatore è cresciuto al 6,8% (dal 6,5% del trimestre precedente). 


Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie

Le aspettative degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento sono sfavorevoli rispetto al sondaggio precedente, anche in questo caso per effetto della stagionalità, ma risultano in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: il saldo fra attese di miglioramento e di peggioramento nel trimestre in corso è stato pari a -5,3 punti percentuali, da -16,9 della rilevazione di luglio 2015.
Le prospettive sui nuovi incarichi a vendere sono peggiorate rispetto alla precedente rilevazione: il saldo è sceso a 3,4 punti percentuali, da 13,6, riportandosi sui livelli del secondo trimestre del 2015.


Le prospettive del mercato nazionale delle compravendite

Le aspettative sul mercato immobiliare nazionale sono meno favorevoli rispetto alla precedente rilevazione, risentendo di fattori di natura stagionale, ma si sono rafforzate nel confronto con il corrispondente trimestre del 2015: il saldo relativo alle attese circa l’evoluzione a breve del mercato immobiliare nazionale si è attestato a -5,2 punti percentuali, dal -19,9 di un anno fa. In un orizzonte di medio termine (due anni), il saldo fra attese di miglioramento e peggioramento continua a essere positivo, seppure in riduzione rispetto alla rilevazione di aprile (a 28 punti percentuali, da 46,4); tale dato, se confrontato con il periodo corrispondente, risulta superiore di quasi sei punti.


COM'è STATO REALIZZATO IL SONDAGGIO

Il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia è stato realizzato dalla collaborazione tra Agenzie immobiliari, Banca d’Italia e Tecnoborsa. L’indagine, condotta presso un campione rappresentativo di agenti immobiliari, offre un quadro dell’andamento del mercato residenziale, sull’attività di compravendita e sui prezzi nel periodo di riferimento, oltre che sulle prospettive del settore. I risultati vengono pubblicati sul nuovo Supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia con cadenza trimestrale.


Fonte articolo: Blog.casa.it

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