Attivo il Conto Termico per PA; gli interventi per i privati

La  mini rivoluzione è partita: il conto termico, cioè il meccanismo di sostegno già introdotto dal decreto 28/12/2012, che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, è stato alleggerito, ampliato e semplificato dopo l’entrata in vigore, il 31 maggio, del decreto interministeriale del 16 febbraio 2016.


Con maggiori opportunità, che riguardano non solo i proprietari di edifici residenziali, ma anche di immobili terziari e produttivi.



Fare un bilancio è ancora prematuro: anche perché le regole applicative, che disciplinano le modalità di accesso al sostegno per gli interventi di piccole dimensioni di efficienza energetica e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili, sono state pubblicate solo a fine luglio e dal 1° agosto è attiva la procedura di prenotazione degli incentivi attraverso il Portaltermico per la PA. Tuttavia, le aspettative sull’uso della misura – ora che è più semplice – sono elevate.
Ma vediamo insieme le principali regole. A partire da quelle che riguardano i privati cittadini.


Chi gestisce e chi beneficia del conto 

Responsabile della gestione ed erogazione delle risorse è il Gestore dei servizi energetici (Gse). I beneficiari sono imprese e privati (comprese le cooperative di abitanti) oltre alla pubblica amministrazione: in tutto la dotazione annua di fondi è di 900 milioni, di cui 200 destinati alla Pa e 700 ai privati.


Quali interventi sono coperti 

Per i privati, il conto copre la sostituzione di vecchi sistemi di climatizzazione con sistemi alimentati da fonte rinnovabile; l’installazione di collettori termici e la sostituzione di scaldabagno elettrici con impianti a pompa di calore; la sostituzione di impianti di climatizzazione con nuovi sistemi ibridi (a patto che il sistema sia stato progettato fin dall'inizio come impianto integrato e non sia invece il frutto dell'assemblaggio di un nuovo sistema a una caldaia a condensazione già esistente).
La dimensione degli impianti ammessi a contributi è stata ampliata (rispetto al vecchio conto termico) da 1 MW a 2MW per i sistemi a pompa di calore e da 1.000 a 2.500 metri quadrati per gli impianti solari termici.


Per l’amministrazione pubblica 

Nel caso dei Comuni e degli enti pubblici la misura copre, al contrario, un largo ventaglio di interventi per la riqualificazione non solo degli impianti, ma degli interi immobili. Nel Dm del 16 febbraio 2016 sono previsti, oltre agli incentivi per l’isolamento dell’involucro (copertura, pareti perimetrali o pavimenti), la sostituzione di infissi, il cambio di vecchi impianti con caldaie a condensazione e l’installazione di schermature, anche forme di sostegno per la trasformazione degli edifici esistenti in “nZEB”, immobili a energia quasi zero, la sostituzione di sistemi di illuminazione di interni e delle pertinenze degli edifici, l'installazione di impianti di building automation.


Cosa viene rimborsato 

Il Conto termico permette il recupero di una parte della spesa sostenuta in rate annuali di pari importo, spalmate da 2 a 5 anni: l’ammontare del sostegno per i privati dipende da una serie di variabili, che devono essere calcolate caso per caso e che possono coprire fino al 65% dell’importo. Quando la cifra di cui si ha diritto, tuttavia, non supera i 5mila euro il rimborso potrà avvenire in un’unica soluzione (prima le soglia era a 600 euro). I tempi di pagamento si aggirano intorno ai due mesi dall’accettazione della domanda.
La PA (o la Esco che opera per suo conto) che opta per l’accesso diretto può, invece, richiedere l’erogazione dell’incentivo in un’unica soluzione, anche nel caso in cui l’importo del beneficio riconosciuto superi i 5mila euro.


Come ottenere l'incentivo 

La procedura da effettuare è per tutti online, attraverso il Portaltermico.
Per i privati, la richiesta deve essere caricata a fine lavori, entro 60 giorni. L’accesso diretto agli incentivi, per ciò che riguarda l’installazione di piccoli apparecchi domestici fino a 35 kW o 50 mq di superficie, è stato semplificato con l’introduzione del cosiddetto catalogo. L’utente non dovrà più allegare la documentazione circa l’impianto installato, ma la troverà già presente sulla piattaforma e dovrà solo selezionarla. Come in passato, infine, l’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di una Esco.
Per la PA è, invece, possibile dal 1° agosto chiedere un contributo o anche prenotare l'incentivo su lavori futuri: in tal caso, è prevista l’erogazione di un acconto ad avvio lavori e un saldo alla loro conclusione.


Fonte articolo: Ilsole24ore.com



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