Dopo 7 anni il Pil dell'edilizia torna a crescere anche al Sud

L'Istat non lo dice, ma la lettura sembra evidente: l'accelerazione della spesa per investimenti legati all'ultimo anno della programmazione 2007-2013 (in gran parte concentrati nelle Regioni "convergenza": Sicilia, Campania, Puglia, Calabria, Basilicata) ha invertito la rotta dell'edilizia nel Mezzogiorno. 
Dopo sette anni di cali ininterrotti il Pil nel Sud Italia ha registrato per la prima volta, lo scorso anno, un recupero in valori reali, pari al +1,0%, leggermente superiore al dato nazionale del Pil (+0,8%).


I dati emergono dalla "Stima preliminare del Pil e dell'occupazione a livello territoriale", dati resi noti ieri dall'Istat. 



Nei numeri complessivi del Pil le variazioni fra territori sono modeste: nel 2015 il Prodotto interno lordo (Pil), a valori concatenati, ha infatti registrato un aumento identico a quello nazionale nel Nord-est (+0,8%), più modesto nel Centro (+0,2%) e lievemente superiore alla media nazionale nel Nord-ovest (+1,0%) e nel Mezzogiorno (+1,0%).


Le differenze si fanno invece marcate nel settore delle costruzioni. Nel Centro-Nord la crisi dell'edilizia è proseguita, con -1,4% nel valore aggiunto (Pil), mentre nel Sud la situazione è stata speculare, con una crescita del +1,4% rispetto al 2014. La media nazionale delle costruzioni è del -0,7%, dunque il Sud ha fatto meglio per 2,1 punti percentuali.
In realtà, per le costruzioni, il Nord non è stato tutto uguale. Nel Nord-Ovest la ripresa è già partita nel 2015, con Pil a +1,2%, un dato simile al +1,4% del Sud. Forti invece i cali del Nord-Est (-2,7%) e ancora peggio al Centro (-4,1%).


Per quanto riguarda l'occupazione, invece, la situazione in edilizia (ancora perdita di occupati per l'1,6%) è peggiore della media nazionale (+0,6%). 
Ancora una volta, però, il Sud fa da locomotiva, con +1,6% di occupazione in edilizia nel 2015, mentre il Centro-Nord nel suo complesso (sempre edilizia) ha fatto -2,9%. Con differenze regionali, ma senza eccezioni al segno meno: il Nord-Ovest, che pure nel Pil delle costruzioni è cresciuto dell'1,2%, nell'occupazione è sceso dello 0,2%. Ancora peggio nel Nord-Est (occupazione -4,2%) e al Centro (-5,3%).


Fonti articolo: Ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com

Il mattone europeo cresce più del Pil




Un mattone che surclassa la crescita economica.
È quanto emerge dal consueto Outlook sul mercato immobiliare europeo di Scenari Immobiliari, presentato oggi. 


I mercati immobiliari stanno crescendo, infatti, a un ritmo superiore al Pil, in tutta Europa: mentre la crescita economica nei 28 Paesi dell’Unione dovrebbe essere dell'1,6% nel 2015, il fatturato immobiliare sta crescendo del 4,5 per cento. E le previsioni per il 2016 sono di ulteriore aumento.


E anche in Italia il fatturato è in fase di ripresa, con una crescita prevista intorno al 3,7% nel 2015 (la previsione è di un fatturato di 112 miliardi di euro a fine anno), mentre il 2016 dovrebbe segnare un altro incremento sino al 5,4% (con un fatturato a quota 118 miliardi), non lontano dalla media dei cinque maggiori Paesi europei (6,2 per cento). Il fatturato immobiliare di Francia, Spagna, Germania, Italia e Inghilterra (Scozia e Galles sono esclusi) sarà a fine 2015 pari a 659 miliardi di euro.


Secondo l'Outlook 2016 di Scenari Immobiliari, “la crisi immobiliare pare definitivamente terminata. Si apre un mercato con quotazioni stabili e una forte domanda di innovazione e qualità di prodotti”. Un punto, questo, dolente per l’Italia, dove la massa di liquidità in arrivo dall’estero fatica proprio a trovare prodotto nuovo di qualità a causa della crisi immobiliare che negli ultimi anni ha fermato i cantieri. 

Intanto il mercato residenziale italiano ha smesso di ridursi e per il prossimo anno si prevedono circa 500mila case scambiate, grazie alla maggiore facilità di accesso ai mutui e all'attesa ripresa dell’economia e dell’occupazione.


“Nello scorso decennio – ha detto Mario Breglia, presidente dell'Istituto di studi e ricerche – i lavoratori stranieri hanno comprato oltre un milione di case in Italia. Una corretta politica dell’accoglienza e del lavoro può aiutare l’inserimento sociale e questo rimette in moto anche il sistema immobiliare”. 


La ripresa economica globale è comunque discontinua. Il Fondo monetario e la Bce hanno abbassato le previsioni di crescita per il 2015 e 2016 a causa delle condizioni critiche di Brasile e Russia e per le turbolenze create dalla Cina. Lo scoppio della bolla finanziaria cinese sta comportando una brusca frenata della crescita economica globale. 


L’incertezza dello scenario economico globale dovrebbe avere comunque un impatto limitato sui mercati immobiliari, la cui ripresa ha preso forza nella maggior parte delle aree geografiche. “Il forte aumento della liquidità, accompagnato dai bassi tassi di interesse e dalla presenza di un ampio numero di opportunità di investimento a prezzi ribassati rispetto al passato, hanno garantito un'inversione di tendenza in molti mercati, con un'evoluzione positiva dei principali parametri. I segnali di ripresa dovrebbero rafforzarsi negli ultimi mesi del 2015 e, in misura ancora più decisa, nel 2016.


Anche se permane sempre "un'alea di incertezza data dal contesto politico-economico” recita il report. Nell'area euro il fatturato immobiliare ha chiuso il 2014 con un incremento inferiore all'1%, in linea con lo sviluppo economico, ma il ritmo di crescita è in aumento nel 2015, sostenuto dall'incremento degli scambi e delle quotazioni.


Fonti articolo: http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mondo-immobiliare/2015-09-09/il-mattone-europeo-surclassa-debole-crescita-pil-113402.php?uuid=ACUDkgu&refresh_ce=1

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